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Autore: pinzy81    01/11/2011    8 recensioni
Cosa c’è dopo Breaking Dawn?
La vita di Renesmee è difficile, ma per fortuna, sono in molti a darle una mano.
Solo uno però per lei è veramente importante: Jacob.
Nuovi sviluppi per la Saga di Twilight in una fan fiction piena di colpi di scena, speranze, cuori infranti e, ovviamente, un nuovo cattivo.
Leggetela.
Genere: Azione, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen, Un po' tutti | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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La pioggia si placò e come era arrivata lasciò la spiaggia.
Eravamo rimasti immobili nel nostro abbraccio.
Ero in pace con il mondo e Jacob era lì con me, quindi non avrei potuto chiedere di meglio.
Cominciavo a pensare che si fosse addormentato, ma non lo sentivo russare quindi… Era tranquillo nella nostra stretta e questo gli bastava come pure a me.
All’improvviso sentii dei passi avvicinarsi e salire i gradini della casa soffermandosi nella veranda.
Qualcuno bussò lievemente alla porta.
<< Chi è? >> domandai a bassa voce, alzandomi appena appoggiata ai gomiti.
<< Stai pure qui, torno subito. >> disse Jacob senza battere ciglio.
Era stato così categorico che rimasi sul letto come mi aveva chiesto.
<< Si? >> lo sentii chiedere interrogativo allo sconosciuto appena uscito dalla porta.
<< Salve Jake! >>
AllA sconosciutA!
Però quella voce non era propriamente nuova alle mie orecchie; dove l’avevo sentita prima?
Non era una del branco e…
“Aspetta un po’” pensai tra me.
Allora la riconobbi… Era la tipa che avevo trovato qui a casa di Jacob giorni addietro e di cui non avevamo ancora parlato.
Quella smorfiosetta che ci faceva di nuovo qui?
Non aveva proprio vergogna!
<< Sono passata di nuovo, proprio come ti avevo promesso l’altro giorno. >>
Che voce ammaliante usava con lui.
<< Mmm… Si, ci ho pensato tanto e la tua proposta inizialmente mi allettava molto. >>
Prese una pausa.
<< Come avrebbe potuto essere diversamente? >>
Ma di che stavano parlando?
Che proposta gli aveva fatto?
Stavo per impazzire… Si era offerta a lui?
Forse era esasperato dall’attesa di me e, come mi aveva detto, pensava che forse aveva perso il treno… Forse le aveva risposto che doveva pensarci?
Ma poi pensare a cosa?
Dio mio che le aveva offerto?
Non ce la feci più e mi alzai.
Ero indecisa sul da farsi, infondo mi aveva chiesto di rimanere sul letto.
Camminavo dubbiosa avanti e indietro, oltretutto ero anche mezza nuda!
Forse non era il caso che mi mostrassi vestita, anzi svestita, in quel modo… Chissà quante se ne sarebbero dette in giro per Forks se fosse stata una pettegola!
Povero nonno, che vergogna sarebbe stata venire a sapere che la nipote andava in giro spogliata per la casa di un uomo bello e fatto.
<< Hai detto inizialmente Jacob… >> riprese lei il suo discorso con intonazione suadente.
<< … Non mi fai ben sperare. >>
<< Che ti devo dire? Le cose sono un po’ cambiate dalla nostra ultima chiacchierata e sto cominciando a prendere in considerazione altri aspetti… Della vita… Diciamo così. >>
Era esitante come mai.
“Oh non ce la faccio più! Ora vado!” pensai.
Mentre mi alzavo e, con decisione, mi accingevo ad avvicinarmi a loro li sentii di nuovo.
<< Jacob, caro, ma la mia offerta resta valida… Non devi accettare subito! >>
Fece un risolino schifosamente finto tanto che tirai fuori la lingua disgustata.
Mi veniva in mente solo una parola da dirle, ma non era proprio da signora per bene uscirsene con una che non conosci dandole della… Anche se cercava di insidiare l’uomo della tua vita.
<< Ti ringrazio molto, ma non credo che accetterò neanche in futuro la tua offerta. >>
Alzai le braccia come se fossi stata in prima linea dopo un goal.
<< Siii. >> sussurrai a me stessa.
Uno scricchiolio mi fece ritornare in ansia… L’asse della veranda mi faceva intuire che lei gli si stava avvicinando.
<< Beh… Se dovessi cambiare idea magari ti lascio il mio numero di telefono così puoi farmelo sapere… >> insisteva?
<< Ti ringrazio, ma sono molto risoluto quando prendo una decisione. >>
Fermo il mio ragazzo!
<< Ok, ma pensaci bene Jake. Una cifra del genere difficilmente ti verrà offerta di nuovo per questa… Tana… >>
<< Come dici? >> chiese lui.
Un momento parlavano della casa?
<< Non prenderla nel modo sbagliato, capisco che tu ci tenga visto che l’hai fatta risorgere dalle ceneri come una fenice, ma non è certo il grand hotel… Devi ammetterlo! >> E si mise a ridere di gusto.
Lui rimase senza parole.
Possibile non si rendesse conto che lo aveva offeso?
Ci aveva messo tutto sé stesso, il suo lavoro, il suo sudore, i suoi risparmi, il suo tempo lontano da me.
Ora avrei voluto dirle quella parolaccia sempre di più, ma ormai ero una donna e dovevo affrontare le cose in modo adulto.
Camminai decisa verso le loro voci, aprii la porta che ci divideva e abbracciai le spalle del “mio Jacob”.
<< Amore non rientri in casa? >> chiesi mostrandomi distratta, facendo finta di non aver notato la tipa in completo grigio impiegatizio.
Il mio Adone si scosse un poco, ma poi mise le sue mani sul nodo che avevo fatto attorno alla sua gola con le mie braccia e sorrise.
<< Arrivo, stavo giusto dicendo alla signora che la nostra CASA non è in vendita. Che intendiamo rimanerci per molto tempo e viverci costruendo una nostra famiglia. >>
La guardai ferma negli occhi per intimidirla.
Lei mi fissò di rimando, sembrò sbuffare leggermente dalle narici come se fosse stata sconfitta.
<< Jake questo è il mio biglietto. >> gli disse porgendo un foglietto e ignorandomi.
<< Se cambiassi idea. >>
<< Non lo faremo. >> risposi per lui.
<< Non cambieremo idea, grazie. >>
Lui tacque, ma un sorrisino spuntò dalle sue labbra.
A quel punto ritirò a sé il biglietto da visita rimettendoselo in tasca, anche se io le avrei potuto suggerire di metterselo in un posto più consono, e voltandosi se ne andò senza salutarci.
Jacob mi prese in spalla e rientrammo.
Mi lasciò cadere su uno sgabello.
<< Sembravi una leonessa… Avevi già gli artigli fuori e cominciavi a far vedere i denti feroce. >> disse con voce lusinghiera.
<< Ti piace quando prendo in mano la situazione eh?! >>
Mi sentivo trionfante.
<< Sei buffa! >> prese a ridere.
Mi accigliai e misi le braccia conserte.
<< Non sei carino per niente… Io ti ho salvato! >>
<< Sei buffa Renesmee, ma sei anche tanto sexy quando prendi le mie difese. >>
Così, ammiccante e sorridente, mi travolse con il suo buon umore e non potei che esserne completamente contagiata anche io.
<< Sai era da quando ho cominciato a lavorare a questa casa che quella strana tipa ha cominciato a tampinarmi per comprarla. >> cominciò versandosi del succo d’arancia in un bicchiere.
<< Che intendi per “tampinare”? >> chiesi accigliata con la bocca piena di un boccone di ciambella.
Alzò le spalle addentando a sua volta il mio dolce dalle mie mani.
<< … Mmm… Non lo so! Aveva quell’aria viscida della serie “farei di tutto per accaparrarmi questo affare”. >>
Aprii la bocca sconcertata, non potevo credere che lo avesse veramente pensato, ma ancora di più che non ne avesse approfittato.
Deglutii e aggiunsi, << Secondo te fino a dove si sarebbe spinta? >>
<< Boh! Che intendi? >>
Sembrava così dolce e innocente.
Gli uomini certe volte proprio non si rendono conto del pericolo che corrono quando sono vicini ad una donna decisa che punta alla meta.
<< Voglio dire… Se era proprio risoluta nel suo intento… Visto che sei un bel bocconcino… Avrebbe potuto… Che ne so… Offrirti molto di più che del denaro. >>
Ero imbarazzatissima, finchè io e lui ci amavamo in modo carnale e passionale potevo starci, ma parlare di sesso e, oltretutto, neanche che ci riguardava personalmente, mi creava difficoltà e mi faceva anche salire una certa gelosia.
<< Sarei un bel bocconcino? >> chiese ridendo.
<< Certo che lo sei! >> dissi convinta.
<< Pensi che mi sarei accontentata di qualcosa di meno? >>
Diede un ultimo morso alla mia ciambella succhiandomi le dita che la tenevano, poi mi fece l’occhiolino e disse << Sai… Non so neanche per quale miracolo tu ti sia innamorata di me. Sicuramente avresti potuto mirare molto più in alto che ad un povero meccanico qualsiasi. >>
Lo avvicinai scendendo dallo sgabello.
<< Non ti azzardare mai più a dire che sei uno qualsiasi né davanti a me né davanti a nessun altro. Tu sei tutto quello che desideravo ed ora che so che sarai mio per sempre non riesco a credere di essere così fortunata. >>
Lo baciai leggera sulle labbra.
<< E poi sai che risparmio a stare con un meccanico che non costa un occhio della testa!  >> continuai abbracciandolo.
Jacob mi strinse forte a sé, aveva compreso che quel discorso era stato esaurito per me e che non avremmo mai più dovuto affrontarlo.
Decisi di tornare a casa per far vedere al nonno che mi comportavo bene, infondo vivevo sempre sotto il suo tetto e non volevo mancargli di rispetto anche se avevo il benestare dei miei genitori nel vivere la mia storia d’amore con Jacob.
Lo chiamai alla centrale e scoprii che Nahuel aveva ragione su tutta la linea: sarebbe stato a cena con Sue e gli altri.
Ovviamente lo dovetti convincere a non cambiare i suoi piani per me, ma avere la casa tutta mia per una serata intera mi avrebbe fatto bene: avrei potuto riordinare le idee e lui questo lo capì.
Sarebbe tornato dopo cena comunque, quindi non sarei rimasta da sola per molto.
Mi assopii subito, ma non fu un sonno tranquillo, c’era qualcosa che mi agitava.
Nella vita dei Cullen un periodo apparentemente perfetto veniva sempre rovinato da qualche tragedia… Perché ora avrebbe dovuto essere diverso?
La mia vita fin’ora era stata abbastanza travagliata nella nostra monotonia tra spostamenti vari e stupidi problemi sentimentali creati solo nella mia mente, e i miei familiari avevano patito quel periodo con me, rilassandosi ora che le cose stavano andando per il verso giusto.
Eravamo forse troppo felici?
Verso l’alba mi addormentai pesantemente e sognai Nahuel e Leah.
Camminavano lungo la spiaggia mano nella mano come nel racconto di quel pomeriggio.
Leah non sembrava convinta al 100%, ma lui la prese per le spalle.
<< Leah non ribellarti come fai per ogni cosa. Tu meriti di essere felice. >> le disse.
<< Non credo fino in fondo che sia la cosa giusta, siamo così diversi. >> gli rispose.
<< Puoi andartene se vuoi. >> la lasciò dalla sua forte presa.
<< Ma io so che tornerai, altroché se tornerai! >>
<< Non fare lo spaccone adesso! >>
La prese di nuovo per le spalle avvicinando il viso al suo e le sussurrò. << Sei pazza di me come io lo sono di te, tu non mi stancherai mai anche se fai la scontrosa. >>
Le baciò le labbra dolcemente e lei lo lasciò fare.
<< Io sono qui con te Leah… Ti amo e ti proteggerò da tutto e da tutti: non devi preoccuparti del giudizio di nessuno, combatterò al tuo fianco. >>
Non ammetteva repliche.
Ora la teneva stretta a suo petto e lei finalmente lo ricambiò.
Mi svegliai di buon umore, speravo che quel sogno potesse essere stato di buon auspicio per la folle notte del mio amico, ma non era stato l’unico sogno della nottata: un’inquietudine mi aveva attanagliata e aveva la forma di una tonaca nera.
Era logico che le mie paure si materializzassero in sogno nei Volturi, erano stati l’unico vero pericolo che avevo affrontato nella mia vita.
Ogni volta che l’intruso dei miei sogni faceva capolino spaventandomi non riuscivo a vedere che viso quella veste celasse.
Dovevo calmarmi, godermi il bel momento che stavo vivendo, lasciando le paure alle mie spalle.
Mi preparai veloce per non far aspettare Jacob che già mi attendeva puntuale fuori casa.
Salutai il nonno con il solito bacio sulla guancia.
<< Che programmi avete? Non fai colazione a casa? >> chiese con fare indagatore.
<< Mi dispiace nonno, ma ci eravamo organizzati per una colazione tutti insieme a casa Cullen stamattina. >>
<< Ok. >>
Già il fatto di sapere che non saremmo rimasti da soli io e Jacob lo aveva confortato.
Vederlo che mi aspettava cancellò tutta l’inquietudine che covavo dentro.
Si voltò verso di me e sul suo viso si accese un sorriso tale da abbagliare con la sua bellezza tutta la città.
Mi guardava come se fossi la cosa più stupefacente che avesse mai visto; io in quel momento venni travolta da tutto il suo calore che tentai di restituire nel bacio che posai sulle sue labbra.
Un bacio lento, sentito… C’era sole, fuoco, concretezza e un futuro che nessuno ci avrebbe mai tolto.
Sarebbe stato uno dei tanti che ci saremmo scambiati per l’eternità.
Sospirai soddisfatta a quel pensiero.
<< Che succede? Che sospirone! >> mi canzonò.
<< Pensavo che ti amo Jacob Black. >> dissi ancora con gli occhi chiusi.
Mi prese in braccio e mi fece volteggiare felice… era vero, era tutto vero… Dovevo godermi quel magico momento e anche se fosse finito tutto di lì a pochi minuti mi sarebbe bastato.
Lo amavo e lui amava me, solo me.



Ciao a tutti!
Come immaginavo non sono riuscita a d aggiornare ieri, ma oggi ho sgomitato finchè non sono riuscita a connettermi per postare il nuovo capitolo. Spero di non avervi fatto arrabbiare troppo. Voi siete sempre così splendidi che io, quando ritardo, mi sento una emerita caccola pelosa! Ancora scusate.
Che dire del capitolo? Sembra uno di quelli di congiunzione, ma svela molte cose secondo me. In primis i sogni di Nessie: che abbia le stesse facoltà di sua madre? Ricorderete sicuramente come Bella sognasse spesso quello che si sarebbe verificato in futuro. In secondo luogo Leah e Nahuel... ma non dico altro. E in ultima analisi i cappucci dei Volturi. Paura! Vedremo nel prossimo capitolo, altro non posso svelare.
Grazie mille a tutti coloro che mi hanno lasciato un messaggio o una vera e propria recensione, mi rendete felice. Leggere le vostre parole, al di là del fatto che mi fate sempre dei gran complimenti, mi coinvolge moltissimo. Questa è una delle cose che preferisco di EFP: avere un confronto così diretto con chi legge le tue cose, il fatto che chiunque possa fare una recensione dei tuoi scritti, mi fa letteralmente impazzire! Perciò grazie Erika per aver creato questo mondo!
Grazie a chi legge solamente, ma anche a chi ha messo SAT tra le ricordate/seguite/preferite. Siete molti e questo mi fa fluttuare a un metro da terra. Grazie a tutti voi!
Baci

Pinzy

   
 
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