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Autore: Lilla Wright    19/12/2011    8 recensioni
"..Alla fine, un messaggio tirava l’altro. Tra ricordi, stupidate e messaggini zuccherosi, i due amanti aveva passato quasi due ore a parlare, chi seduto sul divano e chi in mezzo a ospiti illustri del mondo del cinema."
Una serata lontani, tanti sms, una telefonata e...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Titolo:

Disclaimer: I personaggi non mi appartengono e non scrivo a scopo di lucro, altrimenti non sarei qui ma a Londra dove vorrei essere da una vita <3
Chiedo scusa per eventuali errori di battitura o peggio di grammatica
Buona lettura :D

 

 

 

- Ma.. cos..? – fu tutto ciò che il cantante riuscì a dire.

Dominic spostò lo sguardo e tornò in salotto, lasciando Matthew in compagnia della porta aperta, in un tacito invito ad entrare. Quest’ultimo, ancora shockato da quella visione, rimase fermo sulla soglia, per poi ridestarsi e seguire il biondo all’interno dell’appartamento.

- Puoi chiudere la porta a chiave e mettere il catenaccio? – gli chiese il batterista, non appena gli fu vicino.

Matthew non chiese spiegazioni per quella inconsueta richiesta e fece quanto chiesto, per poi tornare di nuovo in salotto e sedersi sul divano, vicino al compagno.

Sentì subito il corpo dell’altro premere sul suo, abbracciandolo, e la testa appoggiarsi sulla sua spalla, percependo il suo respiro caldo sulla pelle. Lo strinse forte per la vita, in modo da sentirlo più vicino, ma, a quel tocco, il biondo emise un gemito di dolore e cercò di allontanare la mano del moro dal suo fianco.

- Cosa è successo? – chiese Matthew dopo qualche minuto di silenzio.

Dominic prese la mano del compagno appoggiata delicatamente alla sua vita e la strinse forte e, chiudendo gli occhi, disse: - Sono andato al cinema sta sera –

A quella affermazione, fu Matthew a chiudere gli occhi, in un gesto di assoluto dispiacere, che l’amato non poteva vedere, beandosi ancora di quel contatto a occhi chiusi. Gli diede un bacio tra i capelli biondi, leggermente sporchi ma ancora profumati di agrumi, così da trasmettergli quella sensazione di costante stupidità che sentiva per averlo scaricato.

- Sono andato a vedere un film carino, forse un po’ triste – continuò Dominic, senza muoversi di un millimetro da quella piacevolissima posizione – è stato strano perché c’erano un sacco di persone tutte assieme, mentre io ero solo. Ho sfogato tutto sul cibo, non saprei dirti neanche quanti soldi ho speso tra bibite e patatine. Mi sa che si depositerà tutto in ciccetta, mi dispiace –

Matthew sorrise. Aveva anche il coraggio di scusarsi! Avrebbe dovuto farlo lui e per motivi molto più importanti che un po’ di pancia, ma neanche voleva portare su di sé l’attenzione, non con il biondo che, si, gli faceva capire che gli era pesata la sua assenza ma che non gliene faceva una colpa, come mai aveva fatto, anzi.. voleva che restasse al suo fianco, perché Dominic aveva chiamato lui, non Chris e Tom.

- Ti ci voleva un po’ di ciccetta, carino. Ti rende estremamente sexy – scherzò il moro, strizzando leggermente l’inesistente pancetta dell’amato. Quest’ultimo rise, cercando di fermare la mano del compagno che gli procurava solletico e, una volta catturata, intrecciò le dita con le sue.

Rimasero così per un po’, guardandosi e sorridendosi, felici di quel momento, le mani ancora strette in quelle del compagno. Nonostante i lividi e i graffi, Matthew non poteva non trovare Dominic bellissimo e si avvicinò piano al suo viso, per poter lasciare un leggero bacio sulle labbra gonfie.

Si scambiarono un altro sguardo, un po’ meno giocoso del precedente, e sta volta fu Dominic a posare le sue labbra su quelle di Matthew in un timido bacio.

Il moro voleva incrociare ancora una volta gli occhi del compagno, perdersi in quel colore meraviglioso e scorgere ancora quella piccola scintilla d’amore che ogni volta brillava solo per lui ma il biondo non glielo permise. Appoggiò ancora la testa sulla spalla dell’amante, sta volta osservando la stanza semibuia e, sentendo un altro bacio posarsi tra i suoi capelli, prese un respiro e riprese il suo racconto.

- Nel tornare a casa ho preso una scorciatoia. Volevo rientrare il prima possibile e aspettare il tuo ritorno. Ho fatto giusto in tempo a mandarti l’ultimo messaggio, prima di essere assalito – fece una piccola pausa, quel che bastava per riportare alla mente quei brutti momenti.

- Erano un paio di giovani ragazzi, non avevano neanche 20 anni, ma avessi visto che armadi! Uno di loro mi ha spinto al muro, dicendo di dargli tutto ciò che avevo, se non volevo passare un brutto quarto d’ora ma tutti i soldi li avevo spesi al cinema e quando glielo dissi iniziò a picchiarmi, minacciandomi di collaborare. Continuavo a ripetere che non avevo niente e loro continuavano a picchiarmi. Mi hanno sbattuto a terra e hanno frugato nelle mie tasche, trovando il cellulare, le chiavi di casa e il portafogli. Uno di loro mi ha tirato un calcio, dicendo che era per la balla detta; credo si riferisse all’Iphone. Ci ho messo un attimo ad alzarmi e a tornare a casa e ci ho messo un bel po’ a chiamarti ma non volevo disturbarti e poi avevo bisogno del telefono di casa. Direi proprio, un pessimo quarto d’ora – sorrise tristemente Dominic, pensando che solo a lui potevano accadere cose del genere.

A quella parole, Matthew sussultò, movendosi leggermente sul divano e contraendo la mascella per la rabbia al pensiero di qualcuno che faceva del male al suo compagno. Dominic si accorse di quel movimento e della presa più forte su di lui dell’altro e, lasciandogli una mano, gli accarezzò dolcemente il viso, mentre i suoi occhi erano persi nel suo blu cielo, che sempre lo rapiva con la sua bellezza.

- Che hai? – gli chiese.

- E me lo chiedi? – fu la tremante risposta del moro.

- Matt, io.. –

- Devi denunciarli! –

Dominic sciolse l’abbraccio, guardando l’altro stralunato.
Lo vedeva. Era arrabbiato come mai in vita sua ma non riusciva a comprendere il motivo di tanta rabbia, alla fine aveva solo incassato qualche pugno.

- Non posso andare a denunciare due ragazzini, per un telefono poi! – esordì risoluto.

- Ti hanno pestato –

- Sono solo un paio di lividi, poteva andarmi molto peggio –

- Se non lo fai tu, lo farò io! – fu la secca risposta di Matthew.

Fu allora che Dominic vide il motivo di tanta rabbia. Gli occhi azzurri del compagno erano scossi dalle lacrime, che tentavano di uscire disperate ma che, con grande fatica, il moro teneva ferme al loro posto.

A quella visione il batterista si sedette a cavalcioni sull’altro e gli prese il viso con entrambe le mani, facendo scontrare i loro sguardi.

- Non pensarlo neanche – sussurrò Dominic.

Appena comprese quelle parole, Matthew cercò di spostare lo sguardo dagli occhi del compagno o sarebbe scoppiato a piangere senta ritegno davanti a lui ma quest’ultimo teneva saldamente il suo viso, impedendogli qualsiasi movimento. Chiuse gli occhi, sperando che almeno quel piccolo gesto gli desse un po’ di sollievo.

- Matt guardami – gli chiese il biondo, appoggiando la fronte contro la sua, e il moro obbedì, fissando rapito quelle iridi di un colore così bello quanto misterioso.

- Non devi neanche pensarlo, chiaro? –

- Come faccio? –

- Fallo e basta –

Rimasero un attimo in silenzio, continuando a fissarsi. Dominic accarezzava dolcemente il viso del compagno, cercando con quel gesto di trasmettergli sicurezza. Matthew percorreva piano le gambe e i fianchi dell’amato, concentrando il suo sguardo sui segni violacei del suo viso.

Impossibile non pensarci.

- E’ colpa mia – esordì, rompendo il silenzio.

- No! – rispose secco il compagno, scuotendo il capo.

- Si invece - sussurrò tristemente il cantante – è solo colpa mia! –

Sta volta non resse. Lasciò che le lacrime cadessero lente dai suoi occhi e percorressero il suo viso, fino a raggiungere le mani di Dominic, ancora ferme a stringere il suo volto, che con le dita spazzavano via quelle piccole gocce salate.

- E’ colpa mia – ripeté di nuovo Matthew, e Dominic non lo fermò, avendo compreso che il suo compagno avesse bisogno di sfogarsi e buttare fuori le sue colpe, nonostante per lui quelle colpe non esistessero.

- Se fossi stato con te non sarebbe successo nulla di tutto ciò. Invece no! Ho dovuto fare il fesso, mettendomi questo schifoso vestito e mischiandomi a gente che mi guardava dall’alto al basso, neanche fossi stato uno Zeta – si fermò un attimo per poter ammirare il sorriso del biondo, nato da quella piccola battuta finale, e, nonostante quel gesto gli riempisse il cuore, riprese con ancora una nota di freddezza nella voce, rivolta a sé stesso.

- Dovevo essere con te, invece ero seduto a un fottuto tavolo in mezzo a sta gentaglia mentre tu venivi ag.. aggredito. Non riesco a perdonarmelo –

- Avrebbero picchiato anche te – disse Dominic, senza smettere di accarezzarlo.

- Ti avrei protetto – continuò Matthew, con lo sguardo perso.

- Lo so amore – il batterista gli diede un leggero bacio a fior di labbra, cercando di calmarlo – lo so –

Il cantante sembrò ridestarsi e, cercando di non fargli male, fece distendere il compagno sul divano, sovrastandolo ed evitando di pesare troppo sul suo corpo dolorante. Cercò le sue labbra, catturandole in un bacio passionale, carico di quel sentimento che gli scaturiva dal cuore, e lasciando le sue mani libere di percorrere quel corpo che tanto amava.

Dominic rispose al bacio e all’amore che sentiva scorrere tra di loro con altrettanto sentimento, stringendo l’amato a sé con una mano sulla sua schiena mentre l’altra gli accarezzava i capelli scuri.

Si staccarono per riprendere fiato, senza rompere il legame dei loro occhi, e rubandogli un altro bacio, Matthew disse: - Non permetterò mai più che ti accada qualcosa –

- Lo so amore –

- Non voglio lasciarti solo –

- So che non sarà così –

- Non voglio che tu smetta di amarmi – il tremore della voce del moro arrivò fino alle sue mani, che piano e scosse da un leggere fremito disegnavano i contorni del viso dell’amato.

- Non è mai successo, nonostante tutto quello che abbiamo passato, e mai succederà – la risposta calma e decisa del biondo riempì la stanza, lasciando i due uomini in silenzio ad esprimere tutto il resto con i gesti.

- Ti amo Dominic -
- Ti amo Matthew –

Si scambiarono un dolce bacio e rimasero stesi sul divano, abbracciati, felici della presenza dell’altro e pregando che quel momento non finisca mai.

 

 

 

 

 

Qui lo dico e qui lo nego: è stato il topino Matthew nel mio cervello a volere tutta codesta dolcezza D: ha scritto tutto lui, io ho messo solo il braccio!
Bugia!
Abbiamo fatto fifty fifty :D
Solo che io sti due ometti li trovo troppo dolci e ogni tanto esagero un pochetto!

Tutto ciò, oltre al topo nella ruota del mio cervello, è dovuto a una strana ispirazione di una notte di mezzo inverno che mi ha fatto scrivere tutto in due orette.
Non so, però, se mi abbia ispirato in bene o in male. Questo lo faccio decidere a voi! Siate spietati nel dirmi cosa ne pensate. Anzi.. nel dirci!! Anche il topino è curioso :D

Direi che vado a farmi ricoverare xD
Vi lascio, con l’augurio di beccarci ancora al prossimo e ultimo capitolo!
Un bacione a tutte!

Lilla :D





 

 

   
 
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