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Autore: HarryJo    13/11/2011    2 recensioni
Questa è una raccolta di FlashFiction intitolata Sfaccettature, che mostra i vari volti dell'amore. Le coppie sono alternate, tra il canon, il fanon e il crack. Il rating è generale in base a ciò che ho scritto finora, ma non credo che si alzi nel corso della storia. Spero che vi piaccia :)
Seconda classificata al "Cantanti e Angeli, Groupie e Demoni Contest" di MedusaNoir e vincitrice del premio Lacrima e del premio Giuria.
#001: L'amore come... passione.: Bellatrix Black/Regulus Black
#002: L'amore come... forza.: Molly Prewett/Arthur Weasley
#003: L'amore come... gioco.: Pansy Parkinson/Draco Malfoy
#oo4: L'amore come... errore.: Ginny Weasley/Oliver Baston
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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4, L’amore come... errore
 
 
Ginny era entusiasta del suo lavoro. Giocare con le Holyhead Harpies era più di quanto avesse osato sperare per la sua carriera. Non avrebbe mai immaginato che, dopo aver passato anni a volare con le scope dei suoi fratelli di nascosto, sarebbe arrivata fin lì. Non aveva previsto quello nel suo futuro, ma era contenta di essersi sbagliata.
E poi giocare la sfogava. Le permetteva di riflettere su tutto ciò che voleva e di far fluire ogni suo pensiero nell’aria, rilassandosi. Soprattutto quando nella sua testa l’unica cosa che affollava erano le preoccupazioni. Riusciva a disfarsene e ad essere felice, almeno per un momento.
Era da un pezzo che il suo matrimonio non sembrava trovare pace. Harry non c’era quasi mai in casa e quando c’era Ginny usciva. I loro figli passavano tre quarti del tempo con la baby-sitter e l’ultimo quarto dormendo. Non erano uniti. L’entusiasmo che c’era all’inizio all’idea di avere una famiglia, di costruire la loro casa, era sfumato nel nulla. Harry e Ginny non si amavano più, ma era troppo doloroso ammetterlo, sia per loro che per i figli.
Quando se n’era resa conto, stava volando, come sempre. La cosa le era rimbalzata addosso insieme al vento che le sfregava al viso, ma, al contrario di quel che pensava, non le aveva fatto male. Era come se l’avesse sempre saputo, alla fine, che non poteva che terminare in quel modo.
Aveva paura però: rovinare la sua famiglia andandosene le sembrava una cosa orribile. Non voleva lasciare i suoi figli, ma non voleva nemmeno che Harry fosse escluso dalla loro vita.
Perché era cambiato? Era successo qualcosa dentro di lei che l’aveva fatta diventare qualcun’altra? Forse non era più la stessa Ginny di una volta. Forse era tutta colpa sua.
Aveva un altro. Non sapeva nemmeno dire con esattezza da quando, era successo un bel po’ di tempo prima. Aveva imparato ad amare di nuovo grazie a lui, sentendo sempre di essere importante, ricercata, influente nella sua vita. Adorava sentire il suo corpo contro il proprio, cercando di dare libero sfogo a quell’amore completamente sbagliato. Harry non lo sapeva, o forse fingeva di non saperlo. Probabilmente se n’era reso conto, ma taceva per il bene dei bambini.
Quella sera Ginny era accoccolata tra le braccia di Oliver, nuda, spogliata dei propri vestiti e anche delle proprie paure. Lui le accarezzava una ciocca di capelli, mentre faceva scorrere le dita dell’altra mano sul suo corpo. Era da un sacco di tempo che non sentiva quei brividi lungo alla schiena, solo lui era capace di farla sentire in quel modo.
« Oliver » lo chiamò, incapace di trattenersi e voltandosi a guardarlo negli occhi. « Tu pensi che io sia cambiata da quando mi hai conosciuta? »
Lui le sorrise dolcemente. « No, sei sempre la stessa Ginny che mi ha conquistata ».
Altro brivido.
« Ma allora perché non sono più innamorata di mio marito? Perché amo te? » chiese, senza pensare. Oliver si fermò di colpo, togliendo la mano dal suo corpo. « Scusa, non dovevo chiedertelo, mi dispiace » disse in fretta lei, sentendosi una stupida. Oliver alzò gli occhi al soffitto della stanza.
« Sai, i sentimenti delle persone mutano con facilità e la realtà che si riflette nel loro sguardo è illusione… Non ci sono certezze. Però anche quando la luna ci appare calante in realtà la sua forma resta sempre immutata. Non dimenticarlo mai ».
Lo disse sovrappensiero, come se fosse un concetto troppo grande da esprimere a parole.
Ma Ginny aveva capito cosa intendeva dire: anche se i suoi sentimenti erano cambiati, lei era sempre la stessa. Era per quello che amava Oliver: era capace di farla sentire meglio con ogni parola, e sapeva stupirla e capirla molto di più di quanto facesse Harry.
« Ti amo, lo sai? » sussurrò morendogli l’orecchio e riavvicinandolo a lei.
Forse era uno sbaglio, ma era amore. E lei non si pentiva di essere amata veramente, dopo tanto tempo.
 




{ Spazio HarryJo,
Ho aggiornato, incredibile, vero?
Fatemi sapere cosa ne pensate se volete, 
A presto,
Erica Weasley
   
 
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