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Autore: xthatwasme    30/12/2011    1 recensioni
- Okay, basta, io me ne vado. - feci per alzarmi, così come fece Muffin
- No, tesoro tu resta, non devi andartene per colpa mia, ragazzi è stato un piacere conoscervi. Ah, Styles, d'ora in poi evita di rivolgermi la parola, tanto sei uno specialista nel farlo - dissi e me ne andai a testa alta, attraversando la mensa sotto gli sguardi di tutti.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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♥ you are my daydream.


Da quando avevamo litigato Harry aveva smesso, proprio come gli avevo chiesto io, di rivolgermi la parola; ormai mi ci ero abituata. Con gli altri ragazzi i rapporti si erano fatti più stretti, più volte infatti avevo trascorso le mie serate a casa di Louis, ma, quasi sempre Harry non c'era e, se accettava di uniersi a noi, mi ignorava completamente.
Quella sera, di metà dicembre, ero distesa sul letto in camera mia, intenta a cantare Begin Again dei The Summer Set e sì, mi stavo annoiando tremendamente, quandò qualcuno bussò alla porta, che si aprì subito dopo.
La testa di mia mamma fece capolino.
- Sarah, c'è qui un tuo amico, lo faccio entrare? -
Sicuramente era Louis che era venuto a trovarmi, quindi acconsentii.
- Sì, mamma -
- Vieni caro, entra pure -
- La ringrazio signora -
Quella voce così maledettamente roca non apparteneva a Louis.
Harry? Oddio. Scattai come una molla, sbarrando gli occhi e mettendomi immediatamente seduta sul letto.
Mia madre ci sorrise, per poi sparire, chiudendo la porta.
Era surreale. Harry Styles in camera mia. Okkei, stavo certamente sognando. Mi ricordai improvvisamente dei poster con la sua faccia appesi sulle facciate dell'armadio. Okay, grandissima figura di merda, ma dai, sorvoliamo.
- Che ci fai qui? - chiesi scandendo bene ogni parola, come quando si parla ad un bambino piccolo, ma ei, Harry era un bambino piccolo.
- Sei tu che mi hai permesso di entrare, o sbaglio? - rispose guardandomi beffardo.
Acuto il ragazzo, davvero molto acuto.
- Certo! Non pensavo mica fossi tu! - risposi alzandomi in piedi e accorciando, se pur di poco, la distanza tra me e lui.
- Scusami se non ho la stessa faccia di Louis - ribattè infastidito
Lo ignorai, io con quel genere di persone non sprecavo di certo il mio tempo.
- Ora, se vuoi farmi la grazia di dirmi cosa vuoi - chiesi mentre mi sedevo su una sedia e mi mettevo a giocare con una pallina antistress color fucsia fosforescente.
- Volevo vederti - ammise sospirando
Mi si gelò il sangue nelle vene, mi stava prendendo in giro? La situazione era fin troppo comica, ci odiavamo a vicenda ed era piombato in casa mia, senza preavviso, per vedermi?
Scoppiai a ridere, a volte so essere tremendamente cinica.
- Scusa ma è assurdo! Mi vedi ogni santo giorno a scuola, non mi rivolgi la parola e se parliamo ci insultiamo a vicenda e poi, non dovresti essere con Caroline? - conclusi guardandolo con un sopracciglio alzato
Sembrò dispiaciuto, infatti, mi guardò con sguardo afflitto, come per scusarsi.
- Hai ragione, ma.. volevo vederti fuori da tutto quel caos delle mura scolastiche. Volevo stare da solo con te - confessò, mesto.
Bene, no cioè male, molto male.
O Harry mi sta prendendo in giro o forse sta iniziando a comportarsi meno da stronzo. La prima opzione è la più probabile.
- Okkei. Ma, davvero, non dovresti essere con la tua ragazza invece di stare qui a fare discorsi sulla scienza delle patatine fritte con me? - chiesi con finto tono preoccupato. Caroline mi stava altamente sul culo e qualsiasi cosa la riguardava con mi importava più di tanto, se non per il fatto che stava insieme al ragazzo che mi era sempre piaciuto, ma che ora, mi ritrovavo a sopportare a mala pena.
- Ex ragazza - puntualizzò lui, guardandomi. Rabbrividii di nuovo. Perchè si comportava così? In quel momento mi sarebbe tanto piaciuto essere Freud.
- Ah - mormorai semplicemente. Perchè mi sentivo così in colpa? Non era colpa mia se lui e Caroline hanno rotto, vero? Vero? In quel momento tutte le mie certezze si stavano frantumando come un bicchiere di vetro.
Per far qualcosa anzichè stare lì a guardare il suo viso perfetto saltellai verso il lettore musicale e schiacciai prima il tasto avanti e poi play. Le note di Taken riempirono la stanza. Oh, merda, quella canzone mi apriva i condotti lacrimali come un idraulico fa con il rubinetto dell'acqua. Dannazione!
- Cazzo! - esclamai mentre premevo furiosamente quel maledetto tasto, che, evidentemente, non aveva nessuna intenzione di collaborare.
Harry, accortosi di quanto stava accadendo, si alzò e mi venne vicino.
- Lasciala - mormorò
Scossi la testa mentre la sua voce riempiva l'aria, rendendola tagliente, opprimente ma meravigliosa.
Intanto, io ero scoppiata a piangere come una deficiente e davanti a lui per di più.
Grande Sarah, mi complimento, sei un fottutissimo genio.
- Ehi, ehi, ehi, calmati ora ok? E' solo una canzone, non è successo nulla - disse cercando di intercettare il mio sguardo, rivolto verso il pavimento.
Stupide, stupide, stupide lacrime, perchè dovete uscire proprio in questo momento?
Singhiozzai più forte, poi Harry spense lo stereo e mi spinse dolcemente verso il letto.
Mi ci sedetti, asciugandomi le lacrime con la manica del mio maglione bianco.
- Ehi, ssh, va tutto bene - mi sussurrò abbracciandomi piano
Harry Styles mi sta abbracciando. Omadredidio. No, non mi devo fare illusioni, rimane sempre il solito stronzo puttaniere e io la solita acida del cazzo, quindi è meglio non lasciarsi troppo andare.
Mi staccai subito da lui, lasciandolo basito.
- Ok, va meglio grazie - risposi accennando un sorriso. Mi ero allontanata da lui come ci si allontana da una fiamma che brucia e questo, ovviamente, non gli aveva fatto piacere.
Mi guardava, i suoi occhi verdi si erano cristallizzati, erano diventati di ghiaccio, di nuovo.
- Sono così repellente? - urlò a pochi centimetri da me. In un'altra situazione gli avrei chiesto come cazzo si permetteva ad urlarmi contro in casa mia, ma, in quel caso avevo fatto una grande cazzata.
- No, scusami... -
- Scusami un cazzo, Sarah! Io vengo qui per stare un pò con te e per cercare conforto da una persona che considero dolce e sensibile e tu, tu che fai? Mi tratti come se avessi la lebbra? Che c'è sei rimasta male perchè sei una delle poche ragazze della scuola che non mi sono ancora scopato? - contiunò urlando.
Non ci potevo credere, nemmeno da Harry mi sarei mai aspettata tanto. Come si permetteva?
Partì un ceffone che spezzò il silenzio creatosi nella camera, io rimasi lì con la mano sospesa a mezz'aria mentre Harry aveva la testa voltata di lato a causa del ceffone.
Abbassai la mano, lui mi guardò sconvolto, con gli occhi ardenti di rabbia.
Okay, faceva paura. Harry non picchierebbe mai una ragazza, giusto?
Senza nemmeno il tempo di realizzare cosa stesse succedendo che in un attimo fu sopra di me, buttandomi sul letto e tenendomi le braccia immobilizzate.
- Cosa cazzo fai, Styles? - chiesi cercando di liberarmi
- Cerco di parlarti evitando di ricevere altri ceffoni. Perchè non mi chiami per nome? -
- Il ceffone te lo sei meritato. Dio, sembriamo due bambini piccoli, lasciami! - mi lamentai.
Stronzo.
Avrei voluto aggiungere anche questa parola alla fine della frase ma vista la situazione non mi sembrava una mossa intelligente. Continuavo invano a cercare di fuggire dalla sue braccia, ma erano troppo forti.
Finalmente mi lasciò mettendosi a sedere sul letto. Lo imitai, sistemandomi i capelli corti, di un rosso chiaro.
- Era ora! Harry, sei un idiota! -
- Mi hai finalmente chiamato col mio nome, Sarah - disse ridacchiando.
Secondo me Harry in raltà è una ragazza e ha la sindrome premestruale. E' spaventoso quato in fretta cambi umore. Bah, ragazzo complicato, non ci avrei giurato prima di conoscerlo realmente.
- Beh sì, il tuo nome è idiota - risposi sorridendo in modo molto finto
- Non provocarmi, bellezza - minacciò lui, squadrandomi, mentre scosse il suo ciuffo di capelli ricci.
Mi ritrovai ad arrossire. Era fin troppo bello per essere vero.
Tu odi Harry, ricordi? Non fare la stupida.
L'iPhone di Harry squillò, un nuovo messaggio.
- E' mia madre, devo tornare a casa - disse alzandosi, mentre osservava lo schermo del cellulare.
- Oh! Arrivederci allora - risposi sorridendo, mentre lo guidavo verso la porta di casa.
Inaspettatamente, mi si avvicinò e mi stampò un bacio sulla guancia.
Restai di sasso, ma mi sforzai di non darlo a vedere, gli aprii la porta e lui si fermò sulla soglia.
Restai immobile, non sapendo cosa fare.
- Da domani giuro che ti farò diventare stufa della mia presenza, non sei poi così male -
Sorrise, per poi incamminarsi per strada. Restai ferma sulla porta, a guardarlo camminare finchè non scomparve nella nebbia.
Mi ritrovai a sorridere, cosa stava accadendo all'Universo? Per come la vedevo io, se Harry Styles era diventato qualcosa di più di un conoscente il mondo si stava capovolgendo, oppure ero io, che per tutto quel tempo, avevo avuto una reazione allergica all'Universo stesso, intralciando con la mia testardaggine il naturale corso degli eventi.
Rientrata in casa, mi feci una doccia che mi permise di distendere i nervi, poi mi addormentai, chiedendomi se Harry avrebbe davvero mantenuto la sua promessa.
wrote by sarah (ma quant'è bello harry? ♥).

look at us, babies
mi sono enormemente divertita a a scrivere questo capitolo, soprattutto per la scena della litigata. harry non è wjdkkkskdk, perfino nella sua acuta stronzaggine? ♥ ma che dite, migliorerà o rimarrà sempre il solito? beh, vi dico solo che lo scoprirete presto. ah, mi raccomando, lasciate tante belle recensioni eh! saluti anche dalla focaccina. peace, love and carrots. xoxo
  
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