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Autore: CherryBomb_    19/12/2011    4 recensioni
Bella, dopo essere stata lasciata da Edward, decide di tornare a vivere a Phoenix con la madre. Come sarà la sua vita senza di lui?Riuscirà a dimenticarlo? Il suo amato tornerà a prenderla? Ci saranno Jacob, i licantropi, il ritorno di Victoria, i Volturi? Bella rimarrà incinta? Leggete e lo scoprirete. ^_^ Una What If leggermente OOC perchè ci saranno dei personaggi nuovi che non sono mai stati citati nel libro. Spero di avervi incuriosito. Tratto dal 4 capitolo : - Lo ami?- le chiesi semplicemente. Dovevo saperlo. Dovevo saperlo se lo amasse, se mi avesse dimenticato definitivamente. Se con lui fosse felice. Dovevo sapere che non mi volesse più nella sua vita e me ne sarei andato. Il solo pensiero di andarmene, mi faceva stare male. Io la amavo, volevo stare con lei, ma se lei non mi avesse voluto non potevo fare altro che andarmene. Intorno a noi regnò il silenzio per minuti che mi parvero ore. - Sì - non le tremò la voce, non le si imporporarono le guancie, non ebbe nessuna reazione a quella semplice parola, ma al solo sentirla una parte di me morì per la seconda volta. Lo amava, amava lui e non me. Mi aveva dimenticato, non mi amava più. Era colpa mia, ero stato uno stupido, ero stato io a lasciarla pensando di fare la cosa giusta, ma avevo sbagliato, avevo sbagliato completamente. Lei mi aveva dimenticato e io non potevo fare altro che andarmene. - Allora, addio - due parole che mi costarono tantissimo. Non me ne sarei voluto andare ed ero sicuro che non me ne sarei mai andato definitivamente, l’avrei controllata ancora per il resto della mia vita. Mi girai e feci per andarmene. - Mi lasci di nuovo così? - mi chiese e sentii distintamente il sangue che andò a colorare le sue guancie, mi girai nuovamente e la guardai.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon, Più libri/film
Capitoli:
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Capitolo 2








Buona sera!
Eccomi qua con un nuovo capitolo.
Buona lettura ^_^ 

 

Capitolo 31


Bella POV
Mancavano due giorni al matrimonio. Solo due e io non avevo ancora avvisato i miei genitori dell’imminente evento.
Tutto era pronto, anche se, secondo Alice, eravamo ancora in alto mare. L’avevo sempre saputo che fosse pazza, ma non fino a questo punto. Era praticamente tutto pronto: dalle decorazioni del giardino fino ai tavoli per il ricevimento. Tutto era pronto e Alice non faceva altro che urlare come una pazza a destra e a sinistra impartendo ordini a tutta la famiglia Cullen.
Mi dispiaceva che lavorassero tutti così tanto e io non facevo praticamente niente, nemmeno Edward. Ci aveva proibito di immischiarci in qualsiasi cosa c’entrasse con il matrimonio, dovevamo solo pensare ad arrivare rilassati al grande giorno, freschi e bellissimi.
Mi sentivo davvero in colpa, avrei dovuto dare una mano, in fondo era il mio matrimonio, ma Alice faceva tutto in modo che non muovessi nemmeno un dito. Odiosa.
Mi scusai varie volte con tutti i Cullen, ma mi guardavano come se stessi dicendo un’eresia.
Quindi, avevo tutto il tempo libero, mi dividevo tra la caccia, il leggere un libro, a guardare i film che volevo vedere da tempo, ma che non ero mai riuscita a vedere per mancanza di tempo. Riempii ogni istante libero stando con Edward, andando a visitare luoghi che non avevo mai visto, città, paesi. Posti che avevo sempre sognato di conoscere, ma che non ne avevo avuta la possibilità.
Ero sdraiata sul letto intenta a leggere un libro, anche se una parte del mio cervello pensava ad un modo per dire ai miei genitori che si stava per sposare. Si sarebbero arrabbiati parecchio, avevo avuto tutto il tempo, ma non mi trovavo in una situazione facile.
<< Un bacio per i tuoi pensieri >> la voce di Edward mi spaventò, non l’avevo sentito arrivare, ma aveva anche il vizio di camminare in modo troppo silenzioso.
<< Non sto pensando assolutamente a niente >> gli risposi continuando a leggere il libro.
<< Bella, sei diventata una vampira, non sei cambiata completamente. Che cosa ti passa per la testa? >>
<< Sai che è strano sentirti dire una frase del genere? Di solito non dovresti farla. >>
<< Per me è più difficile di quanto tu possa pensare. Non sono abituato a dirla e mi fa un certo effetto. A chi dovrei chiedere una cosa del genere? Solo a te. >>
Abbassai il libro e lo posai accanto a me sul letto.
Guardai il soffitto e sbuffai.
<< Pensi che ci sia qualcosa che non va in me? >>
<< Perché dovrebbe esserci qualcosa di sbagliato in te? >> lo sentii appoggiarsi accanto a me sulla sinistra.
Mi girai a guardarlo. Aveva la testa appoggiata alla mano e mi guardava in modo serio.
<< Sinceramente pensavo che quando fossi diventata vampira tutto sarebbe stato normale per te, insomma, che avresti potuto leggermi nel pensiero, ma invece non è stato così. Non ce la fai, non  riesci a penetrare nel mio cervello e… >>
<< Da qualche altra parte penetro benissimo però >> mi rispose malizioso.
<< Edward! >> se avessi potuto sarei arrossita come un pomodoro. Come gli venivano in mente certe uscite?
Scoppiò a ridere e mi fece segno di andare avanti.
<< Io sono serissima >> lo guardai offesa.
<< Anch’io sono serio. >>
Sbuffai e poi ricominciai a parlare. << Dicevo che non riesci a leggermi in testa, quello che penso, in nessun modo. Deve esserci per forza qualcosa di sbagliato in me. >>
<< Da dove ti sono venute in mente tutte queste cazzate? Non c’è niente di sbagliato in te, ci deve essere una spiegazione logica, qualcosa che non siamo ancora riusciti a capire, ma non è colpa tua, è solo che non abbiamo ancora capito cosa mi impedisca di leggerti nel pensiero. Non hai niente di sbagliato, io ti trovo tremendamente stupenda >> mi si era avvicinato e mi stava baciando il collo mentre la sua mano mi accarezzava il ventre.
<< Edward, sto facendo un discorso serio, potresti calmarti un attimo? >> la mia voce usciva tranquilla, come se l’uomo che amavo non mi stesse stuzzicando e la cosa non mi facesse alcun effetto, ma non era assolutamente vero. Dentro di me c’era un fuoco che divampava, un fuoco che chiedeva di uscire e poter fondersi con il fuoco di Edward. Un fuoco che più passava il tempo, più divampa, più non lo ascoltavo e non gli davo retta, più si espandeva facendomi impazzire.
<< Smettila Bella di pensare che ci sia qualcosa di sbagliato in te. Non c’è mai stato niente di sbagliato in te, va bene? Sei solo tu che ne sei convinta. Vedrai che prima o poi riusciremo a capire che cosa c’è che mi blocca di leggerti nel pensiero, ma per adesso, vuoi lasciarti baciare e scollegare il cervello per una buona oretta? >> parlava a contatto con la mia pelle mentre mi veniva sopra e mi sovrastava con il suo corpo perfetto.
<< Un’oretta? Solo? >> lo guardai finalmente negli occhi lasciandomi andare a quella passione che mi stava divorando dall’interno.
Volevo fare l’amore con lui, per ore, giorni, settimane se fosse stato possibile. Da umana pensavo che quando avrei avuto la prima volta sarebbe stato più semplice resistere alla voglia, ma non potevo sbagliarmi più di così. Quella era stata la fine. Quello era stato il punto di non ritorno. Dopo che l’avevo fatto era sempre più difficile resistere e più ne facevo più volevo farlo. Quando me ne resi conto da umana, speravo che da vampira le cose sarebbe state migliori, che ce l’avrei fatta, ma mi sbagliai nuovamente. Diventando vampira era qualcosa a cui non riuscivo a resistere, avrei voluto fare l’amore con Edward tutti i giorni per il resto della nostra eternità.
<< Tutte le ore che vuoi, piccola >> sussurrò sulle mie labbra, prima di posarle sulle mie.
Il bacio fu subito passionale, pieno di morsi alle nostre povere labbra.
Con una leggera spinta capovolsi le posizioni e cominciai a strusciarmi in modo poco casto contro di lui.
<< Odio il fatto che tu adesso sia più forte di me >> sussurrò roco.
<< Non puoi immaginare quanto a me la cosa ecciti invece >> gli confessai.
Non mi resi minimamente conto di quello che avevo detto, altrimenti sarei subito scesa da sopra Edward e me ne sarei andata, leggermente in imbarazzo.
Quando eravamo in atteggiamenti intimi, perdevo qualsiasi freno inibitorio, dicevo qualsiasi cosa mi passasse per la testa.
Gemette senza ritegno mentre gli torturavo il collo riempiendolo di baci e di morsi. Gli strinsi la maglietta con troppa foga e gliela strappai.
<< Ops >> dissi ammirando il petto di Edward nudo, che cominciai a percorrere di baci e con le mani.
Eravamo già sulla via di non ritorno, era chiaro.
Ben presto anche i pantaloni e i boxer di Edward fecero compagnia al pavimento mentre io mi dedicavo ad una pratica per me alquanto inconsueta, soprattutto una volta. Infatti, una volta, ma avevo cominciato a prenderci gusto.
Sentirlo ansimare mentre leccavo e stringevo la sua intimità tra le mani, era qualcosa di altamente afrodisiaco. Altro che mangiare cibi strani, mi bastava sentire come ansimava e come sussurrava il mio nome per farmi andare completamente fuori di testa.
Stavo facendo una cosa che non avevo mai fatto, ma che mi veniva in modo naturale. Cosa toccare, come toccare, cosa fare.
Quando Edward raggiunse l’orgasmo era completamente sconvolto, se ne rimase sul letto con gli occhi sbarrati.
<< Stai bene? >> gli chiesi parandomi davanti al suo viso.
<< Sì, no… un secondo >> si passò una mano tra i capelli e gli lasciai un bacio sulla mascella e poi scesi al collo.
<< Devo chiamare Carlisle? >>
<< No, sto solo ripensando a quanto sia stato incredibile e… Dio, non ho parole. >>
Ridacchiai leggermente mentre gli lasciavo baci da tutte le parti.
Improvvisamente mi sentii prendere per i fianchi e poi dopo sentii il contatto con il materasso.
<< Che stai facendo? >> sorrisi felice.
<< C’è qualcosa che voglio provare a fare >> mi rispose malizioso scendendo a baciarmi il collo.
<< Vorresti spiegarmi o… >> sospirai.
<< Smettila di parlare e lasciami fare. >>
Seguii il suo consiglio e mi lasciai andare completamente contro le sue carezze, i suoi baci, le sue attenzioni.
Cosa avesse in mente Edward non l’avevo ancora capito, ma l’unica cosa a cui sapevo pensare era alla sua lingua che torturava i miei capezzoli facendomi impazzire.
C’era qualcosa per riuscire a capire se fosse morta? Se quello era il Paradiso? Morta lo ero già, quindi non era possibile e non potevo nemmeno essere in Paradiso, ma quello lo era sicuramente. Dove potevo essere se non in compagnia di tanti angeli bianchi con le ali? La cosa sconvolgente erano le mille sensazioni che stavo provando, la voglia di ridere come una pazza sfrenata. Gridavo il nome di Edward come se fosse un mantra e non sapessi dire altro.
Si stava dedicando a me come mai aveva fatto. Mi chiedevo dove avesse imparato, con chi avesse fatto pratica, da chi avesse avuto lezioni. Era qualcosa di…sconvolgente, totalmente disarmante.
Il mio corpo fluttuava nell’aria, leggero, libero. Avevo la sensazione di non avere più niente sotto di me, che intorno a me non ci fosse più niente. Ero una vampira, avevo i sensi sviluppati, ma in quel momento erano pari a zero. Tutto era vuoto, tutto era inutile, tutto era inesistente davanti al piacere che Edward mi stava dando.
Quando finalmente l’orgasmo mi travolse, rimasi con il cervello completamente annebbiato, il cuore che stranamente batteva. Sì, batteva come se non avesse mai smesso di farlo.
Perché il mio cuore sembrava non arrendersi al fatto di essere morto? Che la sua ora di battere era ormai conclusa? Batteva imperterrito come se il fatto che io dovessi essere morta fosse nulla. Sembrava che volesse correre dietro a qualcosa.
<< Bella? >> improvvisamente mi trovai davanti al viso il volto di Edward.
Da dove era uscito? Avevo chiuso gli occhi? Probabile, dato che non ricordo di aver visto niente, assolutamente niente.
<< Mmh? >>
<< Mi stavo seriamente preoccupando. >>
<< Perché? >> mi alzai a sedere e lo guardai perplessa.
<< Era da cinque minuti che ti chiamavo, ma non rispondevi. >>
Lo guardai ancora più interrogativa non riuscendo a capire di cosa stesse parlando.
Rimanemmo in silenzio a guardarci.
<< Edward, tu hai… >>
<< Io ho? >> sorrise sghembo comprendendo benissimo a cosa mi stessi riferendo.
<< Tu hai… >>
<< Cos’ho fatto Bella? >> sussurrò sulle mie labbra guardandomele in modo ossessivo.
Se non la smetteva di guardare le mie labbra in quel modo non avrei risposto delle mie azioni e non avevo idea di che cos’avrei fatto.
Portai una mano tra i suoi capelli e con le gambe avvicinai il suo bacino al mio.
Mi avvicinai alle sue labbra, ma si tirò leggermente indietro. Mugugnai contrariata. Perché doveva fare così lo stronzo?
<< Dì cos’ho fatto e potrai baciarmi quanto vorrai. >>
<< Questo è un ricatto bello e buono >> gli fissavo le labbra in modo famelico.
<< Sì >> si avvicinò alle mie labbra e mi lasciò un leggero bacio a stampo.
Gli bloccai la nuca e approfondii il bacio. Cercò di opporsi in ogni modo, ma non riusciva a liberarsi dalla mia presa.
<< Non vale >> sussurrò per poi tornare a baciarmi nuovamente.
Strusciò la sua intimità contra la mia facendoci gemere entrambi. Poco dopo mi penetrò con un colpo secco facendomi quasi male, se non fosse che era fin troppo piacevole averlo in me.
Adoravo fare l’amore con Edward, lasciarci andare alla passione, sperimentare cose nuove. Non mi sarei mai stufata di farlo, mai.
 
* * * * *
 
Quella era stata la giornata delle coccole e del fare l’amore. Passammo praticamente tutto il giorno nel letto, a parlare, a rimanere in silenzio persi nei nostri pensieri.
Quali erano i miei? Semplice, i miei genitori. Cercai di trovare una soluzione, ma la verità era che non c’era un modo giusto per dirglielo e che non potevo nemmeno dire cosa io ero veramente.
L’unica soluzione era che rispondessi in modo vago alle loro domande facendo finta di niente, come se non ci fosse niente di diverso e loro se stessero immaginando. Sarebbe stato difficile, ma avrei dovuto farlo, per loro, per proteggerli, per impedire che venissero uccisi dai Volturi perché sapevano troppo.
<< Andiamo a trovare Charlie? >> chiesi ad Edward lasciandogli un bacio sul petto.
<< Sei riuscita a trovare una soluzione? >>
<< L’unica soluzione che ho trovato è far finta di niente, rispondere in modo vago alle loro domande e lasciar stare. Non posso rischiare che loro perdano la vita per la mia stupidità. >>
<< Andiamo a cambiarci allora, andiamo subito. >>
Ci mettemmo dieci minuti a cambiarci perché Edward continuava farmi i dispetti mentre ero nuda e non riuscivo a fare assolutamente niente. Lo odiavo con tutto il cuore, un cuore colpo d’amore però.
<< Dici che la prenderà male nel sapere che mancano due giorni al matrimonio? >>
Eravamo in macchina da dieci minuti e non mancava poi molto a casa di mio padre.
<< Be’, come vorresti che la prenda? Che salti di gioia? >>
<< Dovrebbe! Insomma, sapeva già che volevamo sposarci, no? Quindi non dovrebbe prenderla così male. >>
<< Spero solo che non prenda un fucile in mano e cerchi di sperarmi, perché altrimenti avremo un problema da risolvere >> rise leggermente, probabilmente per stemperare la situazione.
Per quanto cercasse di non far trasparire il suo stato d’animo, mi sembrava alquanto agitato.
Bussammo e aspettai che mio padre arrivasse ad aprire la porta.
<< Ciao Bella! >> sorrise raggiante quando mi vide.
<< Ciao papà! Come stai? >> ci abbracciammo.
<< Tutto bene, e tu? Come stai? È da un po’ che non ci vediamo e mi sembri… diversa >> mi squadrò da capo a piedi << Che ti è successo? >>
<< Non è successo assolutamente niente, papà. Ti sembrerò diversa solo perché è da un po’ che non ci vediamo, ma non ti preoccupare, non è successo niente. >>
<< Edward! Scusa, che maleducato. Come stai? >>
Ci sedemmo in salotto, mentre speravo con tutto il cuore che l’argomento “Bella quanto sei cambiata” fosse chiuso.
<< Bene, grazie. Ci siamo divertiti molto. >>
<< Eh be’,  ci credo, è da tantissimo che siete via. Allora, che mi raccontate di bello? >>
Tra due giorni mi sposo e vorrei che mi accompagnassi all’altare. Ok, forse non è questo quello che vorrebbe sentirsi dire, vero?
<< In realtà, siamo venuti qua per un motivo preciso. >>
Lo vidi farsi improvvisamente serio e girò subito lo sguardo verso Edward, guardandolo in modo torvo.
<< Cos’hai combinato? >> gli puntò un dito addosso.
Edward vicino a me si irrigidì leggermente, ma rimase in silenzio lanciando un’occhiata verso di me.
<< Non sono incinta, papà, se è questo che ti preoccupa. >>
<< Grazie a Dio. Non sei pronta per diventare madre e io nonno, ovviamente. Sei ancora troppo giovane. >>
Pensava che ero anche troppo giovane sposarmi, quindi non c’era niente di strano nel suo pensiero. Sicuramente non sarebbe diventato nonno, mai.
<< Ti ricordi quando Edward mi aveva chiesto di sposarlo e avevo accettato? >> si fece nuovamente serio e annuì. << Ci sposiamo tra due giorni. >>
<< Cosa?! Tra due giorni?! E quando avevi intenzione di dirmelo? Poche ore prima delle nozze? >> aveva gli occhi fuori dalle orbite e aveva alzato leggermente la voce.
<< In realtà, è stato tutto una cosa molto improvvisa e veloce. Le ho chiesto di sposarla solo ieri. La mia famiglia si è messa tutta all’opera per organizzare il matrimonio e la cerimonia. È stato tutto così improvviso, non l’avevamo programmato >> Edward inventò una scusa per mio padre. Scusa che sembrò bersi.
<< Ma non potevate aspettare ancora qualche giorno? A cosa serve sposarsi già tra due giorni? Avete tutta la vita davanti. >>
<< L’eternità, per essere sinceri >> sussurrò Edward in modo che lo sentissi solo io.
Trattenni un sorriso e continuai a parlare con mio padre che non sembrava averla presa così male, anche se all’inizio era stato un po’ reticente.
Sapeva che ero decisa, gliel’avevo già spiegato quando Edward gli aveva chiesto la mia mano, quindi sapeva che non doveva opporsi tanto o fare la paternale, ero decisa, lo sarei stata sempre.
Per il resto del tempo mio padre continuò a guardarmi in modo strano, come per cercare di capire che cosa ci fosse di diverso in me. Ce ne andammo prima che cominciasse a fare domande strane, per fortuna, non sapevo cosa avrei risposto se avesse cominciato a parlare.
Prima di uscire di casa promisi che avrei chiamato immediatamente mia madre e che le avrei dato la grande notizia.
Fu quello che feci in macchina.
<< Pronto? >>
<< Ciao mamma! Sono Bella. >>
<< Bella! Come stai? È da un po’ di tempo che ci sentiamo. Com’è andato il viaggio? >>
<< Sto bene grazie. Il viaggio è stato una meraviglia. E tu, come stai? Phil? >>
<< Oh, noi stiamo bene, cara, non ti preoccupare. Allora, raccontami qualcosa di bello. Mi sarebbe tanto piaciuto venire con te, almeno avremmo passato un po’ di tempo insieme. >>
<< In realtà, tra un paio di giorni passeremo del tempo insieme. >>
<< Perché tra un paio di giorni? >> immaginavo già la faccia di mia madre leggermente corrucciata.
<< Mamma, tra due giorni Edward e io ci sposiamo. >>
Seguì un silenzio di tomba. Silenzio in cui credetti che mia madre fosse morta o avesse avuto un infarto.
<< Sììììììììì! >> l’urlò che seguì mi ruppe un orecchio, ne ero certa. << E dimmi, come ha fatto a chiedertelo? Hai pianto? Com’è l’anello? Oddio! Mia figlia si sposa >> la sentii tirare su con il naso.
<< Non stai piangendo, vero mamma? >> Edward se la stava ridendo mentre ascoltava la conversazione.
<< E come potrei non piangere, tesoro? La mia bambina è diventata grande, si sta per sposare, con un uomo adorabile, bellissimo. E chi se lo sarebbe immaginato? >> si soffiò il naso e io scossi la testa.
<< E com’è il vestito? >>
<< Ci credi che non l’ho ancora visto? >>
<< Come no? E quando hai intenzione di vederlo? Mancano due giorni al matrimonio. Cavolo, devo avvisare Phil e dirgli di prenotare i biglietti. Dobbiamo assolutamente esserci. >>
<< Fammi sapere quando arrivate in aeroporto che passiamo a prendervi, ok? >>
<< Ma non vi disturbate, troveremo sicuramente un modo per arrivare. Ci vediamo presto, Bella. >>
<< Ciao mamma. >>
Riattaccai e sorrisi. Mia madre era unica, semplicemente unica, non ci poteva essere un modo per descriverla meglio.
<< Non poteva andare meglio >> disse Edward.
<< Assolutamente. >>
<< Ha detto che sono un uomo adorabile e bellissimo >> si pavoneggiò.
Lo guardai malissimo e non appena parcheggiò in garage scesi in garage e correndo andai in camera.
Poco dopo arrivò anche lui.
<< Che ho detto di strano? >> mi guardò perplesso.
<< Sei troppo sicuro di te, Edward Anthony Masen Cullen. >>
<< Ma io so di essere bellissimo, non vedi quanto lo sono? >>
Scossi la testa e scesi andando a cercare Alice, Jasper e gli altri che stavano sicuramente lavorando per organizzare il matrimonio.
 
* * * * *
 
Mancavano meno di dodici ore al mio matrimonio ed era tutto il giorno che non vedevo Edward.
Alice ci stava facendo seguire tutte le tradizioni, quindi non dovevamo vederci o passare la notte nello stesso letto. Che tradizioni stupide, come se non avessimo già fatto l’amore insieme, che senso aveva?
Non sapevo più come far passare il tempo, anche se Alice e Rose mi stavano tenendo alquanto occupate mentre passavamo una serata tra donne facendo maschere di bellezza, unghie, docce e qualsiasi altro trucco di bellezza per farci apparire al meglio il giorno seguente, come se avessimo bisogno di tutti quegli accorgimenti per migliorare il nostro aspetto.
Quando finalmente rimasi un po’ solo, cominciai ad avere un po’ di paura. Ma era normale, vero?
Insomma, sapevo di amare Edward, l’avevo sempre amato e probabilmente ancora prima di conoscerlo lo amavo, ma avevo paura. Di cosa non lo sapevo di preciso nemmeno io.
Dell’ignoto? Del futuro che non avrebbe mai avuto fine? Del matrimonio? Della vita di coppia da sposati? Non sapevo esattamente di cosa avessi paura, ma mi sentivo attanagliata dai dubbi.
E se avessi  fatto la scelta sbagliata? Se sposarlo fosse la scelta sbagliata? Se avergli detto che volevo diventare una vampira era sbagliato? Se essere una vampira fosse sbagliato?
Non ero più sicura di niente, forse solo dell’amore che provavo per Edward, ma sembrava non bastare. Tutte le scelte che avevo fatto da quando l’avevo conosciuto furono messe in discussione, ogni singola scelta.
Ero nel letto ad occhi sbarrati che pensavo e ripensavo senza mai fermarmi. Per mia fortuna i ricordi da umana erano ancora abbastanza chiari e ricordavo tutto, ogni singolo momento passato con Edward e non.
Avevo fatto bene a fidarmi di quel ragazzo così strano? A volerlo conoscere nonostante sapessi cosa fosse? Avevo fatto bene ad andarmene da Forks? O perdonarlo quando era tornato a cercarmi a Phoenix come se il tempo non fosse passato?
Dubbi, troppi dubbi che mi spingevano a scappare, a correre, ad andare lontano.
Scesi le scale ed uscii di corsa nel bosco.
Aria, forse avevo solo bisogno d’aria.
Mi fermai in un luogo sperduto, non sapevo neppure io dov’ero esattamente.
Sposarlo o non sposarlo? E se non l’avessi fatto dove sarei andata? Non avrei potuto continuare a vivere con i Cullen, non sarebbe stato giusto per Edward e neanche per me, eppure… non riuscivo a pensare di lasciarlo.
<< Bella >> una voce a me famigliare mi chiamò.
Mi girai immediatamente e mi trovai davanti Esme che mi sorrideva gentilmente.
<< Esme, che ci fai qui? >>
<< Ti ho visto uscire di corsa dalla porta e ho pensato di seguirti. Forse hai bisogno di parlare con qualcuno. >>
<< Parlare. Avrei bisogno di qualcuno che mi dica che sto facendo la cosa giusta, ma… Forse a dirla così sembra una cosa brutta. Non so se sono pronta a sposarmi, se voglio sposarmi. So di amare Edward, però, allo stesso tempo, ho paura, anche se non so di cosa. Perché dovrei paura? Ne abbiamo già passate tante noi due, ma siamo ancora qua. Vorrei rovinare tutto adesso? Decidendo di non sposarlo? Sarebbe un errore, giusto? >>
Esme sorrideva come se comprendesse il mio sentimento.
<< So come ti senti, Bella, anch’io mi sono sentita così quando dovevo sposare Carlisle. Penso sia normale, per ogni donna, ma anche per ogni uomo. Forse per noi vampiri è una cosa diversa. Abbia un’eternità davanti e possiamo fare qualsiasi cosa vogliamo. Pensare di impegnarci per sempre, per quel per sempre che per noi sarà sul serio l’eternità, può fare ancora più paura che per gli umani. Ma è normale, è capitato a tutti, capita a tutti. Devi solo pensare al sentimento che ti lega ad Edward e non pensare a nient’altro. Pensa solo a lui, se senti che il tuo cuore vuole passare solo del tempo con lui, allora vuol dire che stai facendo la cosa giusta. >>
<< Grazie, vedrò che cosa vuole il mio cuore >> l’abbracciai.
<< Sai già cosa vuole, solo che adesso stai facendo ragionare la paura. Rilassati, è solo un matrimonio >> mi lasciò un bacio sulla guancia e se ne andò.
Sposarsi o non sposarsi? Diventare la signora Cullen e far parte definitivamente della famiglia, oppure rimanere Isabella Swan? Il mio amore era così forte da spingermi a sposarmi davvero?
La notte avrebbe portato consiglio e mi avrebbe sicuramente rischiarato le idee, o almeno, lo speravo.

 

 

 

 

Eh sì, ragazze, la nostra cara Bellina sta cominciando ad avere dei dubbi. Una cosa normale, no? Insomma, ha paura, è una cosa di cui probabilmente non si rendeva conto davvero, ma adesso dovrà farlo. Sposerà alla fine Edward, o deciderà di lasciarlo? O di non sposarsi? Eheh, chi lo sa.
Questo capitolo è cominciato con una parte alquanto passionale, no? I nostri due ragazzi si sono lasciati andare finalmente del tutto, anche Edward, dato che prima Bella era vampira. E sinceramente ho adorato Edward in ogni sua forma *Q*
Charlie e Renee sanno finalmente del matrimonio. Charlie non l’ha preso per niente bene, Renee invece sembra non veder l’ora di assistere al matrimonio.
Stavo dimenticando di chiedervi scusa per il leggero ritardo. Avrei dovuto postare ieri sera, ma sono arrivata a casa tardi e non ho assolutamente trovato il tempo per postare, quindi eccomi qua adesso.
Avviso che il prossimo aggiornamento arriverà Martedì 27 Dicembre, dato che Domenica e Lunedì è festa.
Approfitto per farvi gli Auguri di Buon Natale a tutte voi *_*
Ringrazio chiunque abbia letto e abbia commentato. Grazie anche alle persone che hanno aggiunto la storia alle seguite, preferite e ricordate e alle nuove lettrici che hanno cominciato a leggere la storia. Grazie davvero *_*
Un bacione e alla prossima ^_^
 
   
 
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