Un bottone

[Elena]

Sono masochista. Parecchio. Ma perchè? Perchè continuo a vagare nei pressi di questa mensola?

Se solo fosse finita in modo diverso, se solo...

Quanto sono inutili questi rimorsi. Non concludo nulla facendo così, ormai niente cambierà.

Mi sorprendo della naturalezza con cui le mie mani afferrano quel piccolo bottone nero. Risalta sulla mia pelle marmorea e brilla sotto la luce del lampadario. Draco! Ma cosa fai? Stai accarezzando un bottone, per la miseria! Un b-o-t-t-o-n-e. Stai proprio cadendo in basso, che pena.

Non dimenticherò mai quando per la prima volta la vidi davvero furiosa.    E a causa mia, per giunta!

C'era vento. Gli spalti del campo da Quidditch iniziavano a riempirsi di studenti infreddoliti. Ero sfuggito ai tesi momenti del pre-partita con molto piacere trovando una scusa banale. Dove era finita la mia concentrazione? Il mio ruolo di cercatore mi riempiva di orgoglio, ma quel pomeriggio la mia voglia di giocare era sotto zero. Stavo passeggiando per le file del piccolo stadio quando... Eccola li! Si era appena seduta. Il vento le scompigliava i capelli castani mentre lei, con aria indispettita, tentava disperatamente di mettersi qualche ciocca dietro le orecchie. Non me ne rendevo ancora conto a pieno, ma già amavo il suo modo di fare. Era tutta sola. Quale migliore occasione per stuzzicarla un po'? “Allora Granger, Potter e Lenticchia ti hanno abbandonata qui tutta sola soletta?”. Di scatto si girò verso di me e, lanciandomi uno sguardo freddo, (Ah! I suoi occhi!) mi rispose: “Harry si sta preparando per la partita e Ron è in ritardo come al solito. Ma dimmi un po', Malfoy... Tu non dovresti essere in spogliatoio?”. Guardai la mia uniforme e pensai alla tenuta da Quidditch ancora ben piegata nella sacca verde. Eh si, mi aveva proprio spento. Aveva ragione. La partita sarebbe iniziata di lì a pochi minuti. Di certo non potevo stare a riflettere su come ribattere all' affermazione di Hermione, così dissi semplicemente: “ Non starai tentando di dirmi cosa devo fare, sporca mezzosangue?! Io ti rivolgo la parola e tu, anziché esserne compiaciuta, mi tratti così?” “Ma chi ti credi di essere, Malfoy? Smettila di darti tante arie per una buona volta!”. Aveva le lacrime agli occhi per la rabbia. Ha sempre odiato quel termine che, detto da me, ha un suono che provoca i brividi. Si alzò di scatto ma, proprio mentre stava per oltrepassarmi, la parte finale del suo cappotto rimase impigliata nella panca. Emise un piccolo verso di irritazione e così io, con un furbesco ghigno stampato in viso, la liberai dalla piccola trappola in cui era caduta da sola. Tirai leggermente la stoffa e la Granger se ne andò via, ancor più furente. Non mi accorsi che, nel fare ciò, mi era rimasto in mano un bottone del suo capo di abbigliamento in mano. Lo misi in tasca e mi avviai verso gli spogliatoi.

Inutile dire che i Serpeverde perdettero quella partita.

Ancora non ero conscio di quanto una minima azione di Hermione potesse cambiare qualcosa in me.