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Autore: Slytherin Nikla    19/07/2006    2 recensioni
quando ero più piccola mia mamma guardava un telefilm in cui aveva fatto una comparsata pure george clooney... si chiamava SISTERS... naturalmente non c'entra nulla, ma il titolo mi ha ricordato qualcosa: tre sorelle particolari, un cognome importante, il sangue che a volte torna a scorrere anche in tessuti che sembravano morti... Le sorelle Black! buona lettura a voi, e buone recensioni a me! ^^
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Andromeda Black, Bellatrix Lestrange, Narcissa Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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« Andromeda ». Quella spalancò gli occhi come se stesse per dire qualcosa, ma una voce maschile dall’interno della casa si avvicinò a loro accompagnata da un ovattato rumore di passi. Un uomo non particolarmente attraente comparve nello specchio della porta.

« Cara, che cosa sta…? » Il suo sguardo passò rapidamente dalla moglie alla nuova arrivata, per poi fermarsi su di lei. La donna lo degnò di un’occhiata sprezzante, poi si rivolse con voce distaccata all’altra.

« Oh. Il Babbano ». L’uomo comprese in un istante. Le restituì la medesima occhiata.

« Oh. Tua sorella ». Lei strinse con decisione le dita attorno alla bacchetta, non per usarla quanto piuttosto per trarne forza. Guardò la sorella con intensità.

« Vuoi farmi entrare, o preferisci che mi ammazzino qui sulle tue belle scale pulite? » Andromeda si rassegnò, non aveva scelta; ma non era affatto contenta di quello che stava facendo. La condusse in un salotto, e quando si decise a parlare la sua voce era fredda come il ghiaccio.

« Che cosa vuoi, Narcissa? » Le due donne si squadrarono per un lungo minuto, nel quale l’ospite si domandò a più riprese che cosa rispondere e con quale tono farlo. Alla fine, optò per la sincerità. In fin dei conti non aveva fatto tutta quella strada per pregiudicare ogni cosa alla prima parola.

« Sono nei guai ». Andromeda Black sedette sul divano e accavallò le gambe. Osservò la sorella con un misto di disgusto e di pietà.

« E ti illudi che io voglia aiutarti? » Gli occhi di Narcissa si ridussero a due fessure, ma nemmeno un’emozione trapelò: era nobile, da nobile era stata educata e da nobile aveva sempre vissuto… Non si sarebbe mai compromessa, o comunque non davanti ad un mediocre Babbano quale il marito di sua sorella era.

« Ho superato da molti anni il tempo delle illusioni, mi spiace dirtelo… »

« Perché sei qui? »

« Non lo so, davvero. So soltanto che per arrivarci ho camminato quasi tre giorni ». Andromeda parve colpita; ma quando suo marito replicò

« E pretendi che ti crediamo? Credi che non sappiamo che razza di donna sei? », il suo sguardo sulla sorella tornò gelido.

« Non l’avrete vinta, Narcissa. Mai ». Narcissa sospirò e scosse la testa, e i capelli biondi le scivolarono sul viso in ciocche irregolari. Si sentiva sfinita.

« Non m’importa chi l’avrà vinta. In un modo o nell’altro sarò comunque costretta a pagare per le mie azioni… » Lo sguardo dei padroni di casa si fece curioso. « Non è solo il Ministero a cercarmi, sia chiaro… Temo molto di più i Mangiamorte ». Andromeda impedì con un cenno al marito di parlare. Avrebbe certamente tirato fuori qualche pillola di filosofie babbane… Mentre era chiaro che nel mondo magico c’era bisogno di ben altro.

« I Mangiamorte cercano… Te? Ma per quale motivo… »

« Immagino che tua figlia – a proposito, come diavolo hai fatto a sceglierle un nome tanto idiota! – ti abbia raccontato cos’è successo ad Hogwarts »

« Naturalmente. Ma tu cosa…? »

« Ho allontanato Draco dall’Inghilterra. E come potrai capire, al Signore Oscuro questo non è piaciuto affatto ». Narcissa si lasciò inghiottire da quella poltrona assurdamente molle. Ma con che criterio si può mettere in casa un arnese simile! Sua sorella soffocò una risata.

« È ridotta così perché era il bersaglio di Ninfadora… » Narcissa la guardò truce.

« Pensavo fossi diventata buona e perfetta come ti sei sempre vantata di essere, ma se ancora usi questi stupidi giochetti… »

« Non insultare mia moglie, o… » La donna bionda si rivolse a lui con un tale carico d’ira nella voce che avrebbe potuto incenerire qualunque cosa. O persona.

« Nessuno ha chiesto il tuo intervento, Babbano ». Andromeda li interruppe.

« Mi sembra evidente che, visto come stanno le cose, sei venuta qui in cerca di sostegno. Ma a meno che tu non ti decida a rispettare la mia famiglia, non ti starò neppure a sentire ». Narcissa sospirò profondamente.

« Solo se capirà che il notare che usi ancora la telepatia non era un insulto… E francamente date le premesse non sono ottimista ». La telepatia – e per contro la telecinesi – era sempre stato il potere dominante di Andromeda, una dote con la quale era nata: e se Narcissa e Bellatrix avevano imparato l’Occlumanzia era stato per cercare di impedirle di intrufolarsi dove non doveva. Erano diventate entrambe brave Occlumanti, anche se forse Bellatrix era la migliore, ma non erano mai riuscite a tenere Andromeda fuori dalle loro menti quando lei voleva entrarvi: la sua potenza era davvero incontrastabile. « E comunque, preferirei parlarti da sola ». C’era stata una nota di inspiegabile – e probabilmente involontaria – umiltà in quelle parole, e nonostante le proteste del marito Andromeda acconsentì.

  
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