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Autore: marrymezayn    16/11/2011    9 recensioni
Tratto dal secondo capitolo:
«l’hai visto?» Chiese la sua migliore amica, nel panico più totale. Forse era più in ansia lei che Keyra. Si girò a guardare la sua amica, pensando seriamente che Keyra fosse entrata in uno stato di shock totale. «L'hai visto Kè?» domandò anche se le bastò vedere la sua faccia per capire che l'aveva visto. La scosse per un braccio e Keyra tornò nel mondo dei vivi dal suo momento di panico più totale. Oh no! Oh no! «dimmi che sto avendo un bruttissimo sogno!» pregò che fosse così, ma quando si girò si vide rispecchiata negli occhi di Mary. No, non stava avendo un brutto sogno.
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Questa è la prima storia che ho pubblicato. Spero che vi piaccia.
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Se non ti perdi, non trovi strade nuove.'
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"La felicità è avere una famiglia grande, amorevole, affettuosa e unita, ma in un'altra città."
 
«l’hai visto?» Chiese la sua migliore amica, nel panico più totale. Forse era più in ansia lei che Keyra. Mary si girò a guardare la sua amica, pensando seriamente che Keyra fosse entrata in uno stato di shock totale.
«L'hai visto Kè?» Domandò anche se le bastò vedere la sua faccia per capire che l'aveva visto. La scosse per un braccio e Keyra tornò nel mondo dei vivi dal suo momento di panico più totale. Oh no! Oh no!
«dimmi che sto avendo un bruttissimo sogno!» Pregò che fosse così, ma quando si girò si vide rispecchiata negli occhi di Mary. No, non stava avendo un brutto sogno.
«Merda! Ci mancava il sosia di Lucas! Che vita di merda.» C’era un ragazzo che assomigliava fin troppo al suo Lucas. Già era troppo per lei dover sopportare la presenza di Lucas, ma un sosia quasi spiccicato a lui, no! Le persone cominciarono ad andare dal proprio compagno, e lei non riusciva a staccare gli occhi dal moro.
«’zzo..» sussurrò, sentendo il fiato mancarle.
«Ciao!» mise a fuoco la persona bionda davanti a lei, e per un momento la guardò incredula. Poi si ricordò.
«Oh! Ciao scusami!» si passò la lingua sulle labbra, sentendo la gola secca. Porse la mano.
«Piacere Keyra!» Non era male. Biondo, due occhioni azzurri da farla sciogliere ed era carino forte.
«Piacere mio! Mi chiamo Niall.» Sorrise, e si tolse finalmente quella buffonata dal collo, buttandola al secchio più vicino. Guardò di nuovo in giro, cercando il moro che assomigliava a Lucas. Era finito con Tommy, un coglione della sua classe. Cercò Mary, e sorrise vedendola con la sua compagna.
«Vieni, andiamo!» Disse dirigendosi da Mary, che presentò la sua compagna a Keyra e Keyra presentò Niall alla sua migliore amica. La biondina si chiama Danielle.
«Se dovete salutare qualcuno fatelo, che abbiamo mio padre in doppia fila.» I due si dileguarono, mentre Keyra appoggiava la fronte sulla spalla di Mary, piagnucolando. No, nono era un ossessione.
«Il tuo compagno è anche suo amico!» Si alzò di volata, guardando la situazione. Niall si era avvicinato al tipo, insieme ad altri tre e si stavano salutando con pacche e abbracci.
«Doppia sfiga, cazzo!» Sbuffò, poi vide Niall indicare lei e la sua compagna. Quando incontrò lo sguardo del moro, il respiro le si mozzò in gola.
«Respira Keyra!» Non ci riusciva. Batté le ciglia, e perse il contatto visivo con il moro, lasciandolo per prima. Che vergogna. Niall tornò, sorridendo.
«Per me possiamo andare!» Tornò anche Danielle, che acconsentì come Niall di andare e anche loro salutarono i compagni e si misero d’accordo di incontrarsi in centro, verso le 8 per cenare tutti insieme. Camminarono fino a fuori l’aeroporto in silenzio, lei persa completamente nei suoi pensieri. Appena arrivate alla macchina, fecero le presentazioni e poi partirono. Keyra guardava fuori dal finestrino, troppo persa nei suoi pensieri. Sentì un calcio di Mary e gemette.
«Aio, cazzo!» La guardò male, tornando sul mondo dei vivi. La sua migliore amica le chiedeva aiuto, visto che non sapeva di cosa parlare. Sbuffò e si massaggiò la parte lesa.
«allora, com’è andato il viaggio?» Danielle raccontò tutto, che c’erano state delle turbolenze ma che in fondo era andato bene.
«Oh mio dio ma quello è un programma?» Chiese, indicando il foglio sulle gambe di Niall. Lui annuì.
«Si, la nostra professoressa è una maniaca! In quanto gireremo con voi, ha paura che ci dimentichiamo di vedere alcune cose. I professori resteranno fuori da questa storia. Ci hanno solo accompagnato e restano qui solo se succede qualcosa, ma per il resto siamo nelle vostre mani!» Keyra ghignò.
«Molto, molto male!» Scherzò, facendo ridacchiare Mary.
«Ma pensano seriamente che andiamo a guardare i musei? Dimmi che non vuoi andare a guardare i musei!» Si girò verso Niall, che rise.
«Ovviamente no!» Si sorrisero, e ringraziò Dio.
«Voi andrete ai musei, chiaro?» Si girò verso il padre di Mary.
«Certo signor Moser. Come può pensare che non andremo ai musei? Ce li portiamo subito, anzi! Neanche li facciamo riposare.» Scherzò, e tutti risero. Continuarono a chiacchierare finché non arrivarono a casa di Keyra. Aiutò a tirare fuori la valigia e salutò tutti, ricordando a Mary si incontrarsi alle 7.40 davanti casa sua per poi andare in centro insieme.
«Andiamo! E.. scusami.» Niall la guardò con la testa piegata di lato.
«Per cosa?» Non fece neanche tempo ad aprire la porta di casa che si vide passare davanti suo fratello che correva dietro all’altro fratello che calciava lo zaino. E dietro di loro sua sorella che urlava di stare zitti. «..Per questo!» Niall si affacciò, ridacchiando. Entrarono e tossì.
«FAMIGLIA! SIAMO ARRIVATI!» tutto si bloccò, e i due vennero accerchiati dall’intera famiglia.
«Loro sono Julian, Georgia, Stefan, mia madre Katy, e mio padre Kevin.» Disse indicandoli tutti con il dito.
«E lui è Niall, il ragazzo che dormirà qui per quattro settimane!» Julian, che era più grande di lei di 8 anni e mezzo, si fece avanti, strinse la mano a Niall e con un sorriso si presentò. Poi, perse il sorriso e a denti stretti parlò:
«Toccala, e tu torni al tuo paese senza gli attributi!» Gli diede un calcio sullo stinco, guardandolo male.
«Dai, cazzo! Questa stupida gelosia morbosa da fratello maggiore!» Lo ribeccò, sorridendo a Niall che era leggermente preoccupato.
«Stai tranquillo. Non lo farebbe mai!» Ma lo sguardo di Julian diceva precisamente il contrario. Dopo le varie presentazioni, Keyra portò su la valigia di Niall e poi tornò in sala da pranzo dove sua madre stava versando caffè e tea.
«Vuoi del caffè?» Niall era timido da far paura. Si sedette vicino a lui, impedendo a Julian di farlo.
«Togliti di mezzo, Julian. Ti stacco i gioielli di famiglia.» Lo guardò male, sapeva che Julian non lo faceva apposta di essere così geloso, ma lo era davvero. Provava un amore smisurato verso sua sorella.
«Preferisco del tea, signora Katy.» La donna sorrise.
«Dammi del tu! Sennò mi sento vecchia.» Anche il biondino sorrise, ricambiando il sorriso di sua madre.
«Ok, allora Niall dormirà con Stefan e Julian con Keyra!» Alzò di scatto la testa, guardando male suo padre.
«Non se ne parla proprio! Io con Julian che russa, non ci dormo.» Lo guardò male e lui ricambiò.
«Allora dormi con Stefan!» Keyra sospirò.
«Si, se voglio vomitare tutta la notte, ok!» Suo padre la guardò male, e lei sorrise angelica.
«Con tua sorella?» Chiese lui, sapendo già che avrebbe fatto storie anche per la sorella. Sorrise ancora.
«Papà.. Grazie della fiducia che riponi in me..» Il tono che stava usando Keyra era tutt'altro che serio. «Se la tua paura è quella che può succedere qualcosa tra me e Niall, hai paure inutili.» Il padre arrossì, sotto quella frase. «Se te lo stai domandando, sono vergine!» Ci mancasse poco che suo padre si metteva le mani sulle orecchie, per poi cominciare a fare versi pur di non sentire quelle due semplici parole. Era rosso come un gambero scottato, e spostava lo sguardo da una parte all'altra della stanza, in ansia.
«Non ho intenzione di fare sesso ne tanto meno farmi mettere incinta da Niall.» Il biondino guardava a bocca aperta la famiglia, passando lo sguardo da suo padre a Keyra, incredulo. «Possiamo dormire nella stessa stanza. Non dormiremo nello stesso letto. Quindi, mi spieghi perché mi devi rovinare quattro settimane di sonno?» Il padre non rispose subito. Naturalmente era la paura che potesse succedere qualcosa tra Niall e Keyra.
«Posso dire una cosa?» Keyra annuì. «Non credo nel sesso prima del matrimonio, Signor Kevin, può stare tranquillo.» L’uomo ricominciò a guardarlo con meno astio.
«Ok, allora dormirete insieme ma controllerò!» Disse con tono di avvertimento. La ragazza lo scrutò attentamente, facendosi un film mentale su cosa ronzava nella testa bacata di suo padre. Alzò gli occhi al cielo.
«Ora se ci scusate, io vorrei farmi una doccia per cancellare questa discussione, e Niall credo voglia disfare la valigia!» Lo vide annuire e ringraziò sua madre per il tè. Cominciò a salire le scale, e si girò a guardarlo.
«Scusami per la mia famiglia!» Lo sentì ridacchiare.
«Non ti preoccupare! Sono divertenti in un modo tutto loro.» Se lo diceva lui. Aprì la porta della stanza, e fece passare Niall per primo.
«Il tuo letto, il mio! La scrivania, la password del computer è keyra, se vuoi usare il computer fallo! Gli asciugamani sono sul letto, se te ne servono altri basta dirmelo. Qualsiasi cosa ti serve, fammi un fischio senza vergognarti. Per altro.. Fai come se stessi a casa tua!» Gli sorrise e lui ricambiò. Si guardò un po’ intorno, scrutando le foto.
«Conosci da tanto la tua amica?» Si girò a guardarlo visto che stava prendendo dei vestiti per la serata. Vide la foto che stava fissando e annuì.
«La conosco da quando ho 11 anni.» Spiegò, tornando a cercare un paio di Jeans.
«Lui..» si girò ancora, e rialzò lo sguardo sulle foto. Ghiacciò quando indicò una foto di lei e Lucas, nel momento più bello della loro storia.
«Si..» Lo vide girarsi, curioso.
«E' il tuo ragazzo?» Scosse la testa, sorridendo triste.
«Ex!» esclamò, tornando a guardare il cassetto dei Jeans.
«Capisco. Mi dispiace!» Alzò le spalle cercando di tagliare il discorso.
«Assomiglia ad un mio amico! E anche tanto.» ghiacciò ancora. Sorrise, scuotendo la testa come per dire “chi?” come se non l'avesse visto.
«E' nella mia classe. Non te ne sei accorta?» Scosse la testa.
«Non mi guardo molto intorno.» Cazzata! Lo vide annuire per poi tornare a guardare le mille foto che tappezzavano le pareti.
«Io vado a farmi la doccia! A fra poco.» Lo vide annuire, e uscì volando al bagno per poi entrare nella doccia nel minor tempo possibile. Lo sapeva che troppe docce al giorno facevano male alla pelle. Ma sentiva i muscoli delle spalle supertesi, e aveva bisogno del getto caldo per rilassarsi.

Spazio dell'autrice: Non avevo niente da fare quindi ho pensato di mettere il secondo capitolo! Mi sono resa conto che di quello che avevo scritto su world ho almeno 3 o 4 capitoli già pronti, ma che devono essere riletti! Spero di avere vostre notizie. baci
   
 
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