Capitolo 2
Mi cadde la borsa. Un classico. Mi piegai per raccoglierla cercando di nascondere le mie guance rosse, e no,
non era fard. Alzandomi provai ad evitare il più possibile quegli occhi azzurri, che però, mentre contavo gli
spicci, trovarono i miei.
“Tutto bene?”
“Sì. È che sono un po impacciata e..”
“E sei anche tutta rossa” disse sorridendo.
“Già, immaginavo…comunque ecco qui i 2 euro e 45”
“Ed ecco qui il tuo cappello. Comunque piacere, Louis” mi disse dopo averlo messo con poca cura nel
sacchetto.
“Piacere” e quella fù l’unica e l’ultima cosa che riuscii a dire. Volevo andarmene il più presto possibile. Mi girai
mettendo a posto il cappello nella borsa.
"Beh di solito quando si fanno le presentazioni almeno il nome lo si dice" Sorrise di nuovo.
"Io sono Amy, scusa. Comunque grazie, ci si vede"
Stupida, stupida, stupida!
“Lo spero”. Un sorriso mi colse all’improvviso mentre mi girai per sentire se quella frase l’aveva detta davvero.
Sorrisi anche io.
Decisi di non pensarci, pura e semplice confidenza. Non l’avrei visto mai più.
Mentre uscivo dal negozio l’aria fredda mi avvolse, non curante del giubbotto che avevo addosso o della
sciarpa che portavo al collo. Mi entrò dentro. Continuando a camminare verso l’arco di trionfo guardavo la
gente, le vetrine, le panchine vuote e quelle no. Mi fermai da starbucks
“Ciao Nathan, un frappuccino al cioccolato perfavore” E sorrisi, mi piace sorridere alle persone.
“Ciao tesoro, certo, te lo porto subito”
Nathan è un mio grande amico, ci conoscemmo all’asilo, anni e anni fa. Da quel giorno non ha mai smesso di
essere l’unico migliore amico che ho, e che io abbia mai avuto. Per lui è lo stesso, ci siamo solo io, Greg, e il
suo lavoro. Greg è il suo ragazzo, stanno insieme da quasi un anno, e sono molto più belli e sinceri di tante
coppie di sessi opposti che io abbia visto.
“Ecco il frappuccino: con tanto cioccolato, come piace a te”
“Grazie mille Nathan. Quanto ti devo?”
Si guardò un attimo intorno
“Niente purchè sta sera tu venga a cena fuori con me e degli amici, poi andiamo a divertirci un po al Boulevard
du Montparnasse, è da tanto che non mi scateno un pò”
“Sta sera proprio non posso, devo studiare, e poi ancora non me la sento di uscire la sera, di vedere le persone.
E se notano che sembro depressa, autolesionista, stupida e senza un ragazzo? Dai proprio non mi va”
“Dici sempre che devi studiare, quindi sta sera esci con noi e non si discute signorina. Ora torno al lavoro”
“Ma..” Senza darmi il tempo di dire altre parole mi diede un bacio sulla guancia.
Sorrisi, presi il mio frappuccino e mi incamminai verso la metropolitana, tornando indietro. In reltà ne avevo di
voglia di uscire, erano ormai due mesi che non mi divertivo, che provavo a non pensare, a essere
semplicemente felice. Avevo deciso: ci sarei andata.
Passai davanti ad Abercrombie, a Celio, a Footlocker, e ad H&M. Mi fermai, guardai la vetrina, vista un
milione di volte, e poi cambiai la messa a fuoco dei miei occhi e mi specchiai in quel grande pezzo di vetro.
Dalla testa ai piedi. Ero una persona forte, dovevo reagire. Ripresi a camminare.