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Autore: ImNoneSpecial    01/01/2012    12 recensioni
“E tu? Stai bene?” gli chiese la ragazza senza guardarlo.
“No, senò non sarei qui.” Rispose osservandola attentamente.
Quella ragazza non aveva i capelli biondi, non aveva gli occhi chiari e neanche un fisico asciutto; eppure qualcosa nel suo “no, non sto bene” lo aveva colpito.
Forse la rassegnazione con cui lo aveva detto, forse il fatto che non lo aveva guardato in faccia, forse perché sembrava farle così male che nemmeno riusciva a respirare.
I due restarono in silenzio per un po’, con lo sguardo che vagava oltre il laghetto, oltre le cime degli alberi e oltre a quelle nuvole così grigie e opprimenti, in quel momento sembrava potessero vedere di più. Poi smise di piovere così il ragazzo sorrise e si girò verso di lei “piacere, io mi chiamo Harry, Harry Styles.”
{dal Capitolo 1 }
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IMPORTANTE:
 

Come ho già detto nel capitolo precedente: domani mattina parto e tornerò il 7.
Dov'è il problema?
Il problema consiste nel fatto che dove vado non ho internet e quindi non portro aggiornare!
Ma mi porterò dietro il portatitle e andrò avanti nella storia, così da poter postare più velocemente una volta tornata!
Anyway, passiamo al capitolo!
Devo ammettere che me lo ero immaginata in modo abbastanza diverso, e non è un gran che (secondo me!) ma tocca a voi commentare!
Ho cercato di seguire i consigli che mi hanno dato, e spero di esserci riuscita!
Ringrazio moltissimo:
_Arual_ che anche se non le piacciono i One Direction, è qui per me ^^
e Jackelvi che è una nuova Directioner, e che è stata MODESTAMENTE "infettata" da me ù.ù
Questa Fanfiction è nei preferiti di 9 persone, è ricordata da 3 persone, ed è seguita da 14 persone.
E anche se può sembrare che non sia molto, per me è importantissimo!

VI AUGURO BUONE VACANZE :D
-Mo.


P.S. la frase " una stella è sempre sola perchè pensa solo a splendere" la ho presa dalla canzone Ultimi Giorni - Guè.
Sinceramente non è il mio genere, ma me l'ha fatta sentire mio fratello e questa frase mi ha colpito molto, tanto da decidere di inserirla qui.


Capitolo 6: Una stella è sempre sola perché pensa solo a splendere.
 
In auto c’era un silenzio imbarazzato, che fu interrotto da Harry:
 “E’ meglio se mi fermo qui con la macchina, il cinema non è molto lontano e più avanti non troverò mai parcheggio.”
 “Certo non c’è problema” rispose Amy tenendo lo sguardo fisso davanti a se.
Una volta parcheggiata l’auto Harry uscì velocemente dall’abitacolo per andare ad aprire la porta ad Amy che stava cercando di recuperare la borsetta appoggiata precedentemente per terra.
“Oh .. – disse lei tirandosi su – grazie”.
 Lui sorrise e le porse una mano per aiutarla a scendere. Si trovarono uno di fronte all’altra a pochi centimetri di distanza. Harry le prese la mano.
“A cosa pensi?” chiese poi lui.
 Sul volto di Amy comparve un sorriso ironico. “Che anche con i tacchi non sono più alta di te!”.
Lui scoppiò a ridere assieme a lei e poi si diressero verso il cinema. Harry si tirò su il cappuccio della felpa per non farsi riconoscere, ma non riusciva a staccare gli occhi da Amy. Il modo in cui camminava, i suoi capelli, i suoi occhi.
“Perché mi fissi?” chiese un po’ incerta lei.
 “Non lo so, ma non riesco a smettere di farlo”.
 Lei arrossì violentemente, ma non disse niente.
“Non è strano? Stiamo uscendo assieme, ma io non so nemmeno quanti anni hai!” constatò Amy dopo qualche istante di silenzio imbarazzato.
 “In effetti si… io ho 17 anni, tu?” disse lui tranquillamente.
 “Devo farne 16 fra un paio di settimane”.
“Oddio ma sto uscendo con una bambina praticamente!” esclamò Harry sorpreso.
“Ma certo che no genio! Ho soltanto un anno in meno di te, ma sono nata ad ottobre!”disse lei ridendo.
“Ah già, hai ragione! – ammise lui – che giorno sei nata?”.
“Il 3 ottobre … tu?” chiese Amy.
 “Non ti sei informata sul mio conto?” chiese Harry di rimando.
 “Solo lo stretto indispensabile..” mormorò lei.
“E cioè?” chiese curioso lui.
“Come sono nati i One Direction e i nomi dei componenti della band”.
Ormai erano arrivati davanti al cinema, entrarono e presero i biglietti.
“Davvero Harry, non c’era bisogno che pagassi tu per me!” disse Amy sincera.
“Oh non c’è problema. Anzi, adesso ci prendiamo due panini per cena, e i popcorn per il film!” esclamò lui dirigendosi verso il bar del cinema.
Lei sbuffò, ma non potè fare altro che seguirlo. Mangiarono un panino e poi, presi i popcorn, entrarono nella sala e si sedettero in dei posti abbastanza in fondo.
“Comunque io sono nato l’1 febbraio” disse Harry mentre aspettavano che il film iniziasse.
Amy sorrise senza staccare lo sguardo dallo schermo.
 “Lo so… me lo ha detto Alex”.
 Lui la guardò sorpresa. “E allora perché me lo hai chiesto?”.
“Volevo fare un po’ di conversazione!” si giustificò lei.
 “Capito. Ma senti ..” iniziò a chiedere Harry.
 “sssh! Sta iniziando il film! Ricordatelo, me lo dici dopo!” disse lei sistemandosi sulla poltroncina.
Dopo circa metà del film Harry penso che era arrivato il momento di fare la sua mossa. Guardò Amy con la coda dell’occhio e la vide completamente assorta dal film, così si stiracchiò e passò il braccio dietro alle spalle della ragazza.
Amy sorrise, non le dispiaceva per niente quel contatto fra loro. Si girò verso di lui e lo guardò inarcando un sopraciglio.
 “Harry?” chiese lei.
Lui si girò incuriosito, anche se sapeva benissimo che era stato ‘beccato’.
“E’ la mossa più vecchia del mondo!” gli fece presente lei.
Lui rise e fece per togliere il braccio dalle spalle della ragazza, ma lei lo fermò.
“Non ho detto che mi dispiaceva…” mormorò.
Harry sorrise e strinse un po’ la presa.
 
Quando il film finì e le luci si accesero i due erano ancora abbracciati, e la testa della ragazza era appoggiata alla spalla di Harry. Si alzarono ed uscirono dal cinema assieme, uno affianco all’altra.
“Ti va di prendere un gelato?” chiese lui.
“No Harry, mi dispiace, ma domani io ho scuola, preferirei tornare a casa..” rispose Amy.
“Ah già che tu vai a scuola! – rise – allora ti riporto a casa! Dai andiamo!”.
Si incamminarono in silenzio, ma questa volta senza imbarazzo, erano tutte e due tranquilli e a proprio agio.
“Posso farti una domanda?” chiese Amy dopo un po’.
“Certo, tutto quello che vuoi.”
“Perché eri al parco quel giorno?” domandò lei.
Harry prese un respiro profondo. “Diciamo che la vita per i personaggi famosi non è esattamente semplice. Ed io sono solo all’inizio. Insomma ho 17 anni e non so più di chi fidarmi. Certo, ci sono quelli della band, ma è strano non conoscere più nuove persone”.
“Beh, ma insomma… cantare davanti a milioni di fan urlanti non è quello che hai sempre sognato?” chiese Amy incuriosita.
Ad Harry scappò una risata. “Oh, certo. Non c’è niente di meglio. E poi, insomma, mi ci vedi a me in giacca e cravatta per andare in ufficio?”
Anche Amy rise. “No, direi di no. Ma riconosco che l’essere famosi ha anche i suoi lati negativi. Per esempio fan urlanti che ti pedinano, e che sanno ogni singola cosa di te. Non è inquietante?” chiese lei.
“Si, abbastanza. Insomma, non è facile trovare qualcuno che ti chiede il nome.. qualcuno come te.” Disse Harry abbassando lo sguardo.
Ormai erano arrivati alla macchina, così salirono ed Harry riaccompagnò a casa Amy.
Arrivati davanti alla porta di casa della ragazza si guardarono negli occhi e si salutarono.
“Quando ci rivediamo?” chiese lui prendendole una mano.
Lei sorrise ed abbassò lo sguardo. “Quando vuoi..”.
“Ma tornando al discorso di prima – disse ancora Amy – devi ricordarti che una stella è sempre sola perché pensa solo a splendere. Non sono solo gli altri di cui non ti puoi fidare Harry, tu hai paura di fidarti di te stesso, di quello che stai diventando”.
E così dicendo gli diede un bacio sulla guancia ed entrò in casa.

 












 

  
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