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Autore: _Connie    15/12/2011    9 recensioni
«Non vorresti mangiare questo bel frutto, ragazzino?»
A parlare improvvisamente –facendo venire un principio d'infarto alla navigatrice– era stata una vecchia incappucciata, la quale tendeva uno strano frutto metà rosa e metà blu ai due pirati con un altrettanto strano sorrisino.
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Franky/Nico Robin, Rufy/Nami, Sanji/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: Gender Bender
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[Angolo dell'autrice]
Come potrete notare, questo sviluppo della storia mi è venuto in mente leggendo una SBS del volume 56 di OP.
Adoro i Gender Bender. E poi ho sempre voluto vederli in una storia.
Quindi ho deciso di scriverla io.
Naturalmente d'ora in poi la storia sarà incentrata soprattutto sull'interazione tra i Mugi e i loro GB.
Ringrazio tutti quelli che hanno commentato il precedente capitolo: davvero, grazie! *__*
 

~Capitolo 2~

 
Sanji si trovava in una spiaggia assolata, piena di palme e circondata da un mare cristallino. Le sue amate Nami-san e Robin-chan erano vicino a lui e indossavano dei bikini che le facevano apparire ancora più sexy di quanto già non fossero; ma la cosa più bella di tutte era che facevano a gara su chi delle due avesse il diritto di essere la sua ragazza.
«Io sono sicuramente più indicata a ricoprire un ruolo del genere, cara la mia navigatrice...»
«Spiacente, sorellona, ma io non rinuncerò mai al mio Sanji!»
Il cuoco, intanto, non riusciva ancora a credere che le sue dee stessero litigando tra di loro. In più, lo stavano facendo proprio per lui!
«Nami-san, Robin-chan, non c'è bisogno che battibecchiate, io– »
«Lui è già occupato!»
L'intromissioneera stata fatta da una splendida ragazza che non aveva mai visto prima: corporatura snella, occhi nocciola, lunghi capelli verdi, tre katana legate sul fianco...
Un momento.
Quella... quella era Zoro?!
 
Sanji aprì istintivamente gli occhi, ritrovandosi nella stanza dei ragazzi.
Quello stupido Marimo aveva osato rovinare per l'ennesima volta uno dei suoi meravigliosi sogni, dannazione!
Un bel calcio non glielo avrebbe tolto nessuno, quella mattina.
Comunque, ormai era sveglio, quindi tanto valeva andare in cucina a preparare la colazione per la ciurma –anche perché, conoscendo la fame del loro capitano, ci avrebbe messo almeno un'ora per finire di cucinare tutto quel cibo.
Neanche il tempo di alzarsi dal letto, che sentì la presenza di un'altra persona su di esso.
«Ma chi diav–»
Il cuoco sgranò gli occhi dallo stupore. Davanti a lui, c'era una donna che sembrava la sua copia esatta: stessi vestiti eleganti, stessi capelli biondi col ciuffo, stesso sopracciglio arricciato; l'unica differenza la facevano la corporatura più esile e bassa della sua e, naturalmente, i due seni che quella si ritrovava.
«AHHHHHHHH!»
A quest'urlo, lanciato in contemporanea da Sanji e dalla strana ragazza, ne seguirono altri, provenienti, invece, dagli altri componenti della ciurma.
 
«Ok, diamoci una calmata e cerchiamo di dare un senso a questa cosa.»
Nella cucina, dove si erano riuniti tutti da un buon quarto d'ora, Nami cercava di farsi passare il mal di testa che le era venuto a causa dei recenti avvenimenti massaggiandosi le tempie –cosa oltremodo impossibile, vista la situazione in cui si erano ritrovati.
Sanji, intanto, stava preparando la colazione aiutato dalla stessa ragazza che si era ritrovato nel suo letto la quale, però, lo aveva avvisato dicendo che lei cucinava solo ed esclusivamente dolci.
Pareva incredibile che, in realtà, fosse la sua controparte femminile. Se non sbagliava, aveva detto di chiamarsi Sanko*.
A dirla tutta, non riusciva ancora a credere che quelle splendide fanciulle apparse dal nulla fossero le controparti dei suoi compagni. Si ricordava il nome di tutte loro: Rufiko*, Usoko*, Frankiko* e Zoroko*. Quest'ultima, poi, era molto diversa da quella che aveva visto in sogno. Era la donna più bella e sensuale che avesse mai visto: alta e snella; capelli corti e brizzolati che avrebbero fatto venire a chiunque voglia di accarezzarli; tre pendenti che le stavano da favola; una panciera che le metteva ancora più in risalto il suo seno prosperoso; un sorriso smagliante che lo aveva folgorato sin da subito.
E quello splendido fiorellino doveva essere la versione femminile di quel buzzurro di un Marimo?!
Stranamente, però, Sanko aveva avuto la sua stessa reazione con Zoro e ora gli stava vicino ogni volta che poteva, spargendo ovunque cuoricini per quell'idiota. Bah.
«Ohi, Robizo*, non hai ancora trovato niente?»
La voce profonda di Namizo* echeggiò nel silenzio della stanza, dove Robin e Robizo stavano cercando una spiegazione a tutto quello che era successo all'interno di un libro comprato il giorno prima dall'archeologa nella libreria dell'isola.
«Ecco, forse ci siamo. Qui dice che, secondo una credenza dell'isola, chi mangia il leggendario frutto Genbe** richama i cloni di sé e di quelli che gli stanno vicino da un universo parallelo.»
«Quindi qualcuno di voi deve aver mangiato uno strano frutto, richiamandoci in quest'altro universo. Ma chi?»
Gli occhi di Nami erano diventati due fiammelle.
«Rufy...»
«Uhm? Che c'è?»
Le nocche della navigatrice scricchiolarono.
Nei minuti seguenti, si scatenò l'inferno.
 
 
*sono i nomi del genere opposto a quello dei Mugi, anche se la maggior parte li ho fatti un po' di testa mia per dar loro più musicalità: Rufy/Rufiko; Zoro/Zoroko; Nami/Namizo; Usopp/Usoko; Sanji/Sanko; Chopper/Choppeko; Robin/Robizo; Franky/Frankiko; Brook/Brooko.
**Genbe = da GENder BEnder. Sì, lo so, è un nome idiota, ma non mi veniva nient'altro in mente.
  
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