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Autore: _xheystyles    30/12/2011    26 recensioni
"Io lo guardai negli occhi, in quel momento mi sembrò che il tempo si fosse fermato. Come se noi due fossimo in un universo parallelo. Gli feci un sorriso. Un sorriso che spiegava tutto. Mi avvicinai a lui, gli misi le mani al collo e lo baciai."
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO I.



Ero seduta nel gradino più alto della gradinata della chiesa di S. Oliver, il mio solito posto. Intorno a me c'era solo qualche studente che ripassava gli appunti per conto proprio. Ero deffinitivamente sola con i miei pensieri. Ora avevo tutto il tempo che volevo per pensare a quello che è successo ieri.

Ero nella metropolitana, seduta, nel posto vicino alla finestra, e vedo entrare un ragazzo. Lui incrociò il mio sguardo. Ci guardammo per qualche secondo, e poi un suo amico lo fece girare dall'altra parte. Non so descrivere la sensazione che ho provato in quel momento. E' qualcosa di assurdo, magico, indescrivibile. Con il ragazzo misterioso, dagli occhi verdi, c'erano altri quattro ragazzi, tutti vestiti bene e con capelli alla moda. Per quasi tutto il viaggio, io e il ragazzo dagli occhi verdi ci guardammo di sfuggita, senza poter mai parlare. Quando la mia stazione si stava avvicinando, non riuscivo più ad aspettare: dovevo conoscere quel ragazzo. Ma in quel momento mi trovai il ragazzo dagli occhi verdi davanti. Dio, pensai, era anche più bello da vicino. Aveva dei capelli ricci, stranamente bellissimi, e degli occhi che, da vicino, sembravano ancora più verdi.
«Posso sedermi?» chiese il bel ragazzo. Cavolo, come potevo dirgli di no? Io annuì semplicemente. Ecco, in questo momento lui era seduto a un centimentro di distanza da me. Sentivo il suo calore, il suo respiro. Era irresistibile. Non potevo stare zitta, così presi tutto il mio coraggio e gli diedi la mano.
«piacere, Alex.» Lui mi guardò per qualche secondo, come se fosse sollevato per il fatto che mi fossi presentata.
«piacere, Harry» mi diede la mano. In quel momento mi sentì svenire. La sua mano era morbida, calda, compattibile con la mia. Com'era possibile? Ero attrata anche dalla sua mano.
«Non sei di quà, vero?» mi chiese il ragazzo, di cui ora sapevo il nome.
«Come diavolo hai fatto a capirlo?» okay, ammetto di aver pensato per un secondo che sapesse leggere nel pensiero.
«Beh, non ti ho mai vista, e poi, riconosco una ragazza che non è inglese.» rispose.
«Ah, wow. Beh, si, sono italiana, ma sto a Londra da qualche mese, ormai.»
«Come mai?» disse lui. Ma che diavolo di conversazione era? Non volevo restare lì a parlare dei fatti miei con uno sconosciuto, anche se lo sconosciuto in questione è un ragazzo di una bellezza indescrivibile.
«Per motivi di studio. Perchè hai lasciato i tuoi amici?» passai subito al dunque.
«Se non vuoi parlare, me ne vado.»
«Nono, resta.» ovviamente, non volevo lasciarlo andare via.
«Ho lasciato i miei amici, perchè appena sono entrato in questa metropolitana, ti ho notato.» disse Harry.
«Oh, ma davvero?» risposi.
«Si, e so che anche tu mi hai notato, perchè, nonostante hai quei libri tra le mani, non stavi leggendo, ma guardavi me.» rispose lui, avvicinando pian piano i suoi occhi verdi al mio viso.
«Se hai visto che ti guardavo, significa che mi guardavi anche tu.» risposi io, completamente incantata dai suoi occhi.
«Chi ti dice che non abbia anche degli occhi nella testa?» rispose lui, sorridendo.
«In tal caso, io so leggere e guardare una persona nello stesso tempo.»
Harry rise. Com'era possibile? Stavo parlando con quel ragazzo da meno di cinque minuti, e già mi piaceva.
Arivammo alla mia stazione. «Devo andare, questa è la mia stazione.»
«No, davvero? Beh, almeno dammi il tuo numero.» rispose lui. Era riconoscibile la tristezza e la delusione nel suo volto.
Ora, in quella gradinata, speravo con tutta me stessa in una sua telefonata. 

  
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