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Autore: Bloody Emily    20/11/2011    1 recensioni
Cosa succederebbe se tre sorelle (Elizabeth, Catherine e Susan) si trovassero a vivere in un castello, e i "vecchi abitanti" non approvassero in pieno questa cosa?
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                 CAPITOLO 3
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 Sto correndo per arrivare alla sala da pranzo in tempo, ma ad un certo punto la musica ricompare. Ok, non è riapparsa perchè la musica non si vede, si sente. Ma è come se la potessi vedere! Vorrei tanto seguirla, ma se non vado Susy potrebbe anche andare contro morte certa, visto che Cathy non perdona, e siccome io non ci sono, si sfogherà su di lei. Però la musica adesso sta deguendo me! Quindi la sentiranno anche loro due! -3 minuti e 17 secondi! Sei in un ritardo mostruoso, tanto se vogliamo dirla come piace a te!- ma perchè Cathy è sempre così precisa?! Le salto addosso e poi mi butto sopra Susan, l'abbraccio, la bacio, poi balliamo! Sono troppo felice! Sentono la musica e non potranno più dirmi che sono una pazza! Guardo un'attimo Susan negli occhi e vedo solo confusione, non allegria o felicità. Perchè? Forse non sente la musica? Guardo Cathy è anche lei è piuttosto sconcertata. Mi faccio all'improvviso seria mentre metto su il mio adorabile ghigno e mi vado a sedere a tavola. Penseranno anche che sono pazza, ma almeno io riesco a sentire qualcosa che loro neanche immaginano.
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-Hey pazzoide! Che cosa ti prende perchè sei più strana del solito?!- le chiedo sbalordita dei suoi sempre più incredibili sbalzi d'umore. Lei si limita a guardarmi misteriosa e parlare con voce lugubre, che però non riesce a nascondere un pò di eccitazione neglio occhi. -Ero nella mia stanza, quando ho sentito una musica tormentata. Era devastane, quasi come se descrivesse la morte di qualcuno, o la rabbia... non saprei descriverlo bene...- si ferma un'attimo a pensarci, poi scuote la testa e ricomincia a parlare -Ad un certo punto la musica si allontana e io cerco di seguirla prima che sparisca! La seguo fino a quando non salgo una scalinata e poi la musica si fa più veloce e più rabbiosa, come se mi stesse dicendo di correre, e io corro! Corro più che posso, fino a quando la musica si ferma e io mi trovo di fronte ad una strana porta di marmo nero, (Cathy, esiste il marmo nero?) ed entro. C'è solo un pianoforte al suo interno. Io inizio a suonare dallo spartito, e mi accorgo che è la stessa melodia che sentivo prima! Poi si aggiungono degli archi e le percussioni ed è stato grandioso! Quasi come se la musica mi appartenesse! E poi mentre sono venuta qui è ricominciata! Poi, quando mi sono accorta che voi non la sentivate, è sparita!- la guardo sbalordita. Com'è possibile che senta una musica che nessuno di noi riesce a sentire, che la riesca a seguire e poi trova anche lo spartito della melodia. Certo, se la paragoniamo alle mie visioni, sarebbe normale anche che un drago venisse da noi su una mongolfiera e ci invitasse a fare un giro per poi lasciarci proprio di fronte ad un ristorante per offrendoci la cena! Guardo d'impulso Susan che la guarda felice. Forse anche Lizzie ha una "potere"! Forse non sono l'unica ad essere "anormale"! Sarebbe bellissimo! Però una domanda mi frulla in testa... -S-secondo voi c'entra qualcosa con la lettera e la mia visione? Se fosse così sarebbe... come diresti tu, Lizzie? Straordinario, grandioso oppure forte?- chiedo, se una volta tanto che mi interessa il modo in cui funziona la mente malata di mia sorella deve esserci per forza qualcosa di insolito nell'aria. -Io direi fantastico, e comunque si, penso che le cose siano collegate. Voi invece? Cathy, neanche te lo chiedo, so che dirai di no. Susy?- sono indignata! Mi sta forse dicendo che io non credo nel destino?! Ammetto che non sono proprio come lei, che pensa che ogni cosa succeda perchè ne deve succedere un'altra che migliora le cose, ma non ho una mentalità così chiusa infondo! -Anche secondo me le 2 cose sono collegate. Ma forse dovresti chiedere anche a Cathy...- dice lanciandomi un'occhiatina incoraggiante, che trovo assolutamente adorabile. -La penso come voi. Lizzie, ti andrebbe di andare a cercare in biblioteca qualcosa riguardante le persone che vivevano qui?- mi guarda con un sorrisone pieno di gioia ed ecciazione. Lei sente odore di avventura (come praticamente in ogni cosa), a quanto sembra -Vado a prendere la lettera! Forse ne sapremo di più su questa Violette e questa Giselle!- dice uscendo dalla stanza di corsa. Ecco, e la mia perfetta cena si va a far benedire!
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Osservo Cathy, che sta guardando desiderosa il pentolone di zuppa fumante. Ci ha messo all'incirca 2 ore per prepararlo e secondo me è davvero delizioso. Ma Cathy è troppo educata per cenare se a tavola non ci sono tutti. -Cathy, se vuoi possiamo mangiare noi due sole. Lizzie non ha fame scommetto.- le sussurro ad un orecchio. Lei mi sorride ed annuisce. Mangiamo (o meglio io mangio e lei divora) in silenzio, non tanto per la situazione tesa ma perchè ho paura che se lei parlasse potrebbe strozzarsi con la zuppa. Quando arriva Lizzie io ho finito ma Cathy si sta servendo il quarto piatto. -Chi sei tu e che cosa ne hai fatto di mia sorella Miss Catherine Colfer, la più perfetta del reame?!- dice Lizzie, leggermente arrossata sulle guancie per aver corso per tutto il castello per arrivare in camera sua, è li che tiene la lettera. -Hahaha...- ride sarcastica Cathy, mollando il mestolo dentro alla pentola e salutando con la manina e facendo ciao-ciao all'idea di ingozzarsi come ogni sera. Allora -Andiamo?- chiede Lizzie leggermente spazientita quando vede che io mi sono accoccolata sul divano e Cathy ha lo sguardo fisso nel vuoto. Aspetta, Cathy non ha mai lo sguardo fisso nel vuoto, solo quando ha... Oh, no! Non ora! Se dura ancora 2 ora giuro che aiuterò Lizzie ad affogarla nel pentolone della zuppa!
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 Un'uomo che suona un pianoforte. E' in una grande stanza con le pareti rosso vino ed un camino scoppiettante. Ride in modo folle e ha i capelli corvini troppo lunghi e disordinati. Deve avere un ventina di anni perchè il suo viso è giovane. E' un bel ragazzo, forse il più bello che io abbia mai visto, ma nei suoi occhi si legge cattiveria e disperazione. Molto dolore. Una lacrima gli riga il volto e poi un'altra, e un'altra. Smette di suonare e appoggia i gomiti sulla tastiera del piano, producendo un suono fastidioso e strozzato. Sembra disperato... -Ok Susy, al 3 le mettiamo la testa nella pentola. 1... 2...- -Mettetemi giu!- strillo quando mi rendo conto che Lizzie mi tiene per un braccio e Susy per un altro e mi stanno infilando in un pentolone. Tze! Tradita dalla mia stessa famiglia! -Che cosa hai visto?- mi chiede Lizzie impazziente. Ci penso un secondo e poi rispondo. -Un uomo disperato che suona un pianoforte dentro ad una stanza molto simile alla tua, Lizzie. Era bello, con i capelli e gli occhi neri. Poi smette di suonare ed inizia a piangere.- rispondo pensandoci un pò su. -Ma è fantastico! Com'era la melodia?- mi chiede Lizzie, sempre più esaltata. -Triste e tormentata, come lui.- le rispondo. Poi mi viene in mente quello che ha detto. Della melodia disperata che diventa sempre più forte, poi si spegne e ricomincia più intensa. Ci guardiamo, come se potessimo trovare la soluzione una negli occhi dell'altra. Susy ci osserva un pò confusa e poi farfuglia qualcosa molto simile ad un -Non ci sto capendo niente...-. Lizzie si alza e annuncia solenne con una mano sul petto -Io vado in biblioteca e chi mi ama mi segua!- io e Susy sorridiamo e quando ormai è fuori dalla sala da pranzo ci decidiamo a seguirla.
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Sto percorrendo il lungo corridoio che porta da una piccola scala. Sento dei piccoli passi dietro di me e capisco che Cathy e Susy mi hanno seguita. Quando mi trovo di fronte ad un enorme quadro, lo sposto, lasciando scoperto un enorme buco rettangolare, dove il buio regna sovrano. Ci entro dentro e prendo in mano il telefono. Non fa molta luce ma l'importante è che riesca a vedere dove metto i piedi. Cammino per circa uno o due minuti e poi mi fermo di fronte ad un piccolo spiraglio di luce. Guardo dallo spiraglio e vedo Susy che dice a Cathy di andare più piano. Sorrido e per un attimo mi sento quasi in colpa per lo scherzetto che sto per fargli. Loro non hanno la minima idea di dove sia la biblioteca, visto che viviamo qui da due giorni e non ci sono ancora andate. Pensano di stare seguendo me, ma io non ci sono. Non si possono perdere visto che sto seguendo tutto il corso della parete da dentro e quindi basta che sposti un quadro per uscire e dirgli che stanno sbagliando strada. Giro velocemente la testa di lato e poi torno a guardare lo spiraglio e Cathy, avvolta nella sua vestaglia rosa, che si è fermata ad aspettare Susy, con indosso i suoi pantaloni blu che le arrivano poco più sotto alle ginocchia e una felpa nera. Rimango immobilizzata al mio posto. Non riesco più a muovere un muscolo. Di fianco a me c'è una bambina di più o meno 10 anni, fatta di luce. Sposto lentamente la testa verso di lei. Ha lunghi capelli biondi e gli occhi di un'incredibile azzurro. Sembrano fatti di ghiaccio e penserei che lei stessa sia fatta di ghiaccio se solo non avesse una risata così calda e allegra. Smette di ridere e mi sorride gentile. La guardo stupita e poi cerco di accarezzarle una guancia per vedere se è vera, se esiste seriamente qualcosa di così bello. Appena prima che io la sfiori, prende definitivamente una faccia seria e viene inghiottita dal buio. No! Penso. Non può essere! E' così piccola! Così innocente! Poi mi dico che è solo andata via, e che non è stata rapita o altro, solo andata via. Ma che cos'era di preciso? Un fantasma? Un angelo? Oppure solo la mia fantasia? Esco dal primo quadro che vedo, facendo prendere un colpo a Cathy e mandando in una specie di come epilettico Susy. -Stiamo andando nella direzione sbagliata...- dico, guardandole sgranare gli occhi. Sono sconvolta, agitata, preoccupata, impaurita (e questo dice tutto su come mi sento strana) e triste. Non voglio che se ne si andata perchè aveva paura di me! Io non le farei mai del male! Vado avanti, da sola, non so se le altre mi stanno seguendo oppure sono rimaste lì, non lo so e in questo momento non mi interessa. Voglio solo andare in biblioteca e cercare più informazione possibili sui fantasmi (anche se potrei definirmi quasi un'esperta) , sugli angeli (sono piuttosto ignorante su questo argomento) e sulla mente (la mia mente malata che forse si vede bambine che scompaiono senza motivo). Arrivo di fronte al grande portone della biblioteca senza quasi accorgermene, lo apro ed entro. E' più impolverata di qualche ora fa, quando l'ho trovata. Vado di fronte ad uno scaffale piuttosto grande e prendo un scaletta di legno. Leggo qualche titolo e prendo in mano sei o sette libroni impolverati. Scendo e mi metto su una poltroncina di uno strano rosso tendente al nero. -Lizzie, che cos'hai? Prima sei corsa via e avevi una faccia...- dice Susy, quasi timidamente, accoccolandosi ai miei piedi. -Gia, che cosa ti è preso?! Volevi farci perdere forse?!- strilla Cathy, affondando nella poltroncina vicino alla mia. Alla sguardo severo di Susan che può voler dire solo "Se fai la predica adesso prenderò in seria considerazione l'idea di ucciderti di Lizzie!", lei si zittisce. Guardo per un'attimo Susy, che mi fa gli occhi dolci, e subito Cathy, che sembra volermi fulminare per averla fatta correre per mezzo castello. Sospiro e poi torno a guardare Susy. -All'inizio volevo farvi perdere. Sono entrata in un passaggio segreto che avevo scoperto stanotte. Si Cathy, sono andata in giro per il castello stanotte. Non fare quella faccia shoccata, infondo lo sapevi che quella che ha aperto le finestre per farle sbattere e spaventarti non sei tu!- dico subito in risposta allo sguardo shoccato di Cathy -Ci sono entrata e sono andata avanti. Vi ho osservate venire davanti al quadro e... poi mi sono girata di lato e ho visto una bambina...- Susan mi guarda spaventata, mentre negli occhi di Cathy si vede solo quanto sia sconcertata. Vado comunque avanti, visto che nessuna delle due ha intenzione di commentare per ora. -Ma non so se lo era davvero... una bambina intendo, non so se era una bambina...- Cathy continua a guardarmi sconcertata e sconvolta. -In che senso non sai se era una bambina...?- mi chiede alla fine. -Non lo so! Era luminosa, quasi fosse fatta di luce... e rideva. Aveva una risata bellissima. Poi, sembrava un angelo da quanto era bella. Aveva gli occhi azzurrissimi e i capelli di un biondo che neanche pareva vero. Le stavo per accarezzare una guancia per vedere se lei era vera, ma quando la stavo per sfiorare, lei smette di ridere, si fa seria, quasi triste, e poi diventa tutto buio e lei sparisce...- concludo confusa. Cathy mi fissa per un pò e poi si alza e prende Susan per mano. -Noi andiamo a dormire, tu cerca di capire che cosa hai visto e domani spiegalo meglio... Buonanotte...- dice uscendo. Che cosa?! Pensa che mi sia inventata tutto e sta cercando di dirmelo in modo gentile per caso?! Io non invento frottole! Ok, molte volte lo faccio, ma non adesso! Quando si può scherzare scherzo, ma nei momenti seri non lo farei mai! Dico piccole bugie solo per far riuscire i miei scherzi, ma non mentirei mai alle mie sorelle senza motivo! Non importa ora, devo capire chi furono le ultime persone ad abitare qui prima di noi, perchè se ne andarono, se per caso avevano dimenticato una bambina sui 10-11 anni... Prima però mi serve il mio portatile. Sbuffo ed esco dalla biblioteca. Risalgo tutte le numerose rampe di scale che devo fare per arrivare alla mia torre. Quando sto per aprire la porta mi viene come l'impulso di bussare. Ma perchè? Infondo sono a casa mia, di fronte alla mia camera da letto, perchè dovrei bussare? Eppure lo faccio. Busso e, quando nessuno risponde, entro lentamente nella mia stanza. Rimango letteralmente immobilizzata quando vedo lei. Quella bambina fatta di luce. Ora che non è al buio è un pò meno affascinante, visto che i suoi capelli non risplendono più, i suoi occhi non sembrano la cosa più brillante che esista al mondo, e il suo sorriso non somiglia più alla mezza luna perfetta che si crea solo alcune notti al mese. Ora è più normale, ma rimane comunque bellissima sotto i miei occhi. Lei mi sorride ancora e parla con voce sicura e gentile insieme. -Scusa se prima sono sparita, è che mi chiamavano.- ha una voce così dolce e gentile che se le spuntassero le ali e l'aureola e volasse sulle nuvole non mi stupirei. -Figurati...- è tutto quello che riesco a dire. Lei, se possibile, allarga ancora di più il suo sorriso e continua. -Tu chi sei? Io mi chiamo Giselle. Sono la figlia della Contessa Jennet.- si presenta. Mi chiedo solo se qui in Inghilterra esistano le contesse, i conti e i duca ecc, ecc... Io sono Elizabeth Colfer, Santo Horror, non posso avere paura di una bambina! Su fatti coraggio Lizzie e parla, perchè se c'è una persona che non tace mai, puoi giurarci che quella sei tu! -Io sono Elizabeth Colfer... figlia di William Colfer...- le dico un pò stranita dal fatto che mi abbia detto il nome di sua madre. Ok, ho una mentalità aperta, ma in questo momento voglio sapere cose su di lei, non su sua madre! -Emm... ma tu sei... vera...?- le chiedo alla fine un pò imbarazzata. Lei sorride e mi guarda per un pò. Sospira e mi risponde. -A te posso dirlo, hai un'aura molto forte.- Oh, ma grazie! Ma... -Che cos'è un'aura?- le chiedo ancora. Non ho più paura di lei ormai, non sono imbarazzata, voglio solo sapere che cos'è un'aura, chi è lei e se è un fantasma, un angelo o quant'altro. -E' l'anima di una persona, il carattere, il modo di essere insomma, ed il tuo è davvero molto forte.-
-Oh, grazie.-
-Ti stavo dicendo, io sono vera solo per alcune persone.-
-In che senso?-
-Nel senso che sono morta molti anni fa, e da allora vivo in questa casa. Sono vera solo per alcune persone, come la mia famiglia, che è morta anche lei, ma non la posso mai vedere perchè siamo imprigionati in stanze diverse. Solo il conte Ivan può andare dove vuole.- -Wow, quindi sei un fantasma?-
-Non proprio, sono un'anima punita per una colpa del mio padrone.-
-Quindi sei uno spirito infelice, come in quel film... come si chiama...? Oh, si Casper?-
-Che cos'è un film? E che cosa dovrebbe essere Casper?-
-Oh, giusto! Tu sei morta prima che ci fosse tutto questo, lascia perdere, va avanti. Chi è questo Conte Ivan?-
-Lui era il nostro pianista, ma un giorno ha...- non finisce la frase perchè la stanza inizia ha tremare. Giselle sembra preoccupata si stringe al mio letto. -Scusa ma il Conte Ivan è arrabbiato. Sono molto in ritardo. Tornerò...- e con queste parole scompare. Prendo il mio portatile e corro in biblioteca. Devo capire se lei è quella Giselle, oppure solo una bambina con lo stesso nome. Cavolo, ho incontrato un fantasma! Ok, ha detto di essere un'anima punita, ma è come se fosse un fantasma no? Devo dirlo a Cathy e Susy. No, Cathy la sera è intrattabile è meglio aspettare domani mattina. Penso che sopporterò tutto, persino il terribile odore di quelle "tisane" che si beve pur di raccontargli questa cosa domani stesso.
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C'è Lizzie. E' bellissima. Come sempre, ma oggi di più. Si vede una certa tristezza nei suoi occhi, come se avesse pianto, eppure sento rabbia montargi dentro, come se si stesse trattenedo dal fare qualcosa di sbagliato. Di fianco a lei c'è un uomo, piuttosto giovane. Un bell'uomo, alto, con i capelli neri come i suoi occhi profondi. Anche lui nasconde qualcosa nello sguardo. Il suo è eccitato e spaventato, come se stesse aspettando quel momento da anni, eppure, ora che ci è così vicino, avesse paura che tutto possa andare a rotoli. Noto solo ora che Lizzie indossa un vestito bianco di un'epoca oramai passata. Ha i capelli legati in una coda elegante e i suoi occhi risaltano in modo incredibile grazie alla molletta che porta. Poi di fronte a loro ci siamo io e Cathy, immobili. Abbiamo uno sguardo perso, arrabbiato, colpevole, incredulo, tutto insieme. Ci sono altre mille emozioni nei nostri occhi, ma sono troppo profonde e complicate da capire. Poi Lizzie si allontana dall'uomo, che ora la guarda sorpreso. Viene vicino a noi e sussura qualcosa al mio orecchio. Non capisco cosa mi dice, ma la me del sogno annuisce. Lizzie guarda Cathy, me e poi di nuovo Cathy, come se ci volesse abbracciare, spiegare tutto, ma non può. Si allontana da noi e torna a guardare il vuoto. -Hey, calmati! Ci sono io, Susy, sono con te!- mi sta dicendo Lizzie. Non è più come nel sogno, lei è quella vera, quella bella ma non triste, bella e buona, bella e coraggiosa, bella e simpatica, bella e leale. Questa è la mia sorellona, non quella triste, Lizzie non è mai triste e mai lo sarà. Spero... -Che cosa è successo?- chiedo, e mi accorgo di avere la fronte imperlata di goccioline di sudore. -Devi avere avuto un'incubo, stavi urlando e poi piangevi...- risponde Cathy, seduta vicino al mio letto. -Secondo me non era un semplice sogno!- dice Lizzie alzandosi dal pavimento sul quale si era seduta appena ho riaperto gli occhi. -Raccontami il sogno...- io lo raccontai nei minimi particolari. Era strano, ma ricordavo tutto alla perfezione. Di solito dimentico i sogni dopo due secondi che li ho fatti, e ora so addirittura descrivere un uomo che non ho mai visto in vita mia e che mi è comparso in sogno solo per pochi secondi. -Anche Susy deve avere qualche potere strano!- annuncia Lizzie -Non sarebbe fortissimo?! Che razza di famiglia! Cathy che ha delle visioni sul passato, Susy che sogna cose che succederanno nel futuro e io sento la musica nella mia mente! No aspetta... il mio potere è stupido! Posso solo sentire una melodia e seguirla! Certo, potrei andare in posti che non conosco, ma non è come saper vedere il futuro!- guardo Lizzie rassegnata. Lei è così, vuole qualcosa, e appena la ottiene ne vuole una diversa. Alcuni la considererebbero ambizione, io penso solo che sia stata viziata un pò troppo. -Lizzie, il tuo potere è fantastico- cerca di convincerla Cathy. Lei scuote la testa e mette su un broncio adorabile. -Io voglio il potere di Susy! Cathy dammi il potere di Susy!- saltando in braccio a Cathy. -Lizzie non posso dartelo- dice lei leggermente scocciata, mettendola giù con ben poca delicatezza. Ora si rivolge a me, non mi viene in braccio solo perchè è alta il doppio di me e perchè sono coricata. Mi si siede comunque vicino e inizia così a supplicare con la sua voce da bimba piccola che fa solo ed esclusivamente per convincere le persone a fare quello che vuole. -Ti prego, Su! Dammi il tuo potere! Io lo voglio! Lo voglio tanto, tanto, tanto, tanto, tanto, tanto!- guardo Lizzie sorridendo. -Non posso, tu hai il tuo e devi tenertelo stretto, visto che non è detto che risentirai la musica, come non è detto che io sogni ancora il futuro. Anzi, non siamo neanche certe che sia davvero il futuro! Potrebbe essere un sogno normale!- dico. Lizzie mi fulmina con lo sguardo. -Certo che i nostri poteri resteranno! Se domani non avremo più nessun potere io non mi chiamo Elizabeth Maya Colfer, tu non ti chiami più Susan Lucy Colfer, e tu, oh si parlo con te- dice indicando Cathy che la guarda scettica, come se Lizzie avesse appena detto di voler diventare una top-model internazionale. -Tu non ti chiamerai mai più Cathrine Miranda Colfer!- dice in tono solenne. Neanche sapevo che il mio secondo nome era Lucy!




NOTA DELL'AUTRICE:
Ed ecco il terzo capitolo! Si lo so, sono in ritardo (ho specialmente paura di Anonima_me, che sarebbe benissimo capace di uccidermi domani a scuola...) ma dovreste essere orgogliose che ho "lavorato" la domenica! Domenica mattina per di più! Sono un mito, lo so! Ok, parlando del capitolo, non so se la ragazza/angelo/fantasma sia ben chiara... Allora, lei è morta, non si sa ancora il perchè (ma io lo so muahhahhahha), insieme alla sua famiglia, ed è costretta a restare in quel castello per sempre, per colpa del Conte Ivan. Può stare solo in alcune pati del castello, come i passaggi segreti e la camera di Lizzie, che è concessa a tutti gli spettri. Penso che il resto sia chiaro (il sogno di Susy penso sia piuttosto comprensibile... penso), quindi ci vediamo, se tutto va bene, domani sera con il prossimo capitolo! Maya_Dark
  
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