CAPITOLO 1.
James Potter adora il Quidditch.
Adora fare il suo ingresso trionfale nel campo, sorridere al proprio fan club appostato sulle tribune, come per ogni allenamento, e ricevere in risposta saluti e lodi entusiaste. Adora il vento che quando si alza in volo gli scompiglia i capelli, rendendoli ancora più ribelli, proprio come piacciono a lui.
Adora l’emozione che prova quando finalmente il baluginio dorato del boccino d’oro entra nel suo campo visivo, prima di gettarsi al suo inseguimento.
Adora esibirsi in picchiate spericolate che lo avvicinano sempre più alla sua preda dorata, adora il momento in cui capisce che è finalmente abbastanza vicino, che è ora di tendere il braccio.
Ma soprattutto adora chiudere la mano sulle ali della pallina dorata, intrappolandola e dimostrandole ancora una volta chi è il più veloce. E i sospiri estasiati delle ragazze in tribuna non guastano.
Quello che invece guasta è il fatto che il boccino stia cercando di entrargli nella mano. Non è propriamente doloroso, non come uno si aspetterebbe che fosse almeno, ma non è nemmeno piacevole. Per questo James spalanca la mano ed afferra il boccino con l’altra, cercando di staccarlo dal suo palmo, ma non ottiene il minimo effetto.
Il boccino continua tranquillo il suo ingresso nella mano destra del Cercatore, fino a sparire all’interno, senza lasciare traccia alcuna all’infuori di un lieve pizzicorio.
In seguito James, in tutti i dettagliati racconti dell’episodio che fornirà ai suoi amici, ometterà sempre di specificare l’incredibile apertura raggiunta dalla sua bocca. Ma la mosca che ne è appena uscita assicura che era un’apertura notevole.
Ma torniamo al presente, presente in cui James si fissa la mano destra con aria ebete ed occhi sgranati, sotto lo sguardo perplesso del suo fan club.
Anche James è perplesso e crede di averne tutto il diritto: un boccino d’oro è appena sparito dentro la sua mano.
Non è una cosa che si può accettare con leggerezza.
James sbatte le palpebre, aprendo e chiudendo la mano.
Non sembra che ci sia un boccino dentro.
Forse lo ha solo immaginato.
Dev’essere così, probabilmente il boccino gli è sfuggito di mano e sta svolazzando da qualche parte.
Per la precisione dietro di lui, a giudicare dal rumore delle alucce svolazzanti.
Ed è proprio mentre James si chiede da quando il boccino fa così tanto casino, che il primo strillo spaventato proviene dal suo fan club, facendolo sobbalzare.
Che diavolo hanno da starnazzare quelle galline?
Ma soprattutto, perchè ha come la sensazione di star volando senza scopa?