P.s. la fic si intitola "Guarda la luna" XD XD che nomi strambi che do!
Guarda
la luna
Capitolo
1: Lettere
Una
bella ragazza dai capelli castani raccolti in un’alta coda, che lasciava
intravedere ciocche di boccoli larghi e ordinati, era seduta, nel suo studio, e
guardaava fuori dalla finetra, una giornata soleggiata illuminava la stanza.
Dalla stanza si sentiva un vociare lontano, di ragazzini che giocavano,
chiacchieravano e distucutevano animatamente. Una nuvola oscurò il sole per
qualche secondo e lei tornò a concentrarsi sulla marea di compiti che aveva da
correggere. Era felicissima di avere un posto ad Hogwarts, ma il suo lavoro era
davvero stressante! Stava correggendo i compiti del primo anno, doveva ammettere
che erano ben pochi coloro che avevano capito il concetto di alchimia. La
materia che insegnava, Trasfigurazione, richiedeva concentrazione e studio,
mentre la maggior parte degli alunni aveva copiato la definizione da un libro e
l’aveva allungata con qualche aggettivo, pensò Hemrione, decisamente fuori
luogo. Abbandonò il vano tentativo di dare almeno una “E” e finì di correggere i
compiti velocemente. Quando ebbe finito, li mise da parte e prese una pergamena
vuota. Rimase nel suo ufficio a scrivere la lettera fino a quando il sole non
scomparì del tutto dietro le montagne che circondavano Hogwarts e rilesse la
missiva:
Caro David,
Come stai? Io qui benone, mi piace tantissimo insegnare, ma è
anche difficile, senza di te. David, amore, mi manchi tanto, non so più come
contattarti di persona, hanno interrotto
Un Bacio
la tua
Hermione.
Hermione rilesse la lettera e poi la consegnò al gufo che stava
appollaiato in un angolo.
La
professoressa scese velocemente i gradini che portavano in un corridoio
principale e si diresse in Sala Grande, per la cena. Si sedette al tavolo dei
professori, ultimamente il discorso che animava la tavola era sempre quello:
L’accatto da parte di alcuni Mangiamorte di qualche giorno prima. Hermione
continuava a ripetere che era stato sciocco abbassare la
guardia.
-
Sappiamo tutti che
Voldemort non tornerà mai- disse lei – Ma ci sono pur sempre quei pazzi che gli
sono fedeli!-
-
Sono d’accordo con lei
Professoressa Granger- esclamò il professor Vitius
-
Io no- rispose prontamente
Lumacorno, professore di Pozioni – Secondo me questo sarà il primo e l’ultimo
accatto, non si faranno vivi di nuovo-
-
Le menti malvagie sono
sempre imprevedibili- rispose
Hermione si alzò, salutò i colleghi, evitando accuratamente
Lumacorno, e andò nel suo studio, che nascondeva una stanza nella quale c’erano
un enorme letto a baldacchino ad una piazza e mezzo, eleganti tende oro e rosse
e una scrivania stile antico. La bruna si sdraiò e in men che non si dica si
addormentò.
Qualche raggio di sole illuminò la stanza, raggiungendo il letto,
dove un bel ragazzo con i capelli neri dormiva profondamente; appena un raggio
di luce raggiunse il suo volto, il ragazzo si girò rapidamente, ma fu svegliato
comunque dalla sveglia che aveva puntato alle 7.30 del mattino. Si alzò
pigramente e si diresse in bagno; ne uscì avvolto dalla vita in giù da un
asciugamano, che si tolse senza tanti scrupoli e si vestì. Un gufo entrò
sbattendo violentemente le ali dalla finestra, lui prese la lettera e la lesse
velocemnte, un caldo sorriso gli si disegnò sulla faccia, ma continuò a
vestirsi. Alle 8.05 si sedette alla crivania ed inziò a scrivere con molta
calma, alle 8.27 aveva finalmente terminato, rilesse la
lettera:
Carissima Hermione,
sono felice di sentire che stai bene, un po’ meno di sapere che ti
stai affaticando. Io sto bene qui, anche il mio lavoro è faticoso, ma al San
Mungo hanno bisogno di un medimago specializzato in avvelenamento, quindi non mi
posso tirare indietro. Qui a Londra si sta bene. Ho saputo da Harry e Ron
dell’attacco, l’avevo detto io di non abbassare la guardia, cosa ne pensano i
tuoi colleghi? Io non mi fiderei troppo. Qui il tempo è discreto, come si dice
“non lo amo e non lo odio”, ma a
volte, quando ci sono le belle giornate, penso che vadano sprecate se non sei
qui con me. Anche tu mi manchi tanto amore, tantissimo. Herm ti amo, e ti amerò
sempre,
Un Bacione
Tuo David.
Il
ragazzo rifilò la lettera al gufo e gli raccomandò di dargliela subito,
qualunque cosa stesse facendo Hermione. David tornò a dedicarsi alla valigetta
del lavoro e alle 8.30 si materializzò obbediente al San Mungo, per la consueta
giornata di lavoro.