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Autore: Animanera    29/11/2011    0 recensioni
Un ragazzo dotato di poteri fuori dal comune, vive la sua vita fuori dagli schemi, senza danneggiare ne il bene ne il male. Qualcosa però sta per cambiare la sua vita
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Quella sera Francis tornò a cacciare, ma questa volta, nel centro città. Salì in cima al campanile di Piazza Duomo, guardò la città illuminata dall'alto: certo che Pistoia era bella di notte. I suoi occhi luccicarono come quelli di un gatto illuminati dal faro di una macchina: quando voleva, il ragazzo poteva attivare la sua vista speciale, che percepiva le immagini come i cannocchiali a vista termica, solo che i suoi occhi no percepivano il calore, ma qualcos'altro, qualcosa che nemmeno lui sapeva spiegarsi. Alcune persone le vedeva di rosso, altre di blu, altre ancora di verde, ma i demoni li percepiva in nero. Si guardò intorno e vide: una persona stava camminando da sola per la piazza vicino al Duomo. Il ragazzo vide questa figura nera muoversi avanti e indietro, come se fosse in attesa di qualcosa, o di qualcuno. Ma a Francis non interessava: voleva solo mangiare. Si leccò i baffi pensando al pasto che lo stava attendendo. Saltò in direzione della preda, scendendo in picchiata come un'aquila fa per catturare la sua preda. Mentre era in aria, si ricoprì del liquido densissimo e filamentoso rosso scuro e nero che, una volta condensato lasciò il posto a quella che sembrava un armatura, dello stesso colore del liquido, ben aderente ai lineamenti fisici del ragazzo. I piedi invece avevano assunto la forma delle zampe di un'aquila: erano composti da tre dita che terminavano con aguzzi artigli durissimi, persino più resistenti del diamante. Mancavano solo pochi metri di distanza tra la perda e il predatore, quando....

 

Poco prima, non tanto distante da piazza Duomo”

-Angel, abbiamo visto un demone aggirarsi dalle parti del centro di Pistoia: abbiamo ragion di credere che sia una figura abbastanza alta nell'Ordalia. Vai a controllare e prendigli i ricordi.- ordinò un uomo in tuta mimetica. Sulla giacca aveva tante di quelle medaglie al valore, che ormai neanche lui sapeva cosa significassero.

-Certo signore!- rispose la ragazza.

-Con te verrà il Peaceteam. Buona fortuna.- disse infine e salutò la ragazza portandosi la mano alla fronte e unendo sonoramente i tacchi degli anfibi. La ragazza fece altrettanto. Poi ricoprì il suo corpo di un'armatura celeste e bianca, che le aderiva ai lineamenti del suo corpo ben proporzionato. La ragazza fece un cenno con il capo facendo capire al plotone alle sue spalle che era giunta l'ora di iniziare la missione. I cinque si misero il casco bianco e si allinearono.

-bene, ci divideremo in due squadre da tre: Luca, Andrea, Pier: voi ispezionerete la parte destra del centro città- ordinò la ragazza indicando i primi tre uomini a destra.

-Voi due verrete con me ed ispezioneremo la parte sinistra.- finì di impartire gli ultimi ordini. Il team si divise e iniziarono le ricerche. Dopo poco tempo Angel e il suo gruppo trovarono il loro bersaglio: era un demone che aveva assunto delle sembianze umane per nascondersi.

-Eccolo là.- bisbigliò la ragazza appena vide il demone e indicò un uomo in nero che si aggirava per il Duomo.

-Sei sicura?- chiese sottovoce l'uomo alla destra di lei.

-Certo! Io riesco a vedere anche i demoni camuffati, a differenza dei normali Deadeyes! Te ne sei dimenticato?- Rispose Angel scocciata da quel intervento.

-Ok, scusami.- si scusò l'uomo abbassando il capo.

-Non ti preoccupare, è che... è molto importante questa missione e sono un po' nervosa: non voglio fallire.- disse Angel. -Seguiamolo- ordinò la ragazza con l'armatura celeste facendo un segno con la mano destra. Lo seguirono quatti quatti, finché l'uomo non svoltò in un angolo. I tre si nascosero e osservarono il bersaglio in attesa di qualche sua mossa inaspettata.

-Chiama gli altri, Tobias.- impose la ragazza a quel uomo che poco fa era alla sua sinistra e che ora si stava nascondendo dietro un suv rosso. L'uomo fece cenno di sì con il capo e, peremette un pulzantino sul casco.

-Luca ha detto che saranno qui tra cinque minuti.- rispose Tobias.

Troppo tempo, così ci sfuggirà...” pensò Angel; -Io vado.- annunciò al gruppo, avvicinandosi silenziosamente e lentamente al demone. Una volta vicino, gli poggiò la mano destra sulla schiena, dicendo -Ciao ciao!-. Il demone non fece in tempo a voltarsi che esplose andando in mille pezzi.

-Missione compiu....- le parole le si spezzarono in bocca: qualcosa aveva penetrato la sua armatura.

Non può essere, com'è possibile... siamo incappiati in una trappola?” pensò la ragazza mentre quella cosa dura e maledettamente fredda le attraversava entrambe le scapole. Niente e nessuno, fino a quel momento, era riuscito a penetrare nella sua armatura. I suoi pensieri andarono ad un generale o, peggio, ad uno dei cinque signori dell'Ordalia. Dalle ferite zampillò del sangue che colorò l'armatura di Angel di rosso. Poco dopo la ragazza cadde a terra in una pozza cremisi e, mentre cadeva, ciò che l'aveva perforato le scapole uscì dal suo corpo. La ragazza gemette. I suoi compagni rimasero immobili davanti a quella scena, pietrificati dalla paura.

 

Francis guardava quella creatura che aveva appena abbattuto, gemere dal dolore. Era accecato dalla rabbia e dai continui morsi della fame. Coma aveva osato distruggergli la cena in quella maniera? Se lo domandava, ma non si dava risposta.

-Alzati!- le disse Francis, con tono autoritario. Quella creatura, che fino a poco fa era celeste, si alzò lentamente, facendo forza sulla braccia, che dopo poco cedettero.

-ALZATI!- gridò il ragazzo prendendola per il colle e attaccandola su un muro vicino. Angel si sentì mancare l'aria, non riusciva a respirare. Francis la lasciò e trasformò un suo braccio in una lama a forma di mezza luna. Angel guardò la lama luccicare alla debole luce di un lampione lontano.

-Perché hai ucciso quel demone?- chiese improvvisamente il ragazzo che abbassò lo sguardo a terra.

-Cosa?- rispose la ragazza stupendosi di quella domanda.

-Te lo richiedo: perché hai ucciso quel demone?-

-Ma... chi sei?, e perché questa domanda?- la ragazza stava osservando bene la creatura che poco prima l'aveva buttata per terra: aveva la sua stessa armatura, o pareva a lei? Per quel che ne sapeva, lei era l'unica in grado di formare quell'armatura! Com'era possibile che anche questo tizio che aveva davanti ci riusciva? Be', una cosa l'aveva capita: era un ragazzo.

-Rispondi alla domanda!- Francis stava iniziando a perdere quel briciolo di pazienza che gli era rimasta.

-Ok, ok, stiamo calmi.... Io l'ho ucciso perché era cattivo, aveva ucciso tante persone innocenti e mi sembrava giusto levare dalla circolazione un potenziale assassino, no?- Angel cercò di calmare il ragazzo, tenendo sempre sott'occhio la lama. Ecco un'altra cosa strana la lama: come faceva a crearla come faceva lei?

Francis riguardò quella creatura celeste e si accorse che era una ragazza: si intuiva dalla voce e dal corpo. Sgranò gli occhi e, improvvisamente, portò il braccio in forma norma e si inginocchiò.

-Scusa se ti ho ficcato gli artigli nella schiena e scusami se ti ho attaccata al muro!- si scusò il ragazzo.

Angel rimase stupita ancor di più da quella reazione: certo era strano.

-Non avevo capito che eri una ragazza, perdonami!- continuò Francis. -Ma, vedi, è da una settimana che non mangio, e tu mi hai appena distrutto la cena, cerca di capire-

-Cosa?- gridò Angel sentendo quelle parole -Tu... tu... mangi demoni?-

-Certo! Se non li mangio muoio! Il cibo normale non mi da l'energia e le sostanze nutritive necessarie a vivere!- Francis si alzò.

Angel rimase in silenzio per un po': no poteva credere a quello che aveva appena udito.

-Ma tu, chi sei?- chiese Angel


 

  
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