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Autore: Mari Ace    23/11/2011    1 recensioni
E se in ognuno di noi ci fossero quattro demoni del cuore? Non è la solita storia alla Shugo Chara, perché loro non riguardano il carattere. Si occupano delle emozioni.
Ebbene, non vi siete mai chiesti perché piangiamo se vediamo un film particolarmente drammatico? Oppure perché ridiamo ad una storia comica o demenziale?
In parole povere, perché reagiamo? Da dove vengono le emozioni? Cos’è l’amore?
Ognuno adesso penserebbe ad essere razionale. Probabilmente non verrà neanche attirato da questa fic perché assolutamente senza senso e lo è. Mi è saltata fuori dopo buoni 5 minuti a tenere lo sguardo assente su questa pagina bianca e vuota di Word.
Mettiamo pure che ognuno di noi abbia quattro demoni nel cuore.
Non svolazzano. Non hanno polverine alla Pollon da strofinarsi in allegria.
Si chiamano semplicemente Ichi, Nii, San e Go. E controllano le nostre emozioni.
Questo darebbe una spiegazione alle nostre lacrime, ai nostri sorrisi, e a tutte le nostre emozioni, sensazioni che proviamo ed a noi sembrano all’ordine del giorno.
Ora immaginiamo che uno di loro abbia sbagliato qualcosa e ci facesse innamorare di lui. Vi sentireste come se amaste voi stessi. Ma… se questo uscisse per sistemare le cose?
[HiroMido]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jordan/Ryuuji, Xavier/Hiroto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Come poteva essere?! Un ragazzo, nel bel mezzo della lezione di chimica, gli era comparso di fronte.
Capelli rossi come il sangue, occhi verdeacqua, carnagione di un cadavere e vestito da maggiordomo. O stava sognando, e questo significava che si era addormentato nel bel mezzo di quello che doveva essere un lavoro di gruppo, o quel liquido verdognolo che fissava ormai da mezz’ora, non si sa come, era trapassato dal boccale e lo aveva infettato dandogli alla testa.
Nessuna delle due era plausibile ma, con tutta la razionalità che aveva in corpo, optò per la prima opzione facendo finta di niente.
Il rosso lo guardò con aria stranita.
-TU sei stranito?! TU?!- urlò ad un certo punto attirando l’attenzione di tutti i presenti, bidella compresa.
-Ryuuji, attento con quel liquido verde. Vero che è una relazione difficile quella che dobbiamo fare ma parlarci pure…-
Era arrivato alla conclusione che se gli altri gli stavano parlando non stava dormendo. No, di certo. Ed anche che le persone in quella stanza non vedevano quella specie di maggiordomo che, invece, lui vedeva benissimo.
-Ragazzi, penso di non sentirmi tanto bene…-
-Ce ne siamo accorti!- scoppiarono in una risata fragorosa a cui si unì, falsamente, anche lui. Uscì dall’aula sospirando e, recatosi in bagno, sbraitò contro lo specchio per poi accorgersi che, la fonte dei suoi dolori mentali, lo aveva seguito. Lì partì un urlò a sirena dei pompieri ben poco virile per il verde che poteva vantarsi di essere uno dei ragazzi più desiderati della scuola.
-TU! Dimmi chi sei, cosa vuoi, perché sei comparso proprio nell’ora di chimica e perché gli altri non ti vedono!- disse tutto d’un fiato. Aspettò pochi minuti e quello non rispondeva neanche ad una delle sue domande. –ILLUMINAMI!-
Il ragazzo aprì la bocca cercando di parlare ma la richiuse subito.
-Sei muto? Hai mal di gola? Hai perso la voce? Una vecchietta ti ha mozzato la lingua a colpi d’ombrello?-
Ridacchiò. –Parli sempre così veloce?-
–Grazie a Kami hai il dono della voce!- alzò le mani al cielo. -Ora parla, sputa il rospo.- continuò, a tratti spazientito.
-Io sono San, ma puoi chiamarmi Hiroto.- sorrise in un modo che Ryuuji trovò insopportabile in quel momento.
-Okay, bella storia, vai avanti- disse frettoloso.
-Sono uno dei demoni del tuo cuore- il pistacchietto si trattenne dal ridere.
-È una presa per il culo?- disse quasi sarcastico notando che quella sottospecie di Sebastian sorrideva ancora e non si muoveva di un millimetro.
-No! Gli altri non mi vedono perché io appartengo a te-
A quel punto non potè far a meno che guardarsi intorno. –Scusami, ma sai, è un po’ imbarazzante sentire questo genere di frase provenire da un ragazzo-
Hiroto sorrise di nuovo –Io non ho sesso- spiegò dolcemente, sembrava divertito.
-Ah ah.- era poco convinto ma lasciò perdere –Non hai risposto ad una domanda…. Cosa cazzo vuoi da me, sottospecie di gattino virgola dal pelo rosso?-
Ridacchiò. Di nuovo. Si stava innervosendo a vista d’occhio. –Beh… ho… fatto un leggero casino perché sono ancora inesperto nel campo delle emozioni umane. Così mi hanno mandato nel “mondo reale” per risolvere ciò che ho combinato.-
-Interessante, quindi? Cosa devi fare esattamente? Starmi dietro per sempre? No, perché con la faccia che ti ritrovi, non m’ispiri tanta fiducia.- squadrò, dalla sua altezza di due mele e poco più, quello che sembrava dovesse essere un ragazzo e fece schioccare la lingua contro il palato in segno di dissenso.
-Da qui ad un anno staremo insieme. Dovrò risolvere le cose in meno di dodici mesi o morirai.-
-Quindi dovrai starmi sempre appiccicato? Anche in bagno?-
-In bagno posso anche lasciarti un po’ di privacy, ma noi siamo dentro il tuo corpo, vediamo già tutto. Ed in più, anche se manovriamo le emozioni e le sensazioni dell’essere umano, noi non ne proviamo.-
-Mi hai più che rassicurato- sorrise ironico il verde.
-Ah, dimenticavo di dirti che non dobbiamo stare a più di 20 metri di distanza o le tue forze vitali diminuiranno fino a portarti ad un collasso celebrale- il tutto detto con un sorriso.
-Hai una tranquillità che si potrebbe tagliare con un grissino a mò di tonno Rio Mare- scherzò di nuovo Ryuuji uscendo dal bagno con le mani nelle tasche del camicie bianco.
Non sarebbe stato tranquillo. Per niente.
 
~~~~~~
 
 
AnColo dell’autriciA:
 
Ehilàààà :D
Dopo anni (??) ritorno con furore e con un’altra fic ° u ° Sì, lo so, devo aggiornare quelle che ho già iniziato.. Sì, lo so, è da mesi che non le aggiorno.. Sì, lo so, Edgar mi sta offrendo ancora il tè.. *si ferma* *si gira* *compaiono un tavolo, una sedia ed Edgar che beve il tè*
Edgar: Prima di bere Twinings hai solo creduto di bere del tè
Io bevo Lipton da una vita ° u ° W Liptoooon ° u ° *mang foglie*
Edgar: Ma non hai mai assaggiato Twinings *porg tazzina*
Finiscila o ti sfracello di mazzate ° u °
Edgar: Vuoi del tè?
*impugn Carolina la mannaia* ° u °
Edgar: ………….Vuoi del tè?
No, non lo voglio ° u °
Edgar: …………………………………….Vuoi del tè?
Sai dove te lo metto il tè? ° u °
Edgar: Ne ho una vaga idea *sgraffigna le buste di Twinings e se ne va*
Ecco, bravo ° u ° Bene, voi *indic lettori* recensite e ditemi se siete curiosi e se vi piace l’idea anche D: Aspetto recensioni, voi aspettate il 2013 per il prossimo capitolo ° u ° Non dipende da me, è la connessione che è instabile, porco pc ° u ° *abbracc peluche di Akio-nii-sama*
  
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