Disclaimer: I personaggi non mi appartengono e non scrivo a
scopo di lucro, altrimenti non sarei qui ma a Londra dove vorrei essere da una
vita <3
Chiedo scusa per eventuali errori di battitura o peggio di grammatica
Buona lettura :D
- Ma.. cos..? – fu tutto ciò che il cantante riuscì a
dire.
Dominic spostò lo sguardo e tornò in salotto, lasciando
Matthew in compagnia della porta aperta, in un tacito invito ad entrare.
Quest’ultimo, ancora shockato da quella visione, rimase fermo sulla soglia, per
poi ridestarsi e seguire il biondo all’interno dell’appartamento.
- Puoi chiudere la porta a chiave e mettere il catenaccio?
– gli chiese il batterista, non appena gli fu vicino.
Matthew non chiese spiegazioni per quella inconsueta
richiesta e fece quanto chiesto, per poi tornare di nuovo in salotto e sedersi
sul divano, vicino al compagno.
Sentì subito il corpo dell’altro premere sul suo,
abbracciandolo, e la testa appoggiarsi sulla sua spalla, percependo il suo
respiro caldo sulla pelle. Lo strinse forte per la vita, in modo da sentirlo
più vicino, ma, a quel tocco, il biondo emise un gemito di dolore e cercò di
allontanare la mano del moro dal suo fianco.
- Cosa è successo? – chiese Matthew dopo qualche minuto di
silenzio.
Dominic prese la mano del compagno appoggiata
delicatamente alla sua vita e la strinse forte e, chiudendo gli occhi, disse: -
Sono andato al cinema sta sera –
A quella affermazione, fu Matthew a chiudere gli occhi, in
un gesto di assoluto dispiacere, che l’amato non poteva vedere, beandosi ancora
di quel contatto a occhi chiusi. Gli diede un bacio tra i capelli biondi,
leggermente sporchi ma ancora profumati di agrumi, così da trasmettergli quella
sensazione di costante stupidità che sentiva per averlo scaricato.
- Sono andato a vedere un film carino, forse un po’ triste
– continuò Dominic, senza muoversi di un millimetro da quella piacevolissima
posizione – è stato strano perché c’erano un sacco di persone tutte assieme,
mentre io ero solo. Ho sfogato tutto sul cibo, non saprei dirti neanche quanti
soldi ho speso tra bibite e patatine. Mi sa che si depositerà tutto in
ciccetta, mi dispiace –
Matthew sorrise. Aveva anche il coraggio di scusarsi!
Avrebbe dovuto farlo lui e per motivi molto più importanti che un po’ di
pancia, ma neanche voleva portare su di sé l’attenzione, non con il biondo che,
si, gli faceva capire che gli era pesata la sua assenza ma che non gliene
faceva una colpa, come mai aveva fatto, anzi.. voleva che restasse al suo
fianco, perché Dominic aveva chiamato lui, non Chris e Tom.
- Ti ci voleva un po’ di ciccetta, carino. Ti rende
estremamente sexy – scherzò il moro, strizzando leggermente l’inesistente
pancetta dell’amato. Quest’ultimo rise, cercando di fermare la mano del
compagno che gli procurava solletico e, una volta catturata, intrecciò le dita
con le sue.
Rimasero così per un po’, guardandosi e sorridendosi,
felici di quel momento, le mani ancora strette in quelle del compagno.
Nonostante i lividi e i graffi, Matthew non poteva non trovare Dominic
bellissimo e si avvicinò piano al suo viso, per poter lasciare un leggero bacio
sulle labbra gonfie.
Si scambiarono un altro sguardo, un po’ meno giocoso del
precedente, e sta volta fu Dominic a posare le sue labbra su quelle di Matthew
in un timido bacio.
Il moro voleva incrociare ancora una volta gli occhi del
compagno, perdersi in quel colore meraviglioso e scorgere ancora quella piccola
scintilla d’amore che ogni volta brillava solo per lui ma il biondo non glielo
permise. Appoggiò ancora la testa sulla spalla dell’amante, sta volta
osservando la stanza semibuia e, sentendo un altro bacio posarsi tra i suoi
capelli, prese un respiro e riprese il suo racconto.
- Nel tornare a casa ho preso una scorciatoia. Volevo
rientrare il prima possibile e aspettare il tuo ritorno. Ho fatto giusto in
tempo a mandarti l’ultimo messaggio, prima di essere assalito – fece una
piccola pausa, quel che bastava per riportare alla mente quei brutti momenti.
- Erano un paio di giovani ragazzi, non avevano neanche 20
anni, ma avessi visto che armadi! Uno di loro mi ha spinto al muro, dicendo di
dargli tutto ciò che avevo, se non volevo passare un brutto quarto d’ora ma
tutti i soldi li avevo spesi al cinema e quando glielo dissi iniziò a
picchiarmi, minacciandomi di collaborare. Continuavo a ripetere che non avevo
niente e loro continuavano a picchiarmi. Mi hanno sbattuto a terra e hanno
frugato nelle mie tasche, trovando il cellulare, le chiavi di casa e il
portafogli. Uno di loro mi ha tirato un calcio, dicendo che era per la balla
detta; credo si riferisse all’Iphone. Ci ho messo un attimo ad alzarmi e a
tornare a casa e ci ho messo un bel po’ a chiamarti ma non volevo disturbarti e
poi avevo bisogno del telefono di casa. Direi proprio, un pessimo quarto d’ora
– sorrise tristemente Dominic, pensando
che solo a lui potevano accadere cose del genere.
A quella parole, Matthew sussultò, movendosi leggermente
sul divano e contraendo la mascella per la rabbia al pensiero di qualcuno che
faceva del male al suo compagno. Dominic si accorse di quel movimento e della
presa più forte su di lui dell’altro e, lasciandogli una mano, gli accarezzò
dolcemente il viso, mentre i suoi occhi erano persi nel suo blu cielo, che
sempre lo rapiva con la sua bellezza.
- Che hai? – gli chiese.
- E me lo chiedi? – fu la tremante risposta del moro.
- Matt, io.. –
- Devi denunciarli! –
Dominic sciolse l’abbraccio, guardando l’altro stralunato.
Lo vedeva. Era arrabbiato come mai in vita sua ma non riusciva a comprendere il
motivo di tanta rabbia, alla fine aveva solo incassato qualche pugno.
- Non posso andare a denunciare due ragazzini, per un
telefono poi! – esordì risoluto.
- Ti hanno pestato –
- Sono solo un paio di lividi, poteva andarmi molto peggio
–
- Se non lo fai tu, lo farò io! – fu la secca risposta di
Matthew.
Fu allora che Dominic vide il motivo di tanta rabbia. Gli
occhi azzurri del compagno erano scossi dalle lacrime, che tentavano di uscire
disperate ma che, con grande fatica, il moro teneva ferme al loro posto.
A quella visione il batterista si sedette a cavalcioni sull’altro
e gli prese il viso con entrambe le mani, facendo scontrare i loro sguardi.
- Non pensarlo neanche – sussurrò Dominic.
Appena comprese quelle parole, Matthew cercò di spostare
lo sguardo dagli occhi del compagno o sarebbe scoppiato a piangere senta
ritegno davanti a lui ma quest’ultimo teneva saldamente il suo viso,
impedendogli qualsiasi movimento. Chiuse gli occhi, sperando che almeno quel
piccolo gesto gli desse un po’ di sollievo.
- Matt guardami – gli chiese il biondo, appoggiando la
fronte contro la sua, e il moro obbedì, fissando rapito quelle iridi di un
colore così bello quanto misterioso.
- Non devi neanche pensarlo, chiaro? –
- Come faccio? –
- Fallo e basta –
Rimasero un attimo in silenzio, continuando a fissarsi.
Dominic accarezzava dolcemente il viso del compagno, cercando con quel gesto di
trasmettergli sicurezza. Matthew percorreva piano le gambe e i fianchi
dell’amato, concentrando il suo sguardo sui segni violacei del suo viso.
Impossibile non pensarci.
- E’ colpa mia – esordì, rompendo il silenzio.
- No! – rispose secco il compagno, scuotendo il capo.
- Si invece - sussurrò tristemente il cantante – è solo
colpa mia! –
Sta volta non resse. Lasciò che le lacrime cadessero lente
dai suoi occhi e percorressero il suo viso, fino a raggiungere le mani di
Dominic, ancora ferme a stringere il suo volto, che con le dita spazzavano via
quelle piccole gocce salate.
- E’ colpa mia – ripeté di nuovo Matthew, e Dominic non lo
fermò, avendo compreso che il suo compagno avesse bisogno di sfogarsi e buttare
fuori le sue colpe, nonostante per lui quelle colpe non esistessero.
- Se fossi stato con te non sarebbe successo nulla di
tutto ciò. Invece no! Ho dovuto fare il fesso, mettendomi questo schifoso
vestito e mischiandomi a gente che mi guardava dall’alto al basso, neanche
fossi stato uno Zeta – si fermò un attimo per poter ammirare il sorriso del
biondo, nato da quella piccola battuta finale, e, nonostante quel gesto gli
riempisse il cuore, riprese con ancora una nota di freddezza nella voce, rivolta
a sé stesso.
- Dovevo essere con te, invece ero seduto a un fottuto
tavolo in mezzo a sta gentaglia mentre tu venivi ag.. aggredito. Non riesco a
perdonarmelo –
- Avrebbero picchiato anche te – disse Dominic, senza
smettere di accarezzarlo.
- Ti avrei protetto – continuò Matthew, con lo sguardo
perso.
- Lo so amore – il batterista gli diede un leggero bacio a
fior di labbra, cercando di calmarlo – lo so –
Il cantante sembrò ridestarsi e, cercando di non fargli
male, fece distendere il compagno sul divano, sovrastandolo ed evitando di
pesare troppo sul suo corpo dolorante. Cercò le sue labbra, catturandole in un
bacio passionale, carico di quel sentimento che gli scaturiva dal cuore, e
lasciando le sue mani libere di percorrere quel corpo che tanto amava.
Dominic rispose al bacio e all’amore che sentiva scorrere
tra di loro con altrettanto sentimento, stringendo l’amato a sé con una mano
sulla sua schiena mentre l’altra gli accarezzava i capelli scuri.
Si staccarono per riprendere fiato, senza rompere il legame
dei loro occhi, e rubandogli un altro bacio, Matthew disse: - Non permetterò
mai più che ti accada qualcosa –
- Lo so amore –
- Non voglio lasciarti solo –
- So che non sarà così –
- Non voglio che tu smetta di amarmi – il tremore della
voce del moro arrivò fino alle sue mani, che piano e scosse da un leggere
fremito disegnavano i contorni del viso dell’amato.
- Non è mai successo, nonostante tutto quello che abbiamo
passato, e mai succederà – la risposta calma e decisa del biondo riempì la
stanza, lasciando i due uomini in silenzio ad esprimere tutto il resto con i
gesti.
- Ti amo Dominic -
- Ti amo Matthew –
Si scambiarono un dolce bacio e rimasero stesi sul divano,
abbracciati, felici della presenza dell’altro e pregando che quel momento non
finisca mai.
Qui lo dico e qui lo nego: è stato il topino Matthew nel
mio cervello a volere tutta codesta dolcezza D: ha scritto tutto lui, io ho
messo solo il braccio!
Bugia!
Abbiamo fatto fifty fifty :D
Solo che io sti due ometti li trovo troppo dolci e ogni tanto esagero un
pochetto!
Tutto ciò, oltre al topo nella ruota del mio cervello, è
dovuto a una strana ispirazione di una notte di mezzo inverno che mi ha fatto
scrivere tutto in due orette.
Non so, però, se mi abbia ispirato in bene o in male. Questo lo faccio decidere
a voi! Siate spietati nel dirmi cosa ne pensate. Anzi.. nel dirci!! Anche il
topino è curioso :D
Direi che vado a farmi ricoverare xD
Vi lascio, con l’augurio di beccarci ancora al prossimo e ultimo capitolo!
Un bacione a tutte!
Lilla :D