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Autore: LuceCooper    26/12/2011    2 recensioni
-Sei disgustosa. - Brittany incrociò le braccia al petto gettando le chiavi sul divano avvicinandosi di qualche passo a me.
-Non ci credo, adesso te le porti a casa?.- Inarcò un sopracciglio continuando a fissarmi.
Mi passai una mano sul petto e poi sul cuore.
-Oh, quando la tua migliore amica ti dà il buongiorno così e sempre bello iniziare la giornata.- dissi ironica.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-Così gli dico; Non ricordo nemmeno il tuo nome e lei mi risponde lo sai?, sei davvero simpatica.-

Bevvi un lungo sorso di frappé alla vaniglia cercando di non ridere, vedendo Puck poggiare i gomiti sul tavolo del piccolo bar per poi sporgersi verso di me incuriosito.

-Tutto questo dopo che te la sei fatta?.-

-Già, ma dovevi vederla era…- mi azzittì di colpo vedendo le occhiatacce di Quinn e Brittany puntare proprio me.

-Oh, Puck sono argomenti che non interessano a…-

Parò la mano davanti ai loro visi, come per dire;

Non fregartene di loro e continua.

-Io voglio i dettagli, dannazione!.- Imprecò il ragazzo infastidito.

-Freni i bollenti spiriti, pervertito!.- S’intromise Quinn con la sua voce melodiosa e allo stesso tempo tagliente come un coltello.

-E vai a farti una doccia fredda!.- sbottò Brittany.

-Se apro bocca e molto probabile che prende fuoco il bagno che Noah calmi i suoi bollenti spiriti.- afferrai con i denti la cannuccia per poi giocarci con la lingua assumendo un’espressione di finta innocenza. 

Lo vedi gettarsi contro lo schienale della sedia, toccandosi la fronte.

-Questa volta hai vinto tu Lopez, ma la prossima volta…-

Quinn con espressione disgustata poggiò la tazzina di caffè sul tavolo ormai vuota, sembrava che volesse aggiungere qualcosa ma non lo fece.

-Io vado.- sospirò. –Voi due già mi avete nauseato abbastanza.- disse con tono scherzoso, per poi alzarsi dalla sua sedia, poggiando li conto sul tavolino.

-Ma vi voglio bene lo stesso.- baciò tutti sulla guancia, ancheggiando con eleganza fino all’uscita del bar.

Brittany la seguì ma solo per rispondere al cellulare. Sbuffai quando mi resi conto che era Finn.

Incrociai le braccia al petto, sprofondando nella sedia di legno.

-Un uomo queste cose le capisce!..- esordì all’improvviso il bruno, annuendo.

-E piu’ facile che tu e lei fate sesso, che Finn riesca a stare con Brittany per piu’ di un mese.-

A quelle parole, scattai dalla sedia spalancando gli occhi.

Io?. Brittany?. Sesso?.

-Ma come  ti vengono in mente queste cose?. Il tuo cervellino e forse andato in vacanza lasciando una scimmia, il compito di pensare al posto tuo?!.- Gli accarezzai la guancia, assumendo un espressione comprensiva e dolce.

 –No, sei stupido di natura.- il tono divenne acido e la mia mano colpì la sua testa.

-Hey, mi fai male!- chiuse gli occhi massaggiandosi il capo.

–Reagire così a delle semplici parole.- aggrottò le sopracciglia ammutolendosi di colpo.

-Di cosa state parlando?.- Brittany comparve di nuovo, sedendosi al suo posto con un sorriso grande quanto un casa.

-Di cosa stiamo parlando?.- Fece eco con un  sorriso beffardo sul suo volto.

-Del fatto che impazzirei alla viste di due donne che fanno sesso e stavo facendo un esempio. Voi due.-

Sospirai indifferente. –A volte e in questi momento che mi chiedo; ma come fa a essere il mio migliore amico?.-

-No davvero.- Non l’avevo mai visto così serio.

-La vista di voi due che….- la voce divenne profonda e rauca, catturando la mia attenzione.

-Le vostre labbra che si sfiorano, le mani che si intrecciano…-

M’irrigidii sulla sedia, cercando di non far trapelare nulla dalla mia espressione.

-I vostri corpi che si allacciano…il fatto di assaporare il profumo dell’altra.-

Avevo paura di voltarmi verso Brittany e vedere sul suo volto un espressione disgustata, invece la vidi interessata tanto quando me alle parole di Puck, con le labbra piegate all’insù’.

Trattenni il fiato.

-Oh, ho capito vuoi distrarre Santana e vincere la competizione della settimana prossima.-  Accavallò le gambe in un gesto tanto quotidiano che sexy .

Scossi la testa scacciando quelle immagini della mia mente.

-Non preoccuparti Barbie tu non mi distrai mica.-

Ecco, mi toccava anche mentire spudoratamente alla mia migliore amica.

-E tu sei un imbecille, Puck.-

Quest’ultimo scoppiò a ridere rilassandosi sulla sedia.

-Lo so che non vedrò mai questo momento.- Mi fissò e colsi una strana luce nei suoi occhi.

-Quindi lasciatemi pure sognare ragazze.-

-Io invece penserei di piu’ a non perdere punti con quel coso che ti ritrovi in testa.- Sbuffai, fingendomi stizzita.

-Così e una gara vinta. A me non piace vincere facile.-

Lo sentì borbottare sottovoce.

-Pensa a te Santana!.- Si alzò in piedi con il petto in fuori e il mento sollevato, con sguardo di sfida.

-Stasera. Io e te. Discoteca. –

Alzai gli occhi al cielo.

-Evita di parlare come un uomo delle caverne e spiegati meglio.-

-Più’ chiaro di così?.- curvò le spalle, e perse subito il suo atteggiamento da super Puck.

-Quale miglior posto per rimorchiare tante belle ragazze?. In discoteca. Adesso ti e piu’ chiaro Libanese?.-

-Mi sento così esclusa da questo gruppo, che sta sera voglio venire anche io..- Protestò la bionda imitando la posizione di Noah di poco prima.

- Insieme a Finn.-

Oh, fantastico.

-Britt…-

-Ma certo!.- M’interruppe il moro. –Fa venire anche lui, sono sicuro che ci…- si morso il labbro cercando di trattenere una risata, per poi fissarmi.

-Ci divertiremo un mondo.- Non c’è la fece piu’ e scoppio in una fragorosa risata.

 

 

Ho bisogno di sfogarmi, di staccare la spina, di vincere questa maledetta sfida di stasera e non pensare che ci siano anche Brittany e Finn.

Entro nel locale strizzata in un cortissimo vestito nero, un paio di tacchi 12 e i capelli sciolti e mossi.

Io e Puck ci separammo da i piccioncini appena arrivati..
Andai al bancone, ordinando una Vodka liscia, sedendomi su uno degli sgabelli.
Okay, come promesso, mi farò così tante ragazze da dimenticare il mio nome, ballerò così tanto da scordare la strada di casa, berrò così tanto da non poter camminare con le mie gambe.

Una canzone dance retrò martellava da un sistema audio all’avanguardia e faceva vibrare le pareti del locale alla moda. 

Il fumo di sigaretta addensava l’aria. L’alcool sgorgava dal bar che occupava un intero lato del locale. 
C’erano specchi ovunque, sulle pareti enormi e sul soffitto. 
Divani di velluto rosso e tavolini in vetro. Luce stroboscopiche roteavano, sulla pista da ballo.
Ero seduta all’estremità del bancone, bevendo il mio terzo bicchiere di vodka quando voltandomi notai una ragazza suoi vent’anni con un vestito nero, che aderiva perfettamente alle sue curve, e grandi occhi chiari.

Accenno un sorriso  nel vedere che mandò giù tutto il drink in pochi minuti.*

Dovresti andarci piani. Giornata pesante?.

Rise, scuotendo la testa e portando i suoi  lunghi capelli corvini dietro alle spalle.
-Ho voglia di divertirmi e non pensare a nulla.- dice, facendo un sorriso leggermente malizioso, prima di ritornare al secondo dei suoi cocktail.
-E tu, Sconosciuta?. Ho visto che hai bevuto tre bicchieri di vodka in pochi minuti. Sbaglio o anche tu hai avuto una giornata da dimenticare?-

Certo che ho da dimenticare qualcosa, ad esempio che Brittany e lì con il suo “adorato” Frankenstein e che…

Appoggia un dito sul bordo del bicchiere e lo accarezza, lentamente, guardandone il liquido ambrato contenuto all'interno.

Oh, santo cielo.

Lasciò a metà il Long Island e, dopo avermi preso per mano, mi trascinò in pista.
Cominciò a muoversi lentamente, lasciando che i lunghi capelli neri le accarezzassero la schiena.
Quando si avvicinò a me, cominciammo a ballare, facendo strusciare i nostri corpi.
Sentì il mio respiro riscaldare il suo collo, le sue mani sul mio corpo, gli occhi di mezza discoteca addosso.

E poi feci ciò che volevo fare dal primo momento in cui i nostri sguardi si erano incrociati.

La baciai.

Non abbozzò nemmeno una timida protesta, quando la mia bocca si chiude sulla sua, dapprima con fare esitante, aspettandomi in seguito una qualche obbiezione. E quando non né incontrai nessuna, presi controllo delle sue labbra, cosi come tutti i suoi sensi.

A un tratto la musica cessò e la discoteca si riempì di urla, fischi di approvazione e applausi.

Mi staccai dalla ragazza, voltandomi  dall’altra parte del locale.

Spalancai gli occhi dalla sorpresa, quando vidi Brittany ubriaca fradicia ballare sul bancone del bar, mentre un’orda di ragazzi allungavano le mani per toccarle le gambe o semplicemente ammirarla.

Mi guardai attorno in  cerca di Finn o Puck, non pensandoci due volte a piantare in asso lì la mora.

Nessuna traccia.

Potevo capire Noah che probabilmente sta sera, avrebbe vinto la sfida.

 Ma Finn?.

Dove diavolo era mentre la sua ragazza dava spettacolo circondata da un miliardi di maschietti?.
  
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