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Autore: Alyx    25/12/2011    11 recensioni
''Datti una calmata Potter se no ti schianto...''
''Hai portato la bacchetta?!!''
Con uno scatto fulmineo Lily fece lo sgambetto e Ramoso che finì disteso per terra. Il moro non fece in tempo a dire 'bip' che la Evans era sopra di lui  e gli puntava la bacchetta alla gola.
''Sono più veloce di quanto pensi Potter.''
                                     *****
''Potter fammi uscire da qui!''
''Non sai nuotare Lily?''
''Aiutami!''
''Solo se esci con me il prossimo sabato a Hosmade.''
''Sei un lurido ricattatore!''
''Intanto non sono io quello che rischia di affogare...''
''Per favore! Aiutami!''
''Te le ho gia dette le condizioni.''
''Va bene! Va bene! Ma aiutami!''
''Giuralo!''
''Cosa?''
''Come cosa!?! Che sabato prossimo uscirai con me!''
''Lo giuro! Lo giuro!''
James entrò nell'acqua e la prese.
''Vieni Lily!''
''Evans!''
''Usciamo insieme e ti devo chiamare per cognome!? No no!''
''Portami in sala comune! Adesso''
''Per favore''
Lei non accennava a chiedergli per favore allora lui la ributtò in acqua.
''Per favore! Per favore!''
''Ok. Andiamo in sala comune!''
                                        *****
"Cosa... Cosa... Cosa sei tu?" sibilò la ragazza.
Sirius si appoggiò con nonchalance allo stipite della porta in modo che le due sorelle non poterono vedersi.
"Sai che potrei farti la stessa domanda, dolcezza?"
Petunia rabbrividì.
Lily si sbatté un mano in fronte.
Non era possibile.
Perché tutte a lei?
"Che ci fai in casa mia?!" chiese allarmata ancora Petunia.
"Tua sorella mi ha invitato. Vuoi unirti a noi?"
Lily e Petunia sbarrarono gli occhi.
"Cosa vorresti dire?!" disse disgustata la bionda.
"Tesoro hai mai sentito parlare di un ménage à trois?"
Genere: Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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L' Ultimo Nemico Che Sarà Sconfitto E' La Morte


                                                    
                                                   Capitolo 29


                                              
                                               Come fumo tra le dita


Aveva sentito dire che i Patronus potevano cambiare forma.
Ma lei, mai, mai aveva pensato che le potesse succedere.
Il suo era sempre stato un aquila.
Ma adesso non aveva davanti un'aquila.
Bensì una cerva.
La rossa si immobilizzò, la bacchetta tesa davanti a se'. 
L'animale era leggermente più piccolo del cervo del giorno prima.
Era argentata e come se fosse fatta di fumo.
Emanava calore.
Lily si sentì bene.
L'animale chinò leggermente il muso di lato e, come se neanche lei sapesse perché fosse lì, fissò Lily curiosa.
"Brava Lily!" disse distrattamente Dorcas mentre cercava di aiutare un ragazzo in difficoltà.
Lily si riscosse e la cerva sparì.
Alice le si avvicinò mentre un pettirosso le svolazzava intorno.
"Lily? Che cos'era quella cosa?"
"Una cerva." disse calma la rossa.
"Ma il tuo patronus non era un'aquila?" chiese stupita Alice.
La stanza ora brillava grazie alla luce emanata dai Patroni.
"Era." rispose calmissima Lily.
Si voltò verso Dorcas che giocava con una leonessa d'argento.
Alice non rispose.
"Alice?" la chiamò Lily girandosi verso di lei.
La bionda fissava un punto in fondo all'aula, incredula.
"Alice? Cosa c'è?"
La Prewett le indicò James che stava cercando di aiutare Peter.
Finalmente il piccolo Minus diede forma a un piccolo topolino.
Lily chinò di lato la testa.
Perché un topo?
Ma poi vide James.
Dalla sua bacchetta fuoriuscì un magnifico animale.
Un cervo.
Lily sbarrò gli occhi.
Un cervo?
Immediatamente voltò la testa verso Remus e Sirius che invece discutevano tra loro mentre un lupo e un cane si azzuffavano divertiti.
E improvvisamente Lily capì.
Quattro amici.
I malandrini.
Un lupo mannaro.
Non si separano mai.
James, Sirius, Remus e Peter.
I malandrini.
Ramoso, Felpato, Lunastorta e Codaliscia.
Corna, passi, luna e coda.
Quattro animali le notti di luna piena.
Un cervo, un cane, un lupo e un topo.
I patronus.
Un cervo, un cane, un lupo e un topo.
Il cervo bianco.
Gli occhi dorati.
James.
Lily lasciò cadere la bacchetta dalla sorpresa.
L'impatto col pavimento sembrò catturare l'attenzione di James.
Il cervo sparì.
I due rimasero a fissarsi.
Lily aveva capito.
James continuò a fissarla.
Poi la campanella suonò.
Gli alunni uscirono entusiasti della nuova insegnante che li seguì per andare a pranzo, parlando con alcuni di loro.
Solo James e Lily rimasero fermi dov'erano.
"Evans ti è caduta la bacchetta." disse poi James.
Lei si chinò per prenderla.
"Eravate voi." disse poi appena alzò ancora lo sguardo su di lui.
"Eravate voi nella Stamberga Strillante." ripeté incredula.
"Voi siete Animagi."
James stette in silenzio.
"Ed eri tu!" riprese con una punta di rabbia nella voce. "Eri tu ieri sera! Tu sei il cervo bianco!"
James rimase impassibile.
"Si." disse poi.
"E Sirius è il cane. E Peter è il topo! Perché non me l'hai mai detto!?" 
James alzò le spalle.
"Perché ti dovrebbe riguardare?"
Lily strinse la bacchetta con rabbia.
"Perché ti amo!" urlò.
Lui rimase un attimo senza fiato.
Quante volte aveva desiderato che glielo dicesse?
"Non è vero. Tu ami Sirius." per la prima volta la sua voce vacillò.
Lily assottigliò gli occhi.
"Ah si? Tu ne sei ancora convinto?"
James stette in silenzio.
"Se amo Sirius, allora , piegami il perché di questo!" urlò.
"Expecto Patronum!" 
La cerva d'argento uscì di nuovo dalla bacchetta di Lily e si mise di fronte a James, tra i due.
Lei abbassò lo sguardo.
"Se amo Sirius, spiegami il perché. Che incantesimo mi hai fatto James? Perché tutte le volte che ti vedo voglio che mi abbracci e che mi baci, come una volta? Perché non riesco più a stare senza di te anche se sono riuscita ad odiarti per sei anni? Perché James? Perché se amo Sirius voglio te?"
Ancora una volta le lacrime premevano per uscire ma lei non voleva piangere.
Non ancora.
Lei non piangeva.
"Cosa non capisci quando ti dico che ti amo?" 
James rimase in piedi, confuso, mentre lei usciva e si avviava a pranzo.

Dorcas, stupendo tutti, quel giorno a pranzo si sedette al tavolo con i Grifondoro.
Parlò animatamente con Remus, Sirius e Peter che già conosceva, ma non aveva esitato a fare amicizia con altri ragazzi.
Adesso era seduta con i tre Malandrini e parlava con Alice e Annabeth mentre mangiava deliziata della zuppa di cipolle.
Sirius cercava di conversare ma era teso non vedendo arrivare ne Lily ne James.
"... Vero Sirius?" chiese ad un certo punto Dorcas.
Lui si riscosse.
"Scusa?"
Lei posò il cucchiaio e si pulì la bocca col tovagliolo.
"Che cosa succede?" gli chiese.
Lui si guardò intorno e la bionda parve capire al volo.
"Mi accompagneresti in bagno, Sirius, per favore?" chiese allora la nuova insegnate alzandosi dalla panca.
Lui annuì mogio.
Molti ragazzi alzarono la testa vedendo che Sirius usciva con la ragazza.
"Possibile che le più belle devono sempre cadere ai suoi piedi?" disse un ragazzo.
Dorcas rise ma Sirius non sembrava essersene accorto.
Appena fuori dal portone Sirius sembrò rilassarsi impercettibilmente.
"Sirius che cosa succede?"
Lui si mise una mano nei capelli.
"Un casino, Dorcas. Una ragazzina ha combinato un disastro. James adesso pensa che io e Lily siamo innamorati e che lo abbiamo preso in giro per tutto questo tempo. Non so cosa fare. Io e Lily le abbiamo provate tutte..."
Proprio in quel momento Sirius vide con la coda dell'occhio un lampo di luce rossa salire le scale.
Anche la bionda se ne accorse.
"È dimagrita. Non dorme e ho sentito dire da un Lumacorno disperato che ha preso una A in pozioni. Possibile che James non se ne accorga?" chiese Dorcas.
Sirius alzò le spalle.
"Io pensavo di si. Ma non sembra molto turbato. Lui la ama ancora ma non vuole accettarlo. È geloso di chiunque si avvicini troppo a lei. Lo vedi che diventa teso come una corda di violino quando un ragazzo le parla. Ho notato che fa così persino quando parla con Remus! E non l'ha mai fatto. Mai."
Lei sospirò.
"È innamorato. Ma non vuole cedere."
"Dorcas cosa devo fare?" le chiese mentre salivano un'altra rampa di scale.
"Non so cosa abbia in testa quel ragazzo. Eppure..." Dorcas lasciò la frase in sospeso.
I due arrivarono nel corridoio che portava al dipinto della Signora Grassa e videro che questo si chiudeva dietro le spalle di un ragazza coi capelli rossi.
"Dorcas, aiutami. Parlaci tu. Io devo andare da Lily." 
Sirius scomparve dietro il ritratto e la bionda fece dietro front e tornò verso l'aula di Difesa contro le Arti Oscure.
"E pensare che non avrei mai immaginato di stare dall'altra parte della cattedra!"


"Lily!"
La rossa si girò arrabbiata verso chi l'aveva chiamata.
"Che c'è?!" scattò isterica.
Sirius la guardò chinando la testa di lato.
"Ehi, che succede?"
"Che succede!? Hai anche il coraggio di chiedermi che succede?! Voi! Tu! Potter! Persino Remus! Pensavo di poter meritare la vostra fiducia!" sbraitò attirando l'attenzione di molti dei presenti.
"Lily, da brava non urlare. Andiamo, vieni con me."
Sirius la afferrò per un braccio e la tirò verso i dormitori.
Lei spalancò gli occhi e scosse la testa.
"No." disse secca.
Sirius capì al volo.
Entrare insieme nel dormitorio dei Malandrini quando tutta la scuola sospettava che avessero una relazione, non era proprio intelligente.
I due uscirono dalla Sala Comune.
"Cosa stai dicendo di grazia, Occhidolci?"
Lei lo guardò, gli occhi rossi di rabbia.
"Ti ho già detto un milione di volte di non chiamarmi così, Felpato." sibilò evidenziando l'ultima parola.
"Eh?" chiese lui stupito di essere stato chiamato in quel modo da lei.
"Perché non me l'hai detto prima?! Aspettavi che lo venissi a sapere da qualcun'altro?! Be', spiacente di deluderti ma so fare due più due!"
Sirius ancora non capiva.
"Tu! Parla! Dimmi se non è vero! Tu sei un animagus! Tu sei un cane!" urlò lei nel corridoio deserto.
Sirius sobbalzò.
"Lily non urlare, per Merlino! Se ti sentisse qualcuno..."
Gli arrivò uno schiaffo sulla guancia che rimbombò per tutto il corridoio.
Lui si voltò verso la ragazza tenendosi una mano sulla parte del viso colpita.
Lily aveva gli occhi lucidi e lo guardava delusa.
"Io... Io pensavo di essere all'altezza di mantenere un tale segreto. Ma voi... Tu..."
Sirius d'impulso la abbracciò e lei scoppiò in lacrime ancora una volta.
Il ragazzo non poté non constatare che una volta vederla piangere era una cosa più unica che rara.
Da un po' di tempo invece Lily sembrava troppo fragile per sopportare tante cose tutte insieme.
"Lily, devi reagire. Devi smettere di piangere." iniziò.
Lei si aggrappò con le mani alla sua camicia, scossa dai singhiozzi.
Scuoteva la testa mentre cercava di calmarsi.
"Io non... non ci riesco! Io ci ho provato! Ma... ma..."
Sirius cercò di staccarsela dal petto.
Quando lei si lasciò scostare aveva gli occhi rossi e gonfi.
Era ridotta malissimo.
La pelle era pallida come il latte, tesa, ad eccezione dei vistosi segni scuri sotto gli occhi.
Poteva essere dimagrita di qualche chilo e gli occhi verdi ormai scintillavano costantemente di lacrime.
I vestiti le stavano larghi e i capelli non sembravano splendere del solito colore rosso.
Una folle idea balenò in testa a Sirius.
La prese per un braccio e la tirò con sé.
"Vieni! Ho un'idea!" 
Lei si lasciò trainare, senza opporsi, gli occhi bassi sui suoi piedi.
Sirius la portò fuori in giardino.
Faceva freddo e tirava un pò di vento.
Nuvole cariche di pioggia, forse neve, scure premevano su di loro.
Ma Sirius era raggiante.
E Lily sorrise mentre pensava che se avesse avuto una coda, in quel momento Sirius avrebbe potuto scodinzolare.

Un lampi di luce argento e un attimo dopo un cane nero scodinzolava contento tra le gambe di Lily.
Le scappò un sorriso.
Si accucciò e l'animale le leccò la faccia.
Lily fece una smorfia e, sempre sorridente si strofinò la manica del golf sul viso per asciugarsi.
Alcuni fiocchi di neve cominciarono a scendere.
Si posavano sul manto nero dell'animale e sui capelli rossi della ragazza.
Felpato abbaiò contento e corse verso il lago.
Lily si strinse nel mantello e fece qualche passo nella stessa direzione.
Il cane correva, si fermava, tornava indietro, abbaiava e poi ricorreva in avanti.
La coda pelosa scodinzolava senza sosta.
Lily si guardò intorno.
Non c'era nessuno.
Lanciò un grido e si mise a correre.
Le gambe le fecero subito male e il fiato divenne corto visto che non mangiava da giorni, tuttavia continuò a correre, affiancata da Felpato, ridendo.
La neve scendeva sempre più fitta.
Lily alzò le braccia al cielo e rise di gusto.
Si sentiva benissimo.
Cadde miseramente a terra e, chiudendo gli occhi, cercò di riprendere il respiro.
Un attimo dopo felpato si era accoccolato con il muso sopra il sul petto.
Lily poggiò una mano sulla testa del cane e cominciò ad accarezzarlo.
Era una sensazione bellissima.

Remus si sporse dalla finestra.
Non aveva visto male.
Lily era in giardino, sotto la neve, che correva con Sirius.
Anche se era lontana quasi poteva vedere la sua improvvisa e ritrovata felicità.
"Remus, che succede?"
James si affacciò a sua volta e fece una smorfia riconoscendo i due.
"Patetici." sbuffò.
Remus sentì la rabbia scorre  nelle vene.
"James! Come puoi dire una cosa del genere?! Lily sta malissimo! Non mangia da giorni e non dorme la notte. Dimagrisce a vista d'occhio e sta in piedi per miracolo! Finalmente Sirius ha trovato un modo per farla distrarre!"
Il moro si strinse nelle spalle.
"Tu sei patetico, James. Tu. Perché ti stai lasciando sfuggire la cosa più bella della tua vita. Ti sta sfuggendo, James. Come fumo tra le dita."
James sospirò malinconico.
"Remus, non so più che fare..." sussurrò sedendosi sul letto.
Peter e Remus lo raggiunsero.
"Tu hai sempre detto che l'amavi tanto. Hai scoperto che finalmente anche lei è innamorata di te, che si è accorta che non sei solo uno stupido e arrogante ragazzino."
"Grazie Peter." disse trattenendo una risatina James.
Peter arrossì leggermente.
"Dovresti andare da lei." aggiunse semplicemente il ragazzo.
Remus sorrise ai due.
"Anche alla svelta." concluse Remus.
James alzò lo sguardo e finalmente, dopo tempo, sorrise.
Abbracciò Peter e Remus di slancio e si precipitò di corsa in giardino.
Remus strizzò l'occhio a Peter.
"Come sono stato?" chiese timido lui.
"Bravissimo, Coda. Bravissimo."

Sirius arricciò il naso.
Si alzò da Lily e si rimise in piedi, o almeno sulle zampe.
Lily aprì gli occhi.
La neve li aveva coperti.
Felpato si scosse e Lily si portò una mano alla faccia per non mangiare o aspirare altri fiocchi di neve.
Rise ancora.
Non voleva smettere.
Tuttavia il cane si allontanò.
Lei si mise in piedi.
"Ehi, aspetta, Sirius! Dove stai andando?" 
Si resse a malapena sulle gambe e per poco non perse l'equilibrio.
Accennò una corsa ma una ferrea presa sul suo braccio la fermò.
Si girò e fissò alternativamente il suo braccio e James.
Poi abbassò lo sguardo.
"Senti, Lily..."
Lei tentò si liberarsi.
"Se vuoi rovinarmi la giornata sei pregato di andartene..." disse gelida.
La neve scendeva ancora, silenziosa come Felpato accucciato dietro un cespuglio che spiava i due.
"Ascoltami, per favore..."
Lily lo fissò gelida.
"Perché dovrei? Tu non volevi ascoltarmi quando volevo io, no?"
James sbuffò.
"Sbuffa quanto vuoi, Potter. Io devo andare. Ho freddo qui fuori."
James non riuscì a trattenersi.
"Fino a poco fa però stavi benone, eh?"
Ancora una volta gli occhi di Lily luccicarono di lacrime.
"Ho imparato che con gli amici si sta meglio. Riescono a capirti senza troppe parole.  Non c'è pericolo di finire male. Il tuo cuore rimane integro e una risata è assicurata." sussurrò flebile.
Si dimenò ancora.
"Lasciami, per piacere."
James la fissava, non sapendo bene cosa fare.
Quando l'aveva vista il cuore aveva perso un battito per poi cominciare a battere all' impazzata come a voler rimediare il battito perso.
Non seppe quando lo decise.
Ma un attimo dopo premeva le sue labbra su quelle di Lily.
La neve cominciava a farsi più fitta.
Lily emise un gemito e si aggrappò con le dita gelate al petto di lui.
James la circondò con le sue braccia.
Lei cominciò prima a rabbrividire.
Mentre teneva gli occhi serrati e la bocca premuta contro quella di James una lacrima le scese sul viso.
James la sentì e stringendola di più a se, approfondì il bacio.
Lily tremava tra le sue braccia e la neve scendeva ancora.
Il vento era freddo e cozzava contro i loro corpi vicini.
James poté sentire i seni di Lily premuti contro il suo petto e per un attimo arrossì.
Si diede mentalmente del ragazzino e si impose di riprendersi.
Improvvisamente un bagliore rischiarò il parco.
"YUUUUUUPPPPPHYYYYYYYY!"
Un attimo dopo un urlo di gioia li fece separare.
James sorrise scuotendo la testa e affrettandosi a stringere Lily a se.
Lei si strinse con piacere a lui e poggiò le mani sul suo fondoschiena.
Per un altro attimo altri pensieri non proprio casti balenarono nella mente di James ma non durarono molto vista la tragedia greca che stava a facendo Sirius.
Saltellava in tutti i modi possibili e urlava a squarciagola.
"OH SIIIIIIII! FINALMENTEEEEE! I DUE TONTI SI SONO RIMESSI INSIEMEEEEEE!"
Lily rise contenta mentre un brivido di freddo le percorse la schiena.
Sirius continuava a urlare e saltare.
James tirò fuori la bacchetta dai pantaloni.
Guardò Lily, divertito.
"Che ne dici, mettiamo fine a questo delirio?"
Lily annuì tra le risate.
Un attimo dopo Sirius era stato trasformato un un boccino d'oro e era volato dritto nel palmo di James.

"Regulus, Regulus...'' sibilò un voce tra il deluso e divertito.
Il ragazzo chinò il capo, di fronte a quell'uomo che stava nascosto nell'ombra.
Aspettò che continuasse, impassibile.
"Perché hai disubbidito a tuo padre?"
Regulus deglutì faticosamente.
"Mi stava obbligando a sposarmi."
Si aspettò un urlo, rabbia, dolore, un Cruciatus.
Ma non venne niente.
Osò alzare lo sguardo sul Signore Oscuro.
Lo guardava compiaciuto.
"Mi sembra giusto che tu abbia dato la precedenza ai tuoi ideali, che a tutte quelle stupide usanze."
Regulus annuì velocemente.
"Tuttavia non puoi abbandonare Hogwarts. I tempi corrono e ho bisogno di spie. Parlerò io con tuo padre. Tu devi tornare." 
Il ragazzo fece una smorfia ma assentì.
"Come desidera, Mio Signore."
Voldemort annuì a sua volta.
"Che ne dici di quella sciocca Babbana rossa? Evans, giusto? Bellatrix mi aveva detto che era testarda ma non aveva mai accennato che ci sapesse fare con la bacchetta."
Per un attimo Regulus vacillò, ma si ricompose all'istante.
"In effetti vuole intraprendere la carriera di Auror."
Il Signore Oscuro rise sprezzante.
"Stupida! Osa combattere contro di me?!"
Regulus lasciò che l'ira del mago rimbombasse per la stanza.
"E dimmi, Regulus, saresti in grado di farmi una lista di tutti coloro che potrebbero essere, come dire, di impiccio, per i nostri piani?" sibilò poi stranamente calmo.
Il ragazzo si limitò a annuire.
Voldemort, che prima di era sporto dal suo piccolo trono si riaccomodò mentre il suo fidato serpente lo raggiungeva ai suoi piedi.
"Bene, Regulus. Mi hai pregato di farti entrare nei Mangiamorte a soli 16 anni promettendomi di esserne all'altezza. Ora è giunto il momento di dimostrarmelo. Voglio quei nomi. Entro domani. Tutti. Li voglio tutti. Dovranno morire il prima possibile. Tutti." sibilò con una nota d'ira nella voce mentre accarezzava Nagini che era strisciata sul suo braccio.
I due parvero parlarsi.
"Certo. Signore. Certo." assentì Regulus alzandosi e avviandosi alla porta.
Nagini disse evidentemente qualcosa di molto divertente perché Voldemort rise.
''Regulus!" lo chiamò quando era ormai sulla soglia della porta.
Lui si fermò e si volse.
"Tutti."
La porta si chiuse con un tonfo, e le risa del Mago Oscuro riecheggiarono a lungo.


Angolo dell'Autrice:
Buon Giorno/ Pomeriggio / Sera/ Notte.
Scusate scusate scusate ma il computer è ancora K.O. quindi non so più cosa inventarmi per cercare di pubblicare.
Allora spero che Tears riesca a pubblicarla se no dovrete aspettare fino a Natale.
Si, Natale 2012.
Spero che adesso siate contente, eh?
I due piccioncini hanno fatto pace.
Non chiedetemi come ho fatto a ideare una cosa del genere perché non lo so neanche io.
Dev'essere l' aria Natalizia che mi fa uscire di testa.
Ringrazio come sempre chi ha recensito, danyazzurra, Nympha, Ronnie02, la mia Writty-inngrata-Pasted, kateausten e aDropInTheOcean.
Mi fa sempre moltissimo piacere sentire i vostri pareri.
Grazie ancora e mi scuso infinitamente per il ritardo.
Un bacione,
Ali
   
 
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