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Autore: Laura Sparrow    18/11/2011    4 recensioni
(CATS) Electra, Etcetera e Jemima erano decisamente cresciute. Se ne accorse subito, ascoltando i loro miagolii di benvenuto, che suonavano molto meno come gli squillanti richiami dei cuccioli e molto più come i pieni, morbidi miagolii di Regine adulte. A Demeter sfuggì un altro sorriso, mentre strofinava il muso contro la testolina rossa e bruna di Jemima: la prossima luna sarebbe sorta per loro, e al Ballo Jellicle sarebbero stati i raffinati balzi di quelle tre ad attirare per la prima volta i giovani maschi.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Colonna sonora!

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Era tradizione che il Ballo Jellicle dovesse aprirsi con il racconto di una storia, e, siccome tutti erano ancora esaltati per gli eventi della notte precedente, e coloro che non erano presenti avevano sentito raccontare i fatti da una decina di bocche diverse, a Munkustrap sembrò una buona alternativa narrare semplicemente tutto quello che era successo.
Si presentò davanti al suo pubblico e, quando fu sicuro di avere la loro completa attenzione, incominciò in tono solenne: - Tutto iniziò la scorsa notte, nell’oscurità di una strada, quando Macavity fece la sua comparsa, emergendo dalle tenebre… -
Mentre parlava, alle sue spalle comparve veramente una minacciosa figura dal lungo pelo rosso, che si innalzò dietro di lui soffiando e agitandosi. La sua apparizione fece prendere un bello spavento a tutti quanti, ma li tranquillizzò la riconoscibilissima risata di Tugger, nascosto sotto una pelliccia rossa e una maschera di legno.
Insieme, Munkustrap e Tugger cominciarono a raccontare i fatti a modo loro, e il branco si lasciò subito trascinare. Naturalmente, niente metteva di buonumore i Jellicle come una bella recita: così che ne uscì una versione dei fatti molto più divertente di quanto fosse stata in realtà, con un Macavity molto più interessato a sculettare all’indirizzo delle giovani femmine, più che a combattere con Munkustrap, il quale dovette più volte prenderlo per la collottola e costringerlo a tentare di inscenare una lotta convincente.
Quando la recita finì e Tugger abbandonò definitivamente i panni di Macavity, lanciando la pelliccia rossa in mezzo al suo pubblico in visibilio, Electra, Etcetera e Jemima la acchiapparono al volo e presero a contendersela per scherzo. Alla fine se ne impossessò Etcetera, e ci tuffò dentro il muso con evidente piacere: Jemima rise, ma ad un certo punto la sua attenzione fu catturata inevitabilmente da Tugger.
Sembrava così irraggiungibile, in quel momento. Dall’inizio della notte, Jemima aveva avuto la costante sensazione che lei e Tugger fossero allo stesso tempo vicini e lontani: ad accomunarli c’era quanto era successo la notte prima, eppure entrambi non avevano fatto altro che comportarsi come al solito. L’ultima volta che si erano parlati faccia a faccia restava ancora quella mattina.
Jemima voleva lui come compagno per il Ballo. Ma lui cosa voleva? Forse la sua dichiarazione lo aveva convinto a desistere, invece che ad impegnarsi con lei.
Electra si accorse del modo in cui la sua amica stava guardando il Rum Tum Tugger, e con cautela le posò una zampa sulla spalla: Jemima sembrò riscuotersi da un sogno ad occhi aperti, ed Electra si limitò a rivolgerle un sorriso comprensivo. Le due amiche rimasero fianco a fianco per qualche momento, finché Electra non le disse: - Dovresti buttarti e invitarlo, e poche storie. –
Jemima ridacchiò dietro una zampa, e scosse il capo. – Non balla mai con le Principesse alla loro prima luna: c’è troppo rischio di doversi prendere delle responsabilità!-
Electra roteò gli occhi. – Se lui sarà così stupido da non voler ballare con te, è un problema suo. Sei all’altezza di qualsiasi Rum Tum Tugger. E poi, stasera sei un’eroina… un po’ di spina dorsale, per il Gatto Eterno!-
Grizabella e Old Deuteronomy stavano applaudendo la scena dal posto d’onore. La luna piena era ormai alta sopra le teste dei Jellicle, e risplendeva più che mai: la notte suonava una musica soltanto per le loro orecchie; una melodia che nessuno di loro poteva ignorare.
I primi ad aprire le danze furono i giovani maschi: Pounceval, Admetus e Tumblebrutus si lanciarono all’unisono al centro della piazzola illuminata dalla luna, saltando e facendo capriole, catturando così l’attenzione generale dell’intero branco. Alonzo si alzò in piedi, stirando il flessuoso corpo bianco e nero, e si aggregò svelto ai suoi compagni: il sorriso inequivocabile che rivolse alla bella Cassandra, e l’inchino che le fece per invitarla a ballare con lui, non lasciarono dubbi; si erano già scelti come compagni anche quest’anno.
Tutti gli altri giovani maschi colsero l’occasione e si precipitarono a ballare, sotto gli occhi divertiti di Bombalurina e delle altre Regine, che si divertivano alle loro giravolte e soffiavano scherzosamente verso di loro.
Jemima, Electra ed Etcetera si guardarono, e in un attimo seppero di non poter più aspettare: l’arrivo delle Principesse fu salutato con un’ovazione generale, e il gruppo dei maschi si aprì davanti a loro per lasciare libero il centro della piazzola.
Tutta la tribù intorno, la luna sopra la testa, enorme, benevola e lucente: Jemima non aveva bisogno di altro e, lasciandosi guidare dalla musica segreta della notte, cominciò a danzare, piroettando, saltando, piegandosi elegantemente ad arco.
Le altre Regine avevano seguito il loro esempio e si erano messe a danzare a loro volta, mettendosi in mostra con le loro movenze studiate e sensuali, ma il centro della piazzola apparteneva alle Principesse. Jemima era al centro del trio, e mentre danzava si sentiva viva come non mai: non avrebbe saputo dire se fosse per via della luna, del loro ballo, o di quella strana riverenza con cui le stavano guardando tutti.
Ad un tratto, dal gruppo dei maschi emerse Tugger, arruffando la pelliccia con spavalderia, e di punto in bianco si lanciò nel mezzo della piazzola senza la minima esitazione. Era chiaro che aveva deciso di rubare a tutti il primo ballo con le Principesse: con abilità consumata prese per mano Etcetera e le fece fare una giravolta, si strusciò contro la schiena di Electra, e infine arrivò di fronte a Jemima.
I due si guardarono negli occhi per un attimo, poi fu Jemima stessa a tendere un braccio verso di lui: Tugger colse prontamente l’invito e la fece girare una, due, tre volte. La allontanò da sé per poi riavvicinarla, le avvolse un braccio attorno alla vita e ballarono l’uno contro l’altra. La nuova coppia di ballerini stava suscitando un certo scalpore, soprattutto vista la rapidità con cui Tugger si era fatto avanti, ma di certo non dissuase gli altri maschi: ora c’era tutta la truppa dei giovani Jellicle a ballare davanti alle Principesse.
Jemima lanciò un’occhiata a Tugger alle sue spalle, e lui le rivolse un sorrisetto eloquente, prima di lasciarla andare e farsi indietro. La gattina trovò ben presto un altro che cercava di attirare la sua attenzione: Pounceval era davanti a lei, che saltava con grazia e agitava la coda.
- L’offerta è sempre valida, Jemi. – le fece, con un sorriso e una giravolta. Jemima però scosse gentilmente il capo e scivolò all’indietro, lasciando posto alle sue compagne: in effetti, sembrava che le piroette di Pounceval avessero attirato l’attenzione di Etcetera, la quale si era messa a seguire il ritmo del giovane gatto.
Approfittando di quell’attimo di pausa, Jemima diede un’occhiata a quanto stava succedendo intorno a loro: tutti i Jellicle erano entrati nel vivo del Ballo, e vide perfino Munkustrap e Demeter che danzavano insieme, un po’ discosti dal resto del gruppo. Old Deuteronomy e Grizabella assistevano allo spettacolo; Jabster era seduto in braccio a lei, e alla gatta anziana brillavano gli occhi come se non avesse mai visto niente di più bello.
E Jemima sorrise. Era perfetto, perfetto come solo un Ballo Jellicle poteva essere. Era la sua notte, era circondata da coloro che amava, e capì che non aveva importanza come sarebbe finita. Da quella notte, lei era una Regina. Ma il suo desiderio era rimasto immutato: tutto quello che voleva era continuare ad essere felice proprio come in quel momento. E sapeva cosa fare. Si voltò per cercare Tugger, ma si accorse di averlo perso di vista in mezzo alla folla.
Ad un tratto si trovò accanto Mistoffelees, che atterrò di fianco a lei con una piroetta perfetta e saltellò, come se fosse privo di peso: il gatto prestigiatore le girò intorno con grazia liquida e le rivolse uno sguardo ammiccante.
- Sta aspettando te. – le disse, col tono di chi la sa lunga, quando fu abbastanza vicino per parlarle. Poi fece un altro salto da ballerino e si portò dalla parte opposta. – La scelta è tua!-
Mistoffelees si eclissò così come era comparso, ma intanto Jemima aveva individuato Tugger, che si era unito ad un altro gruppo di giovani maschi e si stava decisamente scatenando. Jemima fece altrettanto, buttandosi di nuovo nella danza e cercando nel frattempo di avanzare in direzione del Maine Coon. La danza li portò gradualmente ad avvicinarsi: Tugger sembrava essersi accorto che la gattina stava cercando di raggiungerlo, e ad un certo punto uscì dalla mischia per aspettarla.
Jemima fece una piroetta, e i sue si fermarono per un attimo schiena contro schiena, circondati dalla folla di Jellicle danzanti.
- Io credo di aver già fatto la mia scelta. – le disse Tugger, guardandola da sopra la spalla con un sorrisetto. – Forse è ora che tu faccia la tua. -
Prima che lei potesse rispondere, si allontanarono di nuovo, seguendo gli altri ballerini. Ad un tratto, però, i Jellicle sembrarono calmarsi, e tutti quanti rallentarono il ritmo della loro danza per lasciare spazio alle Principesse, che dondolavano lentamente come in preda ad un bel sogno. I primi a farsi avanti furono Pounceval ed Etcetera: i due si vennero incontro lentamente, si annusarono, e poi il giovane gatto si strusciò dolcemente contro di lei.
Una cosa simile accadde dalla parte opposta della piazzola, dove Tumblebrutus si accostò ad Electra e lei gli si strofinò addosso, con aria sognante.
Jemima ebbe solo un altro attimo di esitazione, poi avanzò in mezzo ai gatti maschi, i quali la fissarono tutti con un misto di speranza e di emozione.
L’importante non era trovarsi un compagno, quella notte. L’importante era avere il coraggio di scegliere l’unico che voleva, e se le fosse andata male… semplicemente non importava.
Tugger era là, in piedi, in mezzo a tutti. Jemima fece un altro passo avanti, con gli occhi fissi su di lui in una muta richiesta: adesso le sembrava che l’intera tribù stesse trattenendo il fiato. E ad un tratto, anche Tugger si protese verso di lei e la prese per una zampa: fece una sola giravolta, molto lenta, che la portò contro il petto di Tugger, e lui la annusò con dolcezza sfiorandole la guancia col muso.
Poi Jemima si girò verso di lui, e lui la prese per i fianchi, sollevandola in altro, sovrastando tutte le altre coppie e tutta la piazzola: Jemima rise, lasciandosi librare in aria per qualche momento e rovesciando il capo verso il disco argentato della luna, enorme e bellissima.
Poi strinse le ginocchia contro i fianchi di Tugger, e gli mise le braccia al collo. Lui le sorrise e la strinse a sé mentre si baciavano di nuovo, sotto una luna Jellicle che sembrava non essere mai stata così luminosa.

*

La festa sarebbe continuata ancora per un bel pezzo, e di certo le sorprese non erano mancate. Munkustrap fece un gran sorriso, con Demeter tra le braccia, mentre guardava il bacio appassionato di Tugger e Jemima nel bel mezzo della piazzola, sotto la luna, sotto gli occhi di tutti.
Tre Principesse erano diventate Regine, e sembrava anche che tutte avessero infine scelto qualcuno.
Questo voleva dire che Tugger e Jemima erano compagni? Voleva dire che doveva aspettarsi radicali cambiamenti nel branco, oppure tutto sarebbe rimasto come prima? Importava davvero, alla fine?
Il Portettore continuò a sorridere. Quella notte, sotto la luna Jellicle, tutti quanti sembravano essere un passo più vicini a capire che cos’era la felicità.


FINE






Questo capitolo finale è dedicato... al mio futuro Mr Mistoffelees. Lei sa di chi sto parlando. ^.^




ANNOTAZIONI:
- I Jellicle non sono umani. Di certo sono antropomorfi e umanizzati (tanto che nel descriverli uso alternativamente le parole “zampe” e “mani”…), però i loro pensieri e soprattutto la loro concezione dei rapporti non è esattamente “umana”. Descrivere qualcosa come un innamoramento o una coppia tra due che, alla fin fine, sono dei gatti, è stato un po’ complicato. Per come la penso io, legarsi ad un altro Jellicle e diventare ufficialmente il suo compagno, di certo comporta delle responsabilità, la fedeltà (forse?) e la crescita dei cuccioli. In questa ff Tugger è padre illegittimo di due cuccioli: non si sogna neanche di accollarsene la responsabilità, ma questo non fa di lui uno stronzo o di Exotica una povera madre single. È una società di gatti! Scegliere ufficialmente Jemima come compagna per il Jellicle Ball, invece, è un impegno di una certa portata: ho pensato che le neo Regine fossero le prime ad esigere un compagno stabile, per questo la scelta di Tugger implica che staranno insieme, in ogni caso, per un bel po’. Ho lasciato il finale aperto apposta!
PS: Se cercate di capire le coppie canoniche di CATS, oltre a Victoria/Plato e Munk/Demeter, rinunciateci. Anche durante la Mating Dance si vedono cose impensabili. In tutto il Jellicle Ball, vi basti pensare che Tugger balla con Bombalurina (la quale, più tardi, si dà da fare con Pounceval), bacia Rumpelteazer (o quasi) e si rotola in modo molto esplicito con una che –a meno che non mi sbagli di grosso- è Jennyanydots… e la vista di Tugger sotto di lei mi ha fulminato il nervo ottico. (Chi se lo aspettava che avesse una passione per le anzianotte…)

- Un tarlo che mi rode da morire… Sono andata OOC con Tugger? Forse. Una delle osservazioni che mi è stata fatta è proprio quella di averlo “Jackizzato”: ora, non avevo assolutamente in mente Jack quando ho scritto questa fanfiction, ma ammetto che è un dubbio che ho avuto anch’io più volte durante la stesura. Sarà perché a forza di scrivere solo di un personaggio, questo ti si attacca addosso. O forse, cercando di ricostruire la personalità di un personaggio così liberamente interpretabile (tutti i personaggi di Cats sono reinterpretabili come più ci piace, diciamo) tendo a cadere nella trappola dello stereotipo. Un’altra è stata di aver limato troppo tutti quegli atteggiamenti che lo rendono così deliziosamente equivoco. Ma cos'è la cosa più caratteristica di Tugger? I movimenti che fa. Il modo in cui balla, si muove, cammina, interagisce sul palco. Anche con Jack, nella ff, spesso sono caduta nella trappola del voler descrivere nei minimi dettagli tutti i movimenti che fa, solo perché io me li immaginavo bene e volevo trasmetterli al lettore come se stesse guardando un film: il problema è che a volte funziona, altre volte la sola, minuziosa descrizione di come un personaggio si muove, annoia e non serve. È un inconveniente che mi salta fuori spesso, quando cerco di descrivere uno che usa un sacco la "fisicità" quando parla. Con Tugger, quindi, ho deciso deliberatamente di limitarmi: già la ff è breve e rapida, e non mi andava di rallentarla con lunghe descrizioni. Già di per sé i Jellicle sono molto fisici, quindi mi sembrava di perdere tempo o di infarcire la scrittura ogni volta che elencavo le volte che un personaggio si muoveva/abbracciava/toccava/si strusciava contro un altro.
Come ho detto, questa ff è un esperimento: come potrei essere andata un po’ OOC con Tugger, forse sono andata OOC anche con tutti gli altri, perché li ho riempiti con i miei pensieri e le mie parole. È stata una ff-lampo, e quasi mi dispiace, perché volendo ci sarebbe molto di più da dire su ciascuno di loro: su Jemima, Munkustrap, Demeter, Bombalurina, Mistoffelees… ognuno di loro ha le potenzialità per dare molto di più come personaggio, ma non so se scriverò ancora su Cats. Sono personaggi da musical, e non sempre si adattano bene al linguaggio scritto.
Onestamente, io non credo di avere “snaturato” Tugger, che pure mi piace esattamente così com’è nel musical.
Se può valere come scusa l’essermi divertita fin troppo, con questa fanfiction… ebbene sì, quello l’ho fatto!


Infine, video musicale bonus tanto per farci due ghignate e per dimostrare al mondo che... non sono l'unica fan di questa coppia! (anche se cerco di ignorare il fatto che sia su una canzone di Jesse McCartney...)

  
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