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Autore: shesfede    20/12/2011    10 recensioni
Bastò un attimo per scombussolare tutto. I miei occhi incrociarono il verde smeraldo dei suoi e per me fu come entrare in trans. Il pavimento era freddo, ma il contatto col corpo caldo di Harry rendeva tutto stranamente piacevole. Le mie narici furono pervase dal suo profumo dolce e allo stesso tempo attraente. Un profumo che non sentivo così vicino da tanto tempo. Respirava lentamente e sentivo il suo fiato posarsi delicatamente sul mio viso. Eravamo entrambi immobili, vittime di una forza di gravità potente al punto tale da paralizzarci.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Get me with those green eyes, baby.'
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CAPITOLO 17

 
Lo cercai disperatamente per tutta la casa, ma non lo trovai, così uscii fuori in giardino. Ringraziai il cielo per avermelo fatto trovare. Era in piedi nel mezzo del prato. Le mani in tasca, la testa bassa. Avevo anche paura ad andare da lui, ma dovevo farlo.
“Harry” lo chiamai e si voltò verso di me. Aveva gli occhi rossi e le guance rigate dalle lacrime. Stava piangendo. Fu lui il primo a parlare, il che mi sorprese parecchio.
“Avrei dovuto capirlo sai. La felpa, il tono di voce che aveva quando ti chiamava piccola, il fatto che passava sempre a prenderti a lavoro” fece una pausa, dove rise nervosamente.
“Harry, io posso spiegarti” dissi avvicinandomi a lui. Mi fece segno di fermarmi, mentre lui faceva qualche passo indietro. Perfetto, non voleva nemmeno starmi vicino.
“La verità Julie, ne ho bisogno” disse quasi disperato.
Mi andai a sedere nei gradini davanti la porta di casa e lui fece lo stesso, mantenendo però la distanza da me. Presi un lungo respiro e iniziai a raccontare tutto dall’inizio.
“Io e Liam siamo stati insieme due anni fa. Non è durata molto, solo cinque mesi” iniziai. Ad ogni mia frase, lui versava una lacrima che però cercava di cacciare via subito. Tentativo inutile, dato che vedevo ogni singola goccia ricadere sulle sue soffici guance. Soffrivo nel vederlo così e stavo ancora più male nel sapere che la causa di tutto quella sofferenza ero io. Con qualche difficoltà riuscii a terminare il racconto.
“Vi vedete ancora?” mi chiese.
“No” urlai. “Assolutamente no” dissi ridimensionando il tono della voce.
“Perché non me lo hai detto?” Aveva lo sguardo fisso davanti a sé e non osava voltarsi verso la sottoscritta. P
iù volte cercai il contatto fisico, ma si ritraeva ogni volta che provavo a prendergli la mano.
“Avevo paura di farti soffrire.” Per quanto fosse banale come risposta, era la verità.
“Beh, mi dispiace, ma ci sei riuscita comunque.” Si alzò e rientrò in casa, senza dire altro.
Il cuore sembrò fermarsi e per un attimo pensai di essere morta. Rimasi lì, finché tutti gli invitati se ne andarono. Quando rientrai la casa era vuota, ma si capiva benissimo che c’era appena stata una festa.
“Ehi” disse Louis mollando il sacco della spazzatura che aveva in mano e venendomi incontro. Lo abbracciai forte e piansi sulla sua spalla.
“Ehi, ehi. Non piangere” cercò di tranquillizzarmi.
“Cosa è successo?” Mi tirai su col naso e lo guardai negli occhi. Era preoccupato, glielo si leggeva in faccia. Decisi di mettere fine a tutte quelle bugie.
“Credo che sia arrivata l’ora di raccontarti una cosa. Dov’è Liam?” dissi.
“Con Charlie, di sopra. Ha detto che dovevano parlare” disse Zayn.
“Se è quello che penso io, allora vi lasciamo soli.” Ari prese la mano di Zayn e trascinò il ragazzo di sopra. Lei come ogni migliore amica che si rispetti sapeva già tutto e presto anche Zayn sarebbe stato a conoscenza della storia.
Mi sedetti sul divano e chiesi a Louis di venire accanto a me.
“Che succede Julie?” mi chiese preoccupato.
“C’è una cosa che devi sapere” gli dissi, prima di raccontargli tutto quanto.
Alla fine scoppiai a piangere, esausta e disperata. Non mi disse niente, ma come prima mi accolse tra le sue braccia. Appoggiai la testa sulle sue gambe, continuando a singhiozzare per il pianto.
“Andrà tutto bene” continuava a ripetermi mentre mi accarezzava i capelli.
“Ehi” disse qualcuno dalla porta. Mi sollevai e vidi Liam, mano nella mano con Charlie.
“Possiamo parlare?” mi chiese lei.
“Vi lascio sole.” Louis si alzò e insieme a Liam lasciò la stanza.
“Cosa ti ha detto Liam di preciso?”
“Tutto” fu la risposta. “Non sono arrabbiata con te se è questo che pensi” continuò prendendomi la mano.
“Almeno tu non mi odi” dissi.
“Ehi, nessuno ti odia” mi riprese lei.
“Dillo ad Harry.” Un’altra lacrima scese.
“Dagli tempo, capirà” disse asciugandomi la guancia.
“Io non volevo mentirgli, giuro che non volevo farlo.” Portai le mani al viso per nasconderlo e ripresi a piangere.
“Piangi pure se ti aiuta a sfogarti” disse abbracciandomi.
“Sei straordinaria Charlie” dissi tra un singhiozzo e l’altro.
“È arrivato il momento di parlare con Liam” disse alzandosi e lasciando il posto al ragazzo.
“Mi dispiace” fu la prima cosa che disse.
“Lo so” dissi non troppo convinta.
“Se vuoi posso provare a parlare con Harry.”
“No” gli urlai contro. “Hai già combinato abbastanza casini per questa sera.”
“Julie io l’ho fatto solo perché volevo capire una volta per tutte cosa provavo per te” confessò.
“E per fare questo era necessario infilarmi la lingua in bocca?” risposi acida.
“Mi dispiace” sussurrò abbassando la testa.
“Lo hai già detto.”
“Sei la mia migliore amica, non voglio perderti Julie” disse.
“Ero la tua migliore amica” lo corressi fredda.
“Julie.” Avvicinò la sua mano alla mia spalla, ma non gli permisi di toccarmi. Mi faceva solamente schifo in quel momento.
“D’accordo. Forse è meglio che io vada” disse alzandosi.
“Resta” gli ordinai. “Me ne vado io” dissi alzandomi.
Mi fermai un attimo sulla soglia della stanza e voltai per guardarlo un ultima volta.
“Per la cronaca Liam: io amo Harry.” Girai i tacchi e me ne andai.
Mi rinchiusi in camera e non uscii di lì fino al mattino seguente. La prima cosa che feci appena sveglia fu cercare Harry. Bussai un paio di volte alla porta di camera sua, ma non ricevetti alcuna risposta. Entrai lo stesso, ma subito dopo mi pentii di averlo fatto. Il letto di Louis era ancora sfatto, con il pigiama buttato tra le lenzuola. Quello di Harry invece era intatto, come se nessuno ci avesse dormito. Un senso di angoscia mi invase e così mi precipitai davanti l’armadio. Senza pensarci troppo spalancai le ante. Vuoto. Era vuoto, così come il resto dei cassetti. Era come se Harry non fosse mai stato in quella camera.
“Louis” urlai scendendo di sotto. “Louis.”
“Ehi buon Natale” disse porgendomi una tazza fumante di cioccolata.
“Dov’è Harry?” chiesi diretta.
“Perché non ti siedi a fare colazione” continuò Zayn.
“Non voglio fare colazione. Voglio sapere dov’è Harry” gli urlai contro.
“Julie stai calma” disse Liam.
“Tu non provare mai più a rivolgermi la parola” gli ringhiai contro.
“Perché non mi rispondete? Perché?” Mi voltai verso Charlie, che però abbassò immediatamente lo sguardo.
“Ari” chiamai la mia migliore amica. Lei mi avrebbe risposto, ne ero certa.
“Mi dispiace” disse triste.
“Ragazzi, che sta succedendo?” dissi preoccupata. “Louis dov’è Harry?” supplicai mio fratello.
“Se ne è andato questa mattina. Ha lasciato questa per te” disse porgendomi una lettera.
Il mondo mi crollò addosso, letteralmente. Restai qualche minuto in silenzio, a fissare quella lettera. Non poteva essere vero, non poteva averlo fatto sul serio. Quando mi ripresi afferrai la lettera e corsi di sopra, in camera mia. Gli altri provarono a chiamarmi, a chiedermi di tornare giù. Ma io non gli diedi retta. Una voce nella mia testa continuava a ripetermi che quello era soltanto un brutto sogno. Esatto, quello doveva essere per forza un incubo. Strappai la busta e aprii la lettera.
Amore mio” iniziai a leggere.
Sai benissimo quanto sia difficile per me esprimermi attraverso le parole. Sono sempre stato più bravo con i fatti. Mi dispiace per essermene andato così, ma non avevo altra scelta. Sono troppo incerto e confuso per poter continuare a stare al tuo fianco come se nulla fosse. Ho bisogno di stare da solo, di chiarirmi le idee. Ti prego di non cercarmi, sarebbe tutto inutile. Non tornerò a casa. Non per adesso almeno. Spero tanto che tu riesca a non odiarmi, anche se so che è una richiesta un po’ troppo azzardata per la mia posizione. Sappi che io ti amo ancora, come il primo giorno. Anzi, ti amo di più. Ogni giorno il mio amore per te cresce, quindi non credere che per me sia facile andarmene. Juliette Amanda Tomlinson sei la prima ed unica ragazza che io abbia mai amato in vita mia e so con certezza che questo mio sentimento non cambierà mai. Chissà, forse il futuro ha in serbo un po’ di felicità per noi, ma per adesso dobbiamo stare lontani. Spero che un giorno le cose torneranno ad essere come prima. Sempre tuo, Harry.
Rilessi quella lettera per altre dieci volte, prima di riuscire a crederci. Se ne era andato davvero e con lui aveva portato via anche una parte di me.

 


here i am:
Scusate l'attesa, ecco qui il capitolo diciassette.
Vi prego di non odiarmi/detestarmi/prendermi a male parole per quello che è appena successo.
Tutto si sistemerà prima o poi. Probabilmente più poi, ma questi sono sono dettagli.
Che dovevo dirvi? Ah si! 
Con questo capitolo si può dire che si conclude una prima parte della ff, ma questo lo capirete da sole leggendo.
Per addolcirvi dalla fuga del nostro Harry, vi anticipo che dal prossimo capitolo (finalmente direi LOL) entra in scena un certo biondo dagli occhi azzurri che ti incantanto <3
Si gente, sto parlando di Niall *-*
Grazie a tutte per seguire/recensire la ff <3
 

   
 
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