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Autore: Jane Diamond Black    28/12/2011    3 recensioni
Le avventure di Jane e Ann amiche per la pelle che incontrano i loro idoli
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Entrate nell’aereo incontrammo una hostess
-Benvenute a bordo, i vostri posti sono nella fila 1D- Ann si diresse verso i nostri posti e io le dissi
-Siamo nella fila One Direction-  e lei si mise a ridere e io la seguii a ruota. Lei decise di mettersi vicino alla finestra e io dovetti accontentarmi del posto di fianco. Ci mettemmo la cintura e ogni una prese il suo iPod e si ascoltò la sua musica. Io mi addormentai quasi subito. Al mio risveglio trovai Ann che dormiva ancora, decisi di non disturbarla.
–Signori passeggeri ci troviamo sopra Londra tra pochi minuti atterreremo all’aeroporto di Londra-
disse la hostess, allora mi sporsi dal mio sedile verso la finestra per vedere Londra dall’alto ed era STUPENDA. Guardando dalla finestra per sbaglio appoggiai il mio gomito sulla sua gamba facendo pressione, così si svegliò e si mise anche lei a guardare Londra dall’alto.
–Ben svegliata- le dissi senza togliere lo sguardo da Londra
–Sì, direi che svegliarsi con UN GOMITO FICCATO NELLA GAMBA sia un buon modo per svegliarsi- disse Ann, io mi girai per guardarla e mi tirò una pacca sul braccio. Tornammo a sederci per bene perché la hostess aveva detto che stavamo per atterrare e dovevamo rimetterci la cintura. Arrivati all’aeroporto recuperammo i nostri bagagli ed essendoci poca gente ci sedemmo sul nastro dei bagagli, essendo in obliquo era difficile non cadere infatti cademmo un sacco di volte era molto divertente. Diciamo che io e Ann insieme sapevamo come divertirci e come essere davvero pazze. Dopo un po’ di divertimento decidemmo di uscire dall’aeroporto per vedere se mio zio era lì oppure no. Uscite Ann notò un uomo con in mano un cartello con su scritti i nostri nomi.
–Siamo noi- disse Ann all’uomo.
–Piacere di conoscervi io sono Carl un amico di Paul- disse l’uomo che oltre ad essere gentile ispirava anche simpatia.
–Piacere di conoscerla signore io sono Jihane ma può chiamarmi anche Jane come preferisce lei- dissi sorridendo al gentiluomo
–Io invece sono Ann ed è un piacere conoscerla- disse Ann sorridendo anche lei.
–Come mai non è venuto mio zio a prenderci?- Chiesi io tutto d’un tratto.
-Mi ha chiesto di venirvi a prendere perché aveva delle cose da fare, ma se mi date i vostri bagagli li metto nel bagagliaio e vi porto da lui… intanto voi mettetevi comode-. Gli sorridemmo un’ultima volta prima di salire in macchina, dopo qualche minuto l’auto partì.
–Scusa Carl tu non è che sapresti il nome di quella Band con la quale vive mio zio?- chiesi io di punto in bianco
–Sì, conosco i ragazzi- disse lui
–E come si chiamano?- chiesi curiosa
–Mi dispiace ma tuo zio mi ha chiesto chiaramente di non dirvelo, e poi li vedrete con i vostri stessi occhi visto che vivrete con loro- disse Carl sorridendo.
–Eccoci arrivati-. Scese dall’auto Ann corse ad aiutare Carl con i bagagli, io la seguii.
–Ragazze scusatemi ma adesso devo andare, Paul mi ha detto di lasciarvi le chiavi…. Eccole, ci vediamo presto ragazze- disse salendo in macchina, io e Ann ci limitammo a salutare con un gesto della mano. Poi ci girammo a guardare la casa e tutto ciò che si poteva veder era un grande cancello grigio. Aprimmo il cancello e ciò che c’era oltre il cancello non era una casa ma una reggia. Il giardino era diviso in 2: da una parte era in piastrelle e dall’altra era un prato verde con una grande piscina. Percorremmo il vialetto con le valige e Ann si fermò a guardare le macchine 2 Lamborghini una nera e l’altra arancione.
–Voglio anche io questa macchina- la sentii dire, sorrisi e continuai a camminare. Lei mi seguì a ruota ed entrammo nella grande casa bianca. Dentro era bella il doppio di quanto non lo fosse già fuori (avete presente quelle case che fanno vedere sul programma Teen Cribs di mtv? Ecco questa era ancora meglio). Io e Ann rimanemmo un attimo lì a guardarci in torno
–noi vivremo in questa reggia?- dissi io senza smettere di ammirare la casa
–io in Italia non ci torno più, chiedo a tuo zio se posso stare a vivere qui con lui- disse Ann. Ad un certo punto Ann prende in mano un bigliettino che aveva trovato sul muretto che separava l’entrata dal soggiorno.
–Ciao ragazze, benvenute nella vostra nuova casa. Vi starete chiedendo che fine ho fatto, ecco c’è stato un imprevisto riguardo al tour dei ragazzi, quindi sono dovuto andare a risolvere il problema. Non preoccupatevi non ci metterò molto, un paio d’ore e sarò di ritorno. Nel frattempo fate come se foste a casa vostra (ma che dico quella ormai è casa vostra). Ci vediamo presto. Zio Paul- lesse Ann ad alta voce. Prendemmo le nostre valige e le mettemmo in un angolo. Ci dirigemmo in cucina per cercare qualcosa da bere e prendemmo 2 lattine di Coca e andammo in soggiorno a guardare un po’ di tv.
–Sembra proprio che la casa sia deserta- disse Ann
–Che ne dici si visitare la nostra nuova casa?- proposi io. Ann non rispose ma si precipito verso le scale, io la seguii ma appena cominciammo a salire le scale la porta di casa si aprì, io e Ann ci girammo per vedere chi fosse arrivato e il tempo si fermò. Io non capivo più niente, non sentivo niente tranne il mio cuore che batteva all’impazzata. Mi girai verso Ann e vidi che anche lei non riusciva a dire niente, non riuscivo a credere che stesse succedendo proprio a noi, era impossibile forse avevamo sbagliato casa o qualcosa del genere. Avremmo vissuto per 3 mesi con quei 5 angeli, era impossibile ma poi ebbi la conferma ch
e era tutto vero perché dalla porta entrò mio zio. 

  
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