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Autore: alessiasc    31/10/2011    4 recensioni
(...) Nel momento in cui Alex, un ragazzo alto con i capelli mediamente lunghi che gli cadono sugli occhi e, in alcuni punti, si arricciano leggermente, con gli occhi marroni, un corpo lungo e snello, coperto da vestiti semplici: una maglia verde a maniche corte, dei jeans lunghi e a vita bassa che mostrano le mutande grigie e bianche, e delle scarpe che richiamano il colore della maglia, esce per pranzo, si rende conto di non aver voglia di sedersi con nessuno dei suoi compagni di classe.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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E' venerdì e suona la campanella per il pranzo. Haley prova a scappare fuori dalla porta ma il resto della classe, che si ferma sulla porta a parlare, ostacola il suo passaggio, così Alex la afferra per un braccio e la tira a se. Lei sbuffa e lo guada con il tipico sguardo della bambina che va dalla mamma perché vuole comprare il giocattolo in vetrina. Il ragazzo scuote la testa e non molla la presa sul braccio di lei.
«Prima o poi dovrai conoscerli, non puoi rimandare questo momento per sempre!» dice, sorridendole. Lei scuote la testa.
«No, infatti, non per sempre, solo per qualche altro mese... o anno!» lui ride e la trascina verso la mensa. Haley cerca di liberasi dalla stretta ma lui non glielo permette, così alla fine si arrende.
E' l'unico giorno in cui hanno la stessa lezione prima di pranzo. Gli altri giorni, Haley è riuscita ad evitare Alex per non pranzare con lui e il suo gruppo di amici ma, se ne rende conto anche lei stessa, oggi è un'impresa impossibile.
E' stata una settimana strana, diversa, per Haley. Ha parlato, ha riso, ha passato il suo tempo con qualcuno. E da una parte odia ammettere che è stata davvero una bella settimana, questa passata con Alex. Odia ammetterlo perché le fa paura, la felicità, e le fa paura perché dura sempre troppo poco, e il dolore che la segue è sempre più forte. Le fa paura perché non la conosce e non l'ha mai conosciuta fino in fondo se non in momenti che le hanno lasciato dolore, si sente in dovere di studiarla, impararla, così da trovarla nel caso la perdesse o la dimenticasse da qualche parte. 
Alex  le passa un braccio dietro le spalle e la trascina verso il suo tavolo già occupato da quattro ragazzi e una ragazza. Lei scuote la testa.
«Alex, ti prego, dai, non mi va!» dice lei, e cerca di cambiare direzione ma lui non glielo permette. La porta davanti alla sedia e la fa sedere per poi sedersi affianco a lei.
«Ciao froci, lei è Haley» dice quando tutti gli sguardi sono puntati sulla ragazza. Jack si allunga sul tavolo e avvicina al viso a quello della nuova, che lo guarda storto. «Piacere, io sono Jack!» dice e le porge la mano.
Due secondi dopo, ad Haley sembra di aver dimenticato già tutti i nomi, ma quando tutti cominciano a parlarle e a farle domande, riaffiorano nella sua mente.
Quello con i capelli più lunghi, di un colore biondo scuro particolare, si chiama Zack ed è quello che le sta più simpatico: è il più silenzioso e si limita a sorriderle rimanendo al suo posto. 
Poi c'è Rian, con un sorriso meraviglioso, i denti bianchi che splendono come nelle pubblicità per i dentifrici e i capelli castani lunghi poco meno di quelli di Zack. Anche lui è al suo posto e sembra uno dei più tranquilli.
Jack è decisamente il più agitato, la sta riempiendo di domande e la guarda in modo strano. Ha i capelli marrone scuro con dei colpi di sole sul ciuffo che gli scende sul viso. Ha una voce buffa e, anche se Haley non è abituata né a ridere né a parlare, lui riesce ad inserirla in una discussione e la fa ridere più volte, una delle quali quasi con le lacrime.
L'ultimo è Matt, ha i capelli corti a spazzola e il piercing sul labbro ed è l'unico con un vero accenno di barba, che però gli dona.
«OHHHH Alex! Domani sera, da Andy, c'è una festa e Matt qui presente ha detto che non possiamo perdercela. Andiamo, vero?» Alex sorride e batte il cinque all'amico. «Ovvio!» poi si gira verso Haley. 
«Che fai bionda, vieni?» le chiede. Lei sente qualcosa di strano nello stomaco e si sorprende di essere capace a sentire ancora certe emozioni. Cerca di nasconderle il più lontano possibile. Non può permettersi nemmeno mezza farfalla nello stomaco.
«Emh, io.. non lo so, cioè, dovrei chiedere.. insomma-» 
«Fai in modo che ti rispondano sì! Dai Haley, ora che ti conosco sappi che non potrò mai più fare a meno di te» dice Jack sorridendole. E' proprio scemo. «Ha ragione Jacky, non puoi non venire!» il primo si allunga verso Alex e lo bacia sulla guancia. Haley riesce a vedere dai loro sguardi che il loro rapporto è speciale.
 
Quella sera l'accompagnano a casa Alex, Rian, Zack e Jack in macchina, ovviamente facendosi notare il più possibile da tutto il vicinato. Haley scende e li ringrazia sorridendo della bella giornata, loro ricambiano il sorriso.
«Ma grazie a te pupa!» con questa frase Jack si prende uno schiaffo in testa da Zack e la ragazza lo ringrazia con lo sguardo. Entra in casa, per la prima volta, con un enorme sorriso e va in cucina dove trova la zia, come sempre, che prepara la cena.
«Vedo che ti hanno accompagnata a casa! Chi sono, nuovi amici?» chiede la donna, sorridente come al solito ma oggi più di sempre.
Ha un lungo grembiule bianco con tanti cuoricini rossi ricamati sopra e con una scritta sul petto che dice “The queen”, ha i capelli legati da un mollettone dietro la testa e si è tolta la fede, come fa sempre mentre cucina.
Il trucco è leggermente sbavato e la fa sembrare più stanca di quello che in realtà è, e ai piedi porta delle comode ciabatte da casa.
«Sì, sono simpatici e sono davvero dei bravi ragazzi, sono divertenti. Senti zia, domani c'è una festa e mi hanno invitato insomma... potrei...» Christina si volta di scatto e lascia cadere sul piano di lavoro la zucchina che stava tagliando. Ha gli occhi che le brillano e un'espressione stupita. Non sente la nipote chiedere una cosa del genere da tanto, tanto tempo. L'anno precedente e quello prima, infatti, quando voleva uscire per una festa, lo faceva di nascosto e i due zii se n'erano accorti solo dopo qualche mese, quando un giorno, tornando a casa, aveva sbattuto forte una porta. E solo un altro mese dopo si resero conto che quando la ragazza tornava a casa, per la maggior parte delle volte non solo aveva bevuto, ma era anche in compagnia – compagnia che scompariva la mattina seguente senza lasciare nessuna traccia. Questa richiesta apre una porta importante, la porta della fiducia, e la donna, che in realtà si è sempre fidata di Haley, anche quando l'adolescente le nascondeva la maggior parte della sua vita, si sente fiera di questo piccolo cambiamento. 
Comincia la frase balbettando ma poi si riprende: «C-c-certo, tesoro, certo che puoi andare a quella festa!» le dice, si avvicina e le stampa un bacio sulla fronte.
La ragazza sorride e apparecchia la tavola.
Quando Jeremy entra in cucina l'odore di pollo e zucchine si è già impadronito della casa e fa venire l'acquolina in bocca a tutti, compresa la piccola Alice che si dimena sul seggiolone. Haley si sporge verso di lei e le prende la mano – già grande ma ancora troppo piccola, così piccola che è la metà di quella della sorella maggiore.
«E' bello l'asilo nuovo?» la bimba annuisce.
«Sai, ci sono tanti giochi e c'è la cucina dove puoi cucinare come la zia e ci sono tanti bimbi grandi come me però loro hanno una mamma» quando la bambina, ancora troppo piccola per capire, vede che intorno a se è calato il silenzio, si zittisce. Gli occhi della sorella sono pieni di lacrime che non scendono sul viso, grazie alla sua forza di volontà che le ricaccia dentro, fino al cuore.
«Ma anche tu hai una mamma piccolina, è proprio qui» dice Haley e indica la zia, che arrossisce. Per Haley sua zia non potrà mai essere una madre, perché lei è cresciuta con la sua, quella vera, e ha così tanti ricordi di sua mamma che la coccola, che la protegge, che le racconta le storie, che la porta ad esplorare il mondo, che non potrebbe mai, mai sostituirla con nessun'altro al mondo. Ma Alice era così piccola quando la madre l'ha lasciata, che Haley pensa che la cosa migliore sia farla crescere con una madre migliore di quella che la sua stessa madre era stata sia per lei che per la più piccola. Una madre come Christina, che di figli non poteva averne.
«Christina è la mamma migliore del mondo» dice la bimba battendo le mani.
«Sì lo è» sussurra Haley guardando la donna davanti a se negli occhi.
 
Quando entra in camera sua sono le otto e mezza di sera, e Haley non è per niente stanca. Si siede sul letto e prende la sua Jasey, sfiora le corde vecchie e consumate, accarezza il manico e poi comincia a suonare, lentamente, quella melodia che ha in testa da sempre, e che la perseguita nei sogni e durante il giorno. Quella melodia che qualche anno prima l'aveva resa così felice. La loro meldia.
 
Fa freddo e il sole è già tramontato dietro le montagne, eppure i due ragazzi sono ancora lì, sdraiati sull'erba umida, abbracciati l'uno all'altra, e non hanno nessuna intenzione di abbandonare il loro paradiso. E' una di quelle giornate autunnali perfette, con la sera pungente e il pomeriggio caldo. Il cielo è limpido, come se qualcuno avesse soffiato via tutte le nuvole. E sotto quel cielo che comincia lentamente a riempirsi di stelle, l'amore cresce.
«Sai oggi stavo pensando che tra qualche mese facciamo tre anni» dice il ragazzo baciando la sua ragazza sulle labbra. Lei gli prende la testa fra le mani e ricambia il bacio con l'intensità che ci vuole.
«Io invece pensavo che sei l'unico che è rimasto con me per così tanto tempo» dice Haley, stringendosi nella sua giacca. La maglia che porta sotto la giacca di pelle è leggera e aderisce alla pelle perfettamente e lei riesce a sentire il calore della sua pelle sulla propria.
«Sarò sempre qui e lo sai bene. Sai che è una promessa e sai che sono bravo a mantenere le promesse» Michael la bacia e la fa rotolare su un fianco per mettersi sopra di lei.
«Ah, stai per sigillare la tua promessa con un po' di sesso da montagna?» gli chiede lei ridendo, mentre lui le passa la lingua sul collo.
«Esattamente, ti dispiace?» lei scuote la testa mentre i brividi le percorrono tutto il corpo. Si sente eccitata, si sente felice, si sente bene. Poi lui si alza e a lei viene voglia di prenderlo e ributtarlo a terra per farlo suo, ma sa bene cosa sta per fare e le sue mani fredde chiedono solo questo.
Lui prende le coperte che tiene in macchina e ne stende una per terra in modo che il terreno non passi il freddo ai loro corpi e poi ne stende un'altra sopra la ragazza che quasi trema dal freddo.
«Amore mio, ora vengo a scaldarti io» fa un sorriso e mentre riprende a baciarla ride. «Fa anche rima, ma quanto sono figo?» Lei gli prende il viso tra le mani e lo osserva. E' così bello. Ha la pelle bianca come il latte e gli occhi così verdi che sembra di entrare in una foresta solo guardandoli. I capelli sono biondi e con quella luce sono ancora più belli e un ciuffo gli cade sulla fronte e lo fa sembrare più perfetto di quello che è. Gli sfiora le guance fresche e lisce, e gli bacia le labbra rosse e calde rispetto al resto del corpo scosso dai brividi. Lui la circonda con le braccia e lei gli appoggia la testa sul petto e si stringe a lui. 
«Starei qui per sempre anche se fa freddo e devo andare a vedere come sta Alice. Michael, sei la cosa più bella che mi sia capitata» sussurra, e il vento trascina le sua parole fino al cielo. Sembra quasi che lo urli al mondo.
Lui la bacia e la bacia di nuovo, e il suo cuore scoppia di felicità. «Ti amo Hales, non lasciarmi mai» lei ride.
«Lasciarti, io? Non ti lascerei nemmeno se crollasse il mondo» lo dice e il suo cuore sembra annuire. «Promettimi invece che non mi lascerai mai tu» dice e incrocia segretamente le dita.
«Te lo prometto, non ti lascerò mai» le dice e la bacia. E' una promessa, e lei ci crede, la sua parola vale più di qualsiasi altra cosa al mondo e lei prende queste parole e le infila nel suo cuore, sperando di non perderle mai.
Il cielo è diventato scuro e i ragazzi sono ancora sotto le stelle, che brillano come gli occhi di due innamorati. Le dita dei due sono legate insieme e nessuno dei due sente più freddo. Si sfiorano, si toccano, si baciano, si vogliono e si amano. 
Oh, se si amano. Nessun'essere umano sembrava amarsi più di quei due ragazzi. 
E in quel bacio, in quell'amore, non c'è volgarità, non c'è niente di sbagliato, è tutto pulito e perfetto e costruisce un mondo, il loro mondo, invisibile agli occhi degli altri.
Haley sta bene lì, nel suo posto sicuro, accanto a Michael, con Micheal.
Michael ha la pelle che brucia e non vuole lasciarla andare, ma sa che tra poco il momento finirà e dovranno tornare alle loro vite. E' convinto che quel pomeriggio lontano dalla vita reale in un posto che pare magico sia stato il pomeriggio più bello dell'anno e l'idea migliore che abbia mai avuto.
 
Torna alla realtà quando la canzone finisce e l'ultima nota sfuma nell'aria. Gli occhi sono rossi e gonfi, ma lei non sbatte le palpebre e così cominciano anche a bruciare. Lascia che la chitarra cada a terra e si sdraia sul letto, con le mani dietro la testa. E poi sbatte gli occhi e si sorprende di sentir scendere una sola lacrima.
Il fatto è che si sente terribilmente in colpa per l'accenno di felicità che sta provando. Non vorrebbe, non dovrebbe ridere, scherzare. Non è quello che si era aspettata di dover fare. Cerca di allontanare Michael dai suoi pensieri perché sente che il cuore le sta per scoppiare dal dolore e pensa alla festa a cui sarebbe andata al giorno dopo. 
Nel momento in cui trova la forza di mettersi seduta senza sentire lo stimolo del vomito, prende il cellulare e scrive ad Alex: “Per domani sera è ok.” lo blocca e spegne la luce. Non ha nemmeno voglia di spogliarsi e si addormenta sopra le coperte, con le persiane alzate e le scarpe ai piedi.
 
Lontano da casa di Haley, Alex, Jack e Zack sono seduti al tavolo di un locale e si guardano intorno. Nessuno di loro è stanco, e tutti e tre guardano le liceali che li circondano. Ad un certo punto, Jack si alza e va verso una ragazza è gli lancia occhiate da qualche lungo minuto. Le sussurra qualcosa nell'orecchio e vanno sulla pista da ballo. Lei sembra una troia mentre si struscia sul ragazzo a ritmo di musica ma lui ha voglia di divertirsi e non gli importa. Alex guarda l'amico e la sua conquista con disprezzo e butta giù un altro drink. Ovvio, anche a lui piacciono le ragazze e anche lui si diverte spesso, ma le sceglie bene.
Ogni tanto, pensa che Jack sia esagerato. Basta che abbia l'organo genitale femminile e lui la prende. 
Il cellulare gli vibra nella tasca e lo tira fuori spostando gli occhi da Jack all'sms ricevuto: Haley. Sorride. Jack e la troia vengono trascinati via e anche i drink che ha bevuto non fanno più effetto. Quella ragazza, per quanto strana e sconosciuta, fa uno strano effetto ad Alex.
“Per domani sera è ok.” 
Il ragazzo sente qualcosa muoversi nella sua pancia e sul suo viso si dipinge un sorriso particolare. 
«Chi è?» Rian gli si avvicina e sbircia sul telefonino dell'amico l'sms appena ricevuto. Legge e sorride, poi batte una mano sulla spalla dell'amico e torna al suo posto a sorseggiare l'ennesima birra, in silenzio.
«Chi è?» ripete Zack un minuto dopo, spezzando il silenzio che Alex aveva tanto gradito. Alza lo sguardo di scatto e sorride. 
«Haley, dice che per domani sera va bene! Dici che Andy ha qualche problema se viene anche lei?» Zack scoppia a ridere.
«Ma ti pare? Più ragazze ci sono meglio è per Andy!» 
«Sì ma Haley non è quel tipo di ragazza. Lo vedi anche tu!» dice Alex, e sa benissimo di aver detto una cosa positiva sull'amica, che la differenzia dal resto delle normali adolescenti. Anche se non sa bene perché lei sia così diversa, così strana, così nuova e particolare. Così chiusa. 
«Già, ma è sempre una ragazza mio caro Alex. Magari che ne sai, si innamora di Andy o, comunque, gliela da. O, cosa migliore, ad Andy non interessa e non si preoccupa nemmeno di conoscerla. In ogni caso, non darà sicuramente fastidio. Con tutti gli imbucati che ci saranno a quella festa ti preoccupi di portare un'amica?» il ragazzo alza le spalle, sa che l'amico ha perfettamente ragione anche se gli piacerebbe evitare le prime due opzioni.
«Ragazzi, lei è Caroline, e, Alex, questa è Alice» dice Jack, sedendosi al tavolo degli amici con due bellissime ragazze. 
«Piacere» risponde il sopracitato, poi tira fuori dal portafoglio qualche banconota e le lascia sul tavolo per poi alzarsi «ragazzi per me è ora di andare. Ci vediamo domani a scuola!» e senza aspettare la reazione degli amici si allontana, mette una mano sulla porta e la spinge in avanti, sorpassa l'entrata ed esce nell'aria ormai gelida della notte.
 
Sono le sette della sera seguente e Haley è sotto la doccia. Sta cercando di liberare la mente dai ricordi, belli e brutti, per lasciar spazio al futuro che la riempirà, o almeno lei lo spera. Così si libera, sotto quell'acqua, e guarda i momenti passati con Michael scivolino giù nei tubi che fanno sparire l'acqua della doccia. 
Esce dalla cabina dopo troppo tempo e si avvolge in un asciugamano, poi ne afferra un altro e se lo mette sulla testa, attorno ai capelli bagnati. Si infila gli slip che, in un momento di particolare furbizia, si è portata in bagno, ed esce, per ritrovarsi nella sua casetta. Va verso l'armadio e lo apre, tira fuori un reggiseno nero e lo butta sul letto, seguito subito dopo da due, poi tre e infine cinque vestiti da sera diversi. Poi si gira, tenendosi una mano sul petto per non far cadere l'asciugamano che la copre e li mette in ordine, per scegliere. Li guarda tutti, e scarta subito il primo: troppo rosso, troppo corto, troppo scollato, troppo freddo.
Prende il secondo tra le mani e si rende conto che, per quanto sia bello, è anche questo troppo leggero, e lo mette da parte, sopra quello rosso. Per lo stesso motivo scarta anche il terzo. Gli ultimi due che restano stesi sul letto sono i più belli: uno è beije, con sopra ricamati dei fiori bianchi e l'orlo di pizzo bianco, senza spalline. Ovviamente, è leggero quasi come gli abiti scartati in precedenza, ma ormai Haley si è arresa e ha deciso di mettere una giacchetta sopra qualsiasi vestito. Il secondo invece è color panna, con le spalline e la scollatura profonda a V, pieno di pieghe e svolazzi, corto e con una striscia nera sotto il seno. 
Haley lo prende tra le mani e lo stringe a se, per un secondo pensa di riuscire a sentire l'odore di mare di quella sera, in cui l'aveva indossato, quella sera in cui aveva fatto l'amore con Michael sulla sabbia, ed erano tornati a casa sul motorino distrutto del ragazzo, all'alba, perché avevano deciso di passare la notte abbraccati a guardare le stelle, e quella notte tra le sue braccia e in quel mini-vestito non aveva sentito freddo, si era sentita bene e...
Lo butta sul letto di scatto perché qualcuno bussa alla porta. Dimenticandosi di essere mezza nuda, urla «Avanti!» e la porta si apre lentamente.
La figura alta e ordinata di Alex compare sulla porta e Haley si sente ribollire dall'imbarazzo.
«Mhm, wow!» esclama Alex chiudendosi la porta alle spalle e appoggiandosi ad essa. Percorre il corpo della ragazza davanti a se almeno due volte e si lecca il labbro inferiore. «Ripeto, wow!» 
Lei sorride. «Già, wow. Ciao Alex, tutto bene? Puoi girarti, se proprio non ti va di uscire?» lui annuisce e si gira di schiena. Lei prende in mano i due vestiti rimasti e li stende meglio sul letto, come se quello giusto si potesse alzare in aria da solo. Ci pensa qualche altro secondo in silenzio, poi sbuffa, alza lo sguardo e Alex la sta guardando.
«ALEX! Bene, visto che sei girato, dimmi.. meglio questo o questo?» dice alla fine, mostrandogli i vestiti. Il ragazzo fa tutto il giro e le arriva affianco, per osservare meglio i due capi. Assume una posizione di meditazione, ma in realtà non sta pensando a scegliere il vestito adatto, sta semplicemente annusando Haley. Sì, perché riesce a sentire l'odore dello shampoo e del bagnoschiuma, l'odore che emana la sua pelle. Ed è così buono che lui ci si perde dentro. E si dimentica del compito assegnatogli.
«Alex?» lo riporta alla realtà la ragazza dopo qualche minuto, e lui indica istintivamente il vestito bianco e svolazzante. Lei sorride. E' anche il suo preferito e, alla fine, avrebbe comunque scelto quello. «Bravo! Ora via!» dice, e lo spinge, così lui dopo un po' di insistenza si allontana e si gira di schiena, come doveva essere.
Questa sera Haley è di buon umore, ha allontanato tutti i ricordi nel momento in cui ha visto la figura di Alex varcare l'entrata e anche mentre indossa il vestito ha il sorriso sulle labbra. Ha deciso di passare una serata per se stessa, una serata allegra, senza pensieri. E deve farcela a costo di sentirsi in colpa per i decenni successivi. 
Prende le scarpe nere con il tacco da sotto il letto e se le infila, poi fa un fischio all'amico che si gira a guardarla e fischia a sua volta. 
«Alla faccia, Haley, com'è che non ti vesti sempre così... poco?» lei lo fulmina con l o sguardo, ma è abituata a quel tipo di complimenti, anche se è un'abitudine ormai vecchia. Da quando è cominciato il trasferimento a Baltimore ha smesso di uscire e vedere tutte le persone che era abituata a frequentare. Si è semplicemente isolata dal mondo, per rendere meno difficile il cambiamento e il distacco dalla sua vecchia città. Gli amici, gli amanti, gli scopa-amici che aveva doveva lasciarli dove stavano insieme a tutti i ricordi che, però, cerca ancora di scrollarsi di dosso.
«Dopo questo commento molto poco fine, possiamo andare, o no?» lui fa una strana smorfia e annuisce con gli occhi socchiusi. 
Poi alza lo sguardo e le fa un occhiolino che lei ricambia.

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holachicosbuenosdias: mi scuso immensamente per il ritardo ma con la scuola, la mia testa che non lavora, la poca voglia e forza di volontà, ci metto sempre millenni a postare D:
lotoflove, halscott.
   
 
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