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Autore: KayeJ    28/11/2011    2 recensioni
Luci. Corpi che ballano. E se Lavi e Kanda si incontrassero?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Rabi/Kanda
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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 Di nuovo nel corridoio –di nuovo solo- e sempre per colpa di quell’idiota di Lavi.
Incedeva con passo veloce verso la propria stanza, Mugen ancora stretta in una mano.
Perché gli occhi aperti? Ah, Kanda! Non crederai che le stesse regole possano valere una seconda volta con lui? Sei così convinto del tuo mondo… cosa penserai quando cambierà tutto?
Entrò con passo deciso nella sua stanza, sbattendo rumorosamente la porta alle proprie spalle.

"And time passes away,
passes on you."

 
 
Pioveva. Una pioggia battente che continua da più di una settimana: gli angeli piangevano e bagnavano di lacrime la terra. Lavi si chiese in quale delle sue quarantanove identità avesse sentito quella frase. Ricordava il volto gentile di una vecchietta mentre gli dava un morbido panino, Bookman che poco distante trascriveva accuratamente le informazioni su un taccuino. E da sfondo sempre lei -la guerra- con le sue alte nubi grigiastre a macchiare il cielo, e il suo caratteristico odore macabro di morte. Cose che un bambino non vorrebbe mai vedere. Cose che un bambino non dovrebbe mai vedere. E invece sono state il tuo pane quotidiano per tanti anni, trascinato da un luogo all’altro, imparando a considerare quella moltitudine vivace come numeri: “Oggi è morto il numero 334.” che cosa triste Lavi…perché ti neghi allora anche dei semplici piacevoli ricordi?  
L’acqua assomiglia troppo a Kanda –ai capelli di Kanda. Quella chioma liscia e fuggevole che ti è stato concesso di apprezzare una volta sola. Oh, non stringere i pugni Lavi, in fondo è solo colpa tua.
Non hai chiuso gli occhi.
 
E vorresti chiudere gli occhi ora, Yuu? Ma Lavi non è lì. Non ti sta baciando, non ti sta toccando. La tua pelle non è a contatto con la tua. Non puoi, Kanda.
 
A volte, sentire il rumore della pioggia, in una stanza vuota è tranquillizzante, ma a volte –quante volte, vero, Lavi?- è solo straziante.
Ogni goccia è quel volto, quell’odore, quella voce. E ti struggi –vero, Lavi?-  perché non puoi averlo, lì. Ora. Quindi perché non l’hai preso, quel giorno? Perché non hai chiuso gli occhi Lavi? Oh, quanto mi odi ora, ma in fondo, io non sono altro che un sussurro nella tua testa.
Io sono te. Oh, sì, guardati pure attorno, ma non lo troverai qui, non vedrai fra tutto questo sapere, apparire la conoscenza che più brami. Yuu Kanda non è in un libro. Puoi forse intrappolare l’acqua in un libro? Travolge tutto, avvolge tutto. Impregna tutto di sé, e poi evapora, sfugge fra le dita come fumo.  
Strinse i pugni, l’acqua era anche troppo scivolosa per lui.
 
L’odore di fumo che proveniva dall’accampamento era facilmente associabile al fuoco. Non degnò nemmeno di uno sguardo il Finder che si trovava vicino al falò. Ma nell’umidità della sera, si tolse la giacca, lasciando prendere aria alla pelle. Aveva sentito dire che da qualche parte, il fumo era considerato come purificatore. Sentiva il sudore della battaglia, l’acre odore di sangue, che ancora lo avvolgeva. Poteva sentirlo condensarsi addosso come piccole gocce d’acqua, e penetrare attraverso i pori della pelle. Il contatto della pelle nuda, con la fredda terra, gli portò alla mente un’altra sensazione –la luce che filtra attraverso una macchia rossa davanti ai tuoi occhi, e nonostante siano chiusi, puoi vedere tutto. E ciò che più vuoi: quell’occhio smeraldino, quelle labbra piene e appena increspate in un sorriso. Ma il problema è proprio lì: lui ti sta guardando-  decisamente ben più piacevole. E il calore del fuoco, assieme al fumo che fuoriesce pigramente in fili sfiorandolo, gli ricordò due mani gentili. “Quell’idiota!”- pensò.
Un: “Che. ” infastidito –è tutto ciò che ti concedi però. Non puoi averlo lì. Ora. Non puoi affondare le tue mani nei suoi folti capelli fulvi. Non puoi stringere il tuo corpo al suo, sentire le vostre forme modellarsi le une sulle altre. Non puoi nemmeno permetterti di assaporare quella pelle: non ne sai ancora il sapore. Oh, Kanda…non mi odiare ora, ma è ciò che pensi tu, non io. Sai bene come sarebbe potuta andare, ma tu sei bianco o nero. Non hai sfumature, non puoi avere ciò che non è netto. E Lavi invece…lui è come il fumo, come la fiamma. Sfuggente e impalpabile, e se ci si avvicina acceca e brucia, eppure non fai altro che desiderarlo.
 
Sapere che Kanda era in missione non era una novità: erano Esorcisti, sempre e comunque.
 
Sapere che Lavi era da qualche parte nell’Archivio non era una novità: era un Bookman, sempre e comunque.
 
Sentire per entrambi, di essere uno lontano dall’altro non era una novità. Ma provare le stesse sensazioni, quella sì.
 
Lo sguardo di Lavi cadde sull’ultima riga della pagina: “Even in the mist of war, I feel you”.
Lavi chiuse di scatto il libro.
 
 
                                                        




Notes:
Dunque, la prima cosa da fare è scusarmi per il ritardo (ad alcuni di voi, carissimi lettori, ho detto che probabilmente entro sabato avrei pubblicato qualcosa, ma così non è stato.)
La seconda cosa da fare è assolutamente ringraziarvi per le fantastiche recensioni ricevute, così come per i consigli e il sostegno. Mi date un sacco di idee con ciò che scrivete, e quindi è anche un po' vostra questa FF. A presto!
  
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