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Autore: Maryjed    20/11/2011    4 recensioni
Shannon era appena uscito dall'ennesima casa di una sconosciuta che l'aveva riscaldato e tenuto stretto fra le sue gambe la notte prima, ma era stanco di quella vita. I 30 seconds to Mars non suonavano già da un anno e mezzo,la sua età si faceva sentire poi la vide e rimase immobile,la osservò dalla vetrina di quel negozi: era fantastica avvolta dentro quell'abito bianco finemente decorato e quei capelli lunghissimi che le scivolavano fin sopra la scollatura. Non aveva mai visto una sposa più bella.
Un desiderio si fece spazio tra le sue viscere, un desiderio inconcreto e completamente nuovo per lui.
Questa è la storia di Shannon e Maria. Questa è la storia di due persone che ritrovano nell'altro la pace interiore che tutti cercano.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Image and video hosting by TinyPic Quell’anello era tutto ciò che desiderava da tutta la sua vita, con un brillante da 2 carati al suo anulare sinistro: segno che era diventata di un uomo e che il suo uomo era suo e per tutta la vita! “E’ la cosa che tutte le donne sognano nella loro vita, lo sai Maria?” le diceva sempre la nonna e lei era cresciuta con quella certezza che sarebbe diventata adulta, si sarebbe laureata, avrebbe lavorato e il si sarebbe sposata con l’uomo di tutta una vita: tutto vero se non fosse per l’ultimo punto. Erick non era il suo ragazzo di una vita, era l’uomo che aveva conosciuto tra una riunione di lavoro e un’altra e non era un dipendente , era il capo: aveva fatto l’affare della sua vita secondo la propria famiglia e, con il passare del tempo, anche lei se n’era fatta una ragione, ci credeva ed era felice, l’unica che le ricordava sempre di guardarsi attorno alla ricerca del vero amore era sempre la sua nonna ma cosa ne poteva sapere lei della vita nel 2011? Lei che si era sposata con un militare quando tutta la sua famiglia le aveva organizzato il matrimonio con un uomo che era diventato il prete del piccolo paese dove Maria era cresciuta:” Segui sempre il cuore” le ripeteva la nonna Hanna ma non sapeva che vivere nel XXI secolo era molto più difficile, a differenza di ciò che tutti hanno sempre sostenuto, bisognava lottare per ciò che si voleva.
Erick quella notte aveva fatto le cose a regola d’arte, si frequentavano da un anno e le cose erano sempre andate a gonfie vele: inizialmente Maria non aveva alcuna intenzione di concedersi a lui perché era il suo capo e le altre avrebbero pensato male ma l’amore aveva cambiato tutte le carte in tavola e si era perdutamente innamorato di lei, senza nemmeno rendersene conto, avevano iniziato ad uscire insieme e adesso si ritrovavano in un tavolo al Moliune, il ristorante più quotato di Manhattan, di fronte una fontana colorata.
“Maria devo dirti una cosa…” le aveva confidato stringendole la mano piccola in un unico pugno.
“Dimmi amore, cos’è successo?” aveva fatto il suo movimento tipico: inclinare la testa a destra e far scivolare i ricci neri sul suo naso alla francese, rifatto.
Erick, con il cuore che gli batteva a mille, aveva estratto dalla giacca una piccola scatoletta nera Cartier e aprendola, le aveva fatto la proposta in perfetta regola d’arte.
“Sposami amore mio, è con te che voglio passare la mia vita per sempre” aveva aggiunto con il nodo alla gola per l’emozione, sudava freddo ed era eccitato al massimo e se le avesse detto di no?
“Stai… Stai scherzando?” aveva risposto sorpresa e con un sorriso a 32 denti lo aveva abbracciato a sé, oltrepassando il tavolo, “Ma certo che voglio, amore mio”.
Si baciarono e l’anello era finito sul suo dito affusolato e contornato da un’unghia rossa.
“Sei bellissima! La sposa più bella di Manatthan” la svegliò la madre dal suo pensiero.
“Cosa?” rispose confusa.
“L’abito, non ti piace tesoro?”.
“Ah già…” si fissò allo specchio osservando la gonna eccessivamente larga e il diadema in testa: non erano cose decisamente per lei, “Mamma non lo so a dir la verità…”.
“Oh tesoro, io non so davvero come faremo: non ti piace niente. Il matrimonio è tra un mese e tu ancora non hai nemmeno il vestito pronto né il bouquet “  irritata si era allontanata, lasciandola sola con il suo abito addosso e il suo anello.
Il suono del cellulare l’aveva riportata nuovamente alla realtà, corse a prenderlo: quel vestito era decisamente troppo ingombrante!
“Pronto”.
“Mary cara sono Mey, cosa fai di bello stasera?”.
“Suppongo niente, Erick è in un viaggio d’affari perché?”.
“Stasera si esce allora, andiamo in disco! Ti passo a prendere alle 11 e non accetto un no, potrebbe essere il tuo ultimo divertimento da single” chiuse il cellulare, Mey era una seguace convinta della convivenza  “IL MATRIMONIO UCCIDE L’AMORE” diceva sempre lei, così si ritrovava a convivere con Alex, il suo ragazzo di tutta una vita.
 
“Tesoro sei pronta?” arrivò Mey con un mini abito blu scuro e un’onda rossa che partiva dal seno  destro e terminava nell’orlo della gonna sinistro: semplicemente fantastica, come sempre.
“Cavolo quanto sei bella!” rimase rimbambita Maria vedendola.
“Ma cosa diamine ti sei messa tu piuttosto?” si avvicinò al grande armadio dell’amica “Scelgo io qualcosa per te!Non posso credere che tu voglia andare a ballare con dei pantaloni alti fino alle tette e una camicia da vedova!”
“Perché non vado bene così?” posò a mo di modella.
“Quando sarai sposata magari e andrai a una noiosissima cena con i colleghi di tuo marito sarai la moglie più figa ma non stasera” la squadrò con disgusto, continuando poi a frugare tra i vestiti Gucci e Valentino dell’amica.
“Prima o poi anche tu arriverai al matrimonio amica mia, fidati!” iniziò a truccarsi.
“Prima o poi ti renderai conto di non amare davvero Erick” estrasse dall’armadio un vestitino rosso con pendenti neri, stile Audrey Hepburn , “Questo sì che mi piace cazzo!” esclamò più che soddisfatta.
“Io amo Erick… E questo cos’è?” rimase sconcertata nel vedere il suo vestito, sorrise ripensando all’ultima volta in cui l’aveva indossato per una festa di carnevale.
“L’ho trovato tra le tue cose da single probabilmente, comunque sono sicura che lo ami ma non tanto da morirne, comunque vestiti che siamo già in ritardo”, le lanciò violentemente il vestito in testa e si dileguò nel bagno.
Non parlarono più, Maria indossò quell’abito in silenzio: si fissò allo specchio, doveva ammetterlo che era davvero una gran figa con quell’abito che , nonostante gli anni che avesse, le calzava ancora a pennello.
“Dove andiamo?”
“All’Incipit c’è Antoine Becks che suona” urlò stracolma di felicita  e di vodka l’amica.
“Wow” rispose annoiata con il suo Martini in mano; la discoteca non era nulla di eccezionale e c’erano troppe ragazzine straeccitate più per il fatto di essere in una discoteca a Manhattan e mostrare un po’ di culi e tette che  per il fatto di essere lì per divertirsi un po’, inghiottì il suo Martini bianco e si lasciò trasportare dalla musica ballando con Mey dai divanetti dei privè: vedevano Antoine urlare e suonare come un folle poi, poiché se lo ritrovavano proprio di fronte, iniziarono a fare danze provocanti e ad abbracciarsi e toccarsi come due lesbiche, si divertirono e cominciarono a ridere rumorosamente, il gioco era davvero eccitante e qualcuno se ne accorse.
“Questa notte siete fantastiche ragazze e, ve lo devo dire, mi state davvero facendo eccitare. Brindo a voi!” disse poi il dj, rivolgendosi alle due ragazze che , prendendo i loro calici, ricambiarono il brindisi: la musica e le urla delle persone alle parole dell’uomo risuonarono per tutto il locale, poi Antoine si avvicinò al microfono, abbassando il volume della musica e  richiamando l’attenzione di tutti i discotecari.
“Stasera, solo per Manhattan, abbiamo un ospite veramente veramente molto speciale…” , il pubblico rimase di stucco e imbambolato,”Qui con noi uno dei migliori batteristi di tutto l’universo…” un attimo di suspense, Maria beveva il suo Champagne tranquillamente quando il dj pronunciò quel nome:
“SHANNOOOONNNN LEEEETOOOOOO”, la donna sputò l’alcol e quasi stava per strozzarsi, il resto del pubblicò urlò, compresa Mey, completamente impazzita: amava quell’uomo e non si aspettava sarebbe stato lì quella sera, che culo!
“Sìììììì, ti rendi conto? C’è Shannon! C’è Shannon cazzo!” strattonò l’amica a destra e a sinistra, “Dobbiamo attirare l’attenzione di Antoine e costringerlo a invitarci per il dopo serata!”.
“Cosa? Stai scherzando? No…” fece finta di niente Maria quando in realtà il suo cuore aveva iniziato a battere all’impazzata, assumendo il ritmo che le percussioni di Shannon stavano dando alla batteria e ai tamburi.
“Fatti guidare dalla musica” le rispose l’amica e la musica le si infilò nelle vene e trasferitasi negli arti, le aveva condotte a ballare e dimenare culo e tette per attirare l’attenzione di quegli uomini, la futura sposa non si riconobbe più: non riusciva a darsi una spiegazione alle sue azioni ma decise di non pensarci ed essere un’altra, almeno per quella notte, chissà cosa le avrebbe riservato il futuro.
 
La musica continuava ad assordare le loro orecchie e a far muovere inconsciamente i loro perfetti corpi.
“Cioè ma ti rendi conto? Guarda che smorfie che fa Shannon mentre suona, oddio! Magari potessi essere uno di quei tamburi e Shannon la bacchetta!” aveva affermato Mey, leccando il bicchiere colmo di Champagne che teneva in mano.
“Ma cosa blateri? Sei ubriaca? Tu sei fidanzata!” si era fermata di scatto fissando l’amica: era davvero arrabbiata per quel pensiero osceno o era gelosa? E poi gelosa di cosa? Non riuscì a darsi una spiegazione concreta.
“No tesoro, tu sei fidanzata!” le aveva ricordato la spagnola.
“Grazie a tutti per la bella serata ragazzi! Siete fantastici! Alla prossima!” Erano le 4 del mattino ed era tutto terminato, Antoine aveva lasciato tutti con l’ultimo pezzo posto ed era andato via assieme al batterista.
“Peccato è finita la serata” disse Mey mentre si sedeva sul divanetto nero e prendeva un bicchiere di Champagne.
“Abbiamo ballato tutta la notte, sono davvero un’ottima squadra quei due, non trovi?” si appoggiò alla ringhiera che dava sulla platea e sulla quale si vedeva gente dimenarsi a ritmo di musica.
“Grazie, molto gentile dolcezza!” entrò di colpo Antoine seguito da Shannon.
“Oh cazzo!” si alzò di botto Mey tesissima e sorpresa perché il suo sogno stava proprio diventando realtà, palpitazioni accompagnate dal tremore alle gambe avevano ormai impossessato il suo bel corpo mulatto.
“Ciao ragazze, piacere Antoine” si presentò.
“Mey e lei è Maria e tu sei Shannon vero?” chiese all’uomo con la maglia Chanel strappata fino ai fianchi e che mostrava il suo petto sudato e violabile.
“Ciao Mey” le diede due baci, “Ciao Maria…” le disse poi all’altra ragazza avvicinandosi.
“Come fai a conoscere il suo nome?” chiese sorpresa Mey, facendo posto sul divanetto ad Antoine.
“Avrà tirato ad indovinare, vero Shannon?” lo sfidò la donna mostrando volontariamente il suo diamante al dito, mentre prendeva una coppa di Champagne proponendo un brindisi.
“Certo, chiamo tutte le ragazze Maria!” bevve tutto lo Champagne in un unico sorso e si sedette ai divanetti, “Cosa festeggiate ragazze?” chiese amichevolmente.
“Nulla di particolare in realtà, siamo venute perché adoriamo la musica firmata Becks” rispose Mey  rivolgendosi al dj con un sorriso smagliante e mostrando le cosce abbronzatissime, nonostante fosse pieno inverno.
“Allora sono davvero onorato” accarezzò la guancia della ragazza, “E tu non parli?” chiese a Maria risvegliandola dai suoi viaggi mentali: si era bloccata a fissare Shannon con il bicchiere alla bocca e Shannon ricambiava quello sguardo, nonostante fosse più attento e più abile nel mascherarlo.
“Devo andare in bagno, scusate” uscì dal privè.
“Anche io mi sto pisciando addosso!” esclamò Shannon abbandonando Mey e Antoine.
“Maria!” chiamò con la sua voce possente.
“Che vuoi Shannon?” si girò lei di scatto: conosceva ogni singola mossa di quell’uomo, non importavano gli anni che li separavano e la distanza, sapeva com’era e basta.
“Sono… Sono contento di rivederti” riuscì a dire nel rumore della musica che pervadeva tutte le mura e sorrise di un sorriso che ti fa sciogliere il cuore, con quel sorriso che uccideresti per vederlo ,anche solo per una sola fottutissima volta, rivolto unicamente a te.
“Anche io sono felice di vedere che stai bene” inclinò la testa e il suo riccio nero le cadde sull’occhio nero, “Non sei cambiato poi molto: sei solo più famoso e ricco di quando ti conoscevo”, non osò avvicinarsi e ,sebbene la sua voce risultava calma e diplomatica, dentro di lei sentimenti contrastanti nascevano e si mischiavano: odio,vendetta, amore, desiderio, gioia.
“Tu invece sei cambiata tantissimo” si avvicinò di due passi, “Sei ancora più bella” le si avvicinò ancora di più, “Ed inclini ancora la testa così”,gliela mostrò poi venne bloccato.
“Shannon non avvicinarti più ti prego” allungò le mani ,”Sono fidanzata e poi non voglio nessuna forma di contatto con te!” gli disse tranquillamente.
“Come fai?” sorrise incazzato e nervoso mostrando i denti e sbattendo i pungi contro la parete.
“A fare cosa?” si stupì stupidamente Maria.
“Ti hanno strappata dalle mie braccia, cazzo! Non hanno voluto che io fossi il tuo uomo e adesso ti sposi? Chi cazzo è tuo marito?” le urlò con tutta la forza che aveva in petto, guardandola da cima a fondo: profanandola con i suoi soli due occhi castani e profondi, impenetrabili come lo era stata lei 10 anni fa.
“Shannon calmati, ti prego” cercò di tranquillizzarlo ma non voleva toccarlo né tantomeno cedere a quell’istinto di stringerlo a sé e dirgli che era ancora più incredibilmente bello e che gli era mancato come il sole al suo cielo.
“Chi cazzo è lui?” non sentì altro.
“Si chiama Erick, è il mio direttore adesso lavoro ho 27 anni sai? Sono un avvocato in un’azienda della Louis Vuitton” sorrise.
“Lo so quanti anni hai, cazzo! Ogni giorno mi sveglio col tuo pensiero,porco D**! Cosa pensi? Che abbia voltato pagina? Quanti cazzo di anni ha quell’infame?”, urlò con tutta la voce che aveva in corpo: era disperato e selvaggio come mai nella sua vita.
“Sei solo ubriaco, adesso vado davvero al bagno, stammi bene”.
Shannon la guardò allontanarsi come aveva fatto 17 anni fa al parco comunale, dopo averlo mollato: l’aveva preso e l’aveva buttato via come si fa con un pezzo di carta di poco valore “I miei non approvano che io stia con uno così grande” gli aveva detto “Mi dispiace ma devo fare ciò che vogliono loro, addio” e si era allontanata con i suoi jeans strappati e il suo top rosso senza aggiungere altro.
Adesso stava facendo la stessa cosa: era riapparsa nella sua vita, cresciuta, maggiorenne, ancora più fottutamente bella e stava andando via con un abitino rosso fiammante e i suoi pendenti che andavano a destra e a sinistra: no! Non l’avrebbe lasciata andare così, non avrebbe permesso che un idiota diventasse suo marito; la ricorse e l’abbracciò da dietro, le sue grosse braccia attorcigliarono tutto il corpo di Maria.
“Mi sei mancata” le sussurrò all’orecchio.
“Anche tu…” singhiozzò lei perché in realtà quella braccia erano tutto ciò di cui aveva bisogno per sentirsi veramente viva, il suo corpo stava cercando di sfuggirgli però non il suo cuore e quando le labbra dell’uomo si avvicinarono al suo orecchio rimase paralizzata dall’eccitazione.
“Sh… Shannon ti prego” trovò la forza, si girò e lo allontanò dal proprio corpo, contro la sua volontà e il suo volere, “Tra un mese mi sposo, non posso”.
“Perché sei così fottutamente corretta!” ruppe con un pugno la porta di legno di uno dei due bagni, “Non posso sopportare di vederti quel cazzo di anello al dito”, respirò e si calmò, poi con entrambe le mani avvolse il volto della ragazza, abituata agli scatti di ira del batterista, ”Lo so che anche tu mi desideri quindi mi va bene così, restiamo amici ma non tagliarmi dalla tua vita nuovamente, non lo sopporterei. Ti prego”.
Maria non poteva aspettarsi quelle parole, non aveva tenuto in conto quella reazione così dolce, lo abbracciò a sé dicendogli che non sarebbe più sparita.
 
Salve! Se sono riuscita ad attirare la vostra attenzione, colgo intanto l'occasione per ringraziarvi d'aver cominciato a leggere questa FF. Devo ammettere che avevo in testa questa storia già da un bel po' ma solo stasera ho deciso di pubblicarla e volevo dire che la dedico al mio amore SHANNONIMALLETO, mi sa tanto che non se lo aspetta XD
Cosa ne pensate, a primo impatto, dei personaggi? Pensate davvero che Shannon, nonostante gli anni, stia ancora soffrendo per questa ragazza?
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Un bacione a tutti e alla prossima. ^-^
   
 
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