.Sogni.
Dedico questa fanfiction alle ragazze Drunks che mi hanno fatto
venire l‘ispirazione e alla Vally, che mi sopporta sempre e
comunque.
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Ron si rigirò impazientemente nel letto, cercando invano di addormentarsi. Faceva così caldo; le finestre della camera erano aperte, facendo in modo che una leggera brezza entrasse nella stanza, ma non era sufficiente. Le lenzuola gli si appiccicavano addosso per via del sudore, e tra l’altro non poteva neanche togliersi il pigiama... la sfiga di avere gente in casa che andava e veniva senza che lui lo sapesse. Sarebbe stato imbarazzante scendere in boxer in cucina e ritrovarsi, non so, Lupin e Tonks che tubavano o cose del genere.
Alzò
il viso verso il letto di Harry. Stava dormendo beato, e non potè fare a meno di
sbuffare infastidito. Si alzò, districandosi dalle lenzuola; era inutile
rimanere lì steso cercando di addormentarsi. Guardò l’ora. 3.21.
Si
passò una mano tra i capelli, prima di uscire dalla stanza, dirigendosi verso il
bagno per darsi una rinfrescata.
Stava
per aprire la porta del bagno, quando una luce proveniente dal piano di sotto lo
distrasse; curioso, scese silenziosamente le scale, per poi ritrovarsi nel
salotto. sorrise alla vista di Hermione addormentata su divano vicino alla
finestra, con la bocca mezza aperta, i capelli scompigliati e un libro caduto ai
suoi piedi.
Si
avvicinò, indeciso se svegliarla. Il suo sorriso si allargò ancora di più nel
pensare che l’Hermione compita che conosceva dormiva ora davanti a lui in quella
maniera così poco elegante. Le mancava solo la bava alla bocca ed era un
quadretto perfetto.
Nel
pensarlo, i suoi occhi scivolarono dal suo viso concentrandosi sulle labbra,
inconsciamente. Improvvisamente sentì molto caldo, ma non per via della nottata
afosa, decisamente.
Stava
per allungare una mano e toccarle le guance, quando si riscosse, avvampando al
solo pensiero di quel che sarebbe successo se lei si fosse svegliata a causa del
suo gesto e l’avesse trovato in quella situazione. Abbassò la mano, pensando con
rimpianto a quell’ultimo mese passato ad Hogwarts, nel quale sembrava davvero...
tutto a posto, con lei.
Non
riusciva a trovare la frase adatta senza imbarazzarsi, anche solo nel pensarlo
tra sè e sè. E invece niente. La situazione era rimasta tale e quale a quella
degli altri anni, tranne che –
forse – erano più gentili del solito l’una con l’altro. Ma in fondo era anche
lui che non muoveva un dito per smuovere la situazione, no? Non faceva niente e
non aveva fatto niente per fare un passo avanti con lei. Era una situazione così
confusa... dentro il cuore si sentiva come se stessero insieme, ma nè lui nè lei
avevano detto nulla al riguardo. E non c’era stato neanche un bacio, niente,
tranne quell’abbraccio al funerale di Silente, che potesse suggerirgli qualcosa
– stavano assieme? Non stavano assieme? Che diavolo erano, loro?! Decisamente,
non amici. Almeno per lui non erano affatto amici.
E
intanto non si era mosso di un millimetro, benchè continuasse a ripetersi di
spostarsi da lì e tornarsene a letto – come se adesso più che mai sarebbe
riuscito a da addormentarsi...
Si
passò nuovamente una mano tra i capelli, sconcertato e indeciso. Alla fine fece
per girarsi, ma in un nanosecondo era ancora verso di lei, con un pensiero che
gli rimbombava in testa furiosamente – oraomaipiùfallooraomaipiù - la sua
mano si allungava e la stava accarezzando sul viso, leggero, quasi solamente
sfiorandola. Ad un movimento fulmineo delle sue palpebre, Ron si fermò, ma senza
scostare la mano, il fiato sospeso, ma lei non si svegliò. Ritirò la mano, più
confuso di prima. Una parte di lui voleva rimanere lì, accarezzarle le guance,
le palpebre, riscendere sulle sue labbra, il collo, continuare così sempre più
giù – e tutto questo lo disturbava. Sapeva che erano normali questi
pensieri verso di lei, dato che per lui Hermione era... quello che era, ma
dall’altra parte gli balenavano in mente immagini di una Hermione a undici anni,
a dodici, quando ancora non provava nulla o forse non si era accorto di provare
nulla per lei, la ragazza che aveva considerato come un’amica, una sorella, ed
entrava in confusione totale. Com’era possibile che quella stessa bambina adesso
potesse fargli battere il cuore in quel modo, fargli alzare la temperatura
corporea così repentinamente..?
Si
stava incamminando verso le scale, quando sentì la voce di Hermione,
assonnata.
«Ron...»
Si fermò,
impietrito. Che si fosse svegliata? Si girò verso di lei lentamente, per trarre
un sospiro di sollievo vedendo che aveva ancora gli occhi chiusi, e il respiro
regolare tradiva il fatto che stava ancora
dormendo.
A quel
punto avvampò, chiedendosi che cosa stesse sognando Hermione per farle
pronunciare il suo nome durante il sonno. Abbassò lo sguardo, decisamente
imbarazzato, ma in quell’istante, ancora una volta, quell’istinto così audace,
almeno per Ron, che si era impossessato della sua mano, prima, si insinuò ancora
dentro di lui. Guardò lo spazio vuoto sul divano, desiderando ardentemente di
sdraiarcisi sopra, non fa niente se stava stretto, non fa niente se stava
scomodo, ma avrebbe avuto il suo profumo ed il suo calore vicino – era strano
che in quella sera desiderasse il calore di qualcuno,
effettivamente, eppure...
Si avvicinò, lentamente, e si sedette piano vicino a lei, inspirando profondamente il suo profumo. Per quella notte, solo per quella notte, sarebbe stato così, pensò. Per quella notte avrebbe abbandonato la sua paura e la sua indecisione, assecondando quello che avrebbe voluto fare. Per quella notte, solo per quella notte, o forse no, pensò, nello stato confusionale che precede il sonno.
Terminato il primo capitolo ^_- Come al solito: non ho idea di quanto sarà lunga, nè se il rating salirà o cosa, bho XD il secondo capitolo è praticamente pronto. Forse saranno due o tre capitoli. Anzi, probabilmente tre. Vedremo, voi intanto commentate ^_- Ah, sì, lo so che ho una fanfiction in sospeso: mi sono un po' incartata, ma spero di non abbandonarla... Un bacione!
Lollo