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Autore: Mari Ace    25/11/2011    1 recensioni
E se in ognuno di noi ci fossero quattro demoni del cuore? Non è la solita storia alla Shugo Chara, perché loro non riguardano il carattere. Si occupano delle emozioni.
Ebbene, non vi siete mai chiesti perché piangiamo se vediamo un film particolarmente drammatico? Oppure perché ridiamo ad una storia comica o demenziale?
In parole povere, perché reagiamo? Da dove vengono le emozioni? Cos’è l’amore?
Ognuno adesso penserebbe ad essere razionale. Probabilmente non verrà neanche attirato da questa fic perché assolutamente senza senso e lo è. Mi è saltata fuori dopo buoni 5 minuti a tenere lo sguardo assente su questa pagina bianca e vuota di Word.
Mettiamo pure che ognuno di noi abbia quattro demoni nel cuore.
Non svolazzano. Non hanno polverine alla Pollon da strofinarsi in allegria.
Si chiamano semplicemente Ichi, Nii, San e Go. E controllano le nostre emozioni.
Questo darebbe una spiegazione alle nostre lacrime, ai nostri sorrisi, e a tutte le nostre emozioni, sensazioni che proviamo ed a noi sembrano all’ordine del giorno.
Ora immaginiamo che uno di loro abbia sbagliato qualcosa e ci facesse innamorare di lui. Vi sentireste come se amaste voi stessi. Ma… se questo uscisse per sistemare le cose?
[HiroMido]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jordan/Ryuuji, Xavier/Hiroto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Capitolo schifoso ç u ç *si deprime*
Buon supplizio ç u ç *si veste di nero* *si accorge di quello che ha detto* *corre a mangiare i supplì di Carlino*
 
 
 
Trascorsero 4 mesi, monotonamente. Le giornate erano basate su scuola-casa-studio, studio-casa-scuola.
Doveva ammettere che si stava abituando alla presenza di Hiroto. Cominciava anche a trattarlo da amico. Infondo, cosa doveva fare? Avrebbe convissuto con lui per un anno, tanto valeva farselo piacere.
L’unica cosa che lo mandava in tilt era che il rosso lo toccava, ogni giorno.
Gli toccò la spalla, come sempre e Ryuuji si scostò appena.
-La smetti di toccarmi?-
-Ti dà fastidio?-
-Sì. Molto.- mentì. In realtà, non sapeva neanche lui cosa provava in quei momenti.
La risatina di Hiroto era diventata quotidiana. Ormai non ci faceva più caso, a volte, invece, gli piaceva e lo rincuorava sentirla.
Girò il viso senza accorgersi che gli stava proprio accanto e gli sfiorò il naso con il suo senza volerlo. Arrossì lievemente. Quel ragazzo sapeva metterlo in soggezione anche con un solo sguardo.
Uscì di casa quasi correndo. Passeggiava a testa bassa per le strade, quando sentì una canzone risuonare in un negozio.
Every Time You Lie di Demi Lovato
Non aveva mai sopportato chi la cantava, ma, in quel preciso istante, la sua canzone lo rispecchiava perfettamente.
Entrò nel negozio facendo finta di vedere gli articoli, solo per sentire meglio la radio. Lo faceva sentire bene, anche se non ne capiva il perché; dopotutto non ci si doveva sentire meglio ascoltando canzoni che raccontano, in qualche modo, qualcosa che ci faceva stare quasi male.
Appena finì la canzone ebbe la tentazione di andarsene, ma vide un oggetto che lo interessava. Era una collanina di caucciù con un ciondolo in legno a forma di yin.
Non gli erano mai piaciuti quei tipi di cose riguardanti religioni antiche o che avevano una qualsiasi storia probabilmente inventata, con chissà quali poteri magici.
Ma, ormai, anche la sua parte razionale che si basava sulla scienza era andata a nanna, quindi la comprò solo per il piacere d’averla, quella cosa.
Uscì dal negozio e se la mise al collo. Era strana quella sensazione, dopo aver perso la collana che gli aveva regalato la madre prima di morire, non ne aveva più indossate altre.
Guardò attentamente la collana che portava.
-Quando ti ho comprato…?- non se lo ricordava. Era appena uscito dal negozio e la sua mente si riprese da quella specie di trance. Poi si accorse che stava parlando con una collana, in mezzo alla strada. –Hiroto, mi farai diventare scemo.- si girò sapendo di trovarlo proprio lì. E così fu.
Il ragazzo ridacchiò alla faccia paonazza e confusa del pistacchietto. –È stato divertente-
-Per te! Quanto ho speso?-
-1200 yen-
-COSA?!- avrebbe avuto voglia di strozzarlo.
-Ehi, calma, non urlare o ti porteranno in manicomio-
Si accorse solo dopo quella frase che tutti lo stavano guardando spaesati. –Fantastico…! Vuoi rovinarmi la poca reputazione che mi è rimasta?- cominciò a camminare tirando sopra la testa il cappuccio.
Fissava con lo sguardo perso i ciottoli del marciapiede e non si accorse di avere Hiroto davanti fino a quando non si “scontrò” contro il suo petto.
Il rosso rimase immobile e non si ritrasse, anzi, gli posò una mano sulla nuca coperta per far aderire di più la sua testa. Ci provò, ma non percepiva alcuna emozione, alcun sentimento. –Cos’hai?-
-Non sono affari tuoi, maggiordomo.-
-Ti manca…-
Ryuuji stette zitto. Capì che lui sapeva. Come sapeva tutto ciò che lo riguardava.
-Sì- sibilò con la voce rauca. Non voleva piangere. Non sul suo petto. Non per colpa sua, che glielo aveva fatto ricordare dopo tutti quegli anni in cui aveva cercato di dimenticare, cancellare, eliminare dal suo cervello ciò che lo rendeva triste.
-Don’t forget me.-
Spalancò gli occhi.
-È questo ciò che ha sempre ripetuto tua madre. La ricordi, vero? Quella canzone-
-Me la ricordo. Sì. La ricordo molto bene.- ormai aveva lasciato andare sul viso le prime lacrime. Ma non singhiozzava, i suoi lamenti li teneva dentro.
-Se vuoi piangere fallo. Non devi sentirti in colpa, perché quelle lacrime sono di dolore, è giusto eliminarle… Ryuuji-chan.-

 
~~~~~~
 
 
AnColo dell’AutriciA:
 
Cchifoooo ç u ç Ed è anche corto ç u ç Oggi sono depressa ç u ç
Fudou: Ma ti sembra da persona normale essere depressa perché non trovi immagini mie?
Sì çOç *appicca Kidou* Voglio immagini di te DA SOLO *AAA* *appicca gente a caso*
*arriva Burn che appicca lei* *si rotola nel fango per spegnere il fuoco*
Cattivo, Nagu-chan çAç
Burn: FIREEEEEEEEEEEE *_______________* *se ne va appiccandosi da solo*
Al prossimo capitolo ç u ç *si appallottola in un angolo mentre cala il sipario ma s’inceppa*
Fudou: Sono circondato da pazzi sclerotici
Endou: MINNA!! SAKKA YAROUZE!
Tutti: Non ne abbiamo voglia = u =
Endou: *si appallottola accanto a lei*
Onii-chaaan çAç Consolami çAç *stuprincest*
Fudou: Ti sei consolata da sola. Vabbeh và, meglio se lo chiudo io sto sipario, qui ci sono minorenni… compresi tutti noi. *chiude a mano il sipario*
  
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