Non pensavo che avrei mai più aperto questa storia, eppure eccomi qui, a riscriverla (mantenendo le caratteristiche base di ogni drabble) per tornare a essere fiera di questo profilo. Il tema della raccolta rimane invariato, ma le drabble sono state interamente riscritte e modificate, seppur mantenendo il tema originale: chi è nero, dei Black, e chi no?
Se siete tornati in questa storia, vi ringrazio, spero che questa nuova versione sia più bella di quella vecchia.
Gaia
Se siete tornati in questa storia, vi ringrazio, spero che questa nuova versione sia più bella di quella vecchia.
Gaia
Toujours Pur
1. La Sua Serva
Lestrange è quel lenzuolo che cancella l’appartenenza, il possesso: cancella un cognome – che le appartiene – e un marchio che sfregia l’anima – che, invece, appartiene a lui.
Lestrange, il cognome che Rodolphus le ha imprestato per ricucirle la dignità: non amore, s’è detta lei giurandoglielo ai suoi piedi, mai amore. Devozione, quella sì.
Gli ha dedicato il proprio sangue, il proprio nome e i propri pensieri, in una supplica appassionata (che lui non ascolta mai).
La devozione l’accetta, la passione la soffoca con quel cognome che le ha imposto controvoglia: ancora nera, l’anima che gli si prostra davanti. Bellatrix Black è ancora nera sotto gli strati di cenere.