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Autore: DeAnna     04/12/2011    7 recensioni
Maria Sanchez e Jasper Cullen , una coppia bellissima, una coppia perfetta...una coppia con un orribile segreto.
Maria, disturbata e autolesionista, usa un coltello per spingere Jasper verso un abisso di dolore.
Jasper , innamorato e disorientato, cocciuto e spaventato si lascia trascinare in una spirale di guai.
Carlisle, Esme, Emmett ed Edward fanno di tutto per recuperare il figlio ed il fratello che rischiano di perdere.
Dalla storia, 2° cap:
Maria si fermò davanti a lui e lo osservò con un ghigno infernale dipinto sul viso, prima di calare la lama sul proprio braccio e tagliarsi .
Jasper osservò le minuscole gocce di sangue che uscivano dalla ferita, come piccole perle scarlatte sulla pelle bruna della ragazza , con un misto di orrore e curiosità.
Sentì la nausea serrargli lo stomaco, ma non riuscì a muoversi.
E ancora:, 10° cap:
“Quello è il mio posto”
Una voce cristallina interruppe il suo riposo.
Jasper sollevò lo sguardo, schermando gli occhi con la mano e vide una specie di folletto,magrissima , dai tratti molto delicati. I suoi capelli erano neri corvini, corti e scompigliati * .
“Prego???”
“Questo è il mio posto : io vengo sempre qui, a pranzo o durante le pause.....”
Jasper si alzò.
“ Io sono Mary Alice Brandon, ma puoi chiamarmi Alice” disse lei tendendogli la mano, amichevolmente.
“Io mi chiamo Jasper ”
Nella storia ci sono anche gli altri Cullen: Edward, Emmett, Esme Rose, Bella ... Tutti umani!
Genere: Drammatico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Carlisle Cullen, Jasper Hale, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Buongiorno mondo! Eccomi di nuovo qua per la gioia (almeno spero!!!) di qualcuno, col nuovo capitolo!


Grazie, come sempre, a chi legge la storia,l'ha inserita fra le preferite e/o seguite e, come sempre, ha chi ha recensito anche lo scorso capitolo: Orsacchiotta Potta Potta, Prudence78, Kikka Hale, BringerOfDevil, Frego, Camilla L, Mary Sophia Spurce e Anna 71.


Spero che mi facciate conoscere che ne pensate anche di questo...e, sinceramente, spero vi piaccia.



A presto. Buona domenica!









CAPITOLO 23



Lo Sceriffo Swan sentì il cellulare che vibrava nella tasca del giubbotto d'ordinanza e fece una smorfia di disappunto leggendo il numero sul display.


Era appena entrato in casa, dopo una giornata intera trascorsa al lavoro, e sapeva per esperienza che una chiamata a quell'ora significava, inevitabilmente, una cosa sola: problemi !


Rassegnato si fermò sulla soglia e accostò il cellulare all'orecchio.




Bella sentì suo padre borbottare; capì che era al telefono e stava cercando di non farsi sentire, ma la loro non era una casa grande e, sfortunatamente per lui, la cucina non era affatto distante dalla porta d'ingresso.



Ciao Char....papà....Chi era al telefono? - gli chiese, non appena lui mise piede in cucina – per cena ho preparato bistecche e insalata, spero vada bene....”



Nessuno. Era una telefonata di lavoro. Devo tornare lì, quindi non cenerò a casa stasera, Bells, ma grazie comunque. Dov'è Alice?” rispose Charlie, prendendo una coca dal frigorifero.


Alice è in camera sua e ...papà... so che non era una chiamata di lavoro. Conosco la suoneria delle tue chiamate di lavoro e non era quella. Inoltre ti ho sentito nominare Carlisle e Jasper …..Per favore ...è la famiglia di Edward...se sono nei guai...si....ecco....non pensi che dovrei saperlo? Che dovresti dirmelo?” rispose, cercando di non sembrare troppo ansiosa, anche se, in realtà, era assolutamente certa che il suo cuore avesse come minimo raddoppiato i battiti.


Ma sapeva che se si fosse dimostrate troppo insistente Charlie si sarebbe messo sulla difensiva.



Edward sta bene, davvero.” cercò di tranquillizzarla lui.



Allora perché parlavi della sua famiglia?” insistette la ragazza, sedendosi al tavolo di fronte a suo padre.



Charlie sospirò. “Ok Bells, sei abbastanza grande ormai... È vero, era il padre di Edward al telefono. Pare che...si....in sostanza....abbiano avuto una discussione per quello che è successo stamattina a scuola....E....insomma....si....uno dei ragazzi sia sparito...” borbottò Charlie.



Jasper!” esclamò Bella ed aggiunse immediatamente “Oh, no! Dovremo dirlo ad Alice! Chissà come la prenderà....”



Cosa c'entra Alice?” chiese lo sceriffo, burbero.



Oh, andiamo, papà! Dovremmo essere ciechi, sordi e anche molto stupidi per non esserci accorti che lei tiene a lui!” rispose Bella, senza riuscire a trattenere un sorriso.



Fà quello che vuoi, ma, per favore, state a casa stasera. Io ho promesso a Carlisle di dargli una mano” replicò Charlie.



Lo faremo. Ma....papà....mi farai sapere qualcosa, vero, appena avrai novità?” gli chiese lei.


Charlie annuì e uscì.




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'Puoi venire qui a cena per favore? Ho preparato la bistecca: so che ti piace. Non cercare scuse! Dobbiamo dirlo ad Alice! '


Leggendo il messaggio sul proprio cellulare Rose non si chiese a cosa si riferisse.


Aveva appena parlato con Emmett che le aveva raccontato tutto.


'Jasper ringrazia che non ti trovi io perché stavolta ti torcerei veramente il collo ' pensò.


Mamma! - gridò, invece, mentre faceva le scale – vado a cena da Bella!”


Non fare tardi” le rispose sua madre dalla cucina.


Rose si avvolse intorno al collo una morbida sciarpa rosa di lana ed uscì.



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Che avete stasera, siete strane...” disse Alice, fissando l'amica e la cugina con aria interrogativa.



Bella si schiarì la voce, poi rispose “Papà non è venuto a cena..”



Alice non si era preoccupata dell'assenza dello zio; era già capitato che lavorasse fino a tardi o che andasse a cena con i suoi amici, magari per guardare insieme la partita, ma qualcosa nei visi di Rose e Bella la spaventò.



Per favore continua...” mormorò



È passato da qui, prima...Tu eri di sopra....L'ha chiamato Carlisle... A quanto pare Jasper è sparito” disse Bella, senza riuscire a guardarla negli occhi.



Che significa che è sparito?” chiese Alice, improvvisamente pallida.



Ha litigato con Carlisle....ehmmm...riguardo quello che è successo a scuola. Se solo quell'idiota di Truman non si fosse impicciato!” provò a spiegare Rose, ma Alice la interruppe: “Non m'importa nulla di Fred Truman! Io voglio solo sapere perché il dottor Culle ha chiamato lo zio Charlie!”



Alice,cerca di calmarti – la pregò Bella – Sicuramente Jasper starà solo facendo un giro lì intorno, per calmarsi, ma sai....Non era in casa.....Non è stato un bel periodo per lui....così.....I suoi genitori erano preoccupati ed hanno chiamato papà...”



Alice cominciò a ridere e piangere contemporaneamente.

Io so dov'è!” esclamò, alzandosi.



Dove vuoi andare?” le chiese Rose, vedendo che si infilava il cappotto.



Dove credi che voglia andare? Vado a prenderlo!” rispose Alice, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.



No! Ho promesso a papà che saremo rimaste in casa!” ribatté Bella.



Infatti andrò da sola. Non infrangerai la tua promessa! Voi due mi aspetterete qui!” replicò Alice, decisa.


Rose la trattenne afferrandola per un braccio.

Lasciami venire con te” le disse,ma la piccola scosse il capo “No, voglio andare da sola. Ho il cellulare. Non mi succederà niente. Prometto che vi chiamerò appena l'avrò trovato” le rispose, aprendo la porta ed uscendo.




Abbiamo fatto bene?” chiese Bella all'amica, quando rimasero sole


Non lo so, ma non spettava a noi decidere!” fu la risposta di Rose.




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Fuori era buio, ma c'era la luna piena.


'Per fortuna ho un'ottima memoria' pensò Alice mentre guidava, speditamente, verso il luogo in cui era convinta di trovare Jasper Cullen.



Parcheggiò la macchina e scese.


L'aria sapeva di erba e di...pioggia?


Alice sollevò gli occhi al cielo e vide la luna tonda e luminosa e... 'Oh -pensò, corrugando la fronte – nuvole! Per favore, per favore, per favore fa che non piova, almeno finché non l'avrò trovato! '



Si avviò, cauta, verso la radura.



Sentiva che Jasper era lì, dove avevano passato una splendida mattina solo qualche giorno prima, ma non riusciva a vederlo.



Jasper! Jasper dove sei? Avanti so che sei qui!” gridò



Cosa ti dà tutta questa sicurezza?”


Alice sentì un tuffo al cuore: Era la sua voce! Non si sbagliava! Lui era lì!



Ma...Non lo vedeva.



Io non ti vedo” disse.



Tornatene a casa - rispose lui, seccamente – qui non c'è niente per te!”



Ci sei tu” rispose Alice, semplicemente.


' A questo punto – pensò – mentire è stupido, oltre che inutile!'




Prima che potesse vederlo sentì il suo profumo. Si voltò immediatamente e lo trovò a pochi centimetri dal proprio naso.



La...la ...tua famiglia...è … è preoccupata per te...Loro....loro...hanno chiamato ….mio zio....lo zio....Charlie....” balbettò Alice, ringraziando il Cielo ( o la Fortuna o qualsiasi cosa fosse! ) che nessuno potesse sentire il battito impazzito del suo cuore.



Non m'importa! - rispose lui, sprezzante, poi aggiunse – guarda!”



Aprì ma mano e le mostrò un piccolo coltello a serramanico, chiuso.



Alice spalancò la bocca, scioccata. “Non avrai....Tu non l'hai usato, vero?” gli chiese.



No..io...No” biascicò lui.



Alice avvertì le lacrime bagnarle le guance.

Tirò su col naso, sentendosi tremendamente ridicola e sperando che lui non si accorgesse di nulla.



Vana speranza!




Piangi” disse Jasper. Una constatazione, non una domanda.



No, non piango, vedi? - rispose Alice, sollevando gli occhi al cielo – è la pioggia”



Jasper fece un mezzo sorriso che divenne una buffa smorfia e poi una specie di 'prrr', leggero...


Piangi - insistette – perché?”



Jasper devi tornare a casa! I tuoi genitori saranno preoccupati da morire! E anche Emmett....e Edward....Devi smetterla di comportarti così! Io so che non sei così, che non sei.....Quell'orribile coltello...Io non so, non riesco nemmeno a immaginare come tu possa pensare di averlo con te, dopo tutto quello che è successo, ma... ”



Il fiume di parole con cui Alice cercava di negare la lacrime fu interrotto da un bacio.



Jasper la stava baciando.


E non ci fu più nessuno: famiglia, pioggia, preoccupazioni, chiacchiere, lacrime....niente aveva più importanza!


Esistevano solo loro due, chiusi in un cerchio magico, allacciati stretti l'uno contro l'altro; le mani di Jasper grandi e forti sulla schiena e sulla nuca di Alice, le braccia di lei strette a lui; bocca sulla bocca....


Un bacio dolcissimo e prepotente insieme che li voleva interamente per sé.



Quando si separarono Jasper, senza smettere di stringerla a sé,scostò una ciocca dei capelli di Alice che le si era appiccicata sulla tempia e sussurrò: “Non la smettevi più di parlare - Lei non rispose e lui aggiunse - e di piangere” e fece qualcosa che Alice non si sarebbe mai aspettata. Con la punta della lingua, senza quasi sfiorarla, leccò una delle sue lacrime.



Sei un'idiota, Jasper Cullen! - mormorò lei – e sei fradicio!”


Con una mano gli scostò i ricci bagnati che gli piovevano sugli occhi, mentre teneva l'altra sul suo cuore.


Lo sentiva battere fortissimamente.



La pioggia scendeva ormai fitta e abbondante.



Stavolta fu lui a tacere.



Torniamo a casa” disse lei, prendendolo per mano.





























  
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