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Autore: Demsmuffin    26/11/2011    9 recensioni
Fan Fiction dedicata interamente alla bromance Larry, se odiate le bromance aprite lo stesso questa storia, così, per avere un'idea del fatto che non sono poi così assurde ♥
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La suoneria del cellulare mi fece balzare in aria. Accostai un attimo. La scritta “Louis” risaltava nello sfondo blu del mio telefono.
“Che vuoi?” Sbottai nervoso.
“Stavi pensando alle pelle di Ariana, eh?”
Scossi la testa, seccato. Come faceva Louis a sapere sempre quello che facevo, quando lo facevo e anche come lo facevo?
“Sì, va bene, ci stavo pensando.”
Sentii le risate di altri tre idioti. Niall, Liam e Zayn. Avrei riconosciuto le loro risate tra mille.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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 Capitolo uno.

 



“Perché devi vestire le damigelle come dei confetti?”
“Non saranno confetti. Sono dei vestiti normalissimi e belli, soprattutto.”
“A me sembrano confetti, non vestiti.”
La mia testa andava da Ariana e Niall a secondo di chi parlava. Discutevano della stessa cosa da circa dieci minuti e a me stava venendo il mal di testa. Decisi che Niall aveva ragione. Nessuna persona sana di mente metterebbe quei vestiti orrendi a delle damigelle.
“Tesoro, voglio dirti una cosa, ma non arrabbiarti.” Azzardai, immergendo il cucchiaio nella nutella. “I vestiti fanno schifo.”
Meglio essere diretti e dire le cose in faccia, piuttosto che non esserlo. Assaggiai la nutella che avevo preso con il cucchiaio e ringraziai il cielo che in quel momento non ci fosse Liam. Se c’era lui, non potevo nemmeno pensare ai cucchiai.
“Non è vero!”
L’unico difetto di Ariana? Era permalosa. Forse anche troppo. E sia, se vuole vestire le damigelle da confetti che lo faccia, le damigelle tanto sono sue.
“Va bene, vestile come vuoi.”
Lei gonfiò le guancie e poi sospirò, sgonfiandole. Niall si avvicinò a me, prendendomi il cucchiaio dalle mani e mangiandosi la mia nutella.
“Niall!”
Urlai offeso. Lui mi uscì la lingua, uscendo soddisfatto. In quel momento mi chiesi come facesse a mangiare così tanto, era un pozzo senza fondo, e se non fosse per la palestra il suo peso sarebbe 200 kg.
“Non mettere troppo rosa nella sala del ricevimento, per favore.”
Sussurrai ad Ariana nell’orecchio.
“A me piace il rosa.”
“Sì, ma non al nostro matrimonio.”
 “Allora facciamola insieme, no?”
Scossi la testa, mentre Zayn e Liam esordirono nella stanza con un urlo così, a caso. Li indicai ad Ariana.
“Ti aiuteranno loro, io devo andare con Louis per il vestito.”
Lei aprì la bocca per protestare, ma prima che potesse dire una sola parola, io ero già fuori. Sarei intervenuto solo se la sala del ricevimento, invece che essere con dei colori tipo il marrone, sarebbe stata piena di rosa. Come la pubblicità per gli EMA di Selena Gomez.
“Pronto per lo smoking, Cullen?”
Mi girai nella direzione della voce. Detestavo quel soprannome che Louis mi aveva dato. E non era neanche sbronzo quando me lo aveva dato, era lucido. Forse questa era la cosa più preoccupante.
“Piantala Louis. Mi chiamo HARRY.”
Lui rise di gusto, trascinandomi fuori dalla nostra enorme, ma modesta casa. Non potei fare a meno di notare che la sua mano era calda. E io adoravo le mani calde.  Le sue mani calde. Le sue morbidi mani calde e… No, ok basta.
“Va bene, Edward. Ora sali in macchina che dobbiamo andare anche dal fotografo.”
Feci schioccare le labbra, scocciato. Dovevo essere stato pazzo per decidere di sposarmi, non avevo pensato ai miliardi di preparativi e impegni che c’erano da fare. Stupido me che avevo sottovalutato le cose.
“Il fotografo è una tappa necessaria?”
Accesi lo stereo della macchina, mentre Louis partiva. Volevo beccare una canzone dei… One Direction. Per dire un gruppo a caso.
“E’ necessario se non vuoi che la tua futura moglie ti uccida prima del matrimonio.”
Ci credete se vi dico che io mi sarei volentieri dato all’ozio finché tutto non fosse stato pronto?
“Ricordami perché ho deciso di sposarmi?”
Non fraintendetemi, non è che non volessi Ariana come moglie, tutt’altro, ma tutti i preparativi erano stancanti. Mi risucchiavano le energie come faceva Reneesme in Breaking Dawn a Bella Swan.
“Perché ami Ariana e vuoi stare con lei per il resto della tua vita.”
Lo disse in modo strano, molto strano. Normalmente, lui non parla, lui urla; normalmente lui dice ogni parola con un entusiasmo esagerato.
“E perché lo dici così?”
Feci aggrottando le sopracciglia. Lui aumentò il volume della radio, sentendo che stava partendo What Makes You Beautiful. Dopo, mi dimenticai di rifargli la domanda. A proposito, quella sì che è una canzone figa.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Sembrerò un pinguino scappato dall’Antartide!”
Il commento più intelligente che potessi fare, quando mi guardai allo specchio con il vestito che avrei dovuto indossare al mio matrimonio.
“Tutti sembrano pinguini scappati dall’Antartide, il giorno del loro matrimonio, Cullen.”
Sbuffai rumorosamente. Alcuni uomini si girarono nella mia direzione, fulminandomi.
“Siamo in biblioteca e non lo so?”
Sussurrai a Louis, che si girò mostrandomi un altro vestito. Significava che dovevo cambiarmi di nuovo?
“No aspetta, devo provarmi anche questo?”
Purtroppo, Louis fece un cenno positivo. 
 “Forse con questo sembrerai meno pinguino.”
Di malavoglia, entrai dentro il camerino. Spogliandomi, feci attenzione a non sporcare neanche un po’ il vestito che per niente al mondo avrei messo. Se lo sporcavo, pagavo. Era la prima cosa che mi avevano detto quando ero entrato. Non facevano eccezione per Harry Styles?
Non riuscii a mettermi il vestito da solo, dovetti chiamare Louis.
“Sei menomato.” Rise di gusto lui quando mi vide impedito.
Avevo un aspetto piuttosto buffo, in effetti. Guancie arrossate per la fatica, le mani bordeaux a furia di tentare di stringere la fascia che andava attorno ai fianchi e gli occhi più seccati che avessi mai avuto. 
“Lascia, faccio io.”
Louis mi prese la fascia e cominciò a stringerla attorno ai miei fianchi. Notai quanto fosse carino, mentre tentava di aiutarmi, notai quanto fosse esperto nei movimenti e notai che i suoi occhi erano i più belli che avessi mai visto. Sì, Louis era carino, davvero carino. Non potei fare a meno di pensarlo.
“Grazie.” Mormorai quando lui finì di sistemarmi il vestito.
La fascia non stringeva poi così tanto. Era solamente un qualcosa per rendere il vestito meno pinguino.
“Se sei d’accordo io prenderei questo, stai veramente bene.”
Annuii convinto. Ariana sarebbe impazzita quando lo avrebbe visto al matrimonio. Al suo solito, lei si entusiasmava spesso per tutto. Louis arrossì leggermente, si morse il labbro inferiore, il perché non riuscii a comprenderlo, e poi distolse velocemente lo sguardo da me.
Usciti da lì, le mie guancie erano in fiamme per la fatica. Avevo dovuto ovviamente levare il vestito con un’attenzione quasi maniacale. Pensavo ‘non devo sporcarlo, non devo, non posso.’ mentre Louis se la rideva da fuori.
“Non ridere delle disgrazie altrui, Carota.” Ribattei mentre Louis entrava in macchina.
“Non sto ridendo per le tue disgrazie, Cullen, piuttosto sto ridendo perché sembri uno che è appena scappato da un manicomio.”
Mi guardai nello specchietto della macchina. Capelli arruffati, vestiti stropicciati a causa della poca delicatezza con cui li avevo buttati a terra, spogliandomi, e faccia rossastra.
“Dettagli.” Esclamai non curante.
“Grandioso, allora andiamo dal fotografo!” Urlò Louis.
Oh sì, veramente grandioso. 






Styles's Wife Corner

Dovevo aggiornare ieri, ma l'avevo dimenticato, però mentre parlavo con la Marie Julie che qui su EFP è __MariMalfoy me ne sono ricordata, e quindi eccomi qui ùù 
Mi è piaciuto parecchio scrivere questo capitolo e ringrazio le persone che già la stanno seguendo. 
Il mio ragionamento per il soprannome Cullen è stato più o meno questo: "Edward è il secondo nome di Harry, però se Louis lo chiama Edward non fa ridere." Perciò ho pensato ad Edward Cullen, e quindi ho scritto Cullen. 
No, non smetterò mai di farmi le canne :'D
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, recensite, vi voglio in molte più di 6 stavolta :'D
Peace, Love and Larry Stylnson. 

   
 
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