A very weird meeting.

….

Ero immersa nei miei sogni quando un urlo acuto tuonò nella stanza.

“Buongiorno Cassie!”, Tracy , la figlia maggiore di Carol e Robert,che ospitavano me e Cristina, era una ragazzina piuttosto vivace, aveva 13 anni, tre in meno di noi, ma sembrava già molto matura per la sua età.

“ Buongiorno Tracy, grazie per la sveglia , sempre molto gentile” , ribattei assonnata coprendomi il viso con un lembo del lenzuolo, per coprirmi dalla luce che filtrava dalle tende.

Eravamo a Londra già da tre giorni, e vivevamo in un bellissimo appartamento a Kensington, in una palazzina elegantissima, dove vivevano altre due famiglie. In realtà beh, una sola dato che gli inquilini dell'appartamento accanto al nostro non c'erano mai, e iniziavo a dubitare che fosse abitato.

Guardai l'ora: le 7.30. Ma come? Era sabato, non c'era scuola, decisi di alzarmi comunque e mentre entravo in bagno salutai Cristina che apriva la porta della stanza accanto inciampando in un giocattolo di Emily, la sorella minore di Tracy.

“ Buongiorno anche a te” rispose irritata alla mia risata.

La ignorai mentre spremevo il dentifricio dal tubetto. “ Allora, che facciamo sta mattina? Pensavo che potevamo andare a prendere Sara e Annie a Wandsworth e poi andare fino a Kensington Garden insieme...”

“ Si certo, di' un po, com'è che da quando siamo qui non hai ancora cercato una scusa per andare a cercare quei cosi?”

“ Quei... Cosi... Hanno un nome, e poi, boh non vedo il motivo, non li troverei mai in ogni caso e poi per cosa? Mettermi a strillare chiedendo un autografo? No grazie”

“ Come vuoi” rise prima di uscire dal bagno come una che la sa lunga, “ magari loro troveranno te”

“Sicuramente mi staranno già cercando” commentai ironica. Mi stropicciai velocemente i ricci per farli rimanere meglio e uscii anche io dalla stanza.

Alle 8.30 eravamo pronte per uscire.

Mi ero vestita semplice, un paio di leggins neri, una maglia lunga marroncina e un golfone nero sopra, con i miei amati scarponcini e una sciarpa abbinata alla maglietta.

Anche Cristina era carinissima, ma era ancora in cucina che chiacchierava con Carol. Intanto io iniziai a uscire in strada, decisa a fumarmi una sigaretta . Stavo giusto cercando il pacchetto in borsa sul pianerottolo quando sbattei violentemente contro qualcosa, o qualcuno.

“Ahia, guarda dove vai!”

“Scusami, non volevo stavo guardando il cellulare e non ti ho vista , e comunque anche tu potevi stare più attenta”

“Scusa ma non credevo di incontrare un cavallo sul pianerottolo..” dissi mentre cercavo di raccogliere il contenuto della mia borsa sparso sulla moquette.

“Comunque, piacere, io sono Harry...”

Alzai gli occhi giusto quanto bastava per capire chi avevo davanti.

Non dissi nulla. Avrei sparato sicuramente qualche sciocchezza. Anzi sbarrai gli occhi così tanto che credetti che da un momento all'altro sarebbero balzati fuori dalle orbite.

Probabilmente se ne accorse perchè sorrise e mi porse una mano per rialzarmi.

Non la presi e mi alzai da sola.

La sua voce interruppe i miei pensieri: “ beh.. e tu chi sei?”

“ Cassandra, cioe' , Cassie... Sono qui per una vacanza studio”

“Ah bello, allora ci vedremo spesso, ora devo andare , è stato un piacere”

“Si si... Un piacere”.

Proprio mentre scese le scale Cristina uscì dalla porta di casa .

“ e tu come cazz... Non voglio sapere.”

“Ahaha hai conosciuto i vicini... Dovresti smetterla con la tua timidezza e chiacchierare più spesso con Carol.”