Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: GallagherBlack    01/12/2011    6 recensioni
Provate ad immaginare, solo per un istante, come sia essere catapultati, in meno di due ore, dalla persona che odiate di più al mondo, per un tempo indeterminato, perché i tuoi genitori devono fare “un viaggio di lavoro, e non possono portarti con loro”.
Immaginate poi, di scoprire questo inquietante e orribile fatto, solo il giorno prima della partenza, con viaggio già prenotato, e con l'altra persona già avvisata del tuo arrivo. Tu non puoi fare altro che stare zitta per qualche secondo, prima di scoppiare in una marea di ragioni (validissime, tengo a sottolineare) sul perché non ci sia più ragione di vivere, e che i tuoi genitori avrebbero fatto prima a puntarti addosso a turno la bacchetta, lanciandoti maledizioni a caso e portandoti ad una morte lenta e dolorosa, che di sicuro -sostenni irritata- sarebbe stato molto, ma molto meglio.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Rose/Scorpius
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

Ogni mattina, ho la strana abitudine di fare un elenco dei motivi per cui possa valere la pena di aprire gli occhi, alzarmi e affrontare la giornata.

Ci sono volte in cui mi alzo davanti alla prospettiva di poter ascoltare una canzone che adoro. Altre in cui mi sforzo di non rimanere dentro al mio caldo letto semplicemente per poter continuare un libro. Altre ancora dove decido di alzarmi solo perché già so che sarà una giornata tranquilla.

Ora, provate ad immaginare cosa io abbia fatto la prima mattinata dai Malfoy, svegliandomi in quel letto che anche solo la metà bastava.

 

Beh, vi posso dire solo, che se avete pensato “non ti sei alzata, non ne avevi alcun motivo!” avete decisamente, ma decisamente sbagliato.

Perché la prima mattina dai Malfoy, fu forse una di quelle, in cui ebbi una delle motivazioni più valide per aprire gli occhi, uscire dal letto ed affrontare la giornata.

 

_______________________________________________

 

Salutai papà con una stretta al cuore, e quando lo vidi smaterializzarsi, mi sentii come abbandonata. Era andato via. Mi aveva davvero lasciato dai Malfoy.
Mi chiesi se si era smaterializzato direttamente da un fioraio, per comprare i fiori adatti alla mia tomba.

Feci una smorfia, e spostai lentamente lo sguardo verso Malfoy. Per qualche secondo ci scambiammo un'occhiata (la sua era tesa, la mia diffidente) e feci per prendere il mio baule. Non feci in tempo ad afferrarne l'estremità, che la voce dell'uomo mi fermò.

-Aspetta, non devi.- fece, dopo essersi schiarito la voce. Per qualche secondo, credetti che si sarebbe fatto avanti e avrebbe preso il baule lui, ma poi lo vidi voltarsi verso la casa ed urlare a pieni polmoni – CRUP!-. Subito si sentì un forte colpo al portone, che si aprì. Ne uscì un essere basso e vestito di stracci. Dovetti squadrarlo per qualche secondo, prima di rendermi conto che quello era un elfo domestico.

Subito sentii la rabbia salire. Non appena l'elfo si avvicinò, fece un profondo inchino a Malfoy, e poi si voltò verso me. Mi accennò un sorriso, non molto convinto. In tutta risposta io aggrottai la fronte.

L'elfo si avvicinò immediatamente al baule, come se già sapesse cosa fare ed iniziò a spingerlo, con gemiti di fatica. Io mi avvicinai brusca e afferrai il baule, prima che questo potesse spostarsi anche solo di mezzo metro.

-So fare da sola, eh.- feci, guardando torva l'uomo davanti a me. Lui aveva un'espressione confusa. -Non lo capisco, davvero non lo capisco.- iniziai a borbottare irata. - Gli elfi dovrebbero avere dei maledetti diritti.-. E mi avviai al gran portone, fermandomi a scatti per il peso del baule.

Da dietro di me, sentii Malfoy borbottare qualcosa come -Tutta sua madre.-. E si incamminò anche lui verso l'entrata. Ordinò all'elfo di tornare in casa, e questo obbedì, superandomi di corsa, e rientrando velocemente.

Ripensai a ciò che era accaduto poco prima, quando mi ero accidentalmente scordata che Malfoy leggeva la mente, e con una certa soddisfazione, intuii che quello non era stato affatto un buon inizio. Ero quasi contenta, a dire il vero. Non ero certo lì per fare amicizia, con qualcuno, specialmente se quel qualcuno rappresentava un potenziale secondo classificato, tra la gente che suscitava in me più rancore, subito dopo suo figlio.

E ora che ci pensavo, non mi importava neanche se quell'uomo capisse cosa pensavo di lui attraverso i miei pensieri, perché così avrei potuto evitare di sprecare la mia preziosa voce solo per dire cose che, a mio avviso, erano solo da intuire.

Solo che, non avevo comunque nessuna intenzione di fare in modo che uno sconosciuto che già odiavo, entrasse nella mia testa e sapesse cose di me, che neanche la mai migliore amica sapeva. Era una cosa scorretta, dannazione!
Mi ripromisi di trovare una soluzione a questa grana.

-Beh, non entri? - chiese Malfoy, da dietro.

-Sai, esiste una cosa chiamata pressione, non so se tu sappia cosa sia- iniziai, irritata. -Ecco, non mettermene, eh?- lo rimbeaccai poi, deglutendo.

Feci un profondo respiro ed entrai dal portone, che di aprì con un cigolio.

Elencare tutti i commenti sarcastici che mi si accumularo nella testa in quel preciso istante, quando varcai la soglia di villa Malfoy, uno più spietato dell'altro, sarebbe a dir poco impossibile. Posso solo ammettere, che tra tutte le cattiverie che avrebbero potuto uscirmi di bocca, nel vedere l'arredamento di quella casa, mi uscì solo uno stupido, insignificante e insensato -Oh.-

Quella casa era enorme. Non l'avrei mai difinita una casa, in realtà. Ma neanche una villa. Era il luogo più grande che io avessi mai visto.
Insomma, da me si stava bene, era un luogo accogliente, ma era risaputo che i Weasley non nuotavano nell'oro, in fin dei conti.

Quel luogo rappresentava tutta la ricchezza che invece i Malfoy possedevano. Non feci altro che stringere i denti, e cercai di infilarci anche la lingua in mezzo, per evitare commenti. Invece, dopo essermi guardata per un tempo sufficentemente lungo intorno, chiesi a Malfoy dov'era la mia stanza, e mi ci condusse senza dire una parola, oltre a "Lì" e "non rompere nulla".

 

_______________________________________________

 

Verso l'ora di cena, riuscii finalmente a sistemare le mie cose in quella che sarebbe stata la mia stanza per il resto dell'estate come minimo, che però parve ancora ampiamente vuota.
Avevo passato lì dentro tutto il pomeriggio, dopo che Malfoy mi ci aveva portata, ma ancora non avevo visto tutto.

Dopo aver passato un sufficiente periodo a guardarmi intorno, e continuando a sostenere fra me e me quanto camera mia a casa fosse molto meglio di quella, mi decisi finalmente ad uscire di lì, per poter prendere un bicchiere d'acqua... subito dopo aver trovato la cucina.
Ma non feci intempo a chiudere la porta, che un rumore alle mie spalle mi fece trasalire.

- E così abbiamo davvero la Weasley in casa.- fece una voce, dopo pochi secondi di silenzio. Chiusi gli occhi, e strinsi i denti, come facevo sempre, quando mi sentivo irritata fino alla nausea. - Davvero non capisco come mio padre abbia potuto anche solo avere l'idea di tenerti qui. Se fosse per me, saresti per strada a fare l'elemosina per qualche spicciolo.- concluse, con un tono tra l'ironico e lo spietato.

Con un ringhio mi girai. Scorpius Malfoy era di fronte a me, un'espressione che mescolava lo sprezzante e il divertito facendolo sembrare ancora di più un cretino.

Era un ragazzo poco più alto di me, con un fisico leggermente palestrato, quel tanto che bastava a far perdere ad ogni singola ragazza del mio anno (esclusa me, ovviamente) la testa in meno di due secondi. Io lo trovavo semplicemente un esaltato. Aveva i capelli biondi, come il padre, ma leggermente più lunghi e decisamente più spettinati. Ed era molto meno stempiato di lui. Gli occhi erano di un azzurro chiarissimo, unica cosa che non disprezzavo del tutto di quell'essere. Mentre ciò che mi infastidiva in assoluto più di tutto, era la bocca, e più precisamente, il ghigno che formava ogni volta gli passassi davanti. Era una cosa a dir poco snervante. E trovarmelo lì, di fronte a me, a ghignare come un idiota, mi fece venire il voltastomaco.

Per un piccolo istante, ebbi la tentazione di tirargli un pugno in faccia, o nello stomaco. Invece, feci solo un profondo respiro e lo guardai con un'espressione di puro disprezzo.

-Alla larga, Malfoy.- gli ringhiai contro. Feci per voltarmi, quando decisi di aggiungere qualcosa. Così, mi decisi a dire: - Sappi che non avrei messo neanche la punta dell'unghia del piede qui dentro, se fosse stato per me. E sappi anche che l'idea di vivere sotto il tuo stesso tetto non mi disgusta.-e mi godetti per qualche secondo la sua espressione stupita. -Mi fa direttamente venire voglia di vomitare l'anima.- conclusi con un ghigno. E mentre quell'idiota mi seguiva con uno sguardo torvo nemmeno lontanamente paragonabile al mio, mi diressi verso la parte destra del corridoio, nella speranza di trovare la cucina.

Il rapporto con Malfoy era così: lui mi provocava, io lo umiliavo. Ogni volta finiva allo stesso modo. Beh, non tutte, ma la maggior parte sì. Non capivo perché continuasse ad irritarmi così tanto. C'erano davvero tanti, tanti ragazzi di Serpeverde con cui discutevo spesso, ma con lui era diverso. Probabilmente era puro odio.

 

________________________________________________

 

La cena fu svolta in un silenzio quasi imbarazzante, tra occhiatacce tra me e Scorpius, mentre il padre pareva direttamente assente. L'unico momento in cui si sentì un rumore provenire dal tavolo, fu quando Scorpius decise che sarebbe stato divertente farmi esplodere la minestra davanti.

Per lui fu un gesto quasi naturale, che lo fece ridere di cuore.

Per me significò guerra.

 

Appena finita la cena, tornai in camera mia, intenta a stare sola.
Passai una buona ora a pensare. Ma fu quando ritrovai il mio zaino contenente degli scherzi ancora utilizzabili del negozio di zio George, che mi convinsi ad agire. Nessuno faceva esplodere della minestra sulla mia maglia delle Sorelle Stravagarie e la passava liscia.
Così, iniziai a frugare fra ogni genere di scherzo.
E quando mi trovai davanti una "pittura" che non solo si asciugava immediatamente, ma non andava via prima di tre o quattro settimane ( "o anche di più, va di pelle in pelle!" mi aveva detto lo zio, "a meno che tu non abbia l'antidoto, ma solo io lo conosco" aveva continuato, con orgoglio.) capii esattamente cosa dovevo fare.

Aspettai parecchie ore, prima di uscire dalla mia stanza, per essere sicura di essere l'unica sveglia. Mi avviai, senza far rumore, verso la porta da cui quello stesso giorno avevo visto uscire Scorpius. La aprii piano e con grande cautela. Guardandomi intorno,feci delle smorfie di disgusto nel vedere tutto quell'argento e verde appeso alle pareti.

Mi aspettava un gran lavoro.

______________________________________

 

 

La mattina dopo, fui svegliata dal suono più dolce e soave che potessi aspettarmi. Il sole splendeva attraverso le finestre, gli uccellini cantavano sereni al di là del vetro, e le grida di Scorpius Malfoy rieccheggiavano in tutta la casa.
Con un sorriso a dir poco soddisfatto mi alzai senza idugiare dal letto, mi avviai verso la porta ignirando ogni sbadiglio facessi, e la aprii leggermente per sentire ciò che diceva.

Riuscii a riconoscere qualcosa come “GUARDA LA MIA CAMERA!” oppure “I MIEI CAPELLI!” e anche “COSA DIAVOLO HO ADDOSSO?!??!?!”

Queste urla mi ripagarono di ogni minimo sforzo, impiegato quella notte, anche a costo di non dormire. L'ultima cosa che riuscii ad intravedere avvicinandomi di soppiatto alla camera della mia vittima, fu un rosso e dorato Scorpius Malfoy, tinto in ogni centimetro di pelle disponibile (a parte i punti più personali, ovviamente, ma solo perché mi sarei traumatizzata a vita) a metà di un rosso vivo, e nell'altra ricoperto da un bellissimo oro, perfino brillantinato e con un gran leone sul petto; che si guardava intorno, mentre i suoi occhi pieni d'orrore percorrevano uno dopo l'altro, tutti gli stemmi e stendardi di Grifondoro, che in segreto avevo conservato in attesa di un momento molto simile a quello, e che non si sarebbero staccati prima di qualche settimana.


 
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: GallagherBlack