Epilogo
– Un mese e mezzo dopo
Bianca
inserì titubante i suoi dati, con le dita che tremavano. Bastava cliccare su
“Invio” e sarebbe comparsa davanti ai suoi occhi la graduatoria. Chiuse gli
occhi e fece un lungo sospiro, dopo di che si decise a premere il
tasto.
Aprì
gli occhi solo qualche secondo dopo, per poi accorgersi che aveva guadagnato
un’ottima posizione e che era entrata alla facoltà di
Medicina.
Saltò
dalla gioia, gridò di vittoria mentre le guance le si arrossavano. Non fece
nemmeno in tempo a telefonare alla mamma che il telefono
squillò.
Sorrise
leggendo il numero sul display.
-
Pronto?-
rispose, emozionata.
-
Allora,
campionessa? Com’è andata?-
La
voce metallica di Sergio era coperta dai clacson delle auto. Era probabilmente
in strada.
-
Ce
l’ho fatta, ce l’ho fatta! Ho superato i test!- esclamò Bianca, saltellando
felice per la stanza. Non poteva vedere Sergio, ma scommise che stava
sorridendo.
-
Questa
si che è una grande notizia! Ma non avevo dubbi, campionessa. Beh, adesso non ci
resta che festeggiare! Ti va un aperitivo? Passo a prenderti tra
un’ora!-
Bianca
sorrise raggiante.
-
D’accordo,
ti aspetto-
…
Settembre
era arrivato troppo in fretta, ma Bianca sembrava per la prima volta aver chiara
davanti a se tutta la sua vita, i suoi obbiettivi, i suoi progetti. Si strinse a
Sergio mentre lui metteva in moto lo scooter, viaggiarono contenti fino a quando
non giunsero a San Martino, dove Sergio parcheggiò lo scooter e fece accomodare
Bianca ad uno dei tavolini esterni del bar. Ordinò due aperitivi e finalmente si
rivolse a Bianca con un sorriso raggiante.
-
Sapevo
che ce l’avresti fatta- commentò, contento.
Bianca
osservò il suo sorriso, notò una punta di malinconia in quegli occhi che ormai
conosceva così bene.
-
Grazie.
Sai, avrei in mente tante cose da fare, ho desiderato così tanto superare questo
test, vorrei tanto che i ragazzi…- si bloccò, Sergio la fissò perdendo ogni
gioia.
Amanda,
Calibri, Lara ed Ariel erano andati via qualche settimana prima, e nessuno
sapeva se sarebbero mai ritornati. Da quella famosa sera, quando finalmente
aveva scoperto la verità sia sulla loro identità che sulle bugie di Eva, tutto
era radicalmente cambiato. Innanzitutto, si era trovato di fronte ad una realtà
difficile da accettare, pensare che Calibri esisteva davvero, recuperare Amanda
da un passato tormentoso, rivedersela davanti agli occhi, bella come non mai.
C’era
stato tanto da spiegare, tanto da comprendere, ma Sergio non riusciva ad odiare
Eva per quanto aveva fatto. Aveva privato Amanda dei suoi ricordi, del suo
amore, quasi rubandoglielo. Ma se la guardava negli occhi non riusciva a non
perdonarla, a non pensare al suo dolce bisogno d’affetto, all’amore che
dichiarava, al perdono che implorava.
Bianca,
dal canto suo, aveva dato finalmente un senso a molte cose: le stranezze di Lara
ed Ariel, le lettere, il bacio di Calibri. Era stato incredibile anche per lei
scoprire che un Calibri esisteva davvero e che in realtà, quello che aveva
scritto quelle lettere non era altri che Sergio. Si sentiva spaesata dinanzi a
quella realtà, dinanzi ad un giovane uomo, principe di un altro regno, che
l’amava e che non poteva però starle accanto. Sentiva divampare dentro la
passione per lui, senza sapere niente della sua vita, dubitando persino della
sua esistenza. Ma erano arrivati ai limiti dell’assurdo, e ora sia lei che
Sergio erano persone diverse.
Si
guardarono per un attimo scambiandosi sentimenti proibiti.
-
Vorresti
che fossero qui?- concluse la frase Sergio, con una nota di sarcasmo e
tristezza.
-
Si,
lo vorrei- mormorò in risposta Bianca.
Sergio
alzò le spalle.
-
Tu
non sai quello che dici, - abbassò gli occhi, - questa storia ci ha distrutto, e
tutto senza una motivazione-
-
Non
dire così, Sergio. È vero, siamo stati coinvolti senza volerlo, ma ormai tutto è
finito. E tu dovresti perdonare Eva e tornare con lei-
Le
parole di Bianca lo colpirono, alzò gli occhi per fissarla. Sapeva che Bianca
aveva stretto con Eva una sincera amicizia, e che le parole che diceva fluivano
dalla consapevolezza che anche Eva l’amava ancora. A differenza sua però, Eva lo
ammetteva. Lui invece, si chiudeva nel dolore delle sue menzogne cercando, per
l’ennesima volta, di dimenticare.
-
Bianca,
io…-
-
Ne
sei innamorato. Ne sei profondamente innamorato. Eva ha sbagliato, ma si è
pentita. Sbagliare è umano, e tu devi perdonarla. Promettimi che la
chiamerai-
Bianca
stese la mano sul tavolino fino a sfiorare quella di Sergio. Lui sorrise
confuso, negli occhi Bianca leggeva gratitudine e volontà.
-
Grazie,
Bianca. Non so perché stai facendo tutto questo per me-
-
Perché
sei mio amico, e in questa storia ci siamo finiti insieme-
-
Avrei
voluto che ci conoscessimo in modo diverso, in un momento diverso,- gli occhi di
Sergio scrutavano il panorama, implacabili, - avrei voluto conoscerti quando ero
me stesso. O quando ritornerò ad esserlo, non so-
-
Adesso
sei te stesso-
Bianca
sorrideva contenta.
-
E
adesso puoi ritornare a vivere- aggiunse, scuotendolo.
Sergio
sorrise commosso, tese la mano verso Bianca.
-
Allora
ricominciamo da adesso, ti va?-
Bianca
annuì, contenta e confusa.
-
Piacere,
Sergio -
-
Piacere,
Bianca-
Fine.
Eccoci giunti alla fine di questo racconto, ringrazio le dodici persone che l'hanno aggiunta tra le seguite e le invito nuovamente a commentare. Un ringraziamento speciale va a Beatrix con le sue preziose recensioni ricche di consigli. Vi ringrazio per al'ttenzione e spero la storia sia stata di vostro gradimento, vi invito a seguirmi dunque in "Bosikom Lyubov'- Il beneficio del buio" - "L'impero dei Fiori" e "Tutte le bugie di Lena".
Grazie e a presto
Lara