Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Segui la storia  |       
Autore: Edelvais    31/12/2011    4 recensioni
Estratto:
"...In una modesta radura in mezzo alla boscaglia, sorgeva un immenso castello: una torre troneggiava al di sopra della tetra costruzione, mentre dalle poche finestre che si riuscivano a scorgere dalla strada, non traspariva nemmeno un filo di luce.
All'apparenza, si poteva definire completamente disabitato.
All'entrata del castello un uomo probabilmente sulla quarantina, protetto dal vento tagliente da un lungo cappotto color kaki, si sfregava le mani contemplando con palese soddisfazione la sinistra costruzione.
<< E' fatta. Finalmente quei falliti avranno pane per i loro denti. >>"
Un castello.
Sei detective.
Una scommessa.
Un milione di dollari in palio.
***
Fanfiction ispirata all'omonimo e bellissimo film diretto da Robert Moore.
Spero di aver destato la vostra attenzione! :)
Enjoy it!
Genere: Commedia, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I  nvito a cena con delitto 
 

 

Prologo




Il vento imperversava nel bosco, scuotendo con prepotenza le fronde degli alberi. L'oscurità regnava sovrana nella notte e di tanto in tanto, qualche lampo squarciava il cielo tempestato di stelle.

Come per dare conferma di questo sinistro scenario, in una modesta radura in mezzo alla boscaglia, sorgeva un immenso castello: una torre troneggiava al di sopra della tetra costruzione, mentre dalle poche finestre che si riuscivano a scorgere dalla strada, non traspariva nemmeno un filo di luce. All'apparenza, si poteva definire completamente disabitato.
All'entrata del castello un uomo probabilmente sulla quarantina, protetto dal vento tagliente da un lungo cappotto color kaki, si sfregava le mani contemplando con palese soddisfazione la sinistra costruzione.
<<  E' fatta. Finalmente quei falliti avranno pane per i loro denti.  >>

 


Capitolo I - Invito a cena al Blood Castle -




Comodamente seduto nella poltrona di pelle, un uomo che all'apparenza dimostrava non più di venticinque anni, sfogliava svogliatamente le lettere che aveva appena trovato nella cartella della posta.

<< Bolletta, pubblicità, multa per eccesso di velocità,  pubblicità... ehi ma questa? >> Esclamò balzando in piedi.
"Invito a cena con delitto..." Lesse mentalmente sempre più perplesso.

"Egregio Sig. Duncan Evans,
lei ha avuto la fortuna di essere invitato ad una cena al Blood Castle, ma non s'illuda. Non sarà una cena qualsiasi.
Sarà una cena con delitto. Scoprirà i dettagli non appena sarà giunto al luogo d'incontro.
Non sarà solo: ho gentilmente invitato dei detective che lei sicuramente conoscerà.
Mi perdoni per tutto questo mistero, ma per ora non posso svelare la mia identità.  Spero che questo invito non verrà declinato, e di vederla al castello alle sette in punto della sera di mercoledì 27 gennaio.
Un saluto cordiale.
"

<<  Ma che roba è!?  >>  Enfatizzò fissando con gli occhi cobalto l'innocuo foglietto di carta che non aveva fatto altro che procurargli confusione.

Poi, riprendendo il controllo di se, controllò l'orologio: il quadrante segnava proprio il fatidico giorno della cena e come se non bastasse,  il detective notò con grande sconforto che mancavano due ore all'ora precisata nella strana lettera.

"Certo che poteva anche spedirmela prima!" Pensò dirigendosi furente di rabbia verso l'armadio per trovare qualcosa di decente da indossare per l'evento.
"Se voglio arrivare puntuale devo partire molto prima, il castello dista due ore di macchina da quì...Ah ma chi me l'ha fatto fare!"
Aggiunse mettendo in moto l'automobile.


Nel contempo, altre cinque persone ricevettero la lettera e rimasero ugualmente stupite e perplesse leggendone il contenuto.


Giunto al  suddetto castello, Duncan scese velocemente dalla macchina, affrettandosi a raggiungere l'entrata sopraffatto dalla forza del vento che minacciava di scoperchiare l'automobile talmente tanto era forte.
Tutt'intorno a se era buio, caliginoso e una fitta nebbiolina oscurava dispettosamente la vista.
Il detective premette una mano all'altezza del petto, avvertendo la forma della rivoltella sotto le sue dita come per garantirsi la sicurezza. Non era un tipo preveniente lui. Amava solamente sentirsi al sicuro portando l'arma sempre con se. Troppe cose si imparano se porti avanti un mestiere come quello, soprattutto in casi dove pazzi psicopatici ti invitano in un castello abbandonato alludendo ad una "cena con delitto."

<<  Tsk. - bofonchiò l'uomo avanzando lentamente- chissà se tenterà di uccidermi appena faccio un passo dentro quella baracca. >> Ironizzò con una punta di irritazione.

Portandosi avanti lentamente fino al cancello arrugginito, spinse delicatamente l'entrata in ferro notando con immenso piacere che era aperto. Il "cortile" se si poteva definire tale un ammasso di erbacce con cespugli di rovi quà e là, conteneva al suo interno un pozzo ormai chiuso, ma che ebbe l'onore di far rabbrividire il detective dalle dita dei piedi alla punta dei capelli.
Senza perdere altro tempo nella contemplazione del relitto medioevale, si spinse fino al portone di ingresso bussando con decisione.

Quando finalmente qualcuno si degnò di aprirgli, all'improvviso un mattone staccatosi stranamente dalla cima della costruzione piombò addosso a Duncan che riuscì a evitarlo per un soffio.
<< Ma cosa...!? >> Balbettò una volta ripreso dallo spavento.
Alzando gli occhi si accorse che un maggiordomo lo fissava con occhi vitrei e vuoti, senza proferir parola.
Il detective si affrettò ad entrare per evitare che qualche altra diavoleria gli precipitasse in testa.
<< Signore, si sente bene? >> Domandò il maggiordomo cieco.
<< Mi sentirei meglio se fossi a casa mia invece di rischiare di essere spiaccicato da "massi piovuti accidentalmente dal cielo". >> Riprese il detective con una punta di perfido sarcasmo e squadrando da capo a piedi il maggiordomo.
Nel frattempo il pover uomo cercava di scusarsi balbettando qualcosa che Duncan non riuscì a recepire.

<< Non ti scaldare troppo Evans, in fondo sei un detective no? Non dirmi che hai paura di venire ammazzato da uno psicopatico che i invita a cena.  >> Inveì una voce graffiante di donna alle sue spalle.
<<  Heather Houston, che piacere sentire la tua voce isterica! >> Replicò Duncan fissando con disprezzo la sua interlocutrice. Heather era una detective dell'età di ventisette anni,  tanto giovane quanto sveglia e furba. La sua figura slanciata rendeva l'idea di una donna atletica e pronta a tutto per il suo lavoro.
<< Non ti preoccupare Evans, non ci sono solo io, nel salotto ci sono altre quattro persone che vorrebbero rivederti. >>  Affermò la donna voltandosi e facendo oscillare i suoi lunghi capelli neri.
<< Tsk, non dirmi che sono quegli incapaci con cui abbiamo lavorato al caso del serial killer! >> Continuò Duncan guardandosi intorno con diffidenza.
<< Si Duncan siamo noi, piacere di rivederti. >> Era stata una donna di altezza media, con capelli neri lunghi fino alle spalle striati con piccole meches blu a parlare. Anche lei come tutti gli altri non aveva più di trent'anni.
Il detective Evans roteò gli occhi: l'ultima volta che aveva lavorato con loro se n'era pentito amaramente,   poichè  credendosi superiore ai collaboratori, avrebbe preferito agire da solo.

La sala da pranzo in cui era appena entrato era molto sfarzosa: nel muro erano appesi svariati quadri e teste di animali imbalsamati, mentre il pavimento era ornato con dei tappeti indiani di altissimo pregio. La tavola era ovale, già apparecchiata e con al centro un candelabro la cui fiamma emanava luce fioca. Il caminetto era in pietra e la la lingua di fuoco cremisi crepitava con prepotenza.

<< Ah ci siete tutti! Gwen Smith, Geoff Tex e sua moglie Bridgette, Noah Madan, Alejandro Burromuerto... >>  Esclamò non appena vide gli altri detective.
<< Duncan vedo che non hai perso le tue manie di protagonismo. Be' sappi che l'unico incapace qui sei tu. >>
<< Geoff ma come siamo scorbutici oggi! Mmh, vediamo se questo basta per farti chiudere quel forno... - fece una pausa per riflettere poi continuò con un sorriso beffardo dipinto in volto - noto che ti sei dato alla pazza gioia ultimamente; inoltre hai fatto una bella vacanza ai tropici trascurando per molto tempo il lavoro. Spero comunque che tu non sia così tanto arrugginito, altrimenti stasera sarai solamente d'intralcio. >>
Il ragazzo biondo arrossì profondamente oltraggiato, ma non si perse d'animo.
<< Non mi metterai a tacere con le tue deduzioni da quattro soldi. Inoltre non c'è motivo per me di discutere con un poveraccio come te! >>
<< No, mio caro, io mi limito ad una paga di settecento dollari al mese. Quella da te menzionata era solamente un'aspra conseguenza. La differenza fra noi due è la seguente: io mi faccio il culo ogni giorno rischiando la vita per acciuffare criminali e pazzi psicopatici che non vedono l'ora di aprirti in due, e cosa ottengo? Una misera paga, mentre tu te ne stai in ufficio con il tuo regal deretano incollato alla poltroncina di pelle sorseggiando allegramente un caffè. Ecco perchè preferisco lavorare da solo. Ah, guarda un po' qua - disse voltandosi ed indicando un buco nella giacca dello smoking bianco - questo fottutissimo buco me lo sono procurato grazie ad uno stronzo che mi sparò alle spalle proprio una settimana fa.>>  Concluse squadrando con aggressività il suo interlocutore.

<< Ehi Duncan calmati, non siamo venuti qui per litigare. >> Affermò Gwen appoggiando una mano sulla spalla del detective sorridendogli amichevolmente.
Loro due non erano effettivamente solo colleghi di lavoro, ma si frequentavano spesso trascorrendo numerose serate nei cinema a guardare film horror, il loro genere favorito, oppure riflettevano insieme su alcuni casi.
<< Hai ragione,  non è il caso di discutere con certi individui. >>
<< Piuttosto, per quanto tempo dobbiamo aspettare qui impalati prima che arrivi quel pazzo che ci ha invitati? >> Domandò Heather versandosi del vino in un bicchiere di cristallo.
<< Ehi chica, non dirmi che hai paura! >> Rispose Alejandro cingendole la vita con un braccio.
<< Burromuerto! Leva immediatamente la tua sudicia mano e tieni i tuoi tentacoli aderenti al TUO corpo! >> Esclamò lei allontanandosi dall'ispanico. Fra loro c'era una guerra all'ultimo sangue non ancora conclusa da quando si conobbero due anni prima.

All'improvviso fece ingresso nella sala da pranzo, dove erano i sei detective, il maggiordomo cieco.
<< Buonasera a tutti gentili ospiti, volevo chiedervi se potreste sedervi a tavola, tra poco arriverà la vostra cena. >> Disse con voce pacata e con espressione impassibile.

I presenti si guardarono perplessi, e quando il maggiordomo se ne fu andato, i detective si sedettero  in tavola a seconda del segna-posto. 
<< Ragazzi, non so voi ma secondo me questa storia puzza... >> Disse Noah sedendosi a tavola dove il segna-posto indicava il suo nome.

"Ben detto... farete meglio a guardarvi le spalle stasera. " Pensò tra se e se l'artefice di quel ritrovo di detective osservando i sei investigatori da due fessure per gli occhi di un quadro.






Angolino autrice.

Salve a tutti ^^
Rieccomi quì con una nuova long!
Come ho scritto nell'introduzione mi sono ispirata al film "Invito a cena con delitto" per scrivere questa storia, beh ve lo consiglio vivamente, è uno dei miei film preferiti!

In questa fic, alcuni dei nostri amatissimi concorrenti vengono invitati al "Blood Castle" per una "cena con delitto".
Cosa vorra dire? Chi è la misteriosa figura che spiava i detective in sala da pranzo? Chi è l'artefice di questa riunione?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo ^^

Ah, per chi stesse seguendo la mia long "Choose what your heart suggests", sappiate che lunedì 2 parto per la montagna e quindi prima di lunedì 9 non posso aggiornarla, però in vacanza vi posso assicurare che scriverò il capitolo ^^
Anche per questa fic vale la stessa cosa, pero comunque di riuscire ad aggiornare prima di partire poichè ho quasi finito di scrivere anche il secondo capitolo :)

Ah e visto che ci sono... Buon anno! ^^ Un bacio,

Vostra Ellen




   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: Edelvais