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Autore: Dorothy257    02/01/2012    1 recensioni
[Dark Fall]
Uno strano messaggio.
Un'area abbandonata.
Un antico mistero.
Strane presenze di secoli passati.
E due ragazzi che capiranno che, anche se non c'è nessuno, non sono soli.
[Storia basata sull'omonimo videogioco, fatevi catturare dall'atmosfera misteriosa di Dark Fall e intraprendete questo viaggio con me, non ve ne pentirete.]
Genere: Avventura, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 2, I’m really worried but it seems that you don’t mind.






Scesa nelle strade di Londra, Mia si dirigeva a tutta velocità nell’unico posto in cui avrebbe potuto trovare Ray. Dopo aver rischiato di essere investita un paio di volte ed aver maledetto le persone che continuavano a scontrarla, giunse finalmente davanti all’entrata di un negozio. Sopra la porta campeggiava un' enorme insegna riportante la scritta “Riparazioni di computer” ed una più piccola, subito li accanto: “Ma all’occorrenza anche ricercatori di fantasmi!”. Dovette inoltrarsi fin nel retrobottega prima di trovare il ragazzo. Era là, appollaiato su uno sgabello troppo piccolo per il suo posteriore mentre armeggiava con un cacciavite, o un attrezzo simile, nel modem di un vecchio computer. Indossava un tipico abbigliamento inglese, troppo elegante per il lavoro che faceva, rischiando sempre di sporcarsi. Aveva ai piedi un paio di scarpe di cuoio marrone, portava poi dei pantaloni di velluto anch’essi color terra di Siena ed un maglione blu scuro. La barba, lasciata sicuramente incolta da qualche giorno e della stessa tonalità di marrone degli indumenti, faceva ormai un tutt’uno con i capelli. Ciò faceva risaltare gli occhi chiari e vispi del ragazzo dandogli un’aria, a detta di Mia, quasi interessante.
«Hey Ray, ho assolutamente bisogno del tuo aiuto.»
«Ciao Mia! Ti si è di nuovo bloccato il computer?»
«No, peggio.», soffiò la ragazza mentre si sedeva su una sedia libera.
«Peggio? Cosa è quell’aria preoccupata? Avanti dimmi tutto.»
«Ecco io…»
«Ah ho capito! Ammettilo che ti si è rotto l’hard disc!», la interruppe.
«Potresti evitare di pensare solo ai computer e focalizzarti sul mio problema? E se avessi la gentilezza di lasciarmi finire il discorso senza intrometterti a quest’ora avremmo già terminato!», sbottò Mia facendolo ammutolire.
«Okay, non parlo più.»
«Ho ricevuto un messaggio da mio fratello…»
«Che cosa ha combinato questa volta?», domandò curioso Ray senza nemmeno essersi reso conto di averla interrotta nuovamente.
Mia lo fulminò con gli occhi, costringendolo a fargli abbassare lo sguardo ed a sbiascicare delle scuse.
«Comunque hai ragione, si è nuovamente cacciato nei guai, molto grossi a suo dire. Il fatto è che era veramente preoccupato, si trova ancora a Dorset.»
Lo sguardo interrogativo che le stava rivolgendo Ray era di fin troppo facile lettura.
«Lavora a Dorset come architetto per la ristrutturazione della stazione abbandonata di Dowerton Station e dell’hotel annesso. Comunque nel messaggio diceva di aver conosciuto due ragazzi, Polly e Nigel, due cacciatori di fantasmi.»
«Due cacciatori di fantasmi?!», saltò su Ray come se si fosse appena risvegliato da un incubo.
«Stai scherzando vero? Anzi deve essere lui quello che sta scherzando, nemmeno fosse la prima volta. È tipico di Dan fare scherzi del genere e di così cattivo gusto. Ricordi?»
Mia annuì semplicemente mentre il ragazzo continuava: «Puah! Amico di cacciatori di fantasmi lui? Ti devo mica ripetere tutti gli insulti che mi ha tirato dietro due anni fa a Natale?»
«No grazie, una volta mi è bastata. E comunque si ricordo benissimo, ma il punto è che nel messaggio dice di credere ai fantasmi e che nell’hotel si aggirano strani spiriti. Per concludere il tutto ha aggiunto anche che Polly e Nigel, qualche ora prima, erano misteriosamente scomparsi. È per questo motivo che mi ha chiesto di raggiungerlo immediatamente per aiutarlo a scoprire cosa si cela dietro questo mistero! Ma la cosa che più mi ha fatto preoccupare è alla fine del messaggio, la conversazione si interrompe improvvisamente e si sentono degli strani rumori. Io non lo so se è tutto vero o meno ma il mio sesto senso mi dice che non mentiva e che è veramente in pericolo.»
«E poi cavolo Ray, è mio fratello!», cominciò a piagnucolare,«Anche se fosse uno scherzo ho il dovere di accertarmi che stia bene. Dal momento in poi che non ha risposto al messaggio che gli ho mandato sul cellulare e nemmeno alla mail inviata al palmare. Se non credi ad una sola parola di quello che sto dicendo e mi reputi una pazza ho il messaggio registrato a casa, se vuoi te lo faccio ascoltare.»
«Va bene, ci credo, ma io come posso aiutarti?» le rispose dolcemente il ragazzo che nel frattempo si era alzato nel tentativo di confortarla.
«Beh, ecco,tu hai molte apparecchiature adatte a questo tipo di situazione e poi sei molto esperto del campo», si fermò un attimo, per soppesare bene le parole mentre Ray la guardava sempre con fare interrogativo. «Dobbiamo prendere il treno da Paddington a Weymouth e poi un taxi fino a Dowerton Station…», aggiunse poi facendo la vaga e nascondendo un sorrisino. Venne interrotta, di nuovo, ma questa volta con un ottimo pretesto.
«Alt, alt, alt. Aspetta un attimo, come sarebbe a dire noi?»
«Che tu vieni con me?», chiese con il tipico sorriso di coloro che hanno combinato qualcosa di grosso.
«E per quale motivo sentiamo?»
«Perché sono la tua migliore amica e mi vuoi tanto bene?»
Ray alzò un sopracciglio. Davvero credeva potesse convincerlo con questa scusa banale?
«Perché sei il mio migliore amico e ti voglio tanto bene?», ritentò.
Il ragazzo alzò il sopracciglio ancora di più, fino al limite. «Oh andiamo Mia, puoi fare di meglio!»
«Perché il tuo aiuto è indispensabile, perché insieme formiamo una bella squadra e perché potrebbe essere anche la tua occasione per farti notare, pensaci bene!», disse tutto d’un fiato.
«Lo sai che non c’era bisogno che tu mi convincessi, vero?», disse Ray con un ghigno.
«Grazie, grazie, grazie!», e lo abbracciò.
«Comunque dovremmo aspettare domani mattina l’ultimo treno sarà ormai già partito e…»
«L’ultimo parte tra tre ore!»
«Quindi?», chiese un po’ meno tranquillo.
«Quindi ci vediamo fra un'ora e mezza sotto casa mia con attrezzature e qualche ricambio poi prendiamo un taxi ed andiamo a Paddington, capito tutto?»
«Capito tutto, ma spera per te che non sia una messa in scena.», la avvertì.
«Oh andiamo, amicone mio, lasceresti veramente andare da sola una ragazza in un luogo abbandonato da anni? Nah, a dopo! E vedi di non fare tardi.», ed uscì dal negozio.
«A-abbandonato?», deglutì rumorosamente, pentendosi già di aver ceduto all’amica.



To be continued…




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Buongiorno!!!!!!! :) Ed eccoci con il secondo capitolo! Dal prossimo la storia entrerà nel vivo, promesso!
Sarebbe veramente importante se mi faceste sapere cosa ne pensate! E non storcete il naso solo perché è nella sezione videogiochi, di quest'ultimo la storia avrà ben poco. Davvero non vi sembrerà nemmeno basata su quello, soprattutto se poi non lo conoscete.
P.s. Buon anno!!!!!!!!!!! :) Bacioni, Dorothy.- :D
 
  
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