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Autore: Draggo    10/11/2011    6 recensioni
Perché la sfera di cristallo gli aveva mostrato quel bacio tra la Dama Grigia e il Barone Sanguinario? Come mai proprio a lui, Tom Orvoloson Riddle, doveva interessare un flirt avvenuto secoli prima?
E chi era quell'Harry Potter che giaceva ai piedi di quel sé stesso così diverso?
E da dove arrivava, invece, il biondo e avvenente Severus Potter che brandiva gloriosamente la famosa spada di Grifondoro?
Di rado una lezione di Divinazione era stata così interessante.
Uno squarcio sul proprio futuro convince il sedicenne Riddle che la chiave per la vittoria e la conquista del mondo si può trovare solo in un antico passato, ai tempi dei quattro fondatori.
Personaggi: Tom O. Riddle, i Quattro Fondatori, Nuovi Personaggi.
Genere: Dark, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Tom Riddle/Voldermort
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Ghiaccio bollente
Avevo già pronto parte del capitolo, grazie a tutti per i commenti a cui risponderò in privato, sperando di averne anche per questo pezzo.  Di nuovo grazie a Martina che mi ha betato il capitolo, in alcuni punti é stato fondamentale.
Drag.


Ghiaccio bollente

Capitolo 2 - La migliore scuola di magia

Personaggi: Tom O. Riddle, i Quattro Fondatori, Nuovi Personaggi.





La prima impressione di Tom Riddle fu quella di essere prigioniero: la stanza era ampia, un tappeto rosso e oro ricopriva buona parte del pavimento ma non c'erano finestre e  il giaciglio era duro e lui sentiva un forte dolore alla schiena. Nulla però era pari a quello che sentiva alla base del collo; vi portò le dita e tastò una fasciatura grezza. al tatto
- E tu chi sei? - Si alzò quasi di scatto, si era accorto solo in quel momento che qualcuno lo stava guardando e subito capì che la domanda era inutile. Severus Potter era di fronte a lui. Ma come era stato possibile?
Il giovane biondo era diverso da come lo aveva visto nella sfera: i lunghi boccoli gli conferivano la stessa aria da eroe che aveva sempre disprezzato in qualunque persona ma sembrava più maturo, il volto segnato da alcune cicatrici. Era più vecchio ma innegabilmente lui.
Solo in quel momento ricordò la Giratempo e concluse che aveva funzionato. 
Era tornato indietro nel tempo ma ciò non spiegava perché proprio lui si trovasse lì.
Severus, invece, era colpito da quello che vedeva: non aveva avuto modo di osservarlo con attenzione ma era vestito in modo molto strano, mai nella sua vita di mago e cavaliere si era trovato di fronte ad uno spettacolo simile.
E anche quel modo di fare: la domanda era imperiosa, un ordine come se fosse il padrone di tutto e gli aveva ricordato gli odiosi editti del vecchio Salazar. 
- Qui le domande le facciamo noi. Come ti chiami? - Severus non riusciva a mostrarsi così cordiale come avrebbe voluto; assieme ai suoi amici e compagni di studi magici era l'anima e il cuore del gruppo ma con questo straniero sentiva qualcosa di diverso. Non antipatia, ma quel senso di fredda diffidenza che raramente era suo.
Tom avrebbe voluto fargli un incantesimo e portò istintivamente la mano alla tasca: la bacchetta era sparita. Il sorriso sornione di Severus Potter confermò che l'avevano disarmato.
- Ridammela! -  Calmo ma gelido, il sorriso pericoloso gli illuminava il volto e Severus ampliò il proprio, con scherno.
- Non agitarti, nessuno qui ti farà del male: ad ogni modo é molto interessante la tua bacchetta, fa apparire molta acqua - e il ragazzo quasi ghignò indicandogli sé stesso: Tom non si era reso conto che a svegliarlo non era stato il dolore ma una spruzzata di acqua gelida direttamente sul volto. Un moto di rabbia lo invase al pensiero che quel Potter avesse potuto utilizzare la sua bacchetta senza chiedergli  il permesso; non avrebbe ricevuto il consenso, naturalmente,ma avrebbe dato prova di educazione.
- Tom Orvoloson Riddle, ma conosciuto come Lord Voldemort, quindi ricordatene piccolo Mezzosangue. - Nella sua logica, Tom Riddle credeva di avere di fronte una persona dal sangue sporco e restò sorpreso nel vedere l'espressione furente: almeno era riuscito ad ottenere una reazione notevole.
- Bada a come parli, straniero. Non mi piacciono quelli che pensano ai Babbani come persone inferiori e offendono i maghi che nascono in quel mondo; ad ogni modo, purtroppo per te, io sono di stirpe Purosangue anche se non é un'informazione che ti deve interessare. - Una scintilla partì dalla bacchetta che Severus Potter teneva in mano e colpì il pavimento: Tom la osservò, era piuttosto lunga e di bell'aspetto ma di fattura  veramente antica al contrario della sua.
- Da dove vieni? Anzi no, le domande te le farà il Maestro. Seguimi, Riddle. - Severus chiamò appositamente così lo straniero e non fu deluso nel vedere la rabbia trasfigurare il suo volto. Probabilmente non amava il suo nome se aveva specificato quel titolo: dubitava, però, che fosse parte di una famiglia nobile. Non aveva mai sentito parlare di nessun Lord Voldemort, forse il ragazzo era solamente fantasioso.
Tom vide l'occhiata perplessa di Potter che guardava le sue scarpe e l'abbigliamento: aveva dimenticato, nella fretta del proprio progetto, di mettere qualcosa di più adatto all'epoca. Solo il mantello pareva riscontrare una parziale approvazione, perché negli occhi azzurri c'era una scintilla di simpatia. - Chi è il Maestro? -
Era curioso ma Severus non era molto incline a parlare se non lo stretto necessario. - Il grande Grifondoro, Godric Grifondoro. Ti abbiamo trovato a qualche miglio da qui: avevi fatto un bagno di sangue coi Normanni? - Non trattenne una risata volta solo a spezzare la tensione e non a deridere: Tom si sentì ugualmente umiliato, e piacevolmente sorpreso.
Avrebbe incontrato uno dei famosi fondatori, anche se il suo desiderio sarebbe stato quello di incontrare il suo celebre antenato; solo in quel momento ricordò la visione della sfera e la spada che custodiva il ragazzo. Uno dei suoi obiettivi.
Severus Potter non era molto acuto, ne dedusse, sottrargliela sarebbe stato più semplice che far incastrare Hagrid dopo la morte di Mirtilla, non aveva dubbio alcuno. L'allusione ai Normanni aveva fatto suonare un campanello d'allarme nella sua mente: non erano più nel mondo che lui conosceva, l'attenzione doveva essere al massimo.
- Non me lo ricordo, ho un vuoto di memoria. - Fingere questo sarebbe stato facile ma lo sguardo del ragazzo biondo era sorpreso. - Scusa ma in che modo parli? Vuoto di memoria? Che cos'è?-
Tom avrebbe voluto Schiantarlo o eliminarlo del tutto: anche col linguaggio non doveva commettere errori, aveva glissato su parecchi punti decidendo di far scorrere a ritroso il tempo ma era abile ad adattarsi. - Lo diceva spesso mia madre, era la sua.. il suo modo preferito di esprimersi. -
Severus scrollò le spalle lasciando che fosse Grifondoro ad occuparsi di interrogarlo: non solo il suo aspetto era strano ma anche tutto il resto esulava dalle sue conoscenze. E pensare che lui era il più brillante ad Hogwarts, era inaudito.
Tom si trovò in una stanza simile alle sale del trono che aveva visto spesso raffigurate negli antichi volumi storici: c'erano parecchie armature antiche che si muovevano per magia e il suo sguardo si posò sull'uomo anziano seduto al centro di questa, su uno scranno finemente levigato.
Non era comune oro, Tom riconobbe la mano dei folletti in quel capolavoro di magia. - Benvenuto straniero, come ti chiami? -
A sorpresa, Severus lo costrinse ad inchinarsi ai piedi del celebre mago e rispose al suo posto; l'etichetta evidentemente prevedeva che fosse lui a parlare perciò non aprì bocca, ma non guardò a terra come un umile servo.
Dopo qualche minuto in cui i due discutevano delle cure che aveva ricevuto, Grifondoro annuì. - Severus, puoi andare. Il tuo aiuto é stato prezioso ma ora vorrei parlare con Tom da solo. - 
Di nuovo il servo, così già lo aveva ribattezzato, eseguì all'istante gli ordini e si chiuse l'ampio portone alle sue spalle per concedere loro un colloquio privato. Era ora.

Dalla bacchetta fuoriuscivano una serie di fili d'oro che legarono l'animale all'albero; Severus si voltò riconoscendo Grifondoro che si avvicinava alle scuderie. Era vestito da viaggio e si affrettò a sellargli il suo destriero preferito.
- Nobile Grifondoro, cosa ne pensate di Riddle? - Inaspettatamente Severus non era riuscito a trattenere la domanda, sorprendendo il suo mentore che lo conosceva bene e sapeva che gli faceva delle domande solamente se interpellato. Oppure se riguardavano la magia; di nuovo pensò che il ragazzo era a volte troppo umile.
E forse precipitoso.
- Mi sembra un buon mago, non credi? Ha una forte magia dentro. - Grifondoro non entrò nel dettaglio ma qualcosa nel suo sguardo convinse il suo allievo che era preoccupato; lo osservò montare in sella ed esitare. - Sto andando da Salazar, c'è una cosa che non mi è chiara.-
Godric notò la sorpresa del suo allievo ma non gli diede spiegazioni: da sempre lui e Salazar erano in contrasto ma, almeno fino a quel momento, i rapporti erano stati tranquilli e a scuola ancora si intendevano bene. - L'anello che Tom porta al dito mi ricorda molto il suo cimelio preferito, forse é un caso anzi, ne sono sicuro.. -
Severus cercò di richiamare alla mente le mani del ragazzo ma non le aveva osservate attentamente. Di sicuro non si trattava del celebre anello, Serpeverde era forse il solo egoista tra i Fondatori e non avrebbe mai donato i propri oggetti speciali; ricordò però quando, pochi minuti prima, aveva sorpreso Riddle ad osservare la spada di Grifondoro.
Bramosia e avidità.
Gli aveva detto di avere sbagliato stanza e che si era perso ma lui non ci credeva perciò aveva prontamente raddoppiato la protezione attorno a quel sacro oggetto: non era solo l'espressione della gratitudine del Maestro, era un simbolo per continuare sulla strada dell'eroismo e non solo l'oggetto avuto in premio per aver salvato centinaia di vite con il suo atto di coraggio.
- Buon viaggio allora, Maestro. - Avrebbe voluto parlargli del sospetto avuto in quel momento ma lo guardò allontanarsi e poi sparire: forse era solo un caso eppure, nel preciso momento in cui aveva visto Tom Riddle sveglio, la certezza di qualcosa di oscuro lo aveva colpito.
E non era mai accaduto. 
Pochi minuti dopo aveva già scordato il loro ospite mentre con arco e feretra di frecce si allenava contro un manichino incantato: era abituato a quell'attività che praticava parecchie volte durante la settimana e solitamente non mancava mai il bersaglio. Grifondoro aveva personalmente incantato i manichini, che si muovevano per testare l'abilità e la precisione dei suoi studenti: era divertente vederlo muoversi e fargli credere di essere in vantaggio.
Poco dopo si sentì osservato e voltò la testa: da lontano Tom Riddle lo stava guardando con espressione quieta e Severus si domandò quando fosse arrivato.
- Già in salute? Bravo. - Abbassò istintivamente l'arco mentre attendeva che il ragazzo gli si avvicinasse. Non l'aveva riconosciuto subito per via di quella veste che ora indossava, del colore del fumo e che doveva essere stata di alcuni monaci cerusici che abitavano nei dintorni e giungevano al maniero dietro richiesta di Grifondoro.
- Si, mi chiedevo dove trovare messer Grifondoro, vorrei parlargli di una cosa importante. - Il sorriso che sfoggiò era quello tipico che tanto incantava i suoi insegnanti a Hogwarts; la chiacchierata con Grifondoro era servita a chiarire qualche punto molto interessante e bramava dal desiderio di cominciare la ricerca dei cimeli.
Allo stesso modo però sentiva di dover fare attenzione e raccogliere informazioni, ecco perché aveva deciso che Potter era l'ideale, oltre ad essere il proprietario attuale della spada; Severus rise piano. - Allora dovrai attendere il suo ritorno, a occhio e croce tra una settimana, se non incontra ostacoli lungo la strada. -
In fondo il vecchio Salazar non abitava in un posto accogliente, c'erano prove da superare per chi desiderava fargli visita nella paludosa regione in cui si era installato,oltre al rischio di essere rifiutati, l'ultimo dei problemi di Grifondoro. 
E lo stesso era per il Maestro, che aveva protetto i territori attorno al maniero e i vari villaggi inglobati al suo interno: la regola non valeva però per i suoi allievi, che erano liberi di girare per i terreni ma senza uscirne se non con un permesso speciale.
Persino l'altera Priscilla Corvonero, che abitava in un tetro castello nel nord estremo della Gran Bretagna, aveva disposto delle barriere, enigmi da risolvere, trappole da evitare; si diceva che solo Tosca Tassorosso non avesse messo dei pericoli per giungere a lei ma lui sapeva bene che, nella vallata dove si trovava il suo monastero di cerusici, c'erano comunque delle prove da superare.
- Poteva Smaterializzarsi. - La voce di Tom era pregna di evidente rabbia, disprezzava il modo che aveva Grifondoro di muoversi come se la magia fosse da nascondere e non un dono da ostentare come avrebbe fatto lui. A disturbarlo ancora di più era la certezza di essere culturalmente estraneo a quel mondo, e che il ragazzino biondo si permettesse di squadrarlo con sufficienza era intollerabile.
- Tom, io non so da dove vieni ma credo che tu debba rivedere le tue conoscenze: c'è una ragione se il nobile Grifondoro ci tiene a non infrangere gli accordi con il mondo babbano e noi seguiamo il suo esempio. Se la cosa, però, é di importanza capitale puoi riferirla a me, io sono al corrente di molte cose, essendo il suo Scudiero. - Severus si trattenne dal ridere di fronte all'evidente ignoranza che Tom Riddle mostrava.
Immaginava che il giovane si ritenesse importante, lo dimostrava il suo portamento sicuro e i modi di fare adulatori che non avevano con lui molte chance, abituato ad essere sempre trattato così da chi lo invidiava.
Tom non amava essere costretto ad ammettere che altri potevano avere ragione, a volte si lasciava prendere la mano dal desiderio di riuscire in tutto e in fretta, senza pensare. Che il consiglio arrivasse da uno che stava tanto vicino a Grifondoro era la cosa che lo infastidiva di più ma nessuno più di lui era capace di essere camaleontico ed adattarsi.
- Cos'é uno Scudiero?  Te lo dirò,  se ci tieni a saperlo.. Voglio entrare a Hogwarts, non credo tu possa essermi di qualche aiuto. A proposito, non mi hai detto come ti chiami. - Pretendere di conoscere il suo nome sarebbe stato assurdo e difficile da spiegare mentre l'allusione alla scuola non creava rischi: Godric Grifondoro era uno dei quattro fondatori, era certamente nota. Lo sguardo di Severus era divertito, Tom sentiva che lo stava tacitamente deridendo.
- A Hogwarts? Penso che tu ti stia illudendo, Tom, neppure Grifondoro ti ci può portare. Hai ragione, avevo scordato di presentarmi: Severus Potter, e se mi chiami Sev o Sevvy o altri stupidi modi potresti avere parecchi stimoli corporali nei prossimi giorni. Severus é perfetto. - Il ragazzo abbozzò un inchino appena accennato, a cui Tom rispose allo stesso modo. - Lo Scudiero é di solito la persona più di fiducia di un re o un principe, in questo caso io lo sono di Godric Grifondoro e, come hai visto, possiedo la prova tangibile della sua approvazione. -
E sorrise mentre alludeva alla spada che aveva suscitato la sua curiosità; Tom realizzò di trovarsi davvero in un mondo diverso.
- Certo Severus. Allora, perché sarei un illuso? Credi che io sia una specie di Magonò? - Una rapida occhiata ad un testo antico trovato prima gli aveva rivelato che esistevano anche nell'epoca in cui si trovava allo stato attuale: lo infastidiva l'arroganza del giovane, era troppo sicuro di sé per i suoi gusti. - Credevo che fosse una scuola di magia, o sbaglio? -
Gli sorrise ricevendo di rimando uno sguardo molto più serio di quanto si aspettasse da uno che sembrava sorridere sempre.
- Sbagli. Hogwarts non é una semplice scuola di magia, é l'emblema assoluto della magia e chi viene invitato a frequentarla.. sappi solo che sono i fondatori a scegliere personalmente i propri allievi, la maggior parte dei maghi e delle streghe non ha modo neppure di vederla. - Riprese in mano la faretra e l'arco come se volesse chiudere l'argomento, ma Tom Riddle non era di quell'avviso e con la mano gli prese quell'oggetto. - Perché? -
Gli occhi serpentini erano fissi in quelli di Severus che si sentì scrutare a fondo come raramente accadeva. - Legilimanzia? Interessante Tom, peccato che con me non funzioni. - Severus odiava le invasioni mentali ma quella era di dubbia potenza, solo un avvertimento del ragazzo, evidentemente, che ostacolò con estrema facilità. - Perché il nobile Grifondoro, così come gli altri tre - Corvonero, Tassorosso e Serpeverde - ammettono solamente i migliori. La maggior parte si reca in scuole di livello inferiore, un numero estremamente limitato di apprendisti ha l'onore di seguire i loro insegnamenti . -
A Tom venne da ridere. Naturalmente per lui quello non era un problema, si era distinto dal primo giorno che aveva messo piede a Hogwarts. Non ci sarebbero stati ostacoli neppure nel Medioevo, al contrario, sarebbe stato il suo personale trionfo.
- E non é tutto, spesso gli aspiranti studenti devono avere una raccomandazione da parte di un apprendista.. ti spiego. Ogni fondatore ha un proprio Scudiero, é tramite questa figura che loro trovano i loro futuri studenti, tranne i casi in cui si imbattono personalmente in loro. - Severus aveva intuito l'interesse di Tom Riddle a quelle parole e immaginava che stesse riflettendo; il ragazzo prese la bacchetta in mano e gli sorrise, facendolo sentire sotto osservazione.
- Potter, mettimi alla prova. Sono sicuro che un duello di magia ti chiarirà quale preziosa risorsa potrei essere io per Hogwarts e per i Fondatori. -
L'arroganza non aveva limiti, pensò il ragazzo, ed era sul punto di rifiutare quando ricordò le parole del nobile Grifondoro: Riddle aveva una forte magia dentro, e se fosse stato un bene per la scuola? Chi era lui per negare un'opportunità?
- Allora vediamo che cosa sai fare. In guardia. -
Le galanterie di rito le conoscevano entrambi così come la strategia di duello.
In seguito Severus avrebbe ammesso di essersi battuto con una persona molto dotata: per quasi tre ore i due ragazzi duellarono senza sosta, attirando anche un gruppo di curiosi tra contadini, apprendisti e ragazze che li osservavano.
- Non male, Tom. - Severus si fasciò il polso colpito da una fattura pungente, il tono della voce quasi atono: c'era troppa gente ad ascoltare, applaudivano sostenendo di non aver mai assistito ad un duello di bacchette tanto emozionante.
Tom raccoglieva gli elogi di chi li aveva osservati, al contrario di Severus, che riprese l'arco e si allontanò; non venne deluso nel vedere che il suo sfidante lo stava raggiungendo.
- Immagino che ora avrai capito. -
Tom non aveva alcun dubbio, era riuscito a ferirlo e a metterlo in difficoltà, pur ammettendo di avere avuto molti ostacoli da superare: Severus Potter meritava la fama ma solo parzialmente, se avesse potuto servirsi dei propri metodi fino in fondo era certo che sarebbe rimasto un cadavere a fissare il sole.
- Oh si, direi che non hai bisogno della mia raccomandazione. Nessuno dei fondatori ti accetterebbe come apprendista ma hai buone potenzialità, te ne dò atto. - Le parole tranquille dello Scudiero colpirono Tom come uno schiaffo e la sua espressione furente divenne più pericolosa che mai.
- Ma come osi? Ti sei fatto male, ho vinto io. -
Lo sguardo di Severus non era mai stato tanto fermo e deciso come in quel momento.
- Dopo tre ore tutto quello che hai ottenuto é stato di ferirmi. Non é questo che cercano i fondatori, ragazzo, loro vogliono persone disposte ad ascoltare i loro insegnamenti, non ad imporsi sugli altri in modo violento. -
Secca e decisa la risposta che lasciò Tom completamente esterrefatto, e incredulo. Severus avrebbe potuto lasciar cadere ogni discussione ma il suo istinto di consigliere lo spinse a rivelare alcune cose. - Non é ferendo gli altri che farai strada nella vita, Tom. Hogwarts insegna a servirsi della magia per aiutare gli altri a rendersi utili nei vari campi. Neppure il vecchio Salazar Serpeverde, così immerso nelle Arti Oscure, é interessato al tuo approccio alla magia: vince un duello chi riesce a rendere l'altro inoffensivo, le ferite sono ben poca cosa. Il dolore fisico é solo una delle tante cose che possono far capitolare un avversario. Ti assicuro che se io avessi combattuto al massimo delle mie capacità, dopo due minuti ti saresti ritrovato senza la bacchetta. Quella sarebbe stata una vittoria, non so se comprendi ciò che intendo. -
Il discorso di Severus aveva lasciato l'altro completamente basito: dov'era l'errore? Perché quel ragazzino ridicolo lo stava tediando a quel modo quando il Cappello Parlante lo aveva assegnato senza indugi alla Casa migliore?
- Per quello che ho visto da te posso dirti che diventerai un buon duellante, ma non é una cosa che interessa ad Hogwarts: sei arrivato qui pieno di pretese perciò accetta la mia parola e torna da dove sei venuto. Questo non é il tuo mondo,  non avrai altro che guai. E poi ho saputo che per quest'anno il numero di apprendisti per Hogwarts é già stato raggiunto, mi dispiace. Però, se ti interessa eccellere nel combattimento tra bacchette, ci sono molte scuole valide. -
Tom rimase da solo in mezzo al verde, la rabbia e l'umiliazione impressi nel volto lo rendevano meno umano, meno propenso ad accettare un rifiuto.
Severus Potter andava eliminato e in fretta, le sue stupide considerazioni non lo toccavano: era sicuro che i fondatori sarebbero stato onorati di conoscerlo, avrebbero strisciato ai suoi piedi pur di averlo tra loro. Nell'attesa che tornasse Godric Grifondoro avrebbe fatto del suo meglio per mostrare a quel borioso ragazzino cosa voleva dire avere Lord Voldemort come nemico.




Note.
Parto dal presupposto che nel 997 Hogwarts non era come l'abbiamo conosciuta noi grazie alla Rowling. Tutto ciò é di mia invenzione, non ho preso spunto da nulla se non da qualche libro di storia riguardo al Medioevo.
Severus Potter potrà sembrarvi perfetto ma non lo é, é solamente diffidente verso Voldemort(non ha torto) e hanno già notato l'anello di Salazar al suo dito. Ovviamente é un particolare importante, fondamentale direi. Come ho scritto a Blankette in risposta alla sua recensione, l'anello non é ancora un HOrcrux: ho riletto la parte dell'assassinio dei Riddle e Silente quando lo indossa viene colpito da una maledizione. Dal momento che lui lo esibisce a scuola al settimo anno l'avrà creato in seguito, altrimenti non l'avrebbe portato.
Sui luoghi dove abitano i quattro fondatori ho preso spunto dalle parole del cappello parlante in una delle sue canzoni, é un pò come se si fossero divisi in quattro la nazione.
Il modo di concepire la magia nel Medioevo é diverso(tutto questo sempre secondo me), c'erano altre scuole ma in quella migliore ovviamente é più difficile entrare: forse vi sembra strano che lui non ce la possa fare, vero? Non é finita qui, ha fallito solo una prova per una raccomandazione, il resto chissà.
Spero che la trama continui a piacervi, vi metterò pezzo per pezzo elementi per ricostruire al meglio l'ambiente della Hogwarts medievale e del modo in cui Voldemort fa errori: chiamarlo Tom nella storia é una scelta dovuta al fatto che nonostante sia potente, ancora non é al massimo della propria forza.
Sarà rilevante il particolare del tiro con l'arco, ad ogni fondatore ho assegnato una cosa diversa. La figura dello Scudiero é, se volete, riconducibile ad un possibile futuro Prefetto o Caposcuola; non ha comunque lo stesso nome per i quattro Fondatori, qui state vedendo il mondo attraverso gli occhi di un Grifondoro.
Nel prossimo incontrerete Salazar ma anche qualcun altro di importante. Come sempre apprezzerò le recensioni, positive e negative.
   
 
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