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Autore: SoloDolo    03/01/2012    0 recensioni
E' una raccolta di storielle che mi vengono in mente piano piano, con l'intento di appassionare ai racconti brevi e di farvi, per l'appunto, riflettere tra le righe dei brani.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Davide abbassa la sigaretta e sputa fuori il fumo velocemente, prima di dimenticare ciò che vuole dirmi.
-E poi, guarda là- e mi indica un gruppo di ragazzi di dodici, tredici anni -ti sembra che dei ragazzi di quell’età si mettano lì a fumare? Dico, cazzo! Io a quell’età a quest’ora ero a casa a prendere scapaccioni da mio padre. Ci pensi come cresceranno? Eh?
Uno dei ragazzini inizia a tossire dopo una fumata -Guarda che schifo. Ridicolo. Penoso- e dicendo questo, inspira un altro po’ di tabacco, gustandoselo ad occhi chiusi.
-Lo sai di cosa è colpa? Di questa società del cazzo. Qual è diventato l’obiettivo dei giovani, quelli che vedi lì, ma anche della nostra età? Anzi, soprattutto della nostra età? E’ diventato, in ordine: fumare, scopare, ballare. Che schifo. Tutti i sabati sera fuori, con le amichette troiette, e giù a strusciarsi tra di loro come dei cazzo di cani quando si annusano il culo.
Lo guardo, e non posso fare altro che annuire silenziosamente, contemplando il getto di fumo che lento si espande nell’aria.
-La moda. Questa è la moda. Bella merda. Tutti ad ascoltare le stesse canzoni, quei cazzo di rapper, tutti a vestirsi allo stesso modo.
Quest’ultima frase mi distrae. Lo osservo per un attimo: è davvero vestito malissimo, come a suo solito. Come fa ad essere uno dei ragazzi più gettonati, ancora non lo so. Evidentemente se ne accorge, perché si sistema infastidito.
-Hai visto? Hai visto la mia maglietta? Come ti sembra?
-Brutta.
-Bruttissima! E ne vado fiero! Spero soltanto che la gente si risvegli, che guardi in faccia, oltre che ai vestiti.
Dicendo questo, dà l’ultimo tiro e sfrega la sigaretta contro il marmo delle scale sulle quali siamo seduti. Guardo per qualche istante le scintille sfavillare nell’aria. Quando mi volto, lui ne ha già tirato fuori un’altra.
-Vedi, il mondo sta andando a puttane. Si pensa che tutto stia nell’avere stile, nell’avere reputazione, nessuno promuove più l’arte, o il sapere… Per non parlare di quella troiata di facebook. E’ diventato un letamaio. Gente che scrive stati solo per farsi vedere, mi piace che fioccano come seghe agli happy hour! Invece le fighe non scrivono mai niente, perché sono le amiche o gli amici  che ci devono scrivere sopra roba tipo “sei bellissima” oppure “carica di brutto per domani!”. Si credono semidee, non so. So solo che è davvero triste.
I nostri occhi si incrociano per un secondo. Lo fisso due secondi, prima di aprire la bocca.
-Vedi Davide, non credo ad una singola parola di quello che hai detto.
Lui rimane pietrificato.
-Mi spiego: hai detto così tante cazzate ipocrite che non sono riuscito a starti dietro. Non ti accorgi che anche te, criticano il sistema, fai parte del sistema. Solo che è questo, il nuovo genere di “figo” che sta nascendo. Quello alternativo, quello misterioso, che va contro tutti e tutte. Ma chi ti credi di essere? Tu non hai più diritto di quei ragazzi di fumarti una sigaretta, e, in tutta franchezza, della bruttissima maglia che indossi non me ne frega un cazzo, perché la indossi con una tale ipocrisia da rendermela insopportabile. E ti consiglio di smetterla di dire cazzate su chi condivide roba su facebook, dal momento che anche te sei su facebook. In una parola, sei un cretino.
Mi alzo in piedi, lui ancora mi fissa sbalordito.
Gli strappo di mano la sigaretta e butto dentro tutto quello che posso, poi la getto sotto le scarpe, calpestandola.
-Ci vediamo domani.
  
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