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Autore: sonyx1992    02/12/2011    1 recensioni
Dal capitolo 12:"I sogni sono come i bicchieri: si rompono facilmente.
Vengono chiusi in una scatola su cui viene scritto “fragile” come ammonimento, per ricordarci di quanto sia facile perderli.
Tu prendi la scatola tra le mani, stai attenta ad ogni passo, stai attenta alla stretta sul contenitore, lo appoggi al petto, giusto sotto al mento, per poter cogliere le trappole sul cammino.
Ma stai attenta!
Anche quando mancano pochi gradini i pericoli sono lì, in agguato, nascosti dietro l'angolo, celato dentro due bambini che giocano sulle scale.
Ti incontrano, vi scontrate, cadete; e cadono i sogni.
E quella scatola con la scritta “fragile” ti dimostra la sua fragilità lasciando che i tuoi sogni si frantumino.
GAME OVER.
I tuoi sogni sono distrutti, non vedi? Sono lì, a terra, spezzati in miliardi di pezzi, ormai inutili se non per ferire e tagliare chi posa un piede sopra di loro.
Ed ora cosa fai?
Ti siedi, li osservi, pensi a come andare avanti.
È inutile piangere sul latte versato e sui sogni infranti.
Ti alzi, ti tiri su con le braccia e ricominci, raccogli la scatola, rimetti insieme i pezzi di vetro e vai avanti; cammini fino alla tua destinazione, poi ti fermi e ti siedi di nuovo, vicino ad un cumulo di neve, e con le mani rosse ed infreddolite, inizi a modellarla, a schiacciarla, a toglierla.
Cosa fai?
“Voglio costruire un pupazzo di neve”, mi rispondi.
Ed io osservo la scatola accanto a te, con dentro i tuoi sogni infranti.
Ci guardo dentro e mi accorgo che tra i cocci di vetro un bicchiere è ancora intero; si, te lo giuro, non lo vedi? È ancora lì, si è salvato!
Sorrido perché i tuoi sogni ci sono ancora, nascosti tra i pezzi di quelli infranti, ma ci sono ancora.
Quindi, ti aiuto a costruire il pupazzo di neve."
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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08- DISTOGLIERE LO SGUARDO E MORDERSI IL LABBRO INFERIORE

 

Mattia”

 

 

Sono davanti al computer con gli occhi che riflettono lo schermo e con le mani bloccate.

Odio questi momenti, questi attimi di paralisi in cui mi incanto davanti al foglio bianco di Word, mentre la sbarra sta in cima alla pagina e lampeggia.

Sono i momenti in cui perdo l'ispirazione, in cui la mia vita subisce una paralisi che immobilizza anche le mie idee.

Amo scrivere. È la cosa che amo di più, credo.

È la passione che mi ha guidato dalla mia adolescenza e che ora mi accompagna nei miei passi.

Ma cosa succede quando il foglio resta bianco e quella sottile sbarretta continua a lampeggiare? Anche la mia vita vivrà una situazione di stallo?

 

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La mia vita è diventata monotona, noiosa; non che prima fosse stata tanto diversa ma un po' più attiva, quello sì; quello è ciò che mi manca adesso.

Sono seduto sul divano di casa mia e sono solo.

La televisione è l'unica che mi fa compagnia e, devo essere sincero, non è che sia il massimo come anti-solitudine; fidatevi, vi consiglio di non affidare il vostro abbandono ai personaggi finti che vivono nei film; in particolar modo, quelli romantici.

I compagni dei film d'amore sono i peggiori, capaci solo di incrementare il vostro dolore, di moltiplicarlo per 100 volte.

Purtroppo per me, il periodo che sto vivendo adesso non solo mi rende solo, ma autolesionista; metaforicamente parlando, almeno: non posso fare a meno di guardare quegli stupidi film d'amore, con i due innamorati che si ritrovano dopo tutte quelle assurde peripezie. Ridicolo!

I titoli di coda mi salvano, interrompendo giusto in tempo la scena del 'bacio finale', tipica del genere romantico; come se un bacio potesse sistemare tutto e promettere un amore eterno ai due protagonisti; ma in che mondo vivono quelli che si inventano certe storie? Non nel mio, questo è certo.

Afferro il telecomando, cercando un altro film d'amore con cui tormentarmi.

Non fraintendetemi, lo sto facendo solo per ricordarmi ciò che sto perdendo e chi mi sto lasciando sfuggire dalle mani.

 

--------------

 

Qualcosa vibra e mi fa sussultare all'improvviso.

Mi metto seduto sul divano e mi guardo in giro, spaesato, non ricordando, in un primo momento, dove mi trovo.

Il mio sguardo cade sullo schermo che sta trasmettendo i soliti film.

Mi devo essere addormentato.

Con la mano, tasto i cuscini alla ricerca del mio cellulare che, imperterrito, continua a vibrare.

Ma chi può essere a quest'ora? Ma poi, che ore sono adesso?

Pronto...”, la mia voce è ancora impastata dal sonno ed uno sbadiglio fa intuire al mio interlocutore che mi sono appena svegliato; o forse no.

La ragazza al telefono inizia a riempirmi di domande, senza lasciare il tempo al mio sbadiglio di concludersi.

La mia bocca si blocca a metà strada mentre il mio cervello collega la voce che sento all'unica ragazza che mi viene in mente con quella vivacità.

Non è possibile...”, penso e lo dico pure al mio telefonino, anche lui incredulo di ciò che sta accadendo.

Forse sto ancora sognando.

 

---------------

 

Potevo aspettarmi di tutto, ma non quello.

Non mi potevo aspettare una chiamata da lui, che aveva avuto addirittura il coraggio di rifiutare una delle mie Winston.

Da lei, però...la mia testa non mi lascia in pace e mi riempe di domande, anzi, si riempe di domande. Perché non mi ha chiamato? Perché non mi ha avvisato di ciò che è successo?

Ti sei svegliata e Federica non mi ha detto niente.

Ho dovuto aspettare che tu stessa mi chiamassi per venire a sapere tutto.

 

----------------

 

Quando arrivo c'è solo lei che mi aspetta.

Appena mi vede entrare mi dice che Federica se n'è andata insieme a Nicola.

Sono ancora confuso ed intontito dalla velocità degli ultimi eventi ma, per fortuna, le mie gambe riescono a muoversi autonomamente e mi avvicino al suo letto.

Lea mi rivolge un grande sorriso quando le sono accanto, come se fossi arrivato al traguardo di una lunga ed interminabile gara.

La guardo ed ancora sono incredulo nel vederla sveglia; non riesco proprio a farmene una ragione.

Mi lascio cadere sullo sgabello, le gambe esauste ed i miei occhi verdi sempre fermi nei suoi azzurri, un poco spenti.

Vorrei chiederle un mucchio di cose, esporle i miei dubbi, liberandomi, così, da tutte la domande che mi riempiono la testa. Lei sa perché Federica non mi ha avvisato? È stata proprio lei a chiederle di chiamarmi? Ha dovuto avvertire anche Nicola?

Quando mi hai messo giù all'improvviso, mi sono preoccupata.”, Lea mi sorride, contenta di vedermi lì, accanto a lei.

Hai ragione, scusami. Non me l'aspettavo. Appena ti ho riconosciuta sono corso qui...”

Per te”, vorrei aggiungere ma mi fermo, perché so che, in realtà, vorrei dirle “Per lei”. Per Federica.

Lei sembra intuire qualcosa, forse dal mio sguardo che si allontana dal suo o dal mio vizio di mordermi il labbro inferiore quando sono nervoso.

Cerca di nuovo il mio sguardo e quando lo ritrova mi interroga silenziosa, inarcando le sopracciglia.

Penso che anche lei tituba nel farmi certe domande e che, quindi, si trattiene.

Quindi...?”, cambia discorso lei, tornando a fissarmi con il suo sorriso.

Mi chiede di rispondere alla valanga di domande che mi ha rivolto appena ho risposto al telefono: “Com'è andato il nostro piano?”, mi domanda di nuovo, ansiosa di una risposta; mi spiega che non si ricorda di quello che è successo la notte di Natale ma che, all'improvviso, ha avuto un flash e si è ricordata che, quella sera, voleva venire da me e da Federica per rovinarci la serata; per questo mi ha chiamato.

Un senso di sconforto mi assale alle sue parole e mi costringe a distogliere di nuovo lo sguardo e a mordermi di nuovo il labbro inferiore; odio questo vizio.

Penso che un po' è colpa mia e di Federica se Lea ha avuto l'incidente; chissà se ha rivelato anche alla sua migliore amica l'intenzione di farci uno scherzo quella sera, portandola a rischiare la vita.

Torno a guardarla negli occhi per chiederglielo ma il suo sorriso mi fa intuire che non ha raccontato niente a Federica; del resto, lei la conosce meglio di me.

Allora?”, è impaziente di avere una risposta alla sua domanda, che ancora non le ho dato; forse, solo perché sto scegliendo tra la possibilità di mentirle o tra quella di dirle la verità.

Lei non è come Federica, lei può sopportarla la realtà.

Abbiamo fallito”, le rispondo, per poi correggermi subito: “Ho fallito”.

 

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Solo ora mi viene da chiedermi perché non ti ho guardata bene quando sono entrato; forse, avrei dovuto cogliere le tue emozioni, le tue sensazioni in quel momento; o, come minimo, domandarmi perché fossi così tranquilla nonostante quello che ti è successo. Possibile che tu non ti sia accorta di niente? Ancora non te l'hanno detto?

Del resto, da sola non te ne puoi accorgere: a fatica, per via dell'anestesia, riesci a muovere la testa e le braccia, quindi, come puoi renderti conto che la tua vita non tornerà mai più quella di prima?

 

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Qualcosa non va?”

Torno a guardarla, mentre lei cerca, invano, di leggermi il pensiero.

Fortuna che non è mai stata brava ad indovinare le preoccupazioni degli altri.

Tranquillo, Mattia: ci penserò io; creerò un piano ancora più perfetto di quello precedente!”

Crede che stia pensando ancora al nostro progetto fallito.

No, Lea, non ti devi più preoccupare di questa cosa.”

Lei mi guarda dubbiosa, inarcando di nuovo le sopracciglia, come se si sforzasse di leggermi nella mente; poi, sembra arrendersi ed acconsente silenziosa alla mia richiesta.

Alza lo sguardo, puntando il soffitto bianco e neutro dell'ospedale, per poi voltare la testa dall'altra parte, dove la macchinetta dai 'bip' ridondanti continua il suo lavoro.

Resto silenzioso accanto a lei, aspettando paziente che torni a fissarmi; ho bisogno di un suo sguardo e del suo sorriso vivace; ed, in silenzio, prego anche perché mi dia una piccola dose del suo coraggio.

Quando torna con la testa rivolta verso di me, però, né il suo sorriso, né la sua vivacità ci sono; sono scomparsi e temo che non ci sia più neanche il suo coraggio.

Mi guarda e mi lancia domande silenziose che mi feriscono come vere e proprie frecce: i suoi occhi scrutano nei miei e, per la prima volta, temo che abbia imparato a leggere nel pensiero.

Come sono? Sto bene?”

Non posso evitarlo: alle sue domande sono costretto di nuovo a distogliere lo sguardo e a mordermi il labbro inferiore.

 

---------------

 

Alla fine anche tu ti sei resa conto che non tutto è tornato come prima: qualcosa manca. Ho cercato di far finta di niente ed ancora adesso ti mentirò, perché sono troppo codardo per essere sincero e per riuscire a sopportare la tua nuova realtà.

Forse Federica e Nicola sono fuggiti anche loro per questo motivo, perché hanno avuto paura della tua reazione.

È meglio che me ne vada anch'io, allora?

Scusa se ti dico che voglio rimanere; non ho la forza di alzarmi da questo sgabello e di uscire da questa stanza, dove la mia vita mi aspetta per mettere in chiaro le cose con Federica.

Dovrò sforzarmi per mentirti, evitando di distogliere lo sguardo dal tuo e di mordermi il labbro inferiore.

Torno a guardarti e rispondo alla tua domanda, obbligando le mie labbra a tendersi in un sorriso che spero sia abbastanza resistente da non crollare: “Tranquilla, andrà tutto bene”; è un po' banale come risposta, lo so, per nulla chiara a risolverti i tuoi dubbi.

Fingi di tranquillizzarti come ti ho chiesto, forse solo per calmare me.

Poi, sei tu che distogli lo sguardo e ti mordi il labbro inferiore.

Non sono bravo a mentire; a quanto pare, l'unica cosa che so fare è trasmettere agli altri quell'orribile vizio.

 

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Scusate per il ritardo di questo capitolo!
Lo confesso: ho voluto aspettare a pubblicarlo nella speranza che 'il blocco dello scrittore' che mi colpisce TUTTE le volte (insopportabile! -.-) si 'sbloccasse', per così dire....niente da fare.
Ho scritto fino al 10 (compreso, naturalmente) ma ora non riesco più a scrivere un capitolo intero ma solo pezzi frammentari dei capitoli successivi e che non riesco a mettere insieme.
Il caso è disperato!!! Scusate!!!
Purtroppo non so bene quando pubblicherò il IX capitolo!!
Spero che porterete pazienza...^^''
(e che questo capitolo vi sia piaciuto, naturalmente! [anche se ci dovrebbe essere qualche errore...è da un pò che non lo rileggo e 'revisiono', quindi sicuramente ce ne saranno...])
Al prossimo capitolo!! :)
Kisses


 

=Sony=

   
 
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