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Autore: Suicidal_Love    15/11/2011    3 recensioni
Si lasciò cadere su quel materasso e deglutì a vuoto ripensando che quel giorno era giusto che il cielo piangesse. Era giusto che fosse una giornata grigia … una giornata in cui era morto il suo unico amore … Lily Evans.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, I Malandrini, Lily Evans, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Titolo: The refusal of an angel

Autrice: Suicidal_Love

Personaggi: Severus Piton; Lily Evans; I malandrini; Draco Malfoy (piccolo accenno)

Generi: Malinconico; Introspettivo; Triste

Contesto: Il guerra magica // Libri 5-7

Rating: Verde

Avvertimenti: Missing Moments; Het

Note autrice: Questa non è esattamente una SeverusxLily quindi se ve l’aspettate sciò. E’ semplicemente una piccola one-shot in cui ho pensato di raccontare una parte di giovinezza di Severus, una parte di mia invenzione sia chiaro, in cui lui si ricorda il giorno in cui confessa i suoi sentimenti a Lily. Spero vi piaccia. Un bacio, Sui.

 

 

THE REFUSAL OF AN ANGEL

 

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Durante la notte Severus fu svegliato dal rombo di un tuono seguito da una pioggia torrenziale. Si guardò attorno e volse il suo sguardo alla piccola finestra sbarrata della sua camera di fortuna e cercò di scorgere il paesaggio, invano. Sospirò e si passò una mano fra i capelli corvini sbattendo un paio di volte le palpebre per poi osservare un giovane ragazzo addormentato poco distante da lui. Si dispiaceva per Draco Malfoy. Il destino a cui era stato affidato era ingiusto e le file che i suoi genitori avevano scelto di occupare erano pregne di oscurità … un’oscurità che anche lui aveva scelto di percorrere anni addietro.

Si lasciò cadere su quel materasso e deglutì a vuoto ripensando che quel giorno era giusto che il cielo piangesse. Era giusto che fosse una giornata grigia … una giornata in cui era morto il suo unico amore … Lily Evans.

Un conato di vomito lo colse a quel pensiero ma lo ricacciò indietro. Doveva essere forte nonostante fossero in quella casa soli, lui Severus non doveva cedere al dolore. Anche solo una debolezza e tutto ciò che aveva sacrificato sarebbe stato vano. Draco non era una pedina importante, non più … ma se lo fosse venuto a sapere in un qualsiasi modo, avrebbe potuto influire sulla missione e Severus non poteva far sì che accadesse.

Era la spia più fedele di Silente, nonostante fosse morto e doveva proteggere il figlio di Lily … ad ogni costo.

Chiuse gli occhi e la sua mente corse a quel giorno, quel giorno del settimo anno in cui ebbe il coraggio di confessare il suo amore alla piccola Evans nonostante il loro litigio.

 

 

Era una domenica pomeriggio. Il leggero vento di maggio smuoveva le fronde degli alberi tornati nuovamente pieni nello loro chiome.

Il parco che circondava Hogwarts era pieno di studenti che si godevano il bel tempo, tanto che pareva finalmente che l’intero castello fosse un luogo migliore. Severus alzò lo sguardo dal libro di pozioni che stava leggendo e i suoi occhi si fissarono in nella figura di un compagno di casa che con la sua ragazza, una certa Parkinson, si scambiava effusioni. Nuovamente chinò il capo ed una morsa allo stomaco lo attanagliò, quasi facendogli mancare il respiro. Erano passati anni da quel giorno in cui lui e Lily avevano cessato di parlarsi, anche se a volte aveva notato con piacere che la rossa lo osservava con nostalgia, un po’ come faceva lui stesso in segreto.

Prese un bel respiro e strinse nella mancina la tunica che portava sempre e comunque. Era ora. Era troppo che teneva dentro di sé quel sentimento ed ora, mancava poco alla fine della scuola, alla fine di quell’ultimo anno. Lily se ne sarebbe andata e non avrebbe avuto più l’occasione di dirle ciò che provava.

Annuì come a volersi incoraggiare e raccattate le sue cose si alzò dirigendosi a passo di marcia verso l’unico luogo in cui sapeva Lily sarebbe andata in una giornata così soleggiata … beh sempre che non avesse cambiato abitudini.

Passò davanti al salice vicino all’entrata e notò con dispiacere il duo Black-Potter scambiarsi battute sicuramente intellettualmente poco elevate, e il patetico Minus arrancare dietro ai due come un cagnolino alla ricerca di qualche attenzione con infine Lupin, l’unico dei quattro che poteva sopportare di incrociare, vista l’indole di quest’ultimo calma e pacata.

Cercò in qualche modo di non attirare l’attenzione quando un “Mocciosus” gli ferì l’udito. La fortuna non era mai dalla sua parte vero? Sbuffò sonoramente cercando di ignorare la fastidiosa voce di Potter, fino a quando un braccio non gli circondò le spalle. Severus fece un verso disgustato cercando di staccarsi da quella presa.

“Mocciosus neanche ci saluti?” lo rimbeccò quasi offeso Black - e chi altro poteva puzzare di cane in maniera così evidente -.

“Non ho intenzione di salutarti Black” rispose, riuscendo a scappare da quel cane pulcioso e finire accanto a Potter. BENE. Dalla padella alla brace, pensò ricordandosi di quel motto babbano che aveva udito dire.

“Mocciosus così ci ferisci! Vero Sirius?” chiese all’amico che annuì dandogli corda con sommo dispiacere della serpe. “Pensare che fra poco neanche ci vedremmo più” continuò con fare melodrammatico.

“La cosa non mi dispiace per nulla ed ora addio” replicò gelido, camminando in avanti, sentendo prima di sparire all’interno dell’edificio un “Ramoso, Felpato a cuccia o Lily si arrabbia!”.

I suoi passi risuonarono nel corridoio più o meno deserto se non da qualche studente che approfittava di quel silenzio. Svoltò a destra o poi percorse un lungo corridoio in pietra, arrivando all’ingresso della biblioteca dove uscì, con sua immensa gioia, Lily carica di libri.

Sorrise teneramente. Dopo tanti anni lo rassicurava il conoscere la ragazza ancora così bene. Si schiarì la voce ma la rossa lo fermò. “Severus?” domandò lei guardandolo con quei suoi bellissimi occhi color smeraldo che l’avevano sempre rapito.

Il serpeverde si morse le labbra nervoso per poi farsi forza. “Ev … Lily” si corresse subito. Aveva passato così tanto a chiamarla con il suo cognome fingendo disprezzo che ora pronunciare il suo nome ad alta voce gli pareva così bello, bello come lei.

La ragazza poggiò i libri a terra e si aggiustò la divisa leggermente imbarazzata da quell’improvvisa ‘visita’.

“Hai bisogno?” chiese non facendosi prendere dall’emozione. Non le pareva vero che ora Severus le parlasse di nuovo. Gli era mancato così tanto confidarsi con quel ragazzo che quando era bambina le aveva spiegato le regole delle streghe e dei maghi e raccontato fiabe e favole su quel mondo magico a cui ora si era abituata.

“Ho bisogno di parlarti Lily … da soli” rispose deciso Severus, lasciando un po’ spiazzata la rossa che semplicemente annuì.

Sì. Dovevano parlare, avevano così tanto da dirsi e nonostante prima avesse provato rabbia nei confronti del ragazzo, ora Lily non gli serbava alcun rancore, anzi voleva solo riallacciare i rapporti con il suo migliore amico, sì lo aveva sempre considerato tale, e annunciargli ciò che neanche alle sue amiche più care ancora aveva confessato.

“Andiamo in un’aula vuota allora”  rispose pochi secondi dopo aver raccolto i suoi libri aiutata prontamente da Severus che le sorrise portandone un po’ lui.

Camminarono in silenzio per parecchio, fino a quando saliti al quarto piano, lei abbandonò i suoi libri su un banco vuoto della prima aula che avevano trovato.

Severus la guardò e le parve bellissima con i capelli che le uscivano da quella coda e le gote un po’ rosse. Era venuto il momento.

“Lily … io … voglio scusarmi per quella frase …” iniziò facendo sorridere la grifondoro che alzò la destra come a volerlo fermare. “Non importa Severus, è passato tanto e ora sono solo felice che io e te stiamo di nuovo parlando” rispose allegra avvicinandosi al ragazzo che sorrise, lasciando che le gote si colorassero leggermente di rosso.

“Già … ma” deglutì “ecco” era il momento “vedi Lily io sono innamorato di te da parecchi anni” disse di tutta fretta. L’aveva detto, era riuscito a confessarglielo, pensò sentendosi più leggero, non notando però come il sorriso che era dipinto sul volto di Lily si fosse congelato.

La rossa si mordicchiò il labbro inferiore e sentì distintamente la tristezza avvolgerla. Quella confessione l’aveva sì lusingata, ma da una parte avrebbe preferito non udirla, poiché il suo cuore era di un altro e Severus non meritava di soffrire.

“Severus” mormorò lei cercando le parole adatte “è bellissimo questo tuo sentimento ma …” guardò il viso del suo amico di infanzia tendersi come se avesse intuito il suo imminente rifiuto “sono già innamorata” concluse sentendosi in colpa.

Il  ragazzo dai capelli corvini rimase in silenzio per qualche secondo. Non aveva messo in conto quella risposta … non ci aveva pensato quando era partito in quella missione evidentemente suicida per i suoi sentimenti.

“Di chi?” le domandò con voce resa più roca dall’amarezza.

Lily abbassò la testa e pensò che quella era la parte più complicata anche se lui non fosse stato innamorato di lei. “James” proferì cercando di non ferirlo ulteriormente, anche se con quel nome sapeva che gli aveva lanciato come mille cruciatus al cuore.

“J-James Potter?” chiese anche se sapeva di aver capito fin troppo bene.

“Sì … James” rispose lei non volendo mentirgli … che senso aveva? Finalmente aveva accettato dopo anni di corteggiamento di uscire con lui e dopo quell’uscita aveva scoperto un uomo che la faceva divertire, con cui parlare, un uomo che le aveva preso il cuore in quegli anni dimostrandole che pur di averla avrebbe aspettato anche tutta la vita.

Severus annuì più a se stesso e sentì montare una furia dentro di sé. James Potter, quel bullo, idiota, ancora una volta gli aveva rovinato la vita. Non solo aveva dovuto rendere i suoi sette anni scolastici un inferno a causa delle sue battute con l’inseparabile cane idiota, no … ora aveva anche il cuore dell’unica ragazza che mai aveva amato.

“James Potter?!” ripeté stavolta alzando la voce “non pensavo ti piacessero gli idioti Lily!” sbottò arrabbiato stringendo le mani a pugno.

La rossa slargò gli occhi verdi “James non è un idiota, Severus mi dispiace non volevo ferirti!” disse con occhi lucidi. Era così dispiaciuta.

“Ferirmi? Evans non mi hai ferito, una mezzosangue come te è normale che preferisca un idiota senza futuro! Un bullo! Sono ferito perché ti pensavo più intelligente!” urlò pentendosi subito di quel ‘mezzosangue’. Ancora l’aveva detto, ma ora la rabbia era troppa e nonostante volesse solo scusarsi con la ragazza non disse nulla. Aveva un orgoglio ed era l’unica cosa che gli era rimasta in quel momento.

“Sei un idiota Piton” rispose lei ferita da quello sguardo sprezzante, senza però versare una lacrima anche se aveva voglia di piangere per aver perso il suo migliore amico per sempre. “Ora se non ti dispiace” continuò raccattando tutti i libri ed uscendo di fretta dall’aula lasciando che Severus vedesse per un istante un lacrima solitaria percorrerle la guancia.

In quell’aula, solo, Piton pensò a quanto fosse tutto così sbagliato e a come Potter avesse preso il suo piccolo pezzo di felicità e come soprattutto lui avesse perso la portatrice di quegli occhi sorridenti e verdi come un prato in primavera.

Quel giorno non solo il suo cuore si era spezzato, ma quel giorno aveva segnato un esistenza nera e il nascondere il suo vero IO che solo alla sua Lily era riuscito a mostrare.

 

 

Quando tornò alla realtà, si portò una mano alla gota e la toccò con l’indice sentendola umida di quella sola lacrima. I sensi di colpa lo soffocarono. Se quel giorno non avesse ceduto alla rabbia forse Lily sarebbe stata viva. Sarebbe stato lui il custode del segreto, non Peter Minus e lo avrebbe protetto fino alla morte, rendendo felice la vita di Lily e di Harry, a cui alla fine si era affezionato. C’era più Lily di quanto si sospettasse in lui. Non solo aveva ereditato i suoi occhi, ma anche la determinazione e la forza della donna.

Si alzò dal letto e si materializzò a Godric’s Hollow sotto quella pioggia che gli bagnava le vesti.

“Proteggerò tuo figlio Lily, te lo prometto” sussurrò pochi secondi prima di tornare ad essere il fedele braccio destro di Lord Voldemort.

 

THE END

 

Se siete arrivati fin qui avete vinto una nimbus LOL. Ok spero davvero vi sia piaciuta e che non sia andata OCC. Grazie a chi leggerà soltanto e chi sprecherà il suo tempo a lasciarmi una recensione. Un bacio, Sui.

   
 
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