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Autore: serpensortia_    10/11/2011    7 recensioni
Č strano come il mondo a volte sembri cambiato. Come le strade che conosci benissimo all'improvviso ti sembrino pių scure... Pių fredde. Come il silenzio diventi estremamente inquietante. Come tutti gli occhi sembrino scrutare soltanto te. E ad un certo punto cominci a sospettare che non sia il mondo ad essere cambiato... Forse sei cambiata tu.
La ragazza dai capelli biondo grano camminava per le strade di Londra; le sembrava cosė strano ritornare lė, ritornare dai suoi amici, ritornare da lui.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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That you were Romeo, you were throwing pebbles, and my daddy said "stay away from Juliet"
And I was crying on the staircase begging you, "Please don't go..."

(Love Story - Taylor Swift) 



Juliet prese stancamente il suo cappotto, si avvolse la sciarpa attorno al collo e si apprestò ad uscire. Si ricordò di sistemarsi i capelli nello specchio all’ingresso; lui dormiva sul divano, con un’ espressione abbastanza buffa e la ragazza cercò di trattanere una risatina. Gli aveva lasciato un biglietto con un ‘grazie’ scritto frettolosamente sopra. Le dispiaceva lasciarlo così, senza neanche augurargli il buon giorno, ma era rimasta lì fin... troppo. Studiò ancora una volta il suo aspetto nella vetrina del panificio, ancora chiuso, che era situato a qualche metro dal suo appartamento. Salì le scale e infilò la chiave nella serratura, aprendo piano la porta per non svegliare Harry. Quest’ultimo si era appisolato sul divano, probabilmente, era rimasto lì per aspettare il suo ritorno, ma nel frattempo si era addormentato. Prese una coperta e lo coprì, infine si diresse in camera sua per cambiarsi. 

Louis si svegliò tardi e non si stupì di essere solo. Guardandosi attorno, intercettò subito il biglietto che dava bella mostra di sè sul tavolino accanto al divano. L’aveva scritto su un pezzo di carta che aveva trovato chissà dove, in una calligrafia frettolosa. Ma a lui non interessava tanto il messaggio, quanto la firma. Il suo sguardo corse velocemente a quel ‘baci Juliet’ che era scarabbocchiato in un angolo del foglietto. Sapeva che non sarebbe mai tornato tutto come prima, d’altronde, non poteva biasimarla, ma comunque quello poteva essere un ...inizio. Non sarebbe tutto più semplice se con un ‘possiamo tornare quello che eravamo?’ si risolvesse tutto? 
« Lou, sei in casa? »
June, entrò in salotto e non si meravigliò di trovare il ragazzo a petto nudo, con i pantaloni della tuta che girava per casa. Quest’ultimo le rivolse un rapido saluto e si diresse in cucina. June era una ragazza di bell’aspetto, aveva dei morbidi e lunghi capelli biondi che amava spesso legare in particolari acconciature o semplicemente incurvare in morbide onde che ricadevano voluminose sulle spalle. Era davvero una bella ragazza. Potrebbe rappresentare il classico stereotipo della cheerleader americana. Abbastanza alta, con un fisico perfetto e due lunghe gambe affusolate. Il suo viso era tondeggiante, la sua pelle era chiara e aveva due guance un pò paffute tinte sempre di un tenue colore rosato. Il suo sorriso era molto caloroso e innocente. La cosa che più colpiva però erano i suoi occhi cerulei, quasi color azzurro ghiaccio, contornati da folte lunghe ciglia che le conferivano un’espressione per lo più dolce. 

« Oh grazie Tomlinson, anche io sono felice di vederti » disse, notando la scarsa attenzione del ragazzo, mentre appoggiava la sua borsa sul tavolo della cucina, per poi sedersi su di esso.
« Scusa June, sono ancora mezzo rincoglionito »
« Eh lo vedo! Allora? Novità? »
« Sì la mia vita è una merda »
« Che novità! » pigolò lei, facendo dondolare le gambe, Louis le lanciò un’occhiataccia.
« Ultimamente tutte le mie battute sembrano sottotitoli per un film cecoslovacchio. Cos’hai adesso?
« Prova ad indovinare »
« Ancora? Sei una palla Louis. Rivoglio il mio migliore amico, quello demenziale che faceva cazzate. Subito »
« Lascialo perdere dolcezza, ormai è una causa persa » Un moro sbucò dalla porta, togliendosi il cappotto.
« E tu che cosa vuoi Malik? »
« Piantala June, tanto lo so che sei follemente innamorata di me »
« Oh sì non vedi come sto sbavando alla tua vista? Voi uomini siete tutti un branco di deficienti » 
« Bah non voglio tentare di capire la mente femminile è zona minata per me » disse alzando le mani in segno di rassegnazione.
« Vedi il guaio è che non sono pazze. Sono donne e basta » affermò Louis guardandolo, June prese il cuscino e gli tirò una cuscinata in testa, Zayn ridacchiò buttandola sul divano mentre Louis si infilò una maglietta e uscì di casa.

Era una giornata d’autunno come tante, solo che il freddo iniziava a farsi sentire e passare le giornate al parco stava diventando una vera tortura. Juliet chiuse il libro, arrabbiata perché con il vento che tirava era davvero impossibile leggere in pace. Louis la scorse da lontano e si avvicinò a lei. 
« Ciao » la ragazza alzò lo sguardo e rimase un attimo in silenzio.

« Ehi... »
« Stai tornando a casa? » 
« Precisamente »
« Posso accompagnarti? »
« Se proprio vuoi » i due incominciarono ad incamminarsi verso l’appartamento, rimanendo in un silenzio, abbastanza imbarazzante. Quando ad un certo punto, Louis la guardò e cercò qualcosa da chiederle.
« Ti ricordi cosa mi chiesi qualche mese fa? Mi avevi chiesto cosa avrei voluto fare in futuro » 
« Sì me lo ricordo, mi ricordo anche che tu non mi risposi Juliet, dicesti semplicemente, che ancora non lo sapevi e che c’era tempo »
« Beh in realtà lo sapevo. Volevo fare la scrittrice. Mia madre mi ha spinta in quella direzione dal momento in cui ho imparato a leggere. Mi sosteneva, mi incoraggiava, mi ha comprato il primo diario. E poi è morta. E non riesco più a vedermi come una scrittrice ormai, era una cosa che condividevamo. So che pensi di aver portato delle cose brutte nella mia vita, ma ce n'erano già tante, io ne ero sommersa »
« Ma ti ho fatto del male, non potrò mai perdonarmelo »
« E’... passato, ormai... »
« Quindi, ti andrebbe se provassimo a tornare... amici? » 
Silenzio.
« Cer-to » rispose, improvvisando un sorriso, ormai erano arrivati a destinazione, così, salutandolo velocemente, sbucò nel vialetto di casa. Con sua sorpresa però trovò Carter, seduto sui gradini ad aspettarla. 
« Juliet! Sono tre ore e mezzo che aspetto qui fuori, Harry non mi ha fatto entrare »
« E ha fatto benissimo. Ora se non ti dispiace dovrei entrare » Carter la fermò, afferrandola per un braccio e facendola girare verso di se.
« No! Aspetta, ti prego. Mi dispiace per ieri sera, ma ero completamente ubriaco, non ero in me »
« Non mi interessa »
« Ti prego. Ti ho anche scritto... questa » tirò fuori una lettera e gliela porse, Juliet l’afferò  e incominciò a leggerla.
« Carter... »
« Mi dispiace »
Sospirò e poi accennò un sorriso « hai un’ultima, un’ultimissima possibilità » Carter sorrise tutto soddisfatto e le diede un bacio sulla guancia, « domani mi farò perdonare, promesso »
« Ti conviene » rispose lei, con un sorriso ed entrò in casa, non sapeva perché lo faceva, forse perché aveva paura di rimanere sola o di soffrire, ancora una volta. Harry era intento a giocare con  qualche videogioco assieme a Niall, mentre Liam stranamente, cucinava.
« E’ ancora lì fuori quel coglione? » chiese il riccio, senza staccare gli occhi dal televisore.
« Sì. Abbiamo charito » Harry buttò a terra il joystick e la guardò inviperito.
« Cosa?! »
« Mi ha scritto una lettera e mi ha detto che si sarebbe fatto perdonare »
« Juliet! Ti rendi conto di quello che ha fatto ieri sera? Se fossi stato in Louis l’avrei ammazzato e tu lo perdoni? »
« Piantala! Tu più di chiunque altro dovresti sapere che la cosa che più mi fa paura, adesso, è dover soffrire per un’altra delusione d’amore. Non lo sopporterei, non sopporterei il dover rivivere quell’inferno di disperazione, di fallimento, di dolore »
« Sì ma lui... »
« Forse dovrei piantarla di perdonare tutti invece. C’è un motivo per cui ho detto che sarei stata bene da sola. Non era perché pensavo che sarei stata bene da sola. Lo era perché pensavo che se avessi amato qualcuno, e poi fosse finita avrei potuto non farcela... è più facile stare da soli perché si impara di aver bisogno d'amore... per poi restarne senza. Cosa succede se ti piace... e ti appoggi ad esso? Cosa succede se plasmi la tua vita in base a quello... e poi... cade a pezzi? Puoi sopravvivere a questo tipo di dolore? Perdere l'amore è come un organo danneggiato. È come morire. L'unica differenza è che... la morte finisce lì. Mentre così... potrebbe durare per sempre »
« E tu ami Carter, Juliet? »
« Vuoi la verità? Beh in tal caso, non ne ho la più pallida idea »
Perché il mio cuore è un traditore che ancora batte quando vede Louis.


 


Ed eccomi qui con un nuovo capitolo (:
Posterò (o meglio cercherò) regolarmente ogni giovedì.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, grazie a tutti quelli che hanno messo la ff tra le seguite/ricordate/preferite,
un grazie anche a chi recensisce <3
un bacio,
cole.
  
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