Gaara non si aspettava di ritrovarsi di nuovo
in ospedale dopo così poco tempo: dopo Sai, anche suo padre adesso era nei
guai e il problema più grave era che il rosso non aveva la più pallida
idea di cos'avesse l'uomo.
Ultimamente, Gaara si era accorto che Kenzo non
sembrava sprizzare di salute, ma non se n'era curato poi troppo, pensando
a una banale influenza e concentrandosi egoisticamente su lui e Itachi;
proprio per questo addesso si sentiva in colpa e si mangiucchiava
un'unghia nervosamente nell'attesa di avere un riscontro dal medico che
aveva preso in cura suo padre.
Itachi era poco più in là e parlava con un
dottore annuendo preoccupato di tanto in tanto; dovevano conoscersi perchè
il loro modo di approcciarsi era molto fluido e quando si salutarono, si
abbracciarono brevemente.
Itachi si avvicinò di nuovo a Gaara e
l'espressione sul suo viso non prometteva niente di buono "Chi era quel
dottore?Ti ha detto qualcosa su mio padre?" chiese preoccupato e Itachi si
sforzò di sorridergli nascondendo l'espressione preoccupata "No, ha detto
che non ne sa niente e che dobbiamo pazientare ancora un pò...Quell'uomo
era mio zio e lavora qui all'ospedale...Speravo di riuscire a farmi dire
qualcosa, ma non ho avuto fortuna...Ma non ti preoccupare, vedrai che
andrà tutto bene" lo rassicurò accarezzandogli la
testa.
Gaara annuì sforzandosi di sorridere a sua
volta e tornando a concentrarsi sulla porta chiusa, oltre la quale si
trovava suo padre, ancora privo di conoscenza; tra i due calò il silenzio
per diversi minuti, nei quali ognuno rimase assorto nei suoi pensieri,
fino a quando il medico finalmente uscì dalla stanza e spostò lo sguardo
sui due ragazzi, sospirando gravemente e avvicinandosi "Tu sei Gaara, il
figlio di Kenzo, non è vero? Tuo padre mi ha parlato molto di te, siamo
buoni amici..." iniziò a parlare il dottore con un sorriso tirato
"Sì...Certo...Dottore, per favore, mi dica come sta mio padre" rispose
Gaara cercando di essere il meno sgarbato possibile, nonostante l'ansia
gli stesse attanagliando lo stomaco.
Il medico sospirò di nuovo e chinò il capo
"Vorrei parlare da solo con te se è possibile" mormorò, mentre itachi si
alzava con un sorriso "Vado a prendere qualcosa da bere" annunciò
stringendo lievemente il braccio di Gaara, come a fargli capire che lui
era comunque lì, ma Gaara non sembrò nemmeno accorgersene e continuò a
fissare il medico, sempre più agitato "E' così grave?" chiese con tono
triste, avendo interpretato il silenzio del dottore come una cattiva
notizia.
Il dottore strinse le labbra, dispiaciuto di
dover dare una così brutta notizia a un ragazzo così giovane "Dove sono i
tuoi fratelli?" chiese ancora, mentre Gaara cominciava a spazientirsi "Non
sono riuscito a rintracciarli...Ho lasciato un messaggio a casa e più
tardi riprovo a chiamarli...Dottore, la prego" rispose sbrigativamente e
il medico non potè più tergiversare: si sedette al fianco del rosso col
capo chino, come se stesse cercando le parole giuste da dire in una
situazione simile "Vedi, Gaara...E' ormai diverso tempo che tuo padre è
malato...Si è fatto curare da noi fino a un pò di tempo fa e si è già
sottoposto alla terapia, ma non ha avuto successo e adesso si rifiuta di
ripeterla...Il problema è che...Il tumore adesso è molto più esteso e
un'operazione non servirebbe più a nulla se non a farlo stare fisicamente
peggio...Inoltre lui non ne vuole sapere e nessuno è ancora riuscito a
convincerlo a cambiare idea...Almeno finora..." spiegò il dottore
guardando dispiaciuto quel ragazzo che in quel momento sembrava così
fragile, mentre lo fissava con gli occhi ricolmi di lacrime "Dove?" chiese
solo in un sussurro, come se facesse fatica a parlare "Ai polmoni" rispose
desolato il medico.
Gaara si morse le labbra fino a farle
sanguinare e strinse i pugni cercando di trattenere le lacrime che
prepotenti spingevano sull'orlo dei suoi occhi "Mio padre sta morendo?"
chiese poi alzando il viso mentre le lacrime cominciavano a scendere
copiose, ormai senza alcun freno e il dottore gli strinse una spalla come
a volerlo consolare "Potrebbe esserci sempre una speranza...Adesso va da
lui, ti sta aspettando" rispose l'uomo, non avendo il cuore di dare una
risposta chiara a una tale domanda.
Gaara annuì e si alzò asciugandosi le lacrime e
ringraziando il dottore, prima di entrare nella piccola stanza dove suo
padre riposava; era una tipica stanza d'ospedale, completamente bianca e
fredda, con una piccola finestra che dava sul cortile, di fianco alla
quale si trovava un tavolino anch'esso bianco e il letto dove giaceva
Kenzo, pallido e scavato come non mai.
Quando l'uomo si accorse della presenza del
figlio, cercò di sorridergli, accorgendosi subito dopo che Gaara non aveva nessuna voglia
di sorridere, allora sospirò chiudendo gli occhi per un attimo con
un'espressione sofferente, ma non dovuta alla sua condizione: le cose non
sarebbero dovute andare così, avrebbe dovuto resistere un altro pò, almeno
fino alla fine dell'estate, ma le troppe emozioni di quegli ultimi tempi
avevano contribuito a peggiorare le sue condizioni e la cosa che più lo faceva soffrire, era la
consapevolezza del fatto che i suoi figli lo avrebbero visto in quelle
condizioni ed era l'ultima cosa che voleva.
"Perchè non ce l'hai detto?" chiese
in un sussurro Gaara, rompendo quello strano silenzio e facendo riaprire
gli occhi all'uomo, che spostò lo sguardo dispiaciuto sul figlio "Gaara,
io non vi ho fatto venire qui per accudirmi o per farvi preoccupare per
me...Volevo solo passare una bella estate insieme a voi" cercò di spiegare
l'uomo, ma le sue parole servirono solo ad alimentare la rabbia di Gaara
che strinse i pugni e digrignò i denti "Un' estate? Volevi dire l'ultima
estate! E' per questo che ci hai fatto venire qui proprio adesso? Speravi
di cavartela senza dirci niente?" quasi urlò il rosso, mentre le lacrime
ricominciavano a scendere incontrollate sul suo
viso.
Kenzo alzò una mano come a voler fermare quel
fiume di parole, ma i suoi gesti sembravano all'improvviso rallentati
"Volevo solo...Che sapeste...Quanto vi voglio bene...Specialmente a te,
Gaara" spiegò ancora l'uomo con tono stanco, come se parlare gli
procurasse uno sforzo immane e Gaara sembrò accorgersene perchè
all'improvviso si calmò, senza però riuscire a fermare le
lacrime.
Ormai non gli importava più di essere il figlio
orgoglioso, né di far credere al padre che non lo avesse ancora perdonato
per averli lasciati, né tantomeno di nascondere la sua parte più sensibile
al genitore: mordendosi piano le labbra si avvicinò al letto dove si
trovava Kenzo e con un singhiozzò gli gettò le braccia al collo piangendo
a dirotto "Ti voglio bene anch'io, papà....Ti voglio bene..." mormorò
stringendo il più possibile l'uomo, che ricambiò l'abbraccio, felice e
sollevato per aver fatto pace con suo figlio una volta per
tutte.
Gaara e Kenzo rimasero ancora a lungo a
parlare, come se dovessero recuperare tutto il tempo perso, almeno finchè
non entrò un'infermiera dichiarando che gli orari di visita erano
terminati.
Un pò tristemente, Gaara salutò il padre,
promettendogli che sarebbe tornato a trovarlo il giorno seguente e uscì
dalla stanza ritrovandosi davanti Itachi che lo aspettava; Gaara si era
quasi dimenticato di lui, troppo preso dalla situazione di suo padre,
così, per farsi perdonare per l'attesa, si avvicinò a lui e lo baciò piano
stringendo tra i pugni il bavero della camicia del moro "Sono felice che
tu sia qui" sussurrò sorridendo quando si furono staccati e Itachi sorrise
a sua volta baciandogli la fronte "Non potrei essere da nessun'altra
parte" rispose per poi abbracciarlo e tenerlo così per alcuni minuti "Va
tutto bene?" chiese infine e Gaara annuì sospirando "Sì, ma non mi va di
restare solo, sta notte, ti prego resta con me" chiese vergognandosi un pò
per quella richiesta infantile, ma Itachi sorrise dolcemente e gli alzò il
viso con due dita "Non mi devi pregare per avermi con te...Andiamo" disse
ricevendo uno sguardo di gratitudine dal rosso, prima di incamminarsi mano
nella mano verso la macchina di Itachi.
La mattina seguente, Gaara si svegliò con un
senso di sollievo: chiarire una volta per tutte con suo padre gli aveva
fatto davvero bene e poi aveva passato una splendida notte con il suo
ragazzo: lui e Itachi erano arrivati a casa del rosso e lì avevano trovato
Kankuro e Temari ad aspettarli più agitati che
mai.
Quando Gaara spiegò ai suoi fratelli la
situazione, Temari ebbe quasi una crisi isterica, ma Gaara la
tranquillizzò spiegandole che per il momento non c'era da preoccuparsi, ma
che il padre avrebbe dovuto rimanere in
osservazione.
Con la scusa della lunga giornata appena
trascorsa, Gaara e Itachi si dileguarono in camera del primo, ma non
fecero l'amore, nonostante il desiderio di ripetere l'esperienza nella
grotta fosse forte per entrambi: quello non era il momento per lasciarsi
andare alla passione, così si limitarono a coccolarsi e a baciarsi finchè
entrambi non si addormentarono.
Quella mattina, però, quando Gaara aprì gli
occhi, rimase deluso nel non trovare Itachi al suo fianco e come una
reazione a catena, anche l'ansia per le condizioni del padre tornò ad
attanagliargli lo stomaco; fortunatamente l'ansia durò poco, o almeno fino
a quando Gaara non vide il suo ragazzo entrare in camera con un vassoio
con su la colazione.
Appena Itachi si accorse che Gaara era sveglio,
gli sorrise appoggiando il vassoio sul letto e baciandolo dolcemente
"Buongiorno...Scusami, avrei voluto aspettare che ti svegliassi, ma ho
pensato che portarti la colazione a letto sarebbe stato ancora meglio"
spiegò il moro sistemandosi nella sua parte di letto e facendo sorridere
Gaara che lo baciò ringraziandolo.
Mangiarono chiacchierando tranquilli, come se
fosse una giornata come le altre, finché, quando il vassoio fu vuoto,
Gaara non lo spostò sul comodino, accoccolandosi poi più vicino al moro e
appoggiando la testa sul petto di quest’ultimo, baciandolo, per poi
risalire lungo la gola e il collo dove lasciò una scia umida di baci
leggeri, mentre con la punta delle dita, percorreva le braccia e l’addome
di Itachi, il quale assecondava quei baci andando incontro alle labbra di
Gaara e accarezzandogli la schiena nuda.
Gaara cominciò a risalire con le labbra lungo
la mascella del moro, raggiungendo il mento e infine il labbro inferiore,
che succhiò piano; si baciarono brevemente, poi il rosso riprese il suo
percorso di baci spostandosi lungo lo zigomo, fino a raggiungere il lobo
dell’orecchio che mordicchiò leggermente.
A quel gesto, Itachi avvertì dei brividi
percorrergli la spina dorsale: l’orecchio era il suo punto debole,
specialmente quando glielo stuzzicavano con i denti come stava facendo
Gaara in quel momento; trattenendo un gemito, Itachi fece sdraiare Gaara
sotto di sé, così da poter ricambiare quelle attenzioni, quindi ripercorse
il tragitto compiuto dal rosso sul corpo di quest’ultimo, partendo però
dal viso per poi scendere sul petto e l’addome, dove andò a stuzzicare
l’ombelico del più piccolo con la lingua.
Entrambi cominciarono a sentire il sangue
ribollire nelle vene e Gaara dovette mordersi le dita della mano per non
gemere ed evitare che i suoi fratelli li sentissero; Itachi andò a cercare
nuovamente le labbra di Gaara e lo baciò con passione crescente, mentre le
mani andarono ad accarezzare ogni singolo punto che riuscirono a
raggiungere.
Per la seconda volta, Itachi scese lungo il
petto di Gaara, raggiungendo in poco tempo l’orlo della tuta che indossava
il rosso e giocando con l’elastico fino a che non gli ebbe sfilato i
pantaloni fino alle ginocchia; Gaara si aggrappò con forza alle spalle di
Itachi, mentre quest’ultimo cominciava a stuzzicare l’erezione del rosso
con le mani e quando poi Itachi iniziò ad usare anche la bocca, Gaara
dovette mordersi una mano per trattenere i gemiti e gettò la testa
indietro sdraiandosi completamente, mentre il respiro diventava sempre più
corto.
Itachi continuò a pompare per diversi minuti,
aiutandosi anche con le mani, che andarono a stuzzicare i testicoli del
rosso per poi raggiungere la piccola apertura tanto agognata; Itachi
iniziò a preparare il più piccolo, infilando prima un dito e
successivamente un secondo, cercando di raggiungere i punti più sensibili
del rosso, il quale, nonostante il fastidio iniziale per quell’intrusione,
non desiderava altro che sentire Itachi dentro di
sé.
Non ci volle molto prima che il moro lo
accontentasse: quando si accorse che Gaara era ormai al limite, smise di
stuzzicare la sua eccitazione e gli afferrò le caviglie portandosele sulle
spalle “Farò piano, te lo prometto” disse a Gaara annuì sorridendo “E’
tutto a posto, mi fido di te” rispose cercando di rilassarsi il più
possibile, mentre Itachi cominciava a premere contro la sua
apertura.
Il dolore fu meno acuto della prima volta, ma
Gaara dovette comunque stringere i denti mentre Itachi spingeva piano per
posizionarsi meglio; il moro cominciò a muoversi lentamente, stando
attento alle reazioni di Gaara ad ogni suo movimento, finché non si
accorse che l’espressione di dolore sul viso del rosso era stata
sostituita da una di puro piacere.
Allora cominciò a muoversi più velocemente,
andando ripetutamente a stuzzicare i punti più sensibili, mentre con le
mani non smetteva di accarezzarlo ovunque riuscisse ad arrivare; Gaara
sentì che stava per perdere il controllo a causa dell’immenso piacere che
stava provando e si aggrappò con più forza alle spalle del più grande,
graffiandolo leggermente con le unghie, mentre con la bocca andò a cercare
l’orecchio del moro per poterlo mordicchiare, sapendo quale sarebbe stata
la reazione del ragazzo.
Infatti, non appena Itachi ricevette il primo
piccolo morso, non riuscì a trattenere un gemito e le sue spinte si fecero
ancora più rapide e profonde, tanto che a Gaara mancò il fiato per alcuni
secondi e fu costretto a rinunciare a stuzzicare l’orecchio del moro per
aggrapparsi con forza alla testiera del letto, così da aiutarsi anche con
le braccia mentre andava incontro a quelle
spinte.
Dopo alcuni minuti, il respiro di Gaara
cominciò a farsi sempre più affannato e Itachi capì che il rosso era ormai
al limite, così cominciò a spingere sempre più a fondo, fino ad entrare
completamente, mentre con una mano scendeva a stuzzicare l’erezione del
rosso; bastarono poche altre spinte prima che Gaara venisse trattenendo un
forte gemito e sporcando il petto di entrambi e a Itachi bastò la visione
sublime del volto di Gaara stravolto dal piacere e le contrazioni dovute
all’orgasmo per seguirlo e venire con un
sospiro.
Rimasero abbracciati per alcuni minuti,
beandosi dei reciproci respiri che mano a mano trovavano il giusto ritmo;
si coccolarono un po’, crogiolandosi tra le lenzuola poi Itachi si alzò a
malincuore rivestendosi “Devi andartene?” chiese Gaara ancora sdraiato sul
letto, un po’ rattristito nel vedere Itachi che si preparava; il moro
annuì sorridendogli intenerito dal tono deluso del suo ragazzo “Sì, devo
passare da casa a prendere alcuni strumenti e poi devo andare alle prove”
rispose chinandosi a baciarlo “Vuoi che ti dia un passaggio all’ospedale?”
chiese presumendo che Gaara sarebbe andato a trovare il padre “No, andrò
più tardi con Temari e Kankuro, non preoccuparti” rispose il rosso
sorridendogli grato e Itachi annuì baciandolo ancora “Come vuoi…Ti chiamo
quando ho finito” disse e Gaara annuì “Va bene…Ti amo” disse “Ti amo”
rispose Itachi con un ultimo bacio per poi uscire dalla
stanza.
Gaara restò in ascolto finché non avvertì la
macchina di Itachi allontanarsi, poi si alzò sorridendo e decise che
avrebbe chiesto ai suoi fratelli di accompagnarlo il prima possibile in
ospedale, così da poter restare più tempo col padre e avere anche il tempo
di stare un po’ con Itachi la sera.
Itachi parcheggiò la macchina di fronte
all’ospedale, fissando scuro in viso l’entrata dell’edificio; aveva ormai
preso la sua decisione e non si sarebbe tirato indietro proprio ora:
teneva troppo a Gaara, si era accorto di amarlo sul serio e se non avesse
fatto quello che aveva in mente, se ne sarebbe pentito per tutta la
vita.
Scese dall’auto assicurandosi di averla chiusa
ed entrò nell’edificio, dirigendosi subito verso la stanza dell’uomo,
sperando che fosse sveglio e che avesse voglia di ascoltarlo; bussò alla
porta della stanza e una voce maschile lo invitò ad
entrare.
Con un sospiro, Itachi aprì la porta e se la
richiuse alle spalle, avvicinandosi poi al letto sul quale si trovava
l’uomo, il quale lo fissava un po’ sorpreso “Buongiorno, signor Sabaku, mi
scusi il disturbo, si sente bene?” chiese il ragazzo inchinandosi
leggermente quando si ritrovò di fronte al
letto.
Kenzo annuì ancora un po’ sorpreso e sorrise
lievemente “Ciao Itachi…Sì, ti ringrazio, ora sto meglio…Ma tu come mai
sei qui? E’ successo qualcosa a Gaara?” chiese un po’ preoccupato, ma
Itachi subito scosse la testa rassicurandolo “No, no, lui sta bene…L’ho
visto poco fa e ha detto che più tardi verrà qui…No, in realtà sono qui
perché vorrei parlare un attimo con lei…Sempre se ha un minuto da
dedicarmi” spiegò cominciando a sentirsi un po’
nervoso.
Kenzo era sempre più stupito: se Itachi non
voleva parlare con lui di Gaara, allora quale altro motivo poteva esserci?
Annuendo, tuttavia, invitò il ragazzo a sedersi e Itachi obbedì prendendo
un grosso respiro, prima di prepararsi a iniziare il suo
discorso.
Scusate,scusate,scusate…Lo so, il mio ritardo è
imperdonabile, ma giuro che ci ho messo tutta la mia buona volontà per
aggiornare il prima possibile….Purtroppo me ne sono capitate un po’ di
tutti i colori e lo ammetto, ho avuto un piccolo calo di ispirazione…Più
che altro non sapevo come fare per rendere il capitolo il meno noioso
possibile, essendo un po’ troppo serio….Poi, rileggendo ciò che avevo già
scritto, ho pensato di aggiungerci una lemon non prevista e sono riuscita
a sbloccarmi…Spero di essermi fatta perdonare proprio per questa nuova
lemon e spero davvero di riuscire ad aggiornare prima che passino altri 2
mesi….Un bacio a tutti e grazie per la pazienza!!!!!!!
X
Sakura734: Prometto che se avrò il giusto spunto e soprattutto il
tempo, la prossima fic sarà proprio quella….Mi sa tanto che sti due sono
fin troppo dolci, ma io li trovo carinissimi quando fanno i
piccipucci…ehehe…Va beh, ecco qui un’altra carrellata di miele e zucchero
per te…Buona lettura e buona serata, un
bacio!!!
X
Sweet_Dreams: Cercherò di essere il più drammatica possibile, lo
giuro!!! Intanto qui un piccolo assaggio iniziale con il discorso di Gaara
e Kenzo, ma non è ancora niente, vedrai…Io sti due li amo, sono fantastici
insieme e anche se risfogliando One Piece sto trovando un sacco di altre
coppie che mi gustano parecchio, questi due restano i miei preferiti
forever…Goditeli per bene con questo cap…A
presto!!!
X
Red Fox: ahahahahahahahha….Io giuro che ti adoro!!!Mi fai
morire!!!!Se ti è piaciuta la scorsa lemon, chissà cosa succederà con
questa!!!!A questo giro mi sono abbastanza sbizzarrita, ma probabilmente
ce ne saranno altre nei prossimi capitoli, quindi preparati…Per i
capitoli, in realtà ancora non lo so quanti saranno, ma in teoria non ne
dovrebbero mancare molto….Tuttavia potrei anche decidere di allungarla un
po’ di più, quindi è ancora tutto da vedere, non temere…In ogni caso, non
smetterò di scrivere su sti due, anche se, come detto prima, il mio
interesse sta cominciando a orientarsi verso alcune coppie di One Piece
davvero niente male…Alla prossima, comunque, non serve che ti dica che
DEVI farmi sapere cosa ne pensi di questo nuovo capitolo e ti ringrazio
ancora tantissimo per tutti i complimenti che mi fai, sei un
tesoro!!!
X
Saba05: Ciao! Ti ringrazio molto, sono contenta che il capitolo sia
riuscito bene e spero che anche i prossimi siano di tuo gradimento…Eccone
un primo assaggio, intanto, fammi sapere cosa ne pensi…Un
bacioooo
X
Beads and Flowers: Eh no, Gaara l’ha presa proprio male,
poverino…Però l’esperienza ha fatto anche sì che lui e Kenzo finalmente si
riunissero…Adesso bisogna vedere cos’ha da dire Itachi di tanto
importante…Per quanto riguarda il rapporto con Gaara, sinceramente io li
vedo molto Itachi passionale, Gaara più timido e chiuso…Che poi non siano
dei campione nell’esternare le emozioni, siamo tutti d’accordo…A
presto!!!!