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Autore: LUNATICGIRL82    11/12/2011    2 recensioni
Monica, una ragazza di 31 anni, costretta a vendere il suo corpo per pagare un grosso debito lasciatole dai genitori ea avivere una vita che non le appartiene, che odia, un incontro con l amore piu importante della sua vita, forse l aiutera' ad uscire dal tunnel in cui sta per entrare, oppure quest incontro dopo 4 anni peggiorera' solo le cose?
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Monica credeva fermamente in quello che stava facendo che secondo lei aveva un senso, ma cosa avrebbe ottenuto andando da shannon provando a parlargli, e a chiarirsi le idee?Era questo cio che voleva?Questi pensieri la guidarono fino alla casa del batterista, una casa persa in mezzo alle campagne di Hollywood. Arrivo davanti al grande cancello automatico che trovo chiuso, e non sapeva come poter entrare. Se avesse suonato il campanello shan probabilmente lui non l avrebbe fatta entrare e l avrebbe lasciata li fuori ignorandola. In quelle condizioni l uomo era sempre stato una persona imprevedibile, nervosa dalla quale potevi ottenere ben poco se il tuo intento era di andare a parlarci,  anche se in realta’prima l aveva cercata lui, ma dopo quello che era successo chissa se sarebbe stato disponibile ad un chiarimento con Monica. La donna decise di scendere dalla macchina e scavalcare il cancello alto di ferro, certo al buio sarebbe stata una bella impresa, le luci dei lampioni del vialetto non erano accese e forse shan ancora non era rientrato a casa, ma lei conosceva ogni centimetro di quel posto, e con un po di fortuna sarebbe riuscita ad entrare. Si avvicino’ e aggrappandosi fortemente con le sue piccole mani, comincio a salire fino ad  arrivare alla cima, poi scavalco’ e scese giu fino a toccare terra, ce l aveva fatta, anche se per quella bravata si era procurata qualche graffio sulle braccia, e infatti il sangue comincio a uscire fuori dai taglietti. Cammino’ con passo veloce verso la porta della villa di shannon, tenendosi stretta alla sua borsa, quando all improvviso si accorse di un ombra che correva verso di lei.  Era il cane dell uomo, che teneva sempre nel giardino libero di scorazzare quando lui era via, gli faceva da guardia, ma per fortuna l’animale  l aveva riconosciuta, Monica l accarezzo’ per tranquillizzarla, Tammy, cosi si chiamava, una femmina di rottweiler con delle zampone cosi grosse che avrebbe potuto aggredirla e buttarla giu, ma invece decise di seguirla, rimanendole accanto quasi come se avesse voluto proteggerla da qualcuno o  qualcosa . Le due arrivarono fino all arcata principale esterna della casa, tammy si accuccio’ per osservare tutta la scena, e Monica era ormai davanti la porta, le tremavano le mani e il cuore le batteva forte, l ansia la stava divorando, l unica cosa da fare era bussare ed affrontarlo. Suono’ piu volte consecutivamente ma nessuno venne ad aprirle, << shannon non sei ancora tornata a casa…>> pronuncio’ la donna a voce bassa. Sicuramente era in giro a sbronzarsi ancora di piu, a combinare qualche casino in un bar o chissa dove. Si sedette accanto al cane, tenendosi compagnia a vicenda per quasi venti minuti, quando all improvviso si vide in lontananza il cancello aprirsi e una macchina entrare, Monica aspetto’ che l uomo uscisse dalla vettura per poi alzarsi di scatto, ma shannon le passo’ accanto ignorandola. Puzzava di alcol e di donna, di un profumo che non era il suo..
”posso sentire ancora l odore di quella stronza su di te..”, gli disse a bassa voce seguendolo con lo sguardo.
“che sei venuta a fare?”, le  chiese rimanendo girato di spalle.
“non hai neanche le palle per guardarmi negli occhi vero?”un sorrisetto spontaneo  e malizioso le si presento sulla bocca.
Il batterista non le rispose, prese le chiavi ed entro’ dentro provando a chiuderle la porta in faccia, ma monica gli si scaglio’contro, e con le braccia fece forza per aprire la porta del tutto. Quel gesto colse shan alla sprovvista, la donna non gli lascio’ il tempo per reagire e se la ritrovo’ davanti a se, dopo che aveva sbattuto forte la porta chiudendola. I due si ritrovarono l uno di fronte all altra, immobili, le lacrime silenziose di monica scendevano piene di rabbia, l espressione impassibile di shan l aveva ferita dentro, sembrava che niente stesse accadendo. Le lacrime proseguirono la loro devastante corsa, la donna non le asciugo’, ce ne sarebbero state altre, e altre ancora, che prima o poi si sarebbero asciugate da sole, fino a diventare parte di quel viso di pietra.
Shannon era stato fuori per quasi un ora dopo l accaduto a casa di monica, doveva pensare, decidere cosa fare, sperare di poter cambiare per lei, volerci riuscire dannatamente, ma se non ce l aveva fatta in quei mesi che era stato con lei, come poteva essere sicuro che col tempo sarebbe diventato l uomo perfetto che Monica voleva?Una decisione l aveva presa e quello era il momento giusto per dire la verita’


“e’tutto inutile Monica..”, le disse sconfitto abbassando lo sguardo.
“cosa e’ inutile shan?cosa stai cercando di dirmi?”, gli si avvicino’ ancora di piu con quel suo viso serio e triste.
“mio fratello ha ragione, sono solo un perdente, non mi meriti, tu meriti di piu!”, confesso’ tirando su col naso..”siediti Monica dobbiamo parlare, devi sapere cosa sento io dentro, non e’facile per me..”, fu interrotto dalla voce della givane intenta a sedersi sul divano..
“cosi stai gettando la spugna?ti stai arrendendo?e’questo cio che vuoi dirmi?”. L uomo annui con la testa, mai come in quel momento gli mancarono le parole, ma il suo silenzio le aveva fatto capire tutto.
“mi hai presa in giro tutto questo tempo allora, eh shan?perche?perche proprio io?non l hai capito che io sono diversa dalle altre e che non mi merito tutto questo?”.
Si sedette anche il batterista, vicino a lei, ma senza guardarla
“ci ho provato, pensavo potesse essere piu facile avendo  qualcuno accanto che pensi di amare, credevo che potesse essere una cosa automatica non dover piu sentire la necessita di guardare le altre, di poter resistere alle tentazioni, o di evitarle, ed e’stato cosi all inizio, ma poi ho capito che quella persona non ero io, non sono fatto per amare una sola donna per tanto tempo, e mi dispiace che sia tu a doverne soffrire per questo..”
Monica chiuse gli occhi sperando che in quel modo potesse non sentire quelle parole che le stavano trafiggendo il cuore, ma le orecchie ci sentivano benissimo.
”non sai cosa signifca soffrire, non sai e non puoi capire come mi senta io in questo momento, non dire piu niente, finiamola qui..!”. Monica si alzo’ lentamente, shan le prese una mano, non voleva dirle addio in quel modo..
“Aspetta ti prego!”..
“lascia stare, non ti preoccupare se staro’ male per chissa quanto tempo, non ho paura di questo, ma avrei preferito che tu mi avessi strappato il cuore e me lo avessi buttato sotto una macchina, forse avrei patito meno dolore…”.
Shannon poteva sembrare un superficiale, egoista animale, ma non lo era, quelle parole non l avevano lasciato indifferente, ma era ora di lasciarla andare. Senza fare rumore decise di seguirla, di accompagnarla in macchina, le stava dietro come se fosse legato ancora a lei da un filo indistruttibile, quello del loro amore..
“abbiamo fatto le nostre scelte monica, non pensare di essere l unica a soffrirne..”, le sussurro’ all orecchio prima di vederla salire nella sua adorata Jeep color perla. Un ultimo sguardo prima di lasciarsi definitivamente, quello piu dolorso e il piu sincero forse, le lacrime non l avevano mai abbandonata, lui la stava odiando in quel momento, cosa le avrebbe detto ora?Le lacrime non potevano mentire, alzo’gli occhi verso il cielo perche non voleva crederci, sperava che potesse piovere all improvviso per poter mischiare le gocce scese dai suoi  occhi con quelle scese dal cielo. Tutto era finito, tutto faceva parte del passato ormai. Non si sarebbero piu svegliati l uno accanto all altra, non si sarebbero piu coccolati a letto prima di addormentarsi, lui non avrebbe piu sentito il suo profumo nell aria ogni qualvolta avesse varcato la soglia di casa sua, e tutte le cenette romantiche che le aveva preparato?Non era da lui essere cosi diverso da cio che era stato prima. Quella donna l aveva cambiato in parte doveva ammetterlo a se stesso, anche suo fratello se ne era accorto, e non c era da vergognarsene. Quale corpo sarebbe stato accanto al suo nelle notti fredde d inverno, dove l amore che li aveva legati era stato  cosi forte e intenso, come il fuoco, dove la passione li aveva travolti come un uragano di immense emozioni, dove la lontananza che li separava era solo relativa per loro due che viaggiavano sulla stessa frequenza dell anima, perche la distanza fisica non li aveva mai separati, il cuore e la mente erano rimasti sempre vicini. Uno Shannon sconsolato e triste come non mai aveva fatto capolino dentro di se, sconfortato si sedette sullo scalino di casa sua, porto’ le mani sul viso cercando di controllare le lacrime che inesorabili cominciarono a scendere sulle sue guance e nessuna Monica sarebbe piu stata li ad asciugarle via bagnandosi della sua sofferenza.
 
Da allora la vita di Monica era cambiata, la storia con shannon l aveva segnata e  resa una persona diversa, diffidente ed egoista. Nessuno era riuscita a consolarla, neanche gli amici piu cari, si sentiva vuota e inutile, e se l era ripromesso a se stessa, perche se l amore portava una persona a sentirsi in quel modo,  non valeva la pena di essere considerato tale, era troppo anche per lei. Chiudendo la parentesi di quel grande amore, altri problemi entrarono a far parte della sua vita, come i soldi, il lavoro che aveva perso, la famiglia che le aveva voltato le spalle. Qualcuno l aveva “raccolta” nel periodo piu difficile della sua esistenza, portandola a far parte di una grande famiglia, quella donna Stephanie , la sua maitresse la considerava come una delle sue tante figlie, insieme alle altre ragazze che lavoravano per lei. Le trattava bene, non le faceva mancare niente, praticamente vivevano in quella casa che  era sempre piena di uomini  di tutti i tipi e di tutti i generi, ma con una cosa in comune, il denaro, cio che mancava a Monica per sopravvivere, e del quale aveva cominciato ad esserne dipendente, poco le importava se doveva vendere il suo corpo ed essere trattata come un oggetto sessuale per il piacere degli altri, era un circolo vizioso dal quale ormai era praticamente impossibile uscirne. Era il paradiso di cui tutti avevano bisogno..
 

  
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