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Autore: Alopix    13/12/2011    1 recensioni
"Era vero. Stavo andando ad Hogwarts" (Anne)
"Il mio più grande desiderio e la mia più grande paura stavano per realizzarsi" (Scorpius)
"Hogwarts, finalmente!" (Rose)
"E se divento un Serpeverde?" (Albus)
Questo era il loro primo giorno: Hogwarts, dopo tante attese e sogni vi erano arrivati. E la stessa Hgwarts li vedrà crescere, cambiare, sfidarsi, unirsi, litigare, piangere, gioire.
Tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling. Tranne uno.
Buona lettura.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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- Questa storia fa parte della serie 'New Age'
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"Your first day of a never-ending day 
Right here reach out in this never-ending life 
Your first day on a brand new world in front of you
"

 


Rose

 
Ero pietrificata. Altro che incantesimo delle pastoie!
Stavo ancora cercando di riorganizzarmi le idee. Doveva esserci un errore. Dovevo aver capito male io.
Insomma, non riuscivo nemmeno a pensare una frase che contenesse “Potter” e ”Malfoy” insieme.
Non era possibile. Non poteva esserlo.
Ma la realtà era lì, davanti ai miei occhi: Scorpius Malfoy  era lì,con mio cugino Albus Potter. Erano amici.
Il biondo era immobile almeno quanto me. Anzi, sospettavo che non stesse neppure respirando, dato il suo colorito tendente al bordeaux. Sembrava volesse sparire. Mi temeva. Temeva il mio giudizio.
Ma ero troppo shockata per rendermene conto.
“Albus, è uno scherzo, vero?”, riconobbi una vena isterica nella mia voce, ma la ignorai.
“Uhm….no. Perché dovrei fare uno scherzo così? Per caso è divertente?”, chiese lui. Evidentemente per lui lo era. Molto,  molto più del dovuto. “ Ti sto solo presentando un amico”, concluse, facendo attenzione a sottolineare per bene l’ultima parola.
“Un…un amico?!? Albus! Ti ha dato di volta il cervello?!?”, lo guardai fisso, facendo attenzione a ogni suo minimo movimento; ogni suo battito di ciglia potevo tradirlo perché, ne ero certa, stava bluffando: non c’era altra spiegazione. O forse stavo sognando. Mi tirai un pizzico per accertarmi di essere sveglia…ahi!
Rose, respira profondamente. Con calma. Non-è-successo-niente.
“Non più del solito, no”, mi rispose lui tranquillo. Stava sorridendo.
Eh al diavolo la calma!
Albus! Ma ti rendi conto di quello che dici?!? Che cosa direbbe papà se lo sapesse!”, gli urlai involontariamente contro. La tensione era troppa per farci caso.
“Insomma, lui è Malfoy!”.
Scorpius ricominciò  a respirare. Mi pentii immediatamente di quello che avevo detto –o almeno di come l’avevo detto-.
“Sai, Al”, incominciò a dire lui , apparentemente calmo. “questo era esattamente quello che volevo spiegarti quando ci siamo conosciuti. Tu sei l’unico che mi pensi come Scorpius, solo come Scorpius”. Sorrise amaro.
Albus gli sorrise, rassicurante. Poi, mi guardò, irato, ma mi parlò con calma.
“Vedi ,Rose, questo Malfoy è un mio amico. Io ti voglio bene –e lo sai- ma se questa mia scelta non ti va a genio, sei pregata di andartene. Ora.” Stava digrignando i denti. Ma non era l’unico : il mio orgoglio gli stava facendo compagnia.
Bene!”. E uscii dallo scompartimento.
 Se preferiva stare col suo amichetto.
 
Iniziai a vagare per il treno alla ricerca di uno scompartimento e finalmente, ne trovai uno in cui c’erano soltanto mia cugina Dominique e una ragazza coi capelli scuri.
“Ehi, Rosie! Come mai da queste parti?Pensavo fossi con Albus!”,  mi fece la bionda.
“Ti dispiace se mi metto qui?”, le chiesi io, ignorando la sua domanda che aveva colpito un nervo scoperto.
“Certo che no! Accomodati. Ti posso presentare Sarah Finnigan? E’ del nostro stesso anno.” Cercò di suonare spensierata, ma i suoi occhi mi scrutavano indagatori. D’altronde, come darle torto? Fin da piccolissima ero sempre stata la fedele compagna di Albus, e vederci separati non era all’ordine del giorno. Ma se lui preferiva così.
Piacere Sarah!”, sorrisi , alla fine,  rivolta alla ragazza, che a sua volta mi sorrideva,radiosa.
“Piacere Rose!”. I suoi occhi , verde chiarissimo, erano raggianti.
Mi sedetti e incominciammo a chiacchierare. Il primo argomento, come prevedibile, era Hogwarts.
“Io spero di finire in Corvonero”, dichiarò mia cugina “ma col carattere che mi ritrovo non escluderei Tassorosso.” , aggiunse, immusonita.
“Mio padre era Grifondoro e mia madre Corvonero, ma io sarò smistata in Tassorosso, non ho dubbi”.
“Come mai tutta questa convinzione?”, le chiesi io, ammiccando.
“Perché con due fratellini piccoli  ho sviluppato una pazienza!”, alzò gli occhi al cielo e scosse il capo, sorridendo. “Sono due pesti!”.
“Rose, e tu?”, mi domandò mia cugina.
“Per me va bene tutto….tranne Serpeverde. Per il momento, non voglio ancora essere diseredata!”.
“Su, non esagerare!”.Sarah mi guardò, divertita.
Credimi, non esagera per niente. Zio Ron sarebbe capace di questo e altro!”
Continuammo a trascorrere il tragitto verso Hogwarts così, fra una risata e l’altra.
"Ragazze, credo cho dovremmo indossare le divise.Non mancherà molto", disse dopo un momento di pausa Sarah.
E come aveva predetto la mia nuova amica, dopo circa mezz'ora eravamo già giù dal treno.
Hogwarts.Finalmente!

Scorpius

 
Eravamo  arrivati. Eravamo ad Hogwarts. Ero elettrizzato, e non facevo nemmeno caso agli sguardi che mi rivolgeva a gente intorno a me ,di tanto in tanto. Ero troppo emozionato per rendermi conto di qualsiasi cosa, perfino del mezzo-gigante che ,poco distante da noi, gridava sonoramente “Primo anno! Primo anno : da questa parte”.
A riscuotermi dalla mia apatia fu Albus, che mi guardò : era agitato quasi quanto me. Addirittura un po’ spaventato.
“Andiamo”, mi disse.
“Al, tutto bene?”, gli chiesi, incamminandomi dietro di lui.
“Perché, non dovrebbe?”, mi sorrise, sardonico.
“No. Solo che ti vedevo strano”, mi giustificai. Lui si voltò e continuò a camminare, come a volere nascondere la sua espressione.
“Ehi, tu! Fratello Serpenteeeello?”, sentii ad un tratto qualcuno gridare, dietro di noi.
“Scorp, accelera!”, mi bisbigliò invece Albus, in fuga.
“Ma che…”, feci per rispondere prima di essere spintonato.
“Albus Severuccio!Che fai? Te ne scappi? Non ti mangio mica sai, fratellino. Sei troppo indigesto”. Lo canzonò – adesso lo avevo capito- James Sirius Potter.
“Piantala James!”, sbottò irato  Albus, guardandolo torvo.
“Calma, calma, CALMA. Come sei scontroso oggi, fratellino. Ma suppongo tu stia facendo pratica per essere alla pari delle altre serpi”, James gli sorrise, divertito e solo allora mi notò.
“Toh, il Malfoy. Fred,  non vedi? Albus si sta già ambientando, che ti dicevo? Hai dinnanzi a te il primo Serpeverde di famiglia accompagnato dal Verde-Argento per eccellenza.”, fece rivolto al suo accompagnatore, l’ennesimo Weasley  “Non-piacere di conoscerti, testa platinata”.
“JAMES VATTENE IMMADIATAMENTE!”, gli urlò contro Albus. Definirlo “furioso” sarebbe stato decisamente riduttivo.
“Scorpius, andiamocene o non troveremo neanche un traghetto libero”, aggiunse rivolto a me.
“…PRIMO ANNO! Con me!...”
Raggiungemmo, finalmente i traghetti e ne occupammo uno con altri due ragazzi molto simili fra loro: tutti e due con una faccia vispa e rotonda, con lo stesso naso all’insù. L’unica differenza che colsi fra i due era che il viso di lei  era cosparso di lentiggini.
Albus, di fianco a me, era ancora nervoso per via del fratello e ,di certo non fu di aiuto la comparsa di Rose, nel traghetto vicino, accompagnata da una bellissima ragazza bionda e da un’altra ragazza mora.
Lui era arrabbiatissimo con la cugina. Si era aspettato un comportamento diverso da lei, si era aspettato chi accogliesse come aveva fatto lui: a bracci aperte. Ma evidentemente non era stato così. Così Albus era arrabbiato con lei, ma io mi sentivo molto in colpa: infondo, si conoscevano da molto più tempo ed erano sempre stati grandi amici, da come mi aveva detto Al. Non mi piaceva pensare che avessero litigato per colpa mia….
“Al, come mai tuo fratello ti prende tanto in giro sui Serpeverde?”, gli chiesi.
Lui mi guardò un po’ stralunato, evidentemente l’avevo riscosso  dai suoi pensieri…
Sospirò, chinando il capo. “Dice che finirò in Serpeverde. E’ tutta l’estate che mi tratta così. Non che prima mi trattasse meglio…”, mi rispose mogio. Abbassò ancora di più la voce, tanto che mi dovetti avvicinare a lui per capire quello che stava dicendo. “Non voglio essere smistato a Serpeverde. Ho paura.”, ammise.
Lo guardai, sommamente meravigliato. Come poteva  lui anche solo pensare di poter finire a Serpeverde?
Certo, sapevo che le faide fra le diverse Case erano diminuite dopo la Seconda Guerra Magica  che Serpeverde non era più il “covo dei cattivi” come in passato ma comunque non godeva di buona fama.
“Non ti dovresti neanche per un momento preoccupare di una cosa del genere”, gli dissi “se c’è qualcuno qui che si deve preoccupare di finire a Serpeverde, quello sono io”, aggiunsi, triste. Non volevo essere un Serpeverde. Ma non avevo speranza: lo era stata tutta la mia famiglia, generazione dopo generazione.
“Io non credo”, mi disse lui, sorridendomi. E io gli sorrisi di rimando, come ogni volta: era inevitabile.


Angolo Autrice:
Toc toc? em...em...beeene. C'è nessuno? Eccomi qui, dopo qualche secolo, di ritorno! ^^'''
Chiedo venia! Sono stata troppo impegnata per la scuola (prove di orchestra qua, prova di orchestra là....).
Comunque, ecco qui il seguito del primo capitolo. Fatemi sapere cosa ne pensate! :)
Vostra...
Annalisa.

 
 
   
 
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