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Autore: VeeDrakul    30/10/2011    2 recensioni
E' dura essere un Guardiano.
Chi nasce così è costretto da un ruolo che non ha scelto a una vita isolata, solitaria.
Costretti alla solitudine da un mondo che li teme, eppure ha bisogno di loro.
Cacciati, relegati negli anfratti più nascosti della società.
Guardati con disprezzo e paura da gente che non sa vedere oltre il proprio naso.Sempre in lotta per conquistarsi un posto nel mondo e trovare finalmente la pace.
Circondati da un alone di mistero, difficile è dire cosa sia verità e cosa sia leggenda.
Ciò li ha fatti diventare agli occhi di tutti esseri insensibili, senza anima.
Pochi hanno il coraggio di avvicinarsi a questi mitici individui.
E pochi sanno questa verità: anche Loro sono in grado di amare.
Quando un Guardiano ama è per sempre...
*Se vi ho incuriositi abbastanza,fate un salto nella mia fanfic e fatemi sapere come vi sembra!^^*
P.S. Pubblicato il 2° capitolo :D
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sabaku no Gaara , Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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*Arriva di soppiatto* Ehm,ehm...Lo so che è un'eternità che non aggiorno più e che voi vorreste tanto linciarmi,ma mi era venuto un blocco e non trovavo idee accettabili per il nuovo capitolo di questa storia... Mi butterete ai pesci ora che sapete la verità? Spero di no >.<
Intanto leggete questo capitolo, vi aspetto a fondo pagina gente! Buona lettura ^^



 Si era dovuta allontanare dall'albero dove si era sistemata di vedetta a causa delle troppe risate. Ed era una che non avrebbe riso se il Terzo Hokage si fosse messo a ballare la hula in gonnellino hawaiano. Beh, forse non sarebbe riuscita a trattenersi nemmeno a una scena del genere. In quel momento era difficile dirlo, mentre ridacchiava come una stupida.
 

Non perchè non avesse senso dell'umorismo, gli anni l'avevano indurita al punto da considerare risate e ogni altra forma di svago alla stregua di perdite di tempo. Eppure quel che aveva visto succedere nella stanza di Kakashi era bastato a distruggere in una sola volta tutti i buoni propositi e l'intenzione di rimanere seria di fronte a quella scena era andata bellamente a farsi un giro.

In verità, era nervosa e ne sapeva già il motivo: sin da quando Hiruzen aveva accennato di quella missione a una cena, aveva avuto come il sentore di un pericolo vicino. E con lei anche il vecchio hokage. Non a caso l'aveva inviata personalmente a sorvegliare esternamente la missione, pronta all'eventualità di una mossa falsa della persona sospettata.
Con un grugnito stirò il corpo intorpidito dalla notte passata sull'albero, di andare in una locanda non le era passato neanche per la testa a causa del caldo, da qualche giorno nelle Terra del Fuoco c'era un vento umido e rovente che faceva salire a dismisura le temperature, neanche fosse stata estate!
Cercò con lo sguardo l'albergo dove avevano pernottato i ninja di Konoha e li vide, davanti all'entrata, intenti a parlare tra loro. Dall'espressione delle loro facce sembrava non fossero tanto contenti di quella missione. In quel momento scorse la carrozza del uomo di Kumo avvicinarsi al gruppo. Le persone che la scortavano avevano espressioni che non le piacevano per niente, sentiva un'irrequietezza strana tutte le volte che li vedeva. Il suo sesto senso le diceva che molto presto sarebbe successo qualcosa. Di bello o di brutto, non sapeva darsi una risposta. Prima di dileguarsi, pronta a seguire di nascosto il gruppo, lanciò un'occhiata penetrante al team 7. A Lui.
‘ Quanto sei cambiato...’.
 
Camminavano da ore senza risparmiarsi, Kumo era ormai vicinissima, non mancava molto.
Naruto lanciò forse il centesimo sospiro e si preparò a sbadigliare nuovamente, ricevendo un pugno ben mirato da Sakura che camminava accanto a lui. Dall'altro lato del carro Sasuke sbuffò, sentiva che c'era qualcosa di diverso, qualcosa che gli metteva un'agitazione strana addosso. Percepiva delle presenze nascoste intorno a sé, si sentiva come un animale braccato.
Squadrò Kakashi che camminava di fianco a lui, sembrava apparentemente tranquillo, ma vedendo i suoi muscoli tesi sotto la divisa da jonin capì che anche lui era all'erta.
Riflettendo su questi pensieri, non si rese conto che l'Hatake si era fermato momentaneamente e si guardava intorno, nervoso. Gli sfiorò una spalla, facendolo trasalire.
“Kakashi-sensei? Qualcosa non va?” gli chiese fissandolo dritto negli occhi. O meglio, nell'occhio scoperto.
 Quello, dopo alcuni secondi di pausa gli fece un cenno vago.
“Stai all'erta, Sasuke” mormorò guardando con la coda dell'occhio il carro. “Tra poco potrebbe succedere qualcosa”.
Diede una piccola pacca alla tasca dei kunai, era un segnale in codice. Sasuke capì: presto avrebbero dovuto sostenere uno scontro armato. Ma, come succede a volte, le cose cambiarono tutto ad un tratto.
La terra iniziò a tremare, come se qualcuno da sotto le stesse dando dei forti scossoni.
Una spaccatura apparve presto nel suolo e da essa iniziò a uscire un getto di vapore, che in pochi attimi creò una fitta coltre di nebbia, dove non si vedeva a un palmo dal viso.
I quattro ninja di Konoha si raggrupparono in cerchio, schiena contro schiena, con i kunai sguainati.
“ Kakashi-sensei, ma che sta succedendo?” chiese Naruto stringendo convulsamente un paio di shuriken. Di fianco a lui, anche Sakura sembrava molto scossa, anche se ce la metteva per non darlo a vedere.
Delle ombre si avvicinarono pian piano nella fitta nebbia, fino ad essere finalmente distinguibili: tutti i componenti della scorta del signore di Kumo, più un manipolo di uomini mai visti. E le loro facce non promettevano niente di buono.
“Dannazione, è un'imboscata!” imprecò Sasuke riconoscendoli. Erano tanti, troppi per loro che erano solo in quattro.
Ad un segnale convenuto essi li accerchiarono, sguainando katane ed ogni altro genere di armi. Alcuni crearono delle sfere scarlatte che emettevano un sibilo inquietante.
Avanzavano piano, come se sapessero già di avere la vittoria in pugno. Era l’andatura degli invincibili. I tre genin erano agitati, la tensione irrigidiva i loro corpi e rendeva le loro menti paralizzate dalla paura di non farcela. Non erano più a uno dei loro allenamenti quotidiani, ora erano sul campo di battaglia vero e proprio e i ninja che li fronteggiavano non si sarebbero certo trattenuti e se ne avessero avuto a possibilità li avrebbero uccisi.
“E’ inutile. E’ tutto inutile, sciocchi”.
A pronunciare quelle parole era stata una voce spaventosa, un sibilo disincarnato che faceva accapponare la pelle. Kakashi volse lo sguardo nel punto da cui essa era venuta,turbato. “Chi sei?”.
“Non è affar vostro chi sono. Ma contro di me non avete scampo” rispose la voce, questa volta con tono quasi beffardo. “E’ inutile che combattiate, tanto sarò io a vincere”.
Si levò un vento impetuoso e delle strane radici, comparse da chissà dove, puntarono verso i ninja di Konoha. La prima ad essere avvolta fu Sakura, poi fu catturato a tradimento Naruto e infine anche Sasuke venne raggiunto da una di esse.
L’Uchiha si ritrovò completamente bloccato, ma prima che le radici gli coprissero in parte anche la faccia, fece in tempo a vedere il maestro Kakashi prendere il misterioso sacchetto e tirare fuori un… fischietto?
Lo portò alle labbra e soffiò con decisione. Esso emise una lunga nota acuta, accompagnata da una scia luminosa che puntò verso la foresta e dopo pochi secondi scomparve.
A quel punto le radici sorpresero anche il maestro, avvolgendolo come avevano fatto con gli altri tre.
Sasuke cercò di dimenarsi, cosa vana dato che le radici gli si stringevano sempre più addosso. Naruto e Sakura ne avevano provato gli effetti poco prima e ora stavano immobili e impotenti.
Kakashi invece guardava il cielo, come fosse in attesa di qualcosa. Qualcosa che non si fece attendere molto.
All'improvviso nella radura saettò una luce abbagliante che attraversò la nebbia come un fulmine, facendola finalmente scomparire.
La luce si fermò nel centro del cerchio, lasciando il posto a una persona inaspettata.
I capelli neri erano mossi dal vento, gli occhi d'onice vagavano dai criminali presenti ai ninja di Konoha intrappolati.
Kakashi si abbandonò sfinito all'interno del bozzolo di radici. “Finalmente, Asuka”.


Vee: Visto che non era così cattivo come capitolo,amici?
*viene bersagliata dai pomodori*
Vee: Spero che comunque vi sia piaciuto almeno un pochino,fatemi sapere la vostra opinione e informatemi se avete visto degli errori nel testo,vi sarei davvero grata^^

Altro da dire? Un SuperUltraMaxMegaIper GRAZIE alle 80 persone che hanno letto il precedente capitolo!Alla prossima,gente!
                                                   Vee Drakul



 

  
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