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Autore: Elpis    01/01/2012    2 recensioni
La fanfiction segue la trama del manga fino al momento della partenza di Hayama per Los Angleles. Mille miglia separano Akito e Sana ma l'amore è una spina nel fianco che li pungola e impedisce loro di vivere con serenità la vita quotidiana. A ciò si aggiunge il nuovo film di Sana e la gelosia di Akito… Il sottile filo che li unisce riuscirà a resistere alla tempesta?
Dall'ottavo capitolo:
“Anche se fosse? Anche se io e Nao stessimo insieme? Anche se ci fossi...” esita, come incespicando su quella parola “Anche se ci fossi andata a letto? Sei stato tu a lasciarmi! E senza darmi nemmeno una spiegazione!”
Non usare quel tono di voce ferito, Kurata. Non farmi sentire come se quello ad aver sbagliato fossi io.
“Ma ti sei consolata in fretta, vero?” Le chiedo e i miei occhi sembrano voler bruciare i suoi. I suoi occhi nocciola, sgranati dallo stupore perché un tono del genere con lei non l’avevo mai usato, nemmeno nei nostri momenti peggiori. “E pensare che all’aereoporto avevi persino urlato che saresti rimasta vergine per me!”
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Fuka Matsui/Funny, Naozumi Kamura/Charles Lones, Sana Kurata/Rossana Smith, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Endless Love'
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                                                                                                                          Addio

 
 



 
 
 
 
                                                                                                                                                                                                           
                                                                                                                                                                       “I don't mind spending everyday
                                                                                                                                                                       Out on your corner in the pouring rain
                                                                                                                                                                       Look for the girl with the broken smile
                                                                                                                                                                      Ask her if she wants to stay awhile
                                                                                                                                                                      And she will be loved
                                                                                                                                                                      And she will be loved             
                                                                                                                                                                      I know where you hide alone in your car
                                                                                                                                                                      Know all of the things that make you who you are
                                                                                                                                                                      I know that goodbye means nothing at all
                                                                                                                                                                     Comes back and begs me to catch her every time she falls”
                                                                                                                                                                                                She will be loved Maroon Five





 
<< Rispondi solo a una domanda. Tu mi ami? >>
La guardo stralunato, certo di non aver sentito bene.
<< Co-come scusa? >> chiedo farfugliando.
Il tono di voce di Kurata è deciso, fermo, ma le labbra le tremano un po’ nel ripetere la domanda.
<< Ti ho chiesto se mi ami. >>
Da sempre.
Quella risposta affiora spontanea nella mia testa, ma le labbra non vogliono sapere di schiudersi, come sigillate,  la lingua non si decide a staccarsi dal palato.  
<< Io… ehm…>> balbetto frastornato.
Il groppo in gola è così forte che mi devo fermare, il vuoto assoluto in testa e il suo viso come unica cosa ad attirare la mia attenzione. I secondi si protraggono e Kurata si rabbuia progressivamente, i suoi occhi diventano sempre più tristi e spenti.
Eppure quel cazzo di “ti amo” non vuole saperne di uscire dalla mia bocca.
<< Capisco. >> mormora con un sorriso spezzato.
<< Kurata, aspetta… >> cerco di richiamarla, allungando la mano.
<< Sono stufa di aspettare, Akito. >> risponde dandomi le spalle.  << Non voglio farlo più >> aggiunge con la voce rotta di lacrime.
Sento una fitta lancinante all’altezza del petto e il respiro che mi brucia nei polmoni.
<< Kurata… >> la chiamo implorante, mentre quella muove un passo verso la porta.
<< Non mi cercare. >> risponde, facendo definitivamente a brandelli quel poco che resta del mio cuore. << Non voglio vederti. >>
È quasi arrivata alla porta quando trovo la forza di chiamarla di nuovo, per l’ultima volta.
<< Sana… >>
Si volta, sussultando, avvertendo forse una parte del dolore che mi provoca il suo atteggiamento. I suoi occhi grandi – occhi da bambina in un corpo di donna -  si appuntano su di me con una determinazione feroce, disperata.
<< Addio, Akito. >>
La porta che si chiude davanti a me mi pare quasi una condanna a morte. Rimango imbambolato lì fuori, non saprei dire nemmeno per quanto tempo. Mi riscuoto dal mio torpore quando una goccia di pioggia mi bagna la guancia e con un sussulto mi rendo conto che si tratta delle mie lacrime. Il pugno che tiro al muretto è così forte che devo sforzare tutto me stesso per trattenermi dall’urlare.
Osservo il sangue gocciolare dalla mia mano chiusa e mi chiedo come faccio ad essere così maledettamente coglione.
 
<< Sana! Certo che sei proprio una pigrona! Si può sapere che ci fai ancora a letto? >>
La voce squillante di Fuka mi costringe ad aprire un occhio e risvegliarmi dal mio torpore comatoso.
Mi tiro a sedere di scatto, fissandola stranita.
<< E tu cosa ci fai qui? >> domando con la voce roca per il troppo piangere.
Fuka mi getta un’occhiata perplessa, cercando probabilmente di intuire il perché delle mie occhiaie e della mia indignazione.
<< Che domande! Mi ha fatto entrare tua madre, no? >> risponde sollevando un sopracciglio.
Gemo, buttandomi di nuovo sul letto. Le avevo detto espressamente che non volevo ricevere visite, ma quando mai mammina mi dava ascolto?
Fuka si siede nel letto, accanto a me e io non posso evitare di irrigidirmi, stringendo convulsamente il cuscino al petto.
<< Ti senti poco bene? >> chiede con voce un po’ preoccupata.
<< Sono solo stanca. >>
Fuka annuisce e un sorriso affiora di nuovo sulle sue labbra.
<< Perché sei qui? >> domando, diretta e scocciata.
Si aggiusta una ciocca che le è sfuggita dalla coda, guardandomi sempre più dubbiosa. Per fortuna sembra troppo di buonumore per fare domande.
<< Per via della vigilia. Ho provato a convincere i miei, ma sono stati irremovibili. D’altronde li capisco: è anche il mio compleanno e l’ho sempre passato con loro… >>
<< Bene, non importa. >> replico, scostante.
<< Ho parlato con Tsu e Aya, mi dispiace Sana,  ma saranno a cena dalla madre di Tsuyoshi… non hanno altri parenti e non la vuole lasciare da sola con la sorellina. >>
La ascolto parlare e le sue parole mi piovono addosso come grandine, lasciandomi muta e incapace di reagire.
<< E anche Mami e Gomi si scusano ma non potranno esserci per la vigilia, vanno in vacanza a Osaka…>>
La interrompo, frustrata.
<< Insomma mi stai dicendo che passerò la vigilia da sola, giusto? >> concludo, più dura di quanto avrei voluto.
Fuka si interrompe e mi guarda con aria perplessa.
<< Bè… non proprio da sola… >> risponde con un sorriso malizioso. << C’è sempre Akito, no? >>
Akito.Uno strano scricchiolio all’altezza del petto mi informa che il mio cuore non ha ancora smesso di reagire al sentir pronunciare quel nome.
<< Già a proposito di Hayama… perché non mi dici cosa ci facevi con lui, ieri? >> chiedo acida.
Fuka si interrompe, sgranando gli occhi, il dito ancora sollevato a mezz’aria.
<< Come? >> aggiunge dopo un attimo di spaesamento. << Tu ci hai visti… e… non avrai pensato…. >> mormora con esasperante lentezza.
Sbuffo incrociando le braccia del petto.
<< Sì, vi ho visto. E scusa tanto, Fuka, ma pensavo fossimo amiche. Avresti dovuto dirmelo che ti piaceva ancora Akito… >> continuo senza avere il coraggio di fissarla negli occhi.
La risata di Fuka, briosa e squillante come poche, mi fa sussultare. Mi giro e la vedo piegata in due sul mio letto, con le mani serrate sulla pancia, come per trattenersi.
<< Oh mio Dio, Sana! >> esclama ancora sghignazzando. << Davvero hai pensato che volessimo rubarti Hayama da sotto il naso? >>
Provo l’irrefrenabile impulso di spiaccicarle il cuscino in faccia. Che cosa c’è di tanto divertente?
<< Perché non è così? >> chiedo, sostenuta.
Il cuore sembra voler sfondare la gabbia toracica, mentre Fuka si prende tutto il tempo per deridermi e scuotere la testa.
<< Sai, dovrei offendermi per la brutta opinione che hai di me. Pensi che sia così stupida da mettermi in mezzo un’altra volta? >> borbotta con finta indignazione, un sorriso bonario che però le arriccia le labbra.
Prendo un lungo respiro, rendendomi conto che mio malgrado il dolore al petto è un po’ diminuito.
<< Ma allora cosa…? >> bisbiglio fissandola dubbiosa.
<< In realtà sarebbe dovuta essere una sorpresa… ma visto che sei una testona e una sciocca, mi sa che mi conviene dirti tutto. >>
Sospira, fissandomi con aria un po’ risentita.
<< Domani è la vigilia. >> proclama, quasi fosse chissà che rivelazione.
La guardo, cercando di incenerirla con gli occhi.
<< Ma dai? >> la prendo in giro, sarcastica.
<< Stai zitta e fammi finire. >> replica perentoria, mentre io fremo per l’impazienza. Che poi è anche una cosa abbastanza stupida che mi importi tanto, visto che ho deciso di dimenticarmi di Hayama…
<< Domani è la vigilia e non volevo che Akito si presentasse a casa tua  a mani vuote. >> prosegue, ignara delle mie riflessioni. << Sappiamo entrambe che quel ragazzo va in panico quando si tratta di scegliere un regalo e così mi sono gentilmente offerta di aiutarlo a comprarti qualcosa… non sai che fatica, Sana, quel ragazzo è un tormento! >>
La mia mascella è talmente spalancata che rischia di toccare terra.
<< Tutto ok? >>
Fuka mi fissa un po’ perplessa per la mia mancanza di reazioni. Non le rispondo, saltandole addosso e stritolandola in un abbraccio.
<< Scusa! >> le urlo contro l’orecchio. << Scusa, scusa, scusa! Oddio che pessima amica che sono… tu cercavi solo di aiutarmi e io invece…>>
<< Sana! Non respiro! >> protesta Fuka, cercando di divincolarsi.
Scoppio a piangere come una cretina, sentendomi morire per il senso di colpa. Fuka voleva aiutare Hayama a comprarmi il regalo di Natale e io pensavo ci stesse uscendo insieme… ma come si fa ad essere così idioti?
<< Andiamo Sana, non è successo niente… >> cerca di confortarmi Fuka, dandomi dei colpetti sulla schiena.
Ma ormai ho dato il via alle lacrime e quelle scorrono come un fiume in piena, mentre Matsui mi accarezza i capelli come se fossi una bambina piccola.
<< Shhh >> mormora contro il mio orecchio per calmarmi. << Domani passerai la vigilia con Akito e vedrai che tornerà tutto a posto. >>
Bastano quelle parole e divento rossa come un pomodoro, praticamente vado a fuoco. I miei singhiozzi si interrompono mentre ripenso a  tutte le cattiverie che gli ho rivolto solo il giorno prima.
Fuka si accorge del mio improvviso imbarazzo e mi fissa dubbiosa. Sotto il suo sguardo indagatore mi sento in dovere di raccontarle la realtà.
<< Ecco… io e Hayama abbiamo litigato. >> confesso con una vocina piccola piccola, mentre Fuka sgrana gli occhi e mi fissa con chiari intenti omicidi.
<< Non gli avrai fatto una scenata di gelosia, vero? >> domanda quasi urlando.
<< Ahahah! >> rido, cercando di sdrammatizzare. << Una scenata di gelosia? Ma che ti salta in mente? Gli ho solo detto… di…. gli ho detto di non farsi più vedere. >> concludo improvvisamente attratta dal parquet della mia camera.
<< Tu… COSA?? >> grida Matsui scattando in piedi.  << Dimmi che stai scherzando! >> mi prega guardandomi come se mi volesse strozzare.
<< Ehm… >> cerco di prendere tempo.
Fuka si siede sul letto, crollando all’indietro.
<< Siete un caso disperato. >> decreta con sconforto.
Sento uno strano pizzicore all’angolo degli occhi, ma cerco di ignorarlo, abbozzando una specie di sorriso. Fuka si tira a sedere di scatto e mi fissa con sguardo determinato.
<< Ok, non tutto è perduto. >> afferma sicura. << Adesso tu prendi in mano il cellulare, ti scusi con Akito per quello che gli hai detto. Gli dici che avevi assunto droghe pesanti, eri ubriaca, quello che ti pare… insomma non sapevi quello che dicevi. Concludi invitandolo a venire da te, domani. Vi chiarite, vi baciate e vissero tutti felici e contenti! >>
Per un attimo riesco quasi a vederlo il finale prospettato da Fuka. Akito che mi cinge i fianchi, la sua mano che mi accarezza la schiena facendomi rabbrividire, la sua bocca che mi sfiora l’angolo delle labbra… il bacio che si fa sempre più profondo fino a farmi perdere il controllo.
<< Sana… e adesso perché piangi? >> chiede Fuka perplessa.
Mi asciugo le lacrime e sento le guance andare a fuoco.
<< Non posso farlo, Fuka. Proprio non posso. >> singhiozzo.
<< Sana è ora che voi due mettiate da parte l’orgoglio… >>
<< Non è per quello. Io… stavamo litigando, ma io l’ho interrotto… e gli ho detto che l’unica cosa che volevo sapere era se mi amava… >>
Sento Fuka irrigidirsi e trattenere il respiro, ma ho gli occhi troppo offuscati dalle lacrime  per scorgere la sua espressione.
<< E lui? >> chiede con un filo di voce.
<< No-non ha risposto. >>
Fuka sospira e stringe le mani fra le mie.
<< Sana, ascoltami. Akito ti ama. >>
Sbuffo, cercando maldestramente di asciugare le lacrime.
<< Sana! >> rafforza la presa sulla mia mano, per attirare l’attenzione. << Akito ti ama. >> ripete con quel suo tono deciso, che non ammette repliche.
Oh, Fuka, non sai quanto mi fa male sentire queste parole…
<< Non puoi saperlo. >>
<< Certo che sì! >> esclama, inchiodandomi con i suoi occhi traboccanti di sincerità.
<< Ma allora perché… >>
<< Perché è Hayama. >> risponde con semplicità. <<  È lo stesso ragazzino che ha passato un intero pomeriggio a cercarti un regalo e poi ha finito per farti un pupazzo di neve perché aveva paura di prendere qualcosa che non ti sarebbe piaciuto; lo stesso che quando non riesce a farti capire quello che prova prende e ti bacia o che è più che disposto a fare a cazzotti per proteggerti, ma non ammetterebbe nemmeno sotto tortura quanto ti vuole bene…  È Hayama, è fatto così e tu lo ami anche per questo. >>
Ho un nodo alla gola che non vuole saperne di sciogliersi. Le parole di Fuka penetrano sotto la pelle, scaldandomi il cuore.
<< Ma adesso non siamo più bambini. >> replico cocciuta, stringendomi le braccia intorno al corpo. << Dopo tutti questi anni… non può non rispondere a una domanda del genere. Io devo sapere se mi ama o no! >>
Fuka sospira, guardandomi con aria dolce.
<< Su questo non posso che darti ragione, Sana. Quello che mi chiedo è perché tu sia ancora qui a parlare con me, invece che andare da lui a chiarire. >>
Rimango in silenzio. Andare da Akito? Per fare cosa? Per umiliarmi di nuovo? Per farmi spezzare il cuore di nuovo?
Fuka si alza in piedi, lanciandomi un’occhiata accigliata.
<< Sei proprio una testona! >>  sbotta stringendo i pugni. << Tsuyoshi aveva proprio ragione, con voi è tutta fatica sprecata! >>
Prende il cappotto e lo infila, scocciata.
<< Fuka non fare così… tu sei l’amica migliore del mondo ma… >> mi blocco, senza sapere come continuare.
I lineamenti del suo volto si addolciscono.
<< Non mi devi spiegazioni. È la tua vita e devi fare come ti sembra più giusto. >> afferma mordicchiandosi il labbro. << Anche se ti stai comportando da idiota! >> conclude ammonendomi.
Scoppiamo a ridere insieme, come due sceme.
<< Se vuoi puoi rimanere un altro po’, Fuka-chan. Fra poco Shimura fa il tè e i biscotti. >> le propongo sorridendo.
<< Grazie ma devo ancora comprare un regalo. >> risponde e per chissà quale motivo arrossisce.
<< Uh? Un regalo? E per chi? >> domando curiosa.
<< Un ragazzo che ho conosciuto da poco. >> risponde misteriosa e prima che possa ribattere si mette la sciarpa e mi bacia sulla guancia. << Tu adesso cerca solo di pensare a quello che vuoi. >>
Accompagno Fuka alla porta e non appena quella si chiude mi accascio, con la schiena appoggiata ad essa.
Pensare a quello che voglio.
Non che sia qualcosa di particolarmente difficile. So bene cosa desidera il mio cuore.
Voglio essere amata. Da lui.
Voglio essere amata da Akito.
 
                                                                                                                                                              (continua…)
 


 
 
 
1) Sarei disposto a trascorrere ogni giorno
    dietro il tuo angolo sotto lo scorrere della pioggia
    cercando quella ragazza dal sorriso spezzato
    chiederle se le andrebbe di restare un po'
    e lei sarà amata,
    sarà amata...
    So dove ti nascondi
    Sola nella tua auto
    Comprendo tutte quelle cose che ti fanno essere ciò che sei
    So che un addio non significa nulla di fatto
    Torna indietro e mi implora di raccoglierla ogni volta che cade.
 
 

 
 
 
NOTA DELL’AUTRICE:
 
Ciao a tutti e scusate il lieve ritardo!
Ma chi sarà mai questo ragazzo a cui Fuka vuole fare il regalo? : )
Ecco inoltre svelato il segreto di quello che Akito e Fuka combinavano insieme… vi ricordate che Matsui guardava le vetrine e lo trascinava verso le bancarelle, no? Ve l’aspettavate o sono riuscita a sorprendervi?
Spero inoltre che non siate rimaste troppo deluse dalla reazione di Akito: per quanto mi sarebbe piaciuta una dichiarazione di amore in piena regola, mi sembrava che stonasse troppo con il suo carattere chiuso… per come la vedo io, Hayama, se messo alle strette in quel modo, non può che titubare, incapace di rivelare i suoi sentimenti. Comunque c’è ancora un ultimo capitolo, quindi non disperate per il lieto fine!  : ) Usa-chan l’avevi intuito che le cose sarebbero andate così o sono stata troppo criptica?
Il titolo del prossimo capitolo è “Vigilia” e, anche se l’ho già scritto, non penso di pubblicarlo prima di sabato prossimo. Ringrazio tutti quelli che seguono questa mia fan fiction, ormai giunta alla fine.
Vi informo inoltre che, preda della pazzia, ho scritto una Flash-fic su un Hayama e una Kurata ormai cresciuti, giusto per descrivere un momento della loro intimità… si intitola “Un dolce risveglio” e spero che qualcuno troverà il tempo di leggerla!
Inoltre, come previsto – anzi pure in anticipo – ho iniziato a pubblicare “D’amore e d’ombra”( una ff su Harry Potter)
Un caloroso saluto e un bacio, alla prossima!
 
  

  
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