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Autore: itslia    20/11/2011    4 recensioni
Inserire accenno alla trama della storia (breve riassunto o anticipazione) e/o citazione dal testo. No linguaggio SMS, No tutto maiuscolo, No Spoiler! NON C'E' BISOGNO DELL'HTML PER ANDARE A CAPO IN QUESTA INTRODUZIONE.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dopo un temporale ci sarà sempre il sole.

‘Quindi tu stai parlando di Liam Payne?’ – il tono della voce di Allison risultò piuttosto acuto.
‘Sì.. perché, lo conosci?’ – chiese le Niall.
Harry stava guardando la scena con aria molto interrogativa, il suo sguardo vagava dalla ragazza a Niall, finché non si fermò a fissare Allison, ma a quanto pare lei non si era nemmeno accorta che i due occhi verdi dell’amico le stavano praticamente facendo i raggi x.
‘Io.. ehm.. veramente sì, so chi è’ – rispose la ragazza con voce incerta, sapeva di non essere stata convincente, non era riuscita a convincere nemmeno se stessa, quindi figuriamoci se i ragazzi se la sarebbero bevuta in quel modo.
‘Allison, cosa mi devi dire?’ – si intromise Harry con una voce profonda, a Allison faceva quasi ridere perché non era tanto facile vederlo serio, però il fatto che l’aveva chiamata Allison, e non con il diminutivo di Allie l’aveva lasciata di stucco, e ne capiva anche il motivo: Harry, giustamente voleva sapere.
‘Ma non c’è niente da dire, era un mio conoscente e..’
‘Era quello che abitava in questa casa prima che arrivassi io.’ – la spiazzò Harry.
‘Ehm, sì. Infatti, è tutto qua. Non volevo fare polemiche per questo.’
‘Chiuso argomento signor Payne’ – disse ridendo Louis. In quel momento Allison gli avrebbe istituito una statua d’oro.
Per il resto della serata la ragazza si rabbuiò, se ne accorsero tutti e tre i ragazzi, infatti ad un certo punto Niall le chiese sotto voce se c’era qualcosa che non andava, ma lei rispose con un sorriso falsissimo che andava tutto benissimo.
Verso mezzanotte e mezza Louis e Niall se ne andarono, se ne sarebbe andata anche Allison se Harry non l’avesse trattenuta con una scusa.
‘Allie, potresti con calma dirmi cosa c’è che non va?’
‘Nulla, è tutto apposto. Anzi, scusami ma sta sera sono veramente stanca e domani devo andare presto a danza, penso sia meglio se vado a dormire e sarai stanco anche tu immagino.’
‘No. Per favore, adesso resti qua e mi racconti tutto.’ – disse Harry calmo.
‘Harry, ti ho già detto che non ti devo dire niente!’ – Allison si mise quasi a urlare.
‘Andiamo, mi stai perndendo in giro. In questo momento stai pensando sicuramente a come cavolo faccio a sapere che non mi stai dicendo la verità! Ti conosco troppo bene, sei la mia migliore amica e sono in grado di capire quando c’è qualcosa che non va o mi stai raccontando cose che non sono vere: basta vedere il modo in cui parli, sei agitata e vuoi andartene.. ma di questo se ne potrebbe accorgere chiunque. Comunque, siamo migliori amici e mi sembra che non abbiamo segreti, ci siamo sempre detti tutto, ma forse mi sbaglio?’ – Allison stava fissando un punto indefinito della felpa azzurra che indossava Harry. Il ragazzo si avvicinò a lei e l’abbracciò.
‘Non sono arrabbiato, solo che so che c’è qualcosa che non va e tu non me ne hai mai parlato, lo ammetto in parte sono deluso che tu non mi abbia detto niente, ma la cosa che non mi piace è che vedo che non stai saltando dalla gioia.’ – sorrise.
Allison l’aveva visto comportarsi da persona matura poche volte, e questa era una di quelle.
‘Va bene, è per quel ragazzo, Liam, lo sai no? Eravamo tanto amici prima che tu venissi ad abitare qua e l’ultima volta che ci siamo visti lui mi disse che saremmo rimasti amici per sempre e che sarebbe tornato a trovarmi presto; ma dopo più di dieci anni non si è ancora fatto sentire, e non penso che lo farà. Lo so, sono una stupida e questa è una cosa infantile, non sono più una bambina, però a me non è mai andata giù. Non te ne ho mai parlato perché non pensavo fosse tanto importante e credevo che ti avrei annoiato, non ne volevo parlare anche perché in me era ancora aperta quella ferita e tentavo di rimarginarla non parlandone.’ – il tono della voce di Allison era tranquillo, mentre parlava stava fissando il pavimento o le scarpe e Harry era seduto sul divano vicino a lei, tranquillo anche lui. - ‘Ma cosa sto dicendo? Oh, scusa Harry!’ – si alzò in fretta, tutta rossa in viso e corse verso la porta.
‘Allie! Di cosa ti scusi? Non è un problema assolutamente!’
‘Perché mi hai chiesto di parlare? Non era il caso! E’ colpa tua!’ – urlò al ragazzo, eccessivamente. e se ne andò sbattendo la porta.
Harry rimase malissimo, non sapeva cosa fare, era praticamente rimasto paralizzato a fissare Allison fuori dalla finestra mentre se ne andava. Dire che era rimasto male era veramente poco, non avevano mai litigato i due da quando si conoscevano, questa era la prima volta se questo poteva essere definito un litigio.
La ragazza si accorse troppo tardi di essersi comportata da vera stronza, ma non aveva il coraggio di tornare da Harry chiedendogli scusa, anche se sapeva che avrebbe dovuto farlo.
Quella notte non chiuse occhio nessuno dei due; Allison aveva il cellulare appoggiato sul comodino e lo fissava, sperando che le arrivasse un messaggio da Harry. Ma non arrivò proprio nulla. Lo stesso si può dire di Harry, entrambi avevano anche provato e riprovato a scrivere dei messaggi ma non conclusero nulla se non il fatto che avevano salvato si e no una dozzina di bozze nel cellulare che non avevano coraggio di spedire.
 
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Erano le 8 di mattina, Allison alle 11 doveva andare a danza. Verso le 1° uscì di casa con il borsone solito che usava per tenere dentro le scarpette e i vestiti che avrebbe dovuto usare, aveva come suo solito i capelli raccolti in uno chignon. Cercò di non farsi notare mentre uscì di casa, non guardò la casa di Harry e sperò di non essere vista perché se Harry l’avesse vista e fosse uscito per avere spiegazioni da lei non avrebbe proprio saputo come comportarsi e che cosa fare.
Per fortuna Harry non si fece vedere e salì sul treno per arrivare a Londra. Si sedette da sola in un posto verso il finestrino e dopo qualche minuto cominciò a pensare a Harry, a come l’aveva trattato la sera prima: si sentiva terribilmente in colpa. La invase un senso di tristezza immenso, era sul punto di piangere; infatti poco dopo le si riempirono gli occhi di lacrime, che riuscì a trattenere a stento, infatti una le rigò la guancia destra e si preoccupò di asciugarla subito.
Era concentrata a fissare il paesaggio che le passava velocemente accanto quando un ragazzo le si avvicino
‘Ehm, scusa questo posto è libero?’ - il ragazzo si schiarì la voce e indicò con la mano il posto di fronte ad Allison.
‘Sì, certo.’ – ripose soprapensiero, quasi non si fosse accora che qualcuno le stava parlando.
‘Grazie.’ – il ragazzo si sedette di fronte a lei e le sorrise. Allison lo guardò proprio nel momento in cui lui sorrise e ricambiò il sorriso quasi involontariamente. Era molto bello quel ragazzo: moro, con gli occhi neri e un sorriso che avrebbe fatto sciogliere chiunque.
‘Ma.. Ma nulla, era libero quel posto.’ – disse dopo un po’ la ragazza.
Il ragazzo aveva una valigia con sé e la mise accanto a lui, tra i due posti.
‘Se poi devi scendere e ti dà fastidio dimmi pure che la sposto.’ – disse sempre sorridendo facendo cenno al bagaglio.
‘Oh, tranquillo, devo scendere appena tra cinque fermate.’ – sorrise e prese in mano il suo cellulare, come faceva sempre Allison quando era imbarazzata. In realtà non ne aveva motivo in quel momento, ma quel ragazzo era talmente bello che la metteva in soggezione.
‘Devo scendere anche io a quella, Liverpool station, giusto?’ – disse prontamente.
‘Esatto. Come mai ci vai?’ – chiese Allison. – ‘No, scusa, non dovrei farmi gli affari tuoi.’ – rise, diventando rossissima e tornando a fissare il Black Berry.
‘Devo scendere là perché mi sono appena trasferito e abito, almeno, dovrei abitare in quella zona.’ – sorrise. – ‘Se non risulto scortese posso farti anche io una domanda?’
Allison sorrise e acconsentì.
‘Come ti chiami?’
‘Allison Evans’ – sorrise ancora. – ‘Tu?’
‘Zayn Malik’ – ricambiò il sorriso. ‘Invece tu, Allison, come mai sei qua?’
‘Faccio parte di una compagnia di danza, ho le prove praticamente ogni giorno ormai.’
I due andarono avanti a parlare finché non dovettero scendere.
‘Posso accompagnarti a danza Allie?’
‘Ma hai la valigia, poi mi sento in colpa per te!’
‘Lo faccio volentieri, tanto non ho niente da fare oggi.’ – sorrise ancora. Allison trovava il suo sorriso meraviglioso.
Mentre si stavano incamminando Allison riuscì ad avere il suo numero di cellulare, non sapeva nemmeno lei come aveva fatto.
‘Bene, io devo proprio andare adesso’ – Allison e Zayn stavano chiacchierando fuori dall’edificio dove la ragazza aveva l’allenamento.
‘Certo, beh ci sentiamo’
‘Ciao!’ – Zayn fermò un taxi, montò e se ne andò.
Allison stava salendo per le scale mentre sentì il cellulare vibrare: era un messaggio di Zayn che diceva: ‘sorridi, sei bellissima. (Questo non vuol dire che quando piangi non sei bella!)'
La ragazza sorrise tra se e andò nello spogliatoio a cambiarsi.
  
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