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Autore: ramona55    12/07/2006    32 recensioni
Hermione Granger e il suo mondo: le lezioni, i compiti, le chiacchiere con gli amici, le piccole e grandi incomprensioni di tutti i giorni, e, naturalmente, il ragazzo che, senza saperlo, ha conquistato il suo cuore.
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Dopo oltre una settimana eccomi col secondo e ultimo capitolo della mia storia.
Ringrazio di tutto cuore chi ha letto e apprezzato questa storia, e ancor di più ringrazio chi ha trovato due minuti di tempo per lasciare un piccolo commento... Fa sempre piacere sentirsi dire di aver fatto un bel lavoro, per cui grazie mille a tutti.
Un ringraziamento speciale a LaurenSmith alias Encia che ha avuto la pazienza di seguire giorno per giorno le evoluzioni della storia (ormai un bel pò di tempo fa...) e il mio umore altalenante. Un bacione, tesoro ^_-
E un altro ringraziamento particolare a Gigia990 che riesce sempre a farmi sorridere con le sue storie e che, se ho capito bene, si è anche messa a farmi pubblicità XD.
Grazie, cara, sei un mito! ^_^

Buona lettura,
ramona55 alias patsan


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Nient’altro che te


Parte II


Incanti e Pozioni d’Oriente, pagina 345.

Ecco, finalmente ho trovato quello che mi serviva per completare degnamente il mio compito di Incantesimi per martedì.

L’Incantesimo di Trasperanza è molto utile, ma è difficilissimo da eseguire, mentre questo ‘Incantesimo dell’Invisibilità’ è più semplice e i risultati sono praticamente gli stessi.

E’ poco conosciuto per cui credo che il professor Vitious sarà colpito se lo cito come termine di paragone alla fine del tema.

Richiudo il libro soddisfatta facendo attenzione a non perdere il segno e ritorno al mio posto, quello che scelgo sempre, in fondo a destra, vicino la finestra.

Sono l’unica studentessa presente in biblioteca.

Oltre a me c’è solo Madama Pince che in questo momento sta sistemando alcuni libri negli scaffali.

Non è una cosa strana. Del resto è sabato mattina, e sono solo le 9 e mezzo.

La maggior parte degli studenti sarà ancora in Sala Grande a far colazione...

Sospiro e riapro il libro.

Inizio a leggere il paragrafo dedicato all’Incantesimo dell’Invisibilità, ma perdo il filo dopo tre righe.

Oggi non è un sabato mattina qualunque. E’ il giorno della tanto attesa finale di Quiddich, e l’atmosfera è elettrizzata e tesa come al solito.

Immagino che Ron abbia i nervi a pezzi.

Sbuffo.

Possibile che in un modo o nell’altro i miei pensieri debbano sempre tornare su di lui?

Stamattina mi sono alzata prestissimo e ho fatto colazione praticamente da sola proprio per correre a rifugiarmi qui dentro e non dover incontrare nessuno.

Lo so che è da codardi, ma non avevo voglia di rivedere Ron.

So che stamattina avrebbe provato a riavvicinarmi, ma dopo la discussione di ieri con Harry mi sento completamente incapace di affrontarlo.

So che sarei molto a disagio.

Appena finirò questo compito passerò a lasciare la borsa in Sala Comune e andrò alla partita, poco prima del fischio di inizio, senza dargli la possibilità di parlarmi.

Il difficile sarà evitarlo a pranzo... ma qualcosa inventerò.


***********************


Le dieci e mezzo. La partita comincerà tra un quarto d’ora, più o meno.

Meglio andare o farò tardi.

Comincio a raccogliere le mie cose, ma mentre infilo il tema in borsa urto col braccio uno dei libri poggiati sul tavolo e lo faccio cadere a terra con un tonfo sordo.

Maledizione, se se ne accorge Madama Pince mi affattura!

Alzo lo sguardo per controllare se per caso la bibliotecaria abbia sentito qualcosa. Quello che vedo correre verso di me, però, non è un’indignatissima Madama Pince, come immaginavo, ma l’unica persona al mondo che non mi sarei mai aspettata di vedere in questo momento: Ron.

Cosa diavolo ci fa qui?!

La partita sta per iniziare, e lui è il portiere!!

Ron!” esclamo “Cosa ci fai qui? Dovresti essere in campo adesso!”

Lui finalmente mi raggiunge e poi poggia entrambe le mani sul tavolo di fronte a me, respirando a fondo, per riprendere fiato dopo la corsa.

Ha tutto il volto rosso e indossa già la divisa da Quiddich, il che vuol dire che è già stato in campo ed è ritornato indietro.

Ma... è tornato a cercare me?

Lo guardo, cercando di riprendermi dalla sorpresa, mentre lui fa un ultimo respiro profondo e alza gli occhi su di me.

Non so perché, ma l’incontrare così all’improvviso i suoi occhi blu mi fa sussultare.

Abbasso lo sguardo un momento, il tempo di calmarmi, e poi lo riporto su di lui.

Ron mi fissa per un istante, poi è lui a distogliere lo sguardo prima di rispondere “Sì, lo so, Harry mi uccide se non torno in tempo per l’inizio.”

Scuoto la testa, assumendo un’aria di rimprovero.

“Non saresti dovuto tornare indietro. Farai tardi.”

Ron si mette dritto e poi fa il suo solito ghigno strafottente.

“Sai, Hermione, uno dei vantaggi di essere in squadra” dice, cercando ancora di regolarizzare il respiro “è che devono aspettarti prima di cominciare una partita”

Alzo gli occhi al cielo.

Il mio umore stamattina non è certo dei migliori, e la sua battuta non aiuta a migliorarlo.

Recupero il libro caduto a terra e finisco di infilare le mie cose in borsa.

Poi mi alzo e giro attorno al tavolo per dirigermi verso l’uscita.

Non aspetto Ron, ma lui mi è subito accanto.

“Si può sapere cos’è tutto questo baccano?” chiede all’improvviso la voce severa di Madama Pince.

“Ehm... niente... stavamo andando via...” biascico io incerta.

La bibliotecaria ci scruta sospettosa per un istante e poi ci indica l’uscita in un ‘cortese’ invito a levarci subito dai piedi.

Ron ed io usciamo insieme dalla biblioteca.

“Certo che quella donna è davvero acida...” mormoro quando siamo a distanza di sicurezza, quasi più a me stessa che a Ron.

Ron ridacchia “Harry ha ragione, farebbe davvero una bella coppia con Gazza!”

Rido anch’io, mio malgrado.

“E’ questo che dice Harry?” chiedo sollevando un sopracciglio.

Ron annuisce e mi regala un sorriso luminoso, ed io per la seconda volta in pochi minuti sono costretta a distogliere lo sguardo, mentre sento le guance andare a fuoco.

Ma perché mi deve fare questo effetto? Non sarebbe così bello essere semplicemente amici e godere di questa amicizia senza imbarazzi o rossori?

Proprio del mio migliore amico mi dovevo innamorare?!

No, un momento, l’ho pensato davvero? Ho davvero pensato di essere innamorata di Ron?

Mi sfugge un sospiro sommesso.

“Che c’è?” mi chiede Ron

Alzo le spalle con noncuranza, ma evito di guardarlo.

“Niente” dico tenendo gli occhi bassi. Niente che tu possa risolvere, comunque. Merlino, è davvero un grosso guaio...

Poi sento il peso della borsa che sto portando alleggerirsi all’improvviso.

“Dai, questa te la porto io. Ti vedo un po’ gracilina. Ma sei sicura di mangiare abbastanza?”

Stavolta alzo lo sguardo su di lui.

“Ma certo che mangio abbastanza, Ron, che razza di domande fai?” dico in tono petulante, ma anche divertito “Non sono mica una di quelle fissate con la linea o roba del genere!”

Ron ridacchia di nuovo.

“No, infatti, solo che certe volte sei talmente presa dai compiti e dalle lezioni che può finire che ti scordi di mangiare come si deve.”

Lo guardo corrucciata.

“Non si può dire che questo rischio lo corra tu...”

Ron scoppia a ridere.

“Questo è sicuro!”

Faccio un mezzo sorriso anch’io e per un po’ camminiamo in silenzio.

Ecco, è così che dovrebbe essere.

Battute brillanti, molte risate, questo senso di tranquillità nel camminare fianco a fianco. Invece ogni volta in un modo o nell’altro finiamo col litigare e farci del male a vicenda... Sarebbe tutto più semplice se non provassi sempre la stessa maledetta stretta allo stomaco ogni volta che mi sorride...

“Comunque, perché sei tornato indietro?” chiedo più per interrompere il flusso di pensieri che per reale curiosità.

“Sono venuto a vedere che fine avessi fatto” risponde Ron tranquillo “Te ne sei stata nascosta per tutta la mattina ed ho pensato che forse non avevi voglia di venire alla partita per via del nostro litigio di ieri...”

Non so perché, ma il riferimento al Quiddich mi da un po’ fastidio.

“Per tua informazione, Ron” comincio in tono più duro di quanto vorrei “stamattina non mi sono nascosta, ho studiato, cosa che dovresti fare anche tu, mentre invece non fai altro che perdere pomeriggi interi in cose inutili!”

Ron mi guarda confuso, stupito dell’inaspettato rimprovero.

“Bè, in caso te lo fossi scordata, Hermione risponde un po’ seccato “ieri pomeriggio avevo l’allenamento. E comunque non vedo cosa c’entra questo adesso...”

“C’entra, Ron” esclamo, e sento che farei meglio a starmene zitta “La scuola sta per finire e tu hai un sacco di cose da recuperare! E se non vuoi rischiare di non ottenere nemmeno un M.A.G.O. a fine anno, faresti meglio a metterti a studiare sul serio!”

Ron scuote la testa, incredulo.

“Non ci posso credere! Io mi preoccupo per te e tu te ne esci con una ramanzina! Sei davvero incredibile!”

A questo punto è chiaro, farei meglio a tenere la bocca chiusa, ma è troppo tardi, mi sto innervosendo parecchio. E quando mi innervosisco, non riesco a trattenermi...

“Tu ti preoccupi per me?” sbotto a voce molto più alta di prima “Certo, si è visto!”

Ron si ferma di colpo, mi fissa.

“Cosa vorresti dire?” mi chiede aggrottando la fronte.

“Che ieri sera, per esempio, non hai nemmeno provato ad avvicinarmi, dopo che abbiamo litigato, e a cena, meno male che c’era Ginny, altrimenti mi sarei ritrovata a mangiare da sola!”

“Non è colpa mia se non hai altri amici a parte me ed Harry!” risponde Ron con le punte delle orecchie che iniziano ad arrossarsi “E poi mi spieghi come facevo ad avvicinarti se non mi hai degnato di uno sguardo per tutto il tempo?!”

“Oh, poverino” esclamo in tono patetico “Il nostro piccolo Ron si sente trascurato!”

“Non è questo!” dice brusco, avvicinandosi un po’ a me. Lascia cadere la mia borsa a terra e mi fissa, arrabbiato.

“Tu fai sempre così! Ti arrabbi con me e poi mi costringi a venire a chiederti scusa anche quando sai benissimo che non ho fatto niente di male!”

A questo punto sono io ad essere arrabbiata.

“NON HAI FATTO NIENTE DI MALE?!” grido avanzando minacciosamente verso di lui “Mi hai dato della pazza esaltata!”

“Non è vero!” ribatte lui “Ti ho solo detto la verità!”

“La tua verità vorrai dire!”

“No, Hermione, la verità e basta! Ma tu le critiche non le vuoi sentire, vuoi solo i complimenti! Bè, mi dispiace deluderti, Miss Hermione-so-tutto-io-Granger, ma la vita è fatta anche di critiche!!”

Lo fisso furente, con gli occhi pericolosamente ridotti a fessure.

Inspiro un paio di volte per cercare di calmarmi, ma non ottengo il risultato voluto.

Dannazione, siamo troppo vicini.

Faccio un passo indietro, ma mi ritrovo addosso al muro, e Ron davanti a me non mi lascia vie d’uscita.

“Di certo non sei tu a dovermele fare...” dico a voce un po’ più bassa di prima.

“BÈ, SCUSAMI!” mi interrompe brusco “CERTO, CHI SONO IO PER CRITICARE LA GRANDE HERMIONE GRANGER?!”

Credo di non aver mai visto Ron così arrabbiato.

I capelli gli cadono disordinati sul volto completamente rosso e gli occhi blu sono diventati scurissimi... E continua ad avvicinarsi a me.

Improvvisamente solleva le braccia e sbatte le mani sulla parete accanto a me, imprigionandomi tra di esse.

Sussulto.

“SONO SOLO UNO STUPIDO WEASLEY, NO? COME ACCIDENTI MI SONO PERMESSO, VERO?” continua, sempre più furioso.

Sento il cuore martellarmi forte nel petto, e non capisco se sia per la rabbia che ho ancora in corpo o per la vicinanza di Ron.

“Non penso questo di te...” mormoro abbassando gli occhi per nascondere il rossore che sicuramente mi colora le guance in questo momento.

“NO?!” chiede lui ironico.

“No!” esclamo io riportando di colpo gli occhi nei suoi.

Come può anche solo pensarlo?

“Non raccontare bugie, Hermione” mi rimprovera duro “LO SO BENISSIMO COSA PENSI DI ME!”

“NO CHE NON LO SAI!” lo interrompo quasi scioccata.

Dove vuole arrivare?

“SÌ CHE LO SO INVECE!” mi grida in faccia “TU PENSI CHE IO SIA UNO SCIOCCO, STUPIDO, INFANTILE RAGAZZINO IDIOTA, E PER DI PIÙ SCANSAFATICHE! PECCATO CHE QUESTO STUPIDO IDIOTA SCANSAFATICHE SIA INNAMORATO PAZZO DI TE!!”

Ecco, adesso sì che capisco il significato dell’espressione ‘restare a bocca aperta’.

Non devo avere l’aria molto intelligente in questo momento, con la bocca spalancata e gli occhi sgranati, ma non posso farci niente.

Non riesco a credere alle mie orecchie!

Ron mi ha appena detto (bè, urlato sarebbe il termine più esatto) di essere innamorato di me!!

Questa è decisamente una cosa che non mi aspettavo...

Ron continua a fissarmi, ancora furioso, il petto che si alza e si abbassa velocemente.

Cerco di dire qualcosa, ma ogni singola parola mi muore in gola e del resto ho il cervello completamente vuoto in questo momento.

Rimaniamo a fissarci per un altro istante, poi Ron stacca le mani dal muro e si allontana, rosso in viso. Abbassa lo sguardo.

“Scusa...” mormora “Non dovevo urlare.”

Io mi stacco dal muro e l’unica cosa che riesco a dire è un flebile “Ron... io...”

“No, lascia stare, Hermione” dice lui, alzando una mano “E’ evidente che non vale lo stesso per te, dimentica quello che ho detto...”

Dimenticare? Ma non ci penso nemmeno!!

Ron fa ancora un altro passo indietro e ha tutta l’aria di volersene andare, ma non posso permetterglielo.

Mi avvicino lentamente a lui “Ron...” chiamo.

Ron si volta, alza gli occhi su di me ed io mi avvicino un altro po’. E faccio una cosa che non avrei mai pensato di poter fare.

Mi sollevo in punta di piedi e poggio le mie labbra sulle sue.

Poi penso di aver sbagliato qualcosa. Ho gli occhi chiusi, le labbra attaccate a quelle di Ron, ma lui se ne sta perfettamente immobile.

Stupita, mi tiro leggermente indietro.

Perché se n’è stato lì impalato?

Forse ho fatto qualcosa che non dovevo?

Forse... forse ho capito male?

Mi allontano un po’ e abbasso gli occhi: non riuscirei a guardarlo ora.

“M-mi hai... ba-baciato” balbetta Ron.

“Sì” dico semplicemente. “Forse non dovevo, fors-”

“Tu mi hai baciato!” ripete a voce più alta.

Alzo gli occhi su di lui.

Non capisco proprio.

Annuisco, incapace di fare altro.

Ron mi guarda ancora per un attimo, con le orecchie completamente rosse.

“Perché..?”

Ma... è stupido o cosa?

“Come sarebbe a dire, ‘perché’?” domando quasi irritata.

“Sarebbe a dire ‘perché mi hai baciato’?” ribatte lui.

“Ma che razza di domanda è?”

“E’ una domanda sensata invece, Hermione, devi rispondere!”

Non so se prenderlo a schiaffi o baciarlo di nuovo...

“Ma... Ron, secondo te perché l’ho fatto?” gli chiedo, e avrei voglia di ridere “Non è che io di solito vada in giro a baciare la gente, no?”

Ron quasi spalanca la bocca e direi che è diventato ancora più rosso di com’era prima se non fosse praticamente impossibile.

“Cioè... t-tu... io, v-voglio dire... allora... insomma, anche tu?”

Sorrido.

E’ adorabile il mio Ron.

Annuisco.

E finalmente anche Ron sorride, e mi sembra di non aver mai visto un sorriso più bello di questo.

Poi si avvicina a me e alza una mano, incerto. Io lo incoraggio con uno sguardo e lui la posa sul mio viso e mi accarezza piano.

Poi le sue dita mi sfiorano le labbra.

Sorrido, e sono assolutamente certa di essere talmente rossa in questo momento da far concorrenza persino a lui.

Ma non mi importa.

Ho la sensazione di potermi perdere negli occhi di Ron, e non sono mai stata meglio di così.

Poi lo sguardo mi cade sulle sue labbra, e quasi mi manca il fiato.

Voglio baciarlo ancora!

Come se mi avesse letto nel pensiero, Ron si abbassa lentamente verso di me.

Di colpo di ferma.

“Posso, vero?” sussurra vicinissimo alle mie labbra.

Ron, ma che diavolo di domanda fai?

Non resisto: afferro il davanti della sua divisa e lo abbasso con forza verso di me, finchè le nostre labbra non si incontrano, per la seconda volta.

Finalmente.

E stavolta, è un vero bacio.

Mi sporgo verso di lui, ad occhi chiusi, mentre sento le braccia di Ron cingermi la vita e stringermi forte a sé, come se non volesse più lasciarmi andare.

Ed io non capisco più niente.

Senza pensarci, schiudo leggermente le labbra e subito Ron ne approfitta per approfondire il bacio, esplorando lento la mia bocca.

Riapro gli occhi, per la sorpresa.

All’inizio è una sensazione strana, ma poi diventa incredibilmente piacevole e un piccolo sospiro mi sfugge dalle labbra ancora attaccate a quelle di Ron, mentre gli occhi mi si richiudono da soli.

Lascio andare la sua divisa e faccio risalire le mani lungo le braccia di Ron fino a tuffarle nei suoi capelli lisci e morbidi.

Ho sempre desiderato toccare i suoi capelli, e adesso... adesso potrò farlo tutte le volte che voglio...

Non so come, ma all’improvviso mi ritrovo schiacciata contro il muro, la schiena premuta contro la roccia fredda e il corpo di Ron addosso al mio.

Istintivamente mi aggrappo a lui, e il nostro bacio diventa più passionale, affamato, esigente e impaziente.

Esattamente come mi sento io in questo momento.

Ci stacchiamo infine, leggermente ansanti e Ron mi sorride, tenendomi abbracciata.

“Me lo dici di nuovo?” gli chiedo in un sussurro, ancora vicinissima al suo volto.

“Cosa?” chiede lui di rimando, guardandomi le labbra.

“Che sei innamorato di me...”

Ron alza gli occhi e li porta nei miei. Sono incredibilmente scuri.

“Sono innamorato di te” dice e mi sfiora le labbra con le sue “Follemente.”

Mi bacia di nuovo e io mi lascio trasportare ancora una volta in un posto fuori dal mondo, dove ci siamo solo noi due.

“Sei davvero sicura...” mi chiede poi, ansante, quando ci siamo staccati, poggiando la sua fronte sulla mia “...di volere me?”

Gli sorrido e annuisco.

“Nient’altro che te” rispondo in un soffio prima di baciarlo ancora con passione.


“IL SIGNOR RONALD WEASLEY È PREGATO DI PRESENTARSI IMMEDIATAMENTE AL CAMPO DI QUIDDICH O PROVVEDERÒ IO STESSA A METTERLO IN PUNIZIONE PER IL RESTO DELLA SUA VITA!!”


La voce amplificata della professoressa McGranitt tuona all’improvviso nel corridoio in cui ci troviamo.

Ci allontaniamo di colpo e vedo Ron sgranare gli occhi.

“Dannazione, la partita!!”

Cavoli, me ne ero completamente dimenticata!

“Dai, muoviamoci, presto!” esclamo.

Ron inizia a correre, senza aspettarmi.

Poi di botto di ferma.

Ritorna sui suoi passi.

“Vieni con me?” mi chiede sorridendo.

Mi porge una mano.

Gli sorrido di rimando e afferro la sua mano.

“E me lo chiedi? Adesso non ti mollo più!”

Ron scoppia a ridere e si avvicina per baciarmi di nuovo.

Lo fermo.

“Ron, adesso c’è la partita” dico divertita.

Lui fa una smorfia.

“Dài, avremo tempo dopo...” dico prima di rendermi conto di cosa le mie parole comportino. Arrossisco di colpo.

“Davvero?” mi chiede lui sollevando un sopracciglio, con un sorriso malizioso.

Resto un attimo interdetta, ma poi sorrido e lo guardo dritto negli occhi.

“Certo... ma solo se Grifondoro vince...” dico a voce molto bassa.

Ron mi guarda fisso per un secondo.

Poi si mette a ridere, di nuovo.

“Allora che aspettiamo?” mi dice scoccandomi un sonoro bacio sulla guancia “Ho una partita di Quiddich da vincere, io!”

E senza attendere oltre iniziamo a correre mano nella mano per i corridoi di Hogwarts.



  
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