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Autore: Ronnie02    15/11/2011    1 recensioni
Edward è un insegnante di piano nel liceo di Chicago e vive con la sorella Alice, medico di fama mondiale, e sua figlia Nessie.
Il suo problema? Si perde spesso nel passato, nella vita che aveva avuto con la sua... Bella. Ma dove si trova ora, il suo amore più grande?
Spero di avervi incuriositi!
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Renesmee Cullen, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Oh mio Dio! Ragazzi non ci credo e mi viene da piangere!!
E' finita, è l'ultimo capitoloooooo! Mi mancherai tesoro, davvero! Ok, Ronnie non parlare da sola con la storia che poi il tuo cervello già mezzo andato va in pappa del tutto. Bene, evitando di scelrare ancora, BUONA (ULTIMA) LETTURA <3

Ci vediamo giù per i saluti <3






Capitolo 8- Prendere o lasciare (Last Chapter)

 
Edward
 
L’aveva davvero fatto. Si era messa sul ridicolo davanti a tutti, e tutti volevo dire tutti! Tutto il mondo ora lo sapeva.
Aveva superato la prova di fiducia? L’avevo fatta umiliare abbastanza da capire come mi ero sentito io in questi dieci anni senza di lei? Aveva imparato finalmente la lezione? Era pronta a prendersi le sue responsabilità con mia… nostra figlia?
Sì.
Nessie andò di sopra, dicendo che stasera ci sarebbero stati ospiti a cena, di nuovo, e che voleva sembrare ancora più perfetta di quanto già non lo fosse stata la volta precedente. Aveva preso dalla zia la capacità di vedere qualcosina nel futuro.
Chiamai Alice, che aveva visto pure lei tutto, visto che Jasper l’aveva pregata di farlo. Un certo merito lo aveva anche lui, in fondo. E lei allora invitò Bella a casa nostra, tornando prima per sistemare casa.
Io mi sentivo elettrizzato, come se fossi tornato indietro di dodici anni quasi, quando ci eravamo messi insieme. Avevo voglia di abbracciarla da dieci anni, dal mattino in cui era scappata via, e tenerle il muso non mi veniva affatto bene.
Credevo che sarei stato arrabbiato con lei a vita, che non c’erano più speranze o che lei non fosse degna di niente, se non del suo egoismo. La odiavo, ma come avevano detto Emm e Alice, la amavo anche. E stavolta, quella piccola parte che aveva fatto in modo che lasciassi Victoria, ora di sicuro felice con il suo James, si era così tanto ingrandita che aveva occupato tutto, senza fare più spazio a niente. Mi ero innamorato di nuovo, e sfortunatamente non sarei più sopravvissuto in caso se ne fosse andata un’altra volta.
Ma non sarebbe successo. Ero felice, le cose sarebbero finite bene. L’aveva detto Nessie, era quella giusta. E se lo diceva lei, la garanzia era assicurata!
 
Bella
 
Non era più una cena di odio, ma di perdono. Ce l’avevo fatta!
Il regista mi aveva chiamato, dicendomi che ero fuori dal cast, la mia agente faceva una fatica assurda a trovarmi un lavoro nuovo, la mia reputazione sociale era finita sotto le scarpe, molti dei fan erano misteriosamente scomparsi e non commentavano sulla cosa.
Quindi avrei dovuto deprimermi alla massima potenza? No. Non questa nuova Bella.
Piuttosto avrei pure mollato la recitazione, avrei fatto quello che avrei dovuto fare anni prima. La mamma.
Non dovevo più intristirmi al pensiero che mi sarei ritrovata sola in un futuro. Sapevo che accanto a me ci sarebbero stati Edward e Renesmèe. Non volevo affrettare le cose, ma lo sentivo. Mi volevano di nuovo nella loro vita e ce l’avevo fatta a farmi perdonare.
Mi odiavo ancora per quello che avevo fatto, ma come avevo detto nell’intervista, bisogna guardare in faccia alla realtà e ricominciare.
Non dimenticherò certo quello che ho fatto, ho imparato la lezione e non sarò mai più così infantile e stupida. Non l’avrei più permesso. La nuova Bella era matura e… felice.
Si per la prima volta ero felice.
“Tesoro, finalmente ti sei liberata della vigliaccheria”, mi disse Carmen quando mi portò il vestito per quella sera. Un semplice vestito verde, corto, con mille balze. L’aveva scelto lei. “Sei tu, Bella. Come quando ti avevo conosciuto su quel palco scolastico, e poi con il pancione. Quando ti ho sgridato per essertene andata e quanti ti ho fatto i complimenti per aver riparato al danno. Mi eri mancata!”.
“Anche io mi ero mancata”, ridacchiai andandola ad abbracciare svelta. “Grazie per tutto quello che hai fatto e che fai per me. Mi dispiace solo che questo porterà un mare di guai”.
“Solo per ora”, sorrise con un mezzo sorriso sghembo, da donna furbetta che non si lascia abbindolare. “La Bella versione mamma potrebbe evocare parecchio successo. Lascia il tempo al tempo bambolina”.
“Ti voglio bene”, sussurrai.
“Anche io”, mi carezzò la guancia come una mamma protettiva. “Ma ora cambiati piccola Cenerentola. Gli ospiti ti aspettano!”.
Sorrisi e quando lei uscii mi feci la doccia e andai a cambiarmi.
Era l’ora della verità.
Era l’ora della felicità.
 
Alice
 
E alla fine ce l’avevano fatta. Avevano fatto pace.
Era abbastanza presto, dovevo ammetterlo; credevo ci avrebbero messo di più. Credevo ci avessi messi di più, a ricredermi ancora una volta sul conto di Bella Swan.
Ma quell’intervista… non era finta come le altre che Edward guardava di nascosto, credendo di non essere visto. Non era finta, non recitava più.
Era lei, senza veli o maschere. Come l’avevo conosciuta al liceo, come credevo che fosse e che è davvero.
Jasper mi aveva chiesto di metterci davvero insieme e appena me lo disse lo abbracciai. Ero felice per mio fratello e senza quel sexy biondino non ci saremmo mai trovati questa situazione, a parer mio.
Certo, in ospedale faranno problemi, ma non credo che me li creerò se mi declasseranno. Era una cosa che avevo già voluto in fondo, no?
Il futuro non è inciso su una pietra, muta continuamente cambiando direzione ogni volta. È come una foglia, che quando in autunno cade dall’albero, vola via. E il vento la trascina dove vuole.
Non è più padrona di se stessa, ma si lascia comandare.
Il futuro lo decidiamo noi ora, non ci comanda lui.
Lui è la foglia, noi il vento. Noi vinciamo su di lui ed è stupido ed infantile averne paura. Come puoi avere paura di una cosa che domini?
Nessie era brava quanto me a carpire qualcosa su questo animale feroce che teniamo tutti legato stretto. Sapeva già che Bella era quella giusta, l’unica davvero adatta a suo padre. Se così non fosse non sarebbero ancora single, anche se per poco tempo ora.
Ecco perché aveva accettato la serata “vendicativa” con lei, ecco perché non aveva mai dichiarato di odiarla dopo averla conosciuta, ecco perché ora sorrideva mentre la vedevo prepararsi dopo che ero tornata a casa.
Lei sapeva.
“La vita è troppo imprevedibile”, commentò mio fratello, dietro di me. Era impeccabile, semplice ma altamente perfetto.
Non fossi stata sua parente non ci avrei pensato due volte a saltargli addosso! Ma ovviamente non era così, visto che era dna del mio dna e sangue del mio sangue. Più o meno…
“Davvero?”, ridacchiai guardando sua figlia. “Io non credo. Sapevamo fin dall’inizio come sarebbe finita, Edward”.
Lui rise e mi disse di andarmi a cambiare. La volta precedente mi ero attillata per benino per farla morire di invidia, ora perché veniva accompagnata da Jasper, il mio…  ragazzo.
A volte era così facile volerle bene, se sapeva farsi perdonare. E sì, stavolta ci era riuscita ancora meglio del solito.
 
Nessie
 
Mamma. Finalmente nessuna barriera tra lei e papà. Lo avevo capito dal suo sguardo troppo preso mentre accendeva la televisione mi chiamava, per vedere la speciale intervista di mamma.
Aveva deciso lui di vederla, senza che io lo costringessi e di questo ero molto felice. Ma non lo ero come lo sono ora.
Appena mamma si accusò di tutto papà cominciò a sgranare gli occhi e stare attento ad ogni singola parola proferita da mia madre, senza realmente capire che lo stavo fissando.
Sembrava così felice e finalmente a suo agio! Non lo avevo mai visto così, con quel sorrisone che gli illuminava il volto. E mi piaceva tanto.
Lo adoravo e sapevo che mamma era quella giusta, non l’avrebbe mai perdonata se così non fosse. Non le avrebbe nemmeno dato una seconda possibilità.
Invece si erano innamorati di nuovo e avevano fatto la cosa giusta: stavano per tornare insieme.
Tutto era finalmente al loro posto, e ora non avevo più solo una mezza famiglia, ma anche una mamma e una nuova vita piena di possibilità.
 Grazie alla sua nuova possibilità.
Edward
 
Era arrivata con uno stupendo vestito verde-acqua che risaltava le sue meravigliose gambe e i capelli legati che mostravano il suo meraviglioso viso a forma di cuore. Il sorriso invadeva i suoi tratti, illuminandole la faccia.
Aveva mangiato tra me e Nessie, come una normale famiglia, e continuava a fare complimenti su complimenti a nostra figlia, cercando di risultare il più normale possibile.
Potevo capirla stavolta, non era facile.
E Renesmèe non era più competitiva o vendicativa e cercava di farle capire ogni più piccolo dettaglio su di lei e come doveva comportarsi con lei. Cose che io sapevo bene, ma lei no, dovendo recuperare dieci anni.
Finita la cena Jasper ed Alice andarono a sistemare in cucina, per stare anche un po’ da soli, mentre Renesmèe si mise davanti alla televisione per vedere i suoi soliti cartoni.
“Allora… ce l’ho fatta?”, mi chiese quando l’invitai a andare in giardino, che avevamo davanti a casa. Fuori c’erano le stelle ed era una bellissima sera.
“Mi hai stupito sai?”, dissi ridendo, mentre lei si avvicinava. “Non credevo lo avresti fatto, ma come al solito non devo mai sottovalutarti”.
“Mi mancano i tuoi abbracci”, commentò e subito la presi fra le braccia. Non mancavano solo a lei, fosse per me l’avrei stretta dal primo momento che l’avevo vista, al liceo. Mi piaceva la sensazione di averla vicino a me, di sentirla mia.
Però prima avevo bisogno di una prova, prova che ora avevo ottenuto.
“Meriti un perdono pieno, lo sai? Nessie era davvero colpita, Alice non ci avrebbe mai creduto e…”.
“E tu?”.
“Io sapevo che non sarebbe finita. Come poteva finire se continuiamo a ricordarci fra di noi?”, mi chiesi, più a me stesso che a lei. “Se il tuo ricordo rimane impresso nella mia mente, come potrei pensarti con un altro, o viceversa? Finchè uno ricorda l’altra, quel legame non si spezzerà mai”.
“E io non ho mai smesso di ricordarti Edward? Mai!”, mi confessò sorridendo, e veramente stavolta. “Ne ho fatti di errori, molti… troppi! Ma ora so che cosa davvero conta, e questo sei tu e la piccola”.
“Ho sempre sognato questo momento, sai? Mi sembra di essere in quei film da adolescenti dove il ragazzo è una pappamolla assurda, ma è così che mi sento”.
“Tu sei l’uomo perfetto. Non sei una pappamolla e non lo sarai mai”, disse avvicinandosi al mio viso. “E oltre ad essere un uomo perfetto sei un fidanzato perfetto”, continuò toccando le mie labbra con le sue, come la sera precedente insieme. “Ma soprattutto sei un padre perfetto, e sono stata una stupida a non capirlo prima. Ma ora che lo so, e so cosa davvero è importante, non ti lascerò più. Accada quel che accada”.
“Me lo giuri?”, chiesi io toccando le sue labbra per pochi secondi.
“Che Dio mi fulmini… lo giuro! Non ti lascerò mai più”, rispose lei in un sorriso prima di azzerare finalmente ogni millimetro di distanza e lasciarci nel nostro secondo primo bacio.
 
 
 
***
Quattro anni dopo
 
 
Bella
 
“Ti prego Bella, devi stare tranquilla. Ti prego”, mi cercò di calmare quello stronzo di Edward.
“Guarda, te l’ho detto la prima volta, ma evidentemente non ti era bastato: non provarci mai più, chiaro?!”, gli urlai in faccia per il dolore che in quel momento stavo provando, anche se vista la sua faccia mi venne da ridere, provocando una mia risata isterica.
“Ma non mi avevi pregato tu, scusa?”, si difese lui. Vero, non potevo negarlo, ma forse mi ero illusa che la seconda volta sarebbe stato meglio. E invece no.
“Forza, signora Cullen, ci siamo”, disse quello stronzo di un dottore. Ma perché non lo faceva lui?!
Lasciai perdere come mi aveva chiamata; in teoria la cosa mi mandava in estasi e mi piaceva da morire, ma questo non era il momento.
“Giusto signora Cullen, forza”, puntualizzò Edward… mio marito.
Ci eravamo sposati due anni fa, con una cosa abbastanza in grande e qualche fan scatenato all’esterno. Non avevo perso il mio lavoro, anzi, dopo tre mesi di vuoto assoluto ero stata chiamata per vari film importanti.
Ma la cosa che di quel giorno mi rimase impressa fu vedermi finalmente occupare il posto ch mi era stato destinato. Con Edward al mio fianco, in tutte le maniere possibili, e la mia piccola Nessie vestita in blu per essere la testimone.
Io amavo la mia famiglia.
E ora si stava per allargare. Ci ero quasi. Forza Bella, forza!
Un pianto. Eccolo, finalmente. E stavolta non mi fece rabbrividire, ma mi fece piangere di gioia. Stavolta era mio… per sempre.
“Come avevamo già pronosticato… è un maschietto, ragazzi!”, ci disse l’ostetrica tutta esaltata per via di avere in braccio il bambino che tutto il mondo di Hollywood, dove ora abitavamo noi tre – ora in quattro– aspettava. Alice e Jasper si erano sposati tre mesi fa, invece, ed erano appena tornati dalla luna di miele.
Ci venivano a trovare spesso, ma erano rimasti a Chicago, come giusto per tutti.
Emmett si stava per sposare pure lui, e Rosalie, la sua ragazza, attendeva da due mesi. Anche loro sarebbero rimasti a Chicago, ma ogni volta che li andavamo a trovare – ovvero quasi tutti i week end se potevamo – ci rintanavamo come al liceo nel suo bar.
Eravamo felici, finalmente tutti.
“Eccolo qui”, ci disse la ragazza mettendomi mio figlio sul petto. Edward era commosso, e se le lacrime non erano ancora scese era perché si ostinava di lasciarle sul bordo. Infatti le palpebre erano piene zeppe d’acqua.
“Tu sarai il mio piccolo Eros… l’amore che ci ha sempre unito”, commentai. Era il nome che avevamo scelto pochi giorni prima, dopo che avevamo visto un film con Nessie sugli antichi miti greci.
“Eros… amore che dai e amore che ricevi”, riprese lui.
“Ti amo”, dicemmo insieme e poi, come ogni volta che ci guardavamo o parlavamo così, ci baciammo dolcemente.
Finalmente e per sempre insieme.
 
A volte la vita ti chiede di prendere o di lasciare, ma non devi mai abbatterti. Predi ciò che ti offre, perché è il regalo più bello che possa esistere!

The End




...Note dell'Autrice:

Non ho mai detto che questa sarebbe stata una storia lunga, ho sempre detto che la Bella di questa storia non vi sarebbe mai andata a genio, ero sicura che finirla mi sarebbe dispiaciuto, sono certa che questa sia la fine che ho sempre voluto per lei. 
So che i pareri saranno contrastanti ma io la storia l'ho sognata così, l'ho scritta così, l'ho sempre immaginata finire così. La adoro per come è venuta, non la rimpiango minimamente <3

In quanto a voi: GRAZIE!
Grazie a chi ha recensito, anche se la storia non è delle più famose e scritte bene; Grazie a chi l'ha inserita nelle preferite/scelte/ricordate, mi avete dato la forza di andare avanti; Grazie a chi solo leggeva o sbirciava perchè mi fate capire che qualcosa di buono l'ho fatto.
Grazie per tutto e a tutti, che siete i milgiori!
GRAZIE

con tutto l'affetto che vi posso trasmettere, Ronnie02
   
 
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