h 21.30
Il getto bollente investì la bionda in pieno volto.
L'acqua le scivolò sui capelli, sul petto, sulla pancia, fino alle gambe.
I capelli le pesavano sulla schiena biancastra.
Si strofinò il corpo veloce, e lasciò che la schiuma del bagnoschiuma le scivolò lungo le braccia, a macchie bianche e schiumose.
Chiuse in fretta l'acqua e si strinse nell'asciugamano bianco, che Harry le aveva lasciato fuori dalla porta del bagno.
Le sue dita sfiorarono i fianchi; le cicatrici dei tagli le fecere emettere un gemito.
Poi un brivido, lungo la schiena.
A tredici anni aveva passato un perdiodo difficile, in cui aveva perso la testa, era diventata autolesionista, bulimica.
Ma grazie a Harry e i suoi amici era riuscita a risvegliarsi.
Era in un bagno pieno di sangue, pieno di lacrime e un'adolescenza buttata via che Harry l'aveva trovata, non si era fatto spaventare dai segni sul corpo della ragazza. Le aveva tolto quel paio di forbici trovate chissà dove dalla mano, le aveva lavate e se le era infilate in tasca.
Aveva teso la mano alla bionda e l'aveva aiutata ad alzarsi; poi l'aveva abbracciata, e le aveva detto che lei era perfetta, mentre le asciugava le lacrime salate che scorrevano sulle sue guancie, coperte di lentiggini.
"Sei una troia, Harry Styles!"
Jude si risvegliò da quel flashback: Niall si doveva essere svegliato.
Si legò bene l'asciugamano e camminò decisa verso la stanza del biondo.
Il ragazzo era sdraiato nel letto, bagnato, dalla testa ai piedi.
Le labbra della ragazza si aprirono in un sorriso.
L'acqua cristallina scivolava lungo il viso paffuto del biondo, che però
La bionda scoppiò a ridere, guardando l'irlandese sbuffare, alzandosi e strizzando la maglia blu, piena d'acqua fredda.