E' un sacco difficile scrivere una nota conclusiva a questa storia non so se per caso avete qualche dubbio o volete chiedermi qualcosa che non avete capito in questi 79 capitoli che sarebebro 78+epilogo XD chiedete pure
devo dire che ho apprezzato un sacco le persone che hanno seguito questa storia perchè insomma è interminabile e io a causa uni non sempre ho pututo darle lo spazio che volevo dei capitoli fanno schifo perchè non aveva tutto quel tempo per scrivere e questo mi spiace un sacco, ma non è così poco impegnativo scrivere specie se fai la mia facolità XD ma comunque del tempo per scrivere lo trovavo perchè tengo tanto a questa storia e come dicevo vi ringrazio per averla seguita fino a qui e per averle dato tanto affetto.. ho anche conosciuto delle ottime persone grazie ai commenti nei capitoli qualcuno commenta ancora e la sento ancora qualcun altro non lo sento più però comunque sono state delle conoscenze positive che dire vi lascio a questo capepilogo XD e la storia è finita ma quando con BE le cose andranno meglio e quando sistemerò anche le mie altre ff vorrei aggiungere dei missing moments uno ce l'ho già in mente grazie alla mia ultima gita a London lo scorso settembre visto che mi sono presa un pò di tempo per andare a Primrose posto che vi consiglio di vedere quando sarete a Londra XD Vi abbraccio e niente poi vi farò sapere se riesco ad incontrare Rob alla premiere londinese di BD ma ne dubito nel caso vorrei tanto dirgli di mettersi con la commessa di Tesco e che KS non lo merita XD
“credi
che i bambini
reggeranno due settimane senza di noi?“chiese Carla
perplessa, effettivamente
li avevano sempre portati con loro quando stavano via per qualche
giorno, certo
Sophie si era ormai abituata a dormire da sola e non aveva certo paura
dei
temporali o di strani mostri sotto il letto, mentre Julian era
un’altra storia
e questo la preoccupava un po’.
“sono
grandi ormai, o almeno
questo è quello che ha risposto tuo figlio poco
fa”disse Robert mentre guidava
tranquillamente verso casa, avevano salutato i bambini prima di
lasciarli a
casa Pattinson dove avrebbero passato le prossime due settimane in
compagnia
dei nonni paterni e materni.
“spero
che i tuoi siano
pronti all’idea di passare nottate svegli a leggergli
storie”disse Carla
“ha
promesso che le leggerà
con Sophie le storie”disse Robert
“speriamo
bene”disse Carla
“non
è che sono tutte scuse
perché non vuoi stare due settimane da sola con
me?”chiese Robert mentre
parcheggiava davanti casa.
“e
io che pensavo di averlo
nascosto bene”disse Carla sospirando e scendendo
dall’auto.
“No,
no dove vai?”chiese
Robert prendendola in braccio.
“dai,
ma peso un sacco con
questo vestito”disse Carla
“ti
aiuterò volentieri a
toglierlo, ma non vorrai non rispettare le tradizioni?”chiese
Robert baciandola
mentre entravano in casa.
“abbiamo
un po’ di tempo
prima del volo no?”chiese Carla approfondendo quel bacio.
“si
un po’ di tempo
c’è”disse Robert ma proprio in quel
momento fece la sua comparsa Ivan.
“che
pessimi, e poi avete un
volo per la Francia, tenetevi qualcosa per la luna di miele quanto
meno”disse
Ivan.
“non
bussi nemmeno più
adesso?”chiese Carla
“dai
andiamo di sopra che ti
aiuto a scegliere qualcosa da mettere non vorrai sfigurare con i
francesi”disse
Ivan
“mi
cambio in bagno ho già
capito”disse Robert ridacchiando.
“Per
me puoi cambiarti anche
in camera non mi scandalizzo certo”disse Ivan
“Ivan
sei pessimo”disse
Carla invitando a seguirla di sopra.
“Per
me non dovresti partire
e poi il mese prossimo è natale”disse Ivan mentre
Carla stava sistemando le
ultime cose in valigia, avevano un volo tra un paio d’ore e
aveva fatto giusto
in tempo a togliersi il vestito da sposa e mettersi qualcosa a caso
dall’armadio.
“Ivan
sei veramente
pessimo”disse Carla sospirando
“renditi
conto te ne vai per
la bellezza di due settimane, cioè lasciate i bambini due
settimane senza di
voi”disse Ivan
“Ivan
ho detto a Katie che
per qualsiasi problematica può chiamarmi”disse
Carla rassicurandolo, Katie era
la ragazza che aveva deciso di fare da utero in affitto a lui e Nate, e
mentre
Nate era molto tranquillo sull’argomento Ivan era
un’altra storia, e ora che si
stava avvicinando il termine della gravidanza era davvero
incontenibile,
avvicinando beh non proprio Katie era al settimo mese quindi di tempo
ce ne era
largamente essendo il termine fissato per gennaio.
“e
se dovesse partorire in
queste due settimane? Se succede una qualsiasi cosa? “chiese
Ivan
“Ivan
stai tranquillo, non
succederà nulla”disse Carla abbracciandolo e
accarezzandogli i capelli come
avrebbe fatto con i suoi bambini.
“che
mammina tenera che sei”disse
Ivan prendendola in giro
“si e tu sei peggio di Sophie e Julian se per questo, ma sono
sicura che sarai
un ottimo genitore e anche Nate lo sarà”disse
Carla
“scusami,
sono piombato in
casa tua quando dovresti prendere e partire per la tua luna di
miele”disse Ivan
“figurati,
però mi faresti un
favore portando giù la mia valigia”disse Carla
facendogli l’occhiolino mentre
tentava di mettersi il cappotto.
“certo,
certo”disse Ivan
stranamente gentile.
“tutto
a posto?”chiese
Robert quando finalmente Carla riuscì a salire in macchina.
“si,
è un po’ in pensiero
per Katie”disse Carla
“certo,
è preoccupato
dall’idea di diventare padre”disse Robert
“già
ma noi continuiamo a
chiamarla preoccupazione per la gravidanza, così si sente
più tranquillo”disse
Carla sorridendo.
“beh
speriamo non vada
troppo in ansia durante questi giorni, abbiamo un sacco di cose da
fare”disse
Robert facendole l’occhiolino.
“non
ho mai visitato la
Francia in maniera decente quindi non pensare di passare tutto il tempo
a
letto”disse Carla.
“sei
sempre la solita che
fraintende tutto, è tutto già organizzato vedremo
un sacco di posti, e vedrai
che a fine giornata vorrai soltanto dormire”disse Robert
annuendo sicuro.
“bene
anche perché come
dicevamo oggi ai bambini non ho assolutamente voglia di allargare la
famiglia”disse Carla annuendo.
“anche
se insomma io sono il
terzo figlio”disse Robert
“e
io sono figlia
unica”disse Carla
“ok,
ok ho capito”disse
Robert sorridendo.
Quando
arrivarono a Parigi
era notte fonda e pioveva a dirotto, decisamente novembre non era
probabilmente
il mese giusto per visitare la Francia.
“hai
sonno?”chiese Robert
vedendo quella che ormai era sua moglie sbadigliare.
“no,
è che comunque sono le
tre del mattino”disse Carla sbadigliando di nuovo.
“e
ieri hai fatto le ore
piccole suppongo, cosa ti ha organizzato Ivan alla
fine?”chiese Robert
“veramente
non abbiamo fatto
poi così tardi e non abbiamo bevuto nemmeno molto, tu
piuttosto cosa hai
combinato con Tom? Qualcuno mi ha detto che eri uno straccio questa
mattina”disse
Carla prendendolo in giro.
“dettagli,
comunque sai chi
ho incontrato ieri?”chiese Robert
“chi?”chiese
Carla
“John
il barista di quel pub
dove ci siamo incontrati, abbiamo girato diversi pub e Tom ci ha
portati anche
lì”disse Robert
“oddio
è passato tantissimo
come sta?”chiese Carla
“sta
bene, sai che non ci
credeva affatto che stessimo insieme”disse Robert
“che
novità, nessuno ha
fiducia in noi due”disse Carla
“non
finiremo mai nella
lista delle coppie più noiose questo è
sicuro”disse Robert
“decisamente
no”disse Carla
ridendo, ed effettivamente era vero ne avevano combinate di ogni e
nonostante
avessero sempre fatto di tutto per non dare in pasto alla stampa i loro
problemi alla fin fine la loro vita personale finiva sempre in prima
pagina su
quegli inutili giornali di gossip, per fortuna però quei
tempi burrascosi erano
lontani e l’euforia
generale intorno a
Robert si era anche un po’ spenta, insomma il
giusto per dare un minimo di stabilità ai
loro figli.
“dove
vi porto?”chiese il
tassista parlando purtroppo in francese, se c’era una cosa
che odiava Carla era
il francese, no forse i francesi li sopportava anche meno, ma invece
Robert
adorava la Francia e poi bisognava ammettere che era una delle
città più belle
d’Europa anche se lei preferiva nettamente Londra.
“InterContinental
Paris Le
Grand 74
Avenue Des Champs-Elysées ”disse
Robert in perfetto francese facendo
ridere Carla.
“perfetto”rispose
l’autista.
“perché
ridi?”chiese Robert
“dovresti
sentirti sei stupendo a
parlare in francese”disse Carla appoggiandosi contro la sua
spalla continuando
a ridere, mentre l’autista li guardava un po’
perplesso e Robert si limitava a
rassicurarlo sul fatto che andasse tutto bene.
“si no
grazie continua pure a ridere
di me”disse Robert mentre si toglieva la giacca.
“non
posso farci niente sei ridicolo quando
parli in francese, dovresti sentirti”disse Carla prendendolo
in giro una volta
entrati nella loro stanza per quello che aveva detto alla reception,
aveva
anche provato ad imitarlo ma non rendeva sufficientemente.
“non
è nemmeno un giorno che siamo
sposati e credo che tu abbia superato la soglia dei
complimenti”disse Robert
perplesso scompigliandosi i capelli bagnati.
“già,
forse avresti dovuto sposare
qualcun altro”disse Carla annuendo convinta liberandosi
anch’essa della giacca
mentre guardava fuori dalla balconata della loro stanza.
“no,
non credo fosse possibile”disse
Robert avvicinandosi e abbracciandola da dietro.
“e come
mai? Sono sicurissima che ci
siano un sacco di donne là fuori che sarebbero ben disposte
e anche meglio
della sottoscritta”disse Carla accarezzando le sue mani che
le stringevano i
fianchi.
“perché
io amo te”disse Robert e a
quelle parole Carla voltò il viso verso di lui e lo
baciò.
“hai
fatto proprio una pessima scelta”disse
Carla sorridendo contro le sue labbra.
“non
credo proprio, tu piuttosto
potevi scegliere meglio”disse Robert sorridendo a sua volta.
“no,
certe cose non si possono
scegliere”disse Carla accoccolandosi meglio contro il suo
petto e lasciandosi
avvolgere dal suo abbraccio mentre entrambi si lasciavano riempire gli
occhi
dalla vista che offriva la loro camera, Parigi non era poi
così male dopo
tutto.
13
years later
“non
mi si fila per niente,
ho cambiato taglio di capelli, mi sono comprato una giacca nuova, ma
non mi si
fila comunque”disse Julian mentre pizzicava le corde della
sua chitarra
acustica sbuffando.
“devi
avere pazienza Julian
non ti sei certo scelto una ragazza qualsiasi, le mie amiche stravedono
per te
anche se sei un ragazzino”disse Sophie impegnata a guardare
delle cose al
computer.
“guarda
che abbiamo un anno
e mezzo di differenza e ho 18 anni, non sono un
ragazzino”disse Julian
“si
beh, ma lo sai che noi
ragazze guardiamo quelli più grandi”disse Sophie
“che
palle che siete voi
ragazze, comunque scusa quindi soltanto a Cassie io non interesso?
Insomma è
tua amica potresti tipo chiederle qualcosa a riguardo”disse
Julian sospirando.
“Cassie
non è una che si
apre molto, e poi non mi sembra corretto ti pare che devo metterci una
buona
parola per te? Conquistala, fai qualcosa per lei”disse Sophie
“ma
se le sto provando
tutte, e a mala pena mi rivolge la parola”disse Julian
“ragazzi
scusate posso?”chiese
Robert bussando alla porta della camera della figlia mentre saliva
aveva
sentito parte del discorso e non poteva certo trattenersi dal dire la
sua,
essendo un’esperto in storie apparentemente non corrisposte.
“si
papà che c’è?”chiese
Julian
“credo
che tu ufficialmente
abbia bisogno di qualche consiglio da uomo”disse Robert
“no
ti prego papà evita
guarda”disse Sophie ridacchiando
“ho
vissuto una storia
simile, anzi in realtà la tua Cassie non mi sembra proprio
nulla in confronto
alla donna che ho dovuto conquistare io, prima di tutto sei un
Pattinson e tuo
nonno non vorrebbe assolutamente venire a sapere che il suo nipote
maschio
soffre di questi inutili complessi, noi Pattinson non abbiamo nessun
complesso,
quindi non devi cambiare per questa ragazza ma devi essere te
stesso”disse
Robert
“questo
lo dicevo anch’io,
senza chiaramente aggiungere la parte dei Pattinson ”disse
Sophie
“che
cosa hai fatto tu per
conquistare questa ragazza?”chiese Julian incuriosito
“di
tutto, tutto il
possibile e l’immaginabile, ma fondamentalmente non gli ho
dato tregua”disse
Robert sorridendo.
“papà
questo si chiama
stalking”disse Sophie scettica.
“
non a livelli stalking non
gli ho dato tregua nel senso che ho fatto di tutto per farle capire chi
ero io
e per capire chi era lei, ho accettato ogni sorta di compromesso per
starle
accanto e alla fine ho vinto, ci vuole una gran forza di
volontà ed è una forza
che hai solo quando sei sicuro di trovarti di fronte alla persona
giusta, perché
se non è quella persona difficilmente sarai in grado di
arrivare alla fine, io
ero certo che ne valesse la pena ”disse Robert
“però”disse
Julian colpito
dalle parole del padre.
“scrivile
una canzone, Peter
me ne ha scritta una fantastica”disse Sophie
“Peter?”chiese
perplesso
Robert
“si
è il ragazzo che suona
nel mio gruppo”disse Julian
“ah
ok”disse Robert
alzandosi dalla sedia su cui si era seduto.
“comunque
grazia papà”disse
Julian
“di
nulla”disse Robert
sorridendo ai suoi figli anche se era ancora un po’ perplesso
per la
rivelazione di Sophie, e quindi la sua bambina aveva un ragazzo?
“amore”disse
Robert entrando
in cucina e trovando Carla alle prese con la cena.
“dimmi
amore”disse Carla con
gli occhi lucidi.
“non
hai ancora imparato a
tagliare le cipolle senza piangere?”chiese Robert
stringendola a sé e poggiando
la testa sulla sua spalla.
“no
è che, ti ho sentito
prima quando parlavi ai ragazzi”disse Carla.
“sarà
destino di noi uomini
Pattinson trovare donne problematiche”disse Robert
sorridendo.
“a
quanto pare si”disse
Carla sorridendo
“comunque
dicevo sul serio
sapevo che ne valeva la pena e rifarei tutto daccapo per
te”disse Robert.
“anch’io,
e non credevo l’avrei
mai detto ma adoro essere sposata con te, ho sempre pensato che il
matrimonio
avere dei figli fosse qualcosa che con il tempo diventava terribilmente
noioso
e monotono, ma con te nessun giorno è noioso, e poi sei
ancora più un disastro
di me con le faccende di casa e sai cucinare”disse Carla
voltandosi verso di
lui.
“ti
amo”disse Robert
“ti
amo anch’io”disse Carla prendendogli
il viso tra le mani e baciandolo.
“ma
non sentite il
campanello?”chiese Sophie vestita di tutto punto per uscire.
“dove
vai a quest’ora?”chiese
Robert
“esco
con Peter”disse Sophie
“come
esci con Peter?”chiese
Robert
“Robert,
è Peter il figlio
di Emma”disse Carla rassicurandolo.
“ascolta
la mamma papà,
comunque non facciamo tardi andiamo soltanto a sentire un gruppo anzi
dovrebbe
venire anche quell ‘impedito di vostro figlio”disse
Sophie alzando la voce perché
suo fratello la sentisse.
“sto
arrivando sto arrivando”disse
Julian scendendo le scale.
“ciao”disse
Sophie
illuminandosi quando vide il suo ragazzo.
“ciao”disse
Peter
“ehm
ehm”disse Robert
“ciao
Robert, Carla”disse
Peter
“cos’è
questa confidenza?”chiese
Robert
“amore
dai”disse Carla richiamando
Robert
“guidi
tu stasera Peter?”chiese
Carla
“si,
si mamma mi ha prestato
la macchina, passiamo a prendere Cassie e andiamo al
concerto”disse Peter
guardando l’amico.
“viene
anche lei?“chiese
Julian
“così
pare”disse Peter
“mi
raccomando avete l’età
per bere ma evitate visto che devi guidare ok?”disse Carla
“certo,
certo Carla saremo
responsabili”disse Peter
“divertitevi”disse
Carla
salutandoli
“non
troppo aggiunse Robert,
Julian tienili d’occhio”disse Robert
“certo
papà”disse Julian scuotendo
la testa perplesso.
“hai
capito? Io l’ho sempre
detto che quel ragazzino non mi convinceva”disse Robert
“amore,
Sophie ha quasi
ventun anni, è grande per queste raccomandazioni e poi
vorrei ricordarti che
sono entrambi ben informati da secoli ormai”disse Carla.
“si,
ma a me non convince e
poi è ancora la nostra bambina”disse Robert
“è
cresciuta da un sacco
amore, e poi Peter è un bravo ragazzo Emma e George
l’hanno tirato su bene, e
comunque sarebbe successo prima o poi quei due si girano intorno da
praticamente sempre”disse Carla
“se
la fa soffrire però non
mi interessa che è il figlio di Emma ok?”chiese
Robert
“ok
amore, ma dobbiamo
continuare a parlare ancora molto di questi argomenti, no
perché non so se ci
hai fatto caso ma abbiamo casa per noi”disse Carla
baciandolo.
“scusa,
hai perfettamente
ragione signora Pattinson”disse Robert approfondendo quel
bacio.